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Contribuire alla crescita della dimensione civica in Colombia per raggiungere un maggiore e migliore livello di tutela dei diritti degli utenti nel campo dei servizi pubblici e della sanità. Con questo ambizioso obiettivo, nel gennaio 2009 Cittadinanzattiva si è imbarcata per l'America Latina, pronta ad esportare tutela dei diritti e promozione della partecipazione civica dall'alto di una trentennale esperienza, ma anche cosciente della delicatezza della sfida alla quale è stata chiamata. Prende il via il progetto “Derechos y Desarrollo" - Diritti e Sviluppo”.

In realtà, il progetto aveva cominciato a prendere forma dal lontano 2005, quando su invito dell’UNDP- Colombia (il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo) e della Soprintendenza ai Servizi Pubblici colombiana, Cittadinanzattiva partecipa come relatore al congresso internazionale sui servizi di pubblica utilità a Medellin.
Dal punto di vista delle Nazioni Unite, il progetto si inserisce nel processo più generale di democratizzazione, di lotta alla corruzione e di pacificazione in corso in Colombia, nel quale le Nazioni Unite operano per aprire un dialogo con il Governo che comprenda anche il tema dell'allargamento degli spazi di governabilità nel funzionamento dei servizi pubblici e della salute. E in questo hanno avuto bisogno di un soggetto esperto come Cittadinanzattiva che ha operato nelle vesti di consulente tecnico per sviluppare attività in tema di partecipazione civica.
Tre anni di lavoro ci hanno permesso di sensibilizzare centinaia di cittadini e studenti alla riscoperta del senso civico, costituire 18 comitati civici riconosciuti a livello ufficiale dalle Amministrazioni comunali di San Juan de Pasto e Cartagena de Indias, aprire tre centri di tutela nelle due città - tuttora aperti ed operanti, tra cui 1 Tribunal de Derechos de los pacientes e due centri in tema di servizi pubblici, grazie anche al supporto di ben 6 università che collaborano mandando i loro studenti dell’ultimo anno di legge e studi sociali a fare tirocinio nel back office dei centri di tutela. E ora a Cartagena questi cittadini attivi hanno costituito un soggetto giuridico autonomo che richiama la nostra esperienza: “Corporacion Tribunal de Derechos”.
E ancora, abbiamo avviato tavoli di confronto tra aziende che erogano servizi pubblici e rappresentanti dei cittadini, pubblicato un Manuale su come gestire un centro cittadino di ascolto e tutela, coordinato un processo che ha portato a redigere e proclamare a Cartagena la Prima Carta dei diritti del malato della Colombia. E a Pasto la nuova giunta Comunale ha inserito per la prima volta il tema della partecipazione civica come elemento fondante del proprio programma di governo concedendo sine die e a titolo gratuito i locali per le attività del centro di tutela.
Soprattutto, abbiamo tutelato nei primi 6 mesi di apertura dei centri di tutela oltre 1000 cittadini alle prese con problemi quotidiani di accesso alle cure o ai servizi.
Due casi su tutti: a Pasto abbiamo tutelato un nucleo familiare povero composto da madre capofamiglia e 5 figli piccoli (non certo un’eccezione per la realtà colombiana) al quale avevano tolto l’acqua perché non in grado di pagarla.
E a Cartagena siamo riusciti a mandare un’ambulanza da chi la reclamava da oltre 24 ore ma non aveva l’assicurazione sanitaria per pagarla.
Queste storie, unite ad una serie di molte altre informazioni, colori, immagini, volti e luoghi, sono raccolti nel report finale ospitato sul nostro sito che, abbinato ai filmati realizzati, offre un reportage che va ben oltre la pura curiosità.

 

Mariano Votta
Mariano Votta, nettunese classe '72, con fiere origini lucane. Laurea in scienze politiche, 2 master, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti.Responsabile delle politiche europee di Cittadinanzattiva e coordinatore di Active Citizenship Network. Componente della Direzione Nazionale.

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