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Cittadini e salute mentale (sintesi Rapporto Pit 2011)

Delicatissimo, all'interno del discorso sull'assistenza territoriale, è l'ambito della salute mentale: un banco di prova fondamentale per testare le reali capacità del sistema sanitario territoriale nei confronti di patologie che, prima di ogni altro intervento, necessitano di attenzione e continuità. I cittadini che hanno contattato il PiT Salute, nel 2009 e nel 2010, hanno riportato diverse problematiche nell'ambito della salute mentale. Spicca per numero e maggioranza delle segnalazioni il tema del ricovero in strutture inadeguate, con quasi otto punti percentuali di aumento (nel 2009 il valore era pari al 13,7% delle segnalazioni, cresciuto fino al 21,6% nel 2010). Un valore così configurato restituisce la misura di un sistema che non è ancora in grado di comprendere quali siano le modalità più proficue di presa in carico del paziente o, letto in altra maniera, che non ha a disposizione strutture e personale per offrire il sostegno e le terapie che servono.
salute mentale tabella pit 2011
Fonte Cittadinanzattiva – Rapporto PiT Salute 2011

Passano dal 24,5% al 17,6% le segnalazioni che hanno per oggetto la qualità del servizio fornito dalla struttura territoriale, sia essa Dipartimento o Centro, e questa è una tendenza che non rassicura chi segue i malati in via diretta (famigliari, nella maggior parte dei casi), in quanto al PiT Salute i cittadini segnalano sempre meno perché sempre meno si rivolgono ai servizi sanitari che sanno non essere in grado di accogliere le loro richieste. Prove di questa affermazione sono i dati che invece aumentano, a proposito degli effetti delle cure farmacologiche (13,7% nel 2009, 17,5% nel 2010) e sui trattamenti sanitari obbligatori (15,8% nel 2009, 17,1% nel 2010). Il fatto che i cittadini abbiano a lamentarsi a proposito di queste prestazioni è indicatore di una situazione in cui, chiaramente, il malato non è assistito a dovere, e dove probabilmente si preferisce affidarsi a cure esclusivamente – o quasi - farmacologiche o a interventi drastici come i TSO, piuttosto che seguire altre strade più integrate. Rimane un problema l'accesso al servizio pubblico, in sintesi, in quanto anche il dato rilevato scende, ma non oltre il 13,3% nel 2010 (ma era 16,4% nel 2009); i cittadini segnalano problemi che vanno dalla difficoltà ad ottenere un colloquio con i medici del distretto sanitario all'impossibilità di alcune sedi ad inviare operatori e medici al domicilio. Proprio in considerazione di queste problematiche emerge un altro dato, quello della situazione descritta dalle famiglie che contattano le sedi del PiT Salute: abbandono, solitudine e rabbia nei confronti del servizio pubblico, che nella maggior parte delle volte non riesce a fornire più di una visita al mese o ogni due settimane, e un ricovero più o meno forzato quando le condizioni del paziente virano verso la completa ingestibilità. Il dato è in discesa di tre punti percentuali (16% nel 2009, 13% nel 2010).

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