Intervista con Nayibe Florez Hernandez, direttore del Consultorio Giuridico della Fondazione Universitaria Tecnologico Comfenalco che ci parla dell'impegno degli studenti presso il back office del Tribunale per i diritti del malato di Cartagena

1. L’Università Tecnológico Comfenalco è una delle più importanti università private di Cartagena: la presenti a chi non la conosce fuori dalla Colombia
La Fondazione Universitaria Tecnològico Comfenalco è un istituto di istruzione superiore riconosciuto dal Ministero dell'Educazione Nazionale della Colombia. Ha iniziato la sua attività accademica nel 1984, come risposta della Caja de compensación familiar Comfenalco (una specie di cassa di risparmio privata, ndr) alle esigenze di istruzione superiore sia dei suoi iscritti che della comunità di Cartagena a basso reddito.

 

Fornisce formazione con un sistema di cicli didattici, il che permette allo studente di frequentare inizialmente solo il corso di studi tecnici e di inserirsi nel mondo del lavoro; se poi sceglie di proseguire gli studi universitari, gli verranno riconosciuti gli studi del corso tecnico, e con soli altri due anni di frequenza potrà laurearsi.

Oggi offriamo 13 corsi tecnici, otto universitari, formazione continua con diplomi, specializzazioni e master.

Tra i suoi organi direttivi possiamo citare il Consiglio Generale, il Consiglio direttivo e il Rettore, che attualmente è il dr. Mauricio Ricardo Ruiz. Inoltre, ogni facoltà ha un Decano, quello della facoltà di scienze sociali e umane (dove vi è il corso di laurea in Legge) è il dr. Roberto Gamboa Renteria.

Il corso di laurea in Legge prevede un Consultorio Giuridico, da me diretto, pensato come uno spazio per la pratica accademica e professionale a beneficio degli studenti dell’ultimo anno.

 

2. In che modo l’università collabora con la Corporación Tribunal de Derechos?
Per il fatto di essere uno spazio deputato per approcciarsi alla pratica professionale, il Consultorio Giuridico rappresenta la struttura del corso di laurea in Legge che permette di interagire con la comunità.

 

Attraverso un accordo con la Corporación Tribunal de Derechos, gli studenti sostengono i volontari del Tribunal, fornendo un orientamento professionale di tipo legale, nella difesa del diritto alla salute, garantito dalla nostra costituzione, leggi e regolamenti, a quei pazienti che lo richiedono. Questa è un’attività che si svolge per mezzo di consulenze legali gratuite tutte le volte che si rende necessario un intervento specialistico, per garantire il quale i nostri studenti a turno durante cinque giorni alla settimana sono presenti presso la sede del Tribunal para la Defensa de los Pacientes, sito nei locali del Cap La Esperanza.

Gli studenti in questa attività di consulenza e orientamento sono seguiti da un docente che svolge un ruolo di tutor, oltre a collaborare nella loro formazione su temi specifici di interesse.

 

3. Come reagiscono gli studenti di fronte a questa attività?
L’esperienza per gli studenti di Legge del Tecnológico Comfenalco presso la sede della Corporación Tribunal de Derechos è estremamente arricchente, perché gli fa scoprire la valenza sociale dei loro studi, contestualizzando quel che hanno appreso sui libri nella realtà, di fronte a reali violazioni di diritti fondamentali; questa esperienza inoltre gli fa capire il ruolo che ogni professionista dovrebbe assumere per poter contribuire con le proprie conoscenze e il proprio lavoro alla crescita e allo sviluppo del Paese.

 

La risposta dei nostri praticanti è stata così positiva e collaborativa in questa attività che oggi possiamo affermare con orgoglio che due nostri studenti assegnati a questo progetto sono entrati a far parte della Corporación Tribunal de Derechos.

 

4. Quai sono i casi più significativi che si presentano alla Corporación Tribunal de Derechos e trovano una soluzione grazie alla consulenza dell’Università Tecnológico Comfenalco?
I casi più rilevanti che abbiamo contribuito a risolvere sono quelli per i quali si è reso necessario avanzare “derechos de petición” (un particolare istituto giuridico previsto dalla normativa colombiana a tutela dei diritti dei cittadini, ndr).

 

Per esempio, per richiedere dei farmaci non vengono garantiti dal servizio sanitario (cd. “no POS-Plan Obligatorio de Salud); per ottenere il trasferimento con ambulanza dalla casa al luogo di cura nei casi in cui il paziente che non lavora rimane senza copertura assicurativa sanitaria (cd. “EPS-Entidades promotoras de salud”). E ancora, per attivare a beneficio del cittadino la copertura sanitaria minima prevista (cd. “Régimen Subsidiado”, meccanismo mediante il quale la popolazione più povera ha accesso ai servizi sanitari a mezzo di un sussidio garantito dallo Stato, ndr).

 

5. Secondo lei, come si può rafforzare la Corporación Tribunal de Derechos nei prossimi anni?
Oggi possiamo affermare che le prime fasi di questo progetto sono superate, che nonostante delle difficoltà questa esperienza si è consolidata, anche grazie al fatto che la Corporación ha ottenuto il proprio riconoscimento come persona giuridica.

 

Per continuare a fornire tale servizio alla comunità, la Corporación avrebbe bisogno di ulteriore sostegno, in grado di permetterle di estendere la propria attività presso altri centri di cura primaria (cd. Cap-Centro de atención primaria) della città, di fare un’opera di prevenzione e orientamento presso le comunità; e poi sarebbe cruciale stringere alleanze con le autorità locali, nazionali e con gli organismi internazionali, così come ottenere un contributo finanziario per garantire formazione continua ai propri volontari.

Intervista a cura di Mariano Votta, Direttore Active Citizenship Network News, agosto 2014

Contatti:

Nayibe Flòrez Hernandez

Directora del Consultorio Jurídico

Fundaciòn Universitaria Tecnològico Comfenalco, Cartagena de Indias, Colombia

Mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.    

Website: http://www.tecnologicocomfenalco.edu.co/SitiosFutco/futco/Default.aspx

Redazione Online
Siamo noi, quelli che ogni giorno scovano e scrivono forsennatamente notizie di diritti e partecipazione. Non solo le nostre, perché la cittadinanza attiva è bella perché è varia. Età media: 33 anni, provenienza disparata....

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