Diritti umani

  • Ancora nessuna assoluzione per Patrick Zaki, udienza rinviata

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    Nell’udienza che si è svolta il 1 febbraio presso il Tribunale di Mansoura (Egitto), il giudice monocratico ha deciso il rinvio per il prossimo 6 aprile. Dunque, ancora nessuna assoluzione per Patrick, ma l’ennesimo rinvio che continua ad allungare l’esito di una vicenda che si trascina ormai da troppo tempo. Patrick Zaki era stato scarcerato il 7 dicembre 2021 ma per lui rimangono in piedi le accuse e ora sarà costretto a presentarsi nuovamente in udienza ad aprile. Il rinvio dell'udienza per il momento scaccia i fantasmi di una possibile condanna, ma non consegna allo studente egiziano dell’Università di Bologna e alla sua famiglia la tanto attesa notizia di un’assoluzione piena.

  • Maltrattamenti a detenuto malato, la CEDU condanna l’Italia

    La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l'Italia per aver trattato in modo inumano un detenuto con gravi problemi psichiatrici, avendo continuato a tenerlo in una prigione ordinaria nonostante i tribunali nazionali, e poi anche la Corte stessa, ne avessero ordinato il trasferimento in un centro dove potesse essere curato.

  • Carola Rackete, accolta la richiesta di archiviazione per il salvataggio in mare della Sea Watch

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    Nessuna responsabilità per la comandante della nave Sea Watch 3 che il 29 giugno del 2019 approdò, con quaranta naufraghi a bordo, nel porto di Lampedusa forzando il blocco imposto dalle Autorità italiane dopo diciassette giorni di attesa in mare. Secondo le motivazioni contenute nel provvedimento disposto dal Gip, che accoglie in pieno la richiesta di archiviazione della Procura di Agrigento, la Rackete “ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale ed internazionale del mare”.

  • Processo Cucchi, chiesta la condanna per i carabinieri accusati dei depistaggi

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    Ci sono voluti oltre 12 anni per arrivare alla conclusione del processo per la morte di Stefano Cucchi, processo che vede imputati otto carabinieri accusati a vario titolo di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia, per aver depistato le indagini sull'omicidio del giovane. È stato fatto di tutto per nascondere la verità ma, finalmente, si è riusciti a comprendere che cosa sia effettivamente accaduto dopo la morte di Stefano nell’ottobre del 2009 e che cosa sia stato fatto per occultare le effettive responsabilità del pestaggio.

  • Carcere: il Report di Antigone sulla situazione del 2021

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    Nel corso del 2021 l'osservatorio di Antigone sulle condizioni di detenzione ha visitato 99 carceri per adulti, più della metà di quelli presenti in Italia, rilevando le situazioni più critiche anche alla luce della situazione sanitaria che ha fortemente accentuato i problemi pre-esistenti nei penitenziari italiani. Il 2021 è stato un anno di attesa per tutto il sistema penitenziario italiano, colpito e sconvolto dal Covid-19 nel corso del 2020 ed è sentita la necessità di un ritorno alla normalità, tentativo che, purtroppo, non in tutti gli istituti ha dato riscontro positivo.

  • Rinnovata la “Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti"

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    È stata rinnovata per altri quattro anni la “Carta dei diritti dei figli dei genitori detenuti”, grazie alla firma del protocollo d’intesa tra il Ministero della Giustizia, l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’Associazione Bambinisenzasbarre Onlus. Si tratta di un documento di fondamentale importanza, perché riconosce il diritto dei minorenni alla continuità del legame affettivo con i genitori detenuti e mira a sostenerne il diritto alla genitorialità.

  • Aperte le iscrizioni per il corso sulla cittadinanza italiana di ASGI e Spazi Circolari

    CITTADINANZA ITALIANA COME SI OTTIENE

    Dal 17 al 19 gennaio 2022 si svolgerà un corso intensivo, promosso e organizzato da ASGI (Associazione per gli Studi Giuridici sull'Immigrazione) e Spazi Circolari, che mira ad approfondire la normativa e le strategie difensive (nella fase amministrativa e in quella giurisdizionale) in tema di riconoscimento della cittadinanza italiana, analizzando le prassi illegittime della pubblica amministrazione tesa ad ostacolare di fatto il riconoscimento della cittadinanza ai neomaggiorenni nati in Italia, ai cittadini stranieri che richiedono la cittadinanza per naturalizzazione o matrimonio e ai discendenti in linea materna o paterna di cittadini italiani.

  • Lavorare nel campo dei diritti umani, il corso di CILD e Roma Tre

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    Sono aperte fino al 5 gennaio 2022 le iscrizioni al corso di perfezionamento promosso dal Dipartimento di Giurisprudenza Università Roma Tre e dalla CILD, Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili, che partirà all’inizio del prossimo anno. Il corso è diretto a chi intende lavorare, o già è attivo, all’interno di associazioni, istituzioni, organizzazioni nazionali e internazionali, governative o non, impegnate nell’ambito dei diritti umani e delle libertà civili, con l’obiettivo di fornire agli studenti la possibilità di approfondire e completare le proprie conoscenze circa le materie attinenti al sistema internazionale di protezione dei diritti umani.

  • Caporalato a Foggia, indagata moglie del capo Dipartimento Immigrazione del Viminale

    Nel corso dell’inchiesta contro il caporalato denominata “Sotto padrone”, condotta dalla Procura di Foggia, è stata iscritta nel registro degli indagati anche la moglie del direttore del Dipartimento per le libertà civili e immigrazione del Viminale, già Prefetto di Bari, nel frattempo dimessosi. L’accusa di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro ha portato già all'arresto di cinque persone, due delle quali in carcere: sono state verificate oltre dieci aziende agricole riconducibili ad alcuni degli indagati, tra luglio e ottobre 2020, ed è proprio di una di queste aziende che la moglie del direttore del Dipartimento del Viminale è socia amministratrice.

  • La lunga vicenda di Patrick Zaki, finalmente libero…ma non del tutto

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    La vicenda di Patrick Zaki inizia il 7 febbraio 2020: lo studente egiziano dell’Università di Bologna viene arrestato al rientro in Egitto e incarcerato per ben 22 mesi, a seguito di continui rinvii. Le accuse che gli vengono rivolte sono di istigazione alla violenza, alle proteste, al terrorismo e gestione di un account social che avrebbe come scopo quello di minare la sicurezza pubblica. L’arresto e la detenzione di Patrick scatenano una mobilitazione generale, per l’ingiusta detenzione a cui viene sottoposto e le accuse che gli vengono mosse: ma l’appello dei genitori e di tutta l’opinione pubblica, della società civile e delle istituzioni rimane inascoltato e iniziano i rinvii delle udienze anche a causa della pandemia.

  • Know Your Rights: una guida sulla cittadinanza per conoscere i tuoi diritti

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    “Know your Rights - Diritto di cittadinanza” è la guida realizzata dalla CILD, Coalizione Italiana per le Libertà e i Diritti civili, di cui fa parte anche Cittadinanzattiva, e dal Movimento Italiani Senza Cittadinanza, con l’obiettivo di fare chiarezza e fornire un supporto concreto a chi ha già presentato la domanda di cittadinanza o intende avanzarla e che si trova a lottare in solitudine contro una legge antiquata e piena di ostacoli e contro una macchina burocratica che sembra insormontabile. La guida, adesso disponibile anche in lingua inglese e francese, contiene una serie di FAQ, risposte alle domande più frequenti, sulla procedura per l’ottenimento della cittadinanza italiana con focus su temi specifici (ad esempio i requisiti richiesti relativi ai redditi, alla residenza legale, alla convivenza) che rappresentano statisticamente i maggiori ostacoli per l’ottenimento della cittadinanza.

  • Obiettivo cittadinanza: il 20 dicembre primo appuntamento online sul tema della cittadinanza

     

    Si svolgerà lunedì 20 dicembre, in diretta sulla pagina Facebook della Campagna Obiettivo Cittadinanza, il primo incontro del ciclo dedicato agli approfondimenti sul tema della cittadinanza italiana, con una serie di appuntamenti con esperti che risponderanno alle domande dei diretti interessati. Affronteremo i problemi e le difficoltà tecniche, burocratiche e amministrative di chi è alle prese con la richiesta di cittadinanza per residenza; parleremo insieme delle modalità di presentazione della domanda, dei requisiti di accesso e degli ostacoli burocratici che troppo spesso rendono l’iter lungo e complicato.

  • Violenza sulle donne: il Consiglio dei Ministri approva il DDL

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    Venerdì 3 dicembre il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera ad un nuovo disegno di legge contenente misure di prevenzione e contrasto alla violenza sulle donne. Tra le novità introdotte ci sono la procedibilità d’ufficio per alcuni reati di violenza domestica, il maggior uso del braccialetto elettronico, la possibilità di applicare il fermo di fronte a forti indizi di reati che possono costituire un pericolo per le donne.

  • II monitoraggio sulle Fratture da fragilità ossea

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    Nell'ambito del XVI CONGRESSO ORTOMED il 9 dicembre alle ore 15:00, Cittadinanzattiva presenta i dati relativi al "II monitoraggio sulle Fratture da fragilità ossea" per capire l'effettiva gestione delle fratture da fragilità ossea e le eventuali criticità su cui intervenire. Il monitoraggio, realizzato grazie al contributo non condizionato di UCB, vede coinvolti i referenti amministrativi regionali e i medici specialisti che quotidianamente devono curare e prendere in carico il paziente con frattura da fragilità ossea, e ha lo scopo di evidenziare best practices o criticità circa la gestione e presa in carico di persone con tale patologia.

  • Patrick Zaki torna libero! A febbraio il processo

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    Una notizia che aspettavamo da tanto, troppo tempo: finalmente Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’università di Bologna detenuto in Egitto dal febbraio 2020 con l’accusa di “diffusione di notizie false dentro e fuori il paese”, è tornato in libertà. Il Tribunale egiziano ha ordinato la sua scarcerazione lo scorso 7 dicembre, anche se formalmente Zaki non è ancora stato assolto: le accuse contro di lui rimangono in piedi e dovrà presentarsi in udienza il primo febbraio.

  • Femminicidio, pubblicata la Relazione della Commissione parlamentare di inchiesta

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    Sono stati pubblicati i risultati della Relazione realizzata dalla Commissione Parlamentare di inchiesta sul femminicidio. Attraverso l’esame degli atti dei fascicoli processuali, il documento fotografa i femminicidi commessi nel 2017-2018, dando conto della dinamica degli eventi, i fattori di rischio, la distribuzione territoriale del fenomeno, oltre ad esaminare le caratteristiche sia degli autori che delle vittime, nonché lo svolgimento delle indagini ed i relativi procedimenti penali.

  • Mamme e bambini in carcere: chiediamo l’approvazione della proposta di legge Siani!

    Lo scorso 20 novembre si è celebrata la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, e in occasione di questa ricorrenza Cittadinanzattiva e A Roma Insieme-Leda Colombini sono tornate a richiamare l’attenzione pubblica sulla condizione, gravemente trascurata, dei bambini detenuti ed a richiedere con forza che si approvi rapidamente il disegno di legge 2298 promosso dall’On. Siani. La proposta, che prevede modifiche al codice penale e procedurale in materia di tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori, è ferma ormai da mesi presso la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati senza che se ne comprenda il motivo.

  • Obiettivo cittadinanza, la storia di Domenika ancora in attesa della cittadinanza italiana

    Cittadinanza italiana la storia di Domenika infermiera sardo ecuadoriana campionessa di

    Domenika Montenegro è una delle protagoniste della campagna “Obiettivo cittadinanza”, promossa e realizzata da Cittadinanzattiva e Movimento Italiani Senza Cittadinanza. Domenika ha 33 anni, si è da poco sposata con un ragazzo italiano ed ha acquistato una casa ad Arzachena, in Sardegna, dove si è trasferita all’età di 5 anni con la madre. Lavora in una casa di riposo di Palau, ma dal 1 dicembre prenderà servizio in un ospedale privato di Olbia. Laureata, professionalmente indipendente, ha avviato la pratica per ottenere la cittadinanza italiana nel 2018, ma ancora non ha ricevuto risposta e ad oggi non può considerarsi ancora una cittadina italiana a causa dei tempi lunghi e degli ostacoli della burocrazia.

  • Carcere: pubblicati i dati del 2020

    carcere condizioni 

    Il Dipartimento per l'amministrazione penitenziaria ha diffuso i dati sulla popolazione penitenziaria aggiornati ad ottobre 2021. Numeri che tornano a salire: secondo i dati diffusi, infatti, i detenuti negli istituti di pena italiani sono complessivamente 54.307 a fronte di una capienza regolamentare di 50.851 posti. Si tratta di un aumento più contenuto rispetto ai primi mesi del 2021, quando nelle carceri italiane c'erano oltre 61 mila persone detenute. In lieve aumento la presenza di stranieri e di anziani; dato critico resta quello dell’aumento del numero di suicidi.

  • Nasce a Roma il Polo Universitario Penitenziario per i detenuti

    università e covid

    Si tratta di un’infrastruttura di servizi creata nell’ambito dell’Università di Roma La Sapienza con l’obiettivo di promuovere e facilitare tutte quelle attività funzionali a garantire ai detenuti presenti negli istituti penitenziari della Capitale il diritto allo studio e il conseguimento dei titoli universitari. Si da' quindi attuazione al protocollo d’intesa sottoscritto nel settembre 2019 dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria del Ministero della Giustizia e dalla Conferenza Nazionale dei Poli Universitari Penitenziari per incentivare e favorire la collaborazione tra le istituzioni penitenziarie e le università. Un passo importante, testimonianza di un comune impegno rivolto al recupero e al reinserimento dei detenuti, per garantire il loro diritto allo studio.

  • L’Italia apre un nuovo corridoio umanitario per i cittadini afghani

    I racconti degli invisibili migranti e rifugiati

    Un nuovo canale di ingresso legale per cittadini afghani bisognosi di protezione internazionale provenienti dai campi profughi di Pakistan e Iran o da altri Paesi di primo asilo o di transito. É l'obiettivo del protocollo di intesa firmato il 4 novembre scorso, al Viminale, alla presenza della Ministra dell'Interno. In tutto saranno 1.200 i nuovi beneficiari del progetto e, di questi, circa 400 saranno selezionati tramite le liste dell’Unhcr che lavora nei campi profughi al confine, mentre altre segnalazioni le faranno le associazioni. Si tratterà, in particolare, di persone che hanno collaborato con le ONG internazionali e che si trovano ora in una situazione di maggiore rischio.

  • Sovraffollamento carcerario: dati in aumento

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    Si registra un aumento costante del numero dei detenuti negli istituti penitenziari italiani. Ad oggi sono 54.240, con un aumento di 310 presenze soltanto negli ultimi 28 giorni e la crescita riguarda anche le persone condannate a pene molto brevi: un ritmo che suscita grande preoccupazione. Lo segnala il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, in una nota, spiegando che si tratta di un segnale in controtendenza rispetto alla riduzione che si era avuta nel 2020, anche a seguito dell’emergenza sanitaria, quando i detenuti erano scesi da oltre 61mila di marzo 2020 a 53.387 alla fine di maggio.

  • Obiettivo Cittadinanza, continua il racconto delle nostre storie

    obiettivo cittadinanza michael

    Michael aveva 4 anni al suo arrivo in Italia dall'Eritrea. Trascorreva le estati in collegio mentre i suoi genitori sfidavano il mondo del lavoro. Oggi è un fotografo professionista ma ancora senza la cittadinanza del suo Paese. Se anche tu sei ancora in attesa della cittadinanza, puoi partecipare alla nostra campagna #Obiettivocittadinanza! Raccontaci la tua storia e inviaci il tuo video e le tue foto!

  • Il 10 novembre webinar "Sicurezza informatica: come difendersi dalle truffe digitali”

    sicurezza web

    Sai come difenderti dalle truffe digitali? Sai quali tutele è necessario attivare?

    Se abiti in un’area interna e vuoi saperne di più partecipa al webinar “Sicurezza informatica: come difendersi dalle truffe digitali” in programma il prossimo 10 novembre, dalle 15:30  alle 17:00 e il 17 novembre sempre dalle 15:30 alle 17:00.

  • ONG: soccorrere e salvare vite umane in mare non è mai reato!

    Immigrazione clandestina

    Dopo due anni di indagini la Procura di Agrigento ha chiesto l’archiviazione per l’equipaggio della Mare Jonio, il rimorchiatore dell’italiana “Mediterranea” che il 10 maggio 2019 ha trasportato in salvo 30 cittadini extracomunitari. Secondo la Procura, che ha chiesto al Giudice delle indagini preliminari di estinguere l’accusa, per salvare vite umane nel Mediterraneo non serve una “patente” da concedere alle navi di soccorso, e le ONG che effettuano operazioni umanitarie non devono coordinarsi né con la Tunisia né con Malta, Paesi che non hanno sottoscritto gli accordi internazionali di salvataggio.

  • Nasce MAMa, una casetta a Rebibbia per le mamme detenute e i loro figli

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    Nel carcere di Rebibbia nasce il MAMa, il Modulo per l'Affettività e la Maternità, donato e inaugurato da Renzo Piano, architetto di fama internazionale e Senatore a vita. Una vera e propria casetta costruita all’interno della Casa e donata alle mamme detenute per incontrare i loro bambini. Le detenute, che nell'ala femminile del carcere di Rebibbia sono 320, potranno così avere del tempo di qualità da passare con le loro famiglie, un passaggio importante nel loro percorso di reinserimento.

  • L’ umanità in marcia che non si ferma, in ricordo di Stefano Cucchi

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    Si è concluso il 7° Memorial “Umanità in marcia” per celebrare e ricordare i 12 anni trascorsi dalla morte di Stefano Cucchi. Tantissimi i singoli cittadini, gruppi e le organizzazioni della società civile che hanno partecipato all’evento che si è svolto nelle giornate del 22 e 23 ottobre scorsi. Presente anche Cittadinanzattiva, da sempre vicina alla famiglia di Stefano, anche nella lunga battaglia processuale dove è parte civile.

  • Giulio Regeni, processo da rifare

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    Dopo sette ore di Camera di Consiglio la III Corte d’Assise di Roma, dove si svolge il processo per l’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore di 28 anni ucciso al Cairo il 25 gennaio 2016, ha pronunciato il proprio verdetto: processo cancellato, tutto da rifare. E ora si rischia un lungo periodo di paralisi, fino al pericolo che possa del tutto saltare il procedimento, tra responsabilità in capo al Tribunale di Roma e la totale assenza di collaborazione da parte dell’Egitto. Tutto questo perché non esiste la prova certa che i quattro agenti della National security (il servizio segreto civile egiziano) accusati del sequestro, della tortura e dell'omicidio del ricercatore italiano conoscano l'esistenza del processo a loro carico, non avendo ricevuto formalmente la notifica del rinvio a giudizio, probabilmente a causa della scarsa collaborazione delle autorità egiziane. Ma è mancata anche la prova certa che gli imputati vi si fossero sottratti volontariamente, ben sapendo l’esistenza del giudizio.

  • Umanità in marcia, 7° Memorial Stefano Cucchi

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    Per celebrare e ricordare i 12 anni trascorsi dalla morte di Stefano Cucchi e per continuare a tenere i fari accessi sulla seconda parte del processo - quella del depistaggio delle indagini - anche quest’anno il Comitato promotore, di cui fa parte anche Cittadinanzattiva, ha organizzato il settimo Memorial “Umanità in Marcia”. L’appuntamento è per il 22 e 23 ottobre: nella prima giornata, alle 18, al Parco degli Acquedotti, si svolgerà l’assemblea di inaugurazione del 7° memorial e il 23 ottobre, alle ore 14, ci sarà la “Staffetta dei Diritti”, in partenza dalla targa in memoria di Stefano Cucchi, con tappe nei luoghi più significativi della Capitale.

  • Fuori mamme e bambini dal Carcere

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    Anche l’ultima mamma con i suoi bambini è uscita dal Nido di Rebibbia per andare ai domiciliari: un successo, frutto di un lungo lavoro e di una battaglia portata avanti da diversi mesi e che ha coinvolto la Garante dei detenuti di Roma e diverse associazioni impegnate su questo fronte, tra cui Cittadinanzattiva. Il carcere non può essere una struttura che accoglie minori, ma è necessario pensare a spazi diversi e realmente alternativi, dove i bambini possano condurre una vita quanto meno normale dove porre al centro l’accoglienza, la tutela del loro sviluppo e del loro rapporto con il genitore ed avviare al contempo percorsi di recupero e di reinserimento delle madri.

  • Reinserimento sociale dei detenuti: firmato l’accordo Campidoglio-Dap

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    Favorire il rinserimento sociale dei detenuti grazie al sostegno delle istituzioni: è questa la sintesi del nuovo protocollo d’intesa firmato tra Roma Capitale e il Ministero della Giustizia - Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria per implementare attività e opportunità in ambito socio assistenziale, culturale, di orientamento e inserimento lavorativo, attività anagrafiche e di stato civile, da rendere disponibili ai detenuti. Una buona pratica, necessaria per il mondo carcerario, che ha l’obiettivo di avviare percorsi costruiti sull’esigenza personale di ciascun detenuto ponendo solide basi per facilitare la partecipazione attiva alla vita sociale al di fuori degli istituti penitenziari.

  • Riapre la Casa Internazionale delle Donne

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    La forza delle donne ha vinto! Finalmente la Casa Internazionale delle Donne ha ottenuto il contratto di comodato d’uso gratuito per i prossimi 12 anni. Si tratta di un risultato frutto della forte, costante e unita mobilitazione che le associazioni femministe e le donne tutte hanno condotto contro una visione distorta che voleva cancellare la Casa Internazionale e la sua storia, il suo valore politico e sociale, il suo contributo alla liberazione e alle conquiste delle donne che l’hanno attraversata.

  • Obiettivo Cittadinanza, raccontaci la tua storia!

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    Luca, chef e rapper, è nato a Roma, cresciuto e da sempre qui, ma non è ancora un cittadino italiano: per lui la cittadinanza è un diritto negato tante volte e ancora lontano. Ancora oggi deve chiedere il permesso per soggiornare in Italia. Clara è nata e cresciuta in Italia e a 23 anni è ancora senza cittadinanza italiana per via di una burocrazia lenta e macchinosa. Una lettera sbagliata del nome nel certificato di nascita del paese dei suoi genitori la costringe a vivere in una situazione terribilmente precaria.

  • Dal Festival della Partecipazione la richiesta alle Regioni di un luogo di confronto sul PNRR

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    Nel corso del Festival della Partecipazione 2021, svoltosi a Bologna lo scorso 18 settembre, è stato chiesto alla Conferenza delle Regioni di attivare un luogo di confronto stabile sul PNRR.
    Scopo della richiesta è quello di implementare un'alleanza tra cittadini ed enti locali in modo da assicurare che i progetti finanziati dal PNRR siano realizzati a tutela e salvaguardia delle comunità e dei territori locali.

  • Patrick Zaki resta in carcere

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    Dopo 19 mesi di custodia cautelare è iniziato il processo per Patrick Zaki, imputato presso il Tribunale di Mansura, in Egitto. Patrick era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio del 2020, ed è stato detenuto per quasi tutto il tempo a Torah, il famigerato carcere alla periferia sud del Cairo. Il suo caso, dopo quello della tortura a morte di Giulio Regeni, è quello che più ha creato attrito fra Italia ed Egitto, ed è stato oggetto di una mobilitazione culminata con una richiesta del Parlamento al governo di concedergli la cittadinanza italiana.

  • Assegno di natalità e maternità: sì al beneficio per gli stranieri con permesso di lavoro

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    La Corte di Giustizia dell'Unione Europea si è recentemente espressa sul beneficio dell'assegno di natalità e di maternità che è stato negato in Italia a cittadini stranieri titolari di permesso unico di lavoro. A giustificazione del rifiuto ci sarebbe il fatto che i cittadini non hanno lo status di soggiornanti di lungo periodo.

  • Nuova indagine dell’Associazione D.i.Re sulla violenza domestica

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    L’inchiesta di D.i.Re - Donne in Rete Contro la Violenza, diffusa recentemente, intitolata “Il (non) riconoscimento della violenza domestica nei tribunali civili e per i minorenni”, evidenzia il non riconoscimento della violenza domestica nei tribunali civili e per i minorenni dove spesso si continua ad ignorare gravità ed entità della violenza assistita e delle sue conseguenze e si tende a colpevolizzare la madre vittima di violenza, imputandole una responsabilità di alienazione parentale quando cerca con la separazione di difendersi dall'ex partner violento e padre dei figli.

  • Violenze in carcere, necessario accertare le responsabilità

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    Quanto accaduto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e le violenze subite dai detenuti che, nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria, avevano osato protestare perché volevano avere garantito il diritto alla salute, oltre che per la sospensione delle visite, rappresenta una vicenda che deve essere fortemente stigmatizzata. È fondamentale che ogni responsabilità venga accertata ed è interesse di tutti i cittadini che si faccia completa chiarezza sui fatti: per questo Cittadinanzattiva valuterà la costituzione di parte civile nel processo che si avvierà.

  • Violenze nel carcere di S. Maria Capua Vetere: valuteremo la nostra costituzione come parte civile

    Un’azione che sconvolge perché organizzata con l’intento di “dare una lezione” indiscriminata e ingiustificabile ai detenuti che, qualche giorno prima, nella fase iniziale dell’emergenza sanitaria, avevano osato protestare perché volevano avere garantito il diritto alla salute, oltre che per la sospensione delle visite, a seguito di un caso di positività al covid-19.
    “È fondamentale ed è interesse di tutti i cittadini che si faccia completa chiarezza sui fatti e che ogni responsabilità venga accertata; anche per questo valuteremo la nostra costituzione di parte civile nel processo che si avvierà”, dichiara Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti – Cittadinanzattiva.
    Il processo penale farà il suo corso e ne attenderemo gli esiti; è innegabile tuttavia che la vicenda in sé, nell’immediato, debba essere stigmatizzata senza compromessi e senza bisogno di alcuna ulteriore precisazione”, continua Liberto. “Di fronte a quanto accaduto, risultano infatti stridenti e dannosi, oltre che insopportabili per la loro strumentalità, i tentativi di minimizzazione e le generiche dichiarazioni di solidarietà nei confronti della polizia penitenziaria; decisive e corrette, invece, ci appaiono le parole della Ministra Cartabia che ha definito la vicenda come un tradimento della Costituzione ed un’offesa “alla dignità della persona dei detenuti anche a quella della divisa che ogni donna e uomo della polizia penitenziaria deve portare con onore”.

  • Attivo il primo helpdesk interistituzionale anticaporalato

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    Si tratta di un servizio rivolto ai cittadini di Paesi Terzi vittime o potenziali vittime di sfruttamento lavorativo,e può contare sulla professionalità di mediatori interculturali e operatrici che forniscono supporto in ambito legale, giuslavorista, sindacale e amministrativo sulle modalità di emersione, sull’accesso ai servizi territoriali e sulle possibilità di inserimento nelle azioni progettuali. 

  • Presentata la relazione del Garante nazionale dei detenuti al Parlamento

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    Il 21 giugno presso la Camera dei Deputati il Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, Mauro Palma, ha presentato la Relazione al Parlamento 2021. Il Garante ha riassunto i punti principali delle più di 400 pagine della Relazione consegnata ai Presidenti delle Camere affrontando i diversi ambiti di intervento: dalla detenzione penale a quella amministrativa delle persone migranti, dalla privazione della libertà in ambito sanitario alla custodia nei luoghi delle forze di polizia, fino ad arrivare alla possibile perdita di autodeterminazione di persone anziane o disabili ospiti in residenze sanitarie assistenziali.

  • Violenza sulle donne: la Corte Europea condanna l’Italia

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    La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo di Strasburgo ha emesso una sentenza importantissima, perché stigmatizza la delegittimazione delle vittime di stupro, ritenute corresponsabili delle violenze subite in base a valutazioni legate alla loro vita privata, che continuano a essere usate per motivare sentenze condiscendenti verso gli autori delle violenze, nonostante ciò sia vietato da nome interne e internazionali. La decisione della CEDU ribalta, la sentenza della Corte d’appello di Firenze che aveva assolto gli imputati dello stupro di gruppo ai danni di una giovane donna, sulla base della presunta non credibilità della vittima a causa di una valutazione moralistica della sua vita privata.

  • Respingimenti in mare: anche l’Italia viola i diritti dei migranti

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    Sistematiche violazioni di diritti e respingimenti a catena illegali attraverso la cooperazione di diverse forze armate in Grecia, Serbia, Bosnia ed Erzegovina, Nord Macedonia, Ungheria e Italia hanno impedito a migliaia di donne, uomini e bambini di cercare protezione in Europa quest'anno.

  • Processo Cucchi: confermate le condanne per i carabinieri

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    La Corte d’Assise d’appello di Roma, nel processo bis, ha condannato a 13 anni di carcere per omicidio preterintenzionale i due carabinieri accusati del pestaggio che portò alla morte di Stefano Cucchi, riservando pene più severe per gli imputati rispetto alla precedente sentenza di primo grado. La sentenza della Corte è arrivata dopo cinque ore di camera di consiglio: sono state accolte per gran parte le richieste del Procuratore generale arrivando finalmente ad una importante decisione.

  • Carcere: prosegue il piano vaccinale

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    D'intesa con il Ministero della Salute si è deciso che la somministrazione dei vaccini nelle carceri procederà parallelamente a quella destinata alle categorie “prioritarie”. Il piano vaccinale, dunque, non si ferma e interesserà il personale della polizia penitenziaria e i detenuti negli istituti penitenziari non ancora sottoposti alla prima somministrazione, tenendo in considerazione anche il personale amministrativo che opera in presenza. Mettere in sicurezza le strutture penitenziarie e le persone ristrette in luoghi per definizione chiusi, estremamente sovraffollati ed a maggior rischio di contagio e diffusione del virus, rappresenta una priorità: ad oggi sono 737 i casi tra i detenuti, 478 gli agenti di polizia penitenziaria e 41 gli addetti alle funzioni centrali colpiti dal Covid.

  • Ennesima strage nel Mediterraneo, l’umanità è annegata

    Immigrati libia sicilia

    Si è consumata l’ennesima tragedia nel Mar Mediterraneo, cimitero assurdo di altri 130 migranti, morti dopo due giorni di invocazione di aiuto non ascoltata, tra l’indifferenza generale. Le Autorità europee sapevano da due giorni che nel Canale di Sicilia c’erano tre barconi messi in mare dai trafficanti libici, eppure nessuno ha inviato navi per soccorrere i migranti in balia del mare mosso. Tre navi commerciali hanno deciso di unirsi alla Ocean Viking di Sos Mediterranee nella ricerca dei dispersi, quando ogni speranza di trovare persone vive era ormai persa. Tutti sapevano, ma nessuno ha agito.

  • Giornata Internazionale del diritto di voto per tutti

    26 aprile

    La Giornata verrà introdotta il 26 aprile 2021 nella nuova agenda politica internazionale, grazie all’azione di alcune associazioni di volontariato basate in Italia, Germania, Francia, Belgio, Austria e Svizzera. La rete europea “VRAR-Voting rights for all residents” organizza per l’occasione un evento gratuito online (con traduzione simultanee in italiano, tedesco e francese) per parlare di come il diritto di voto in Europa si sia evoluto nell’ultimo secolo, ma anche per presentare le attività politiche delle associazioni che oggi si battono in Europa perché tutti i cittadini residenti abbiano il diritto di votare lì dove risiedono, indipendentemente dal passaporto che hanno.

  • Ergastolo ostativo, per la Consulta è incostituzionale

    carcere 2015 02 19

    La Corte Costituzionale si è pronunciata sull’ergastolo cosiddetto ostativo, ovvero l’impedimento previsto dall’articolo 4bis dell’Ordinamento penitenziario alla concessione dei benefici e misure alternative - possibili per gli altri ergastolani - ai condannati per reati molto gravi, quali quelli di matrice mafiosa e terroristica, che non abbiano utilmente collaborato con la giustizia. La Corte ha fissato il limite al maggio 2022 affinché il Parlamento italiano provveda a modificare l'attuale norma: si tratta di un importante traguardo, di estrema rilevanza umana e sociale, un concreto passo in avanti verso la reale applicazione dell'articolo 27 della Costituzione, che attribuisce al carcere una funzione volta alla rieducazione ed all’inclusione sociale per tutti i detenuti, anche di quelli che provengono dalla criminalità organizzata.

  • Cittadinanzattiva in audizione alla Camera su mamme e bambini in carcere

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    Martedì 6 aprile si è svolta l’audizione di Laura Liberto, coordinatrice nazionale della Rete Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva, in II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sulla proposta di legge C. 2298 Siani. Una proposta che introduce nell’ordinamento misure organiche, finalizzate al superamento degli ICAM, gli Istituti a custodia attenuata per detenute madri e prevede l’obbligo di finanziare le strutture protette per donne e bambini valorizzando contesti realmente alternativi alla detenzione dove porre al centro l’accoglienza dei bambini, la tutela del loro sviluppo e del loro rapporto con il genitore ed avviare al contempo percorsi di recupero e di reinserimento delle madri. Cittadinanzattiva condivide con grande convinzione la proposta di legge Siani e ne chiede una rapida discussione ed approvazione, perché si pone nell’ottica di proteggere, come indicato a più riprese dalla Corte Costituzionale e dalle convenzioni internazionali, l’interesse superiore del bambino, la salute psico-fisica del minore e tutelarne il legame con il genitore come elemento fondamentale in particolare nei primi anni di vita.

  • In audizione su proposta di legge Siani: si vada avanti con celerità

    La proposta di legge Siani è un punto di partenza che condividiamo con grande convinzione, e ne chiediamo per questo una rapida discussione ed approvazione, perché si pone nell’ottica di proteggere, come indicato a più riprese dalla Corte Costituzionale e dalle convenzioni internazionali, l’interesse superiore del bambino, la salute psico-fisica del minore e tutelarne il legame con il genitore come elemento fondamentale in particolare nei primi anni di vita. In quest’ottica, il testo in esame prevede la rimozione di una serie di limiti di natura giuridica ed economica, presenti nella normativa vigente e all’origine del problema della carcerazione dei bambini assieme alle loro madri e l’individuazione delle case famiglia protette come soluzione alternativa principale”, ad affermarlo Laura Liberto, coordinatrice nazionale Giustizia per i diritti – Cittadinanzattivache oggi è in audizione in II Commissione Giustizia della Camera dei Deputati sulla proposta di legge C. 2298 Siani.

    Tuttavia i dati più recenti mostrano chiaramente che la strada è ancora lunga: a fronte di un apparente e temporaneo “svuotamento” nella primavera dello scorso anno, negli ultimi mesi sono tornati a crescere gli ingressi in carcere di detenute con figli piccoli al seguito. Secondo le statistiche pubblicate dal Ministero della Giustizia, aggiornate al 31 marzo scorso, sono 26 le madri e 28 i bambini che risultano ristretti negli istituti penitenziari, tra sezioni nido delle case circondariali e gli ICAM.

  • I vaccini in carcere sono una priorità

    carcere condizioni

    I casi di positività al Covid risultano ancora in aumento nelle carceri: su un totale di 52.572 presenze in cella, sono 576 i detenuti attualmente positivi al virus, in crescita rispetto a soli sette giorni fa. In aumento anche i casi di positività tra gli agenti penitenziari. Si tratta dei dati che emergono dal report settimanale del monitoraggio del Ministero della Giustizia su Carceri e coronavirus, recentemente pubblicato. La situazione appare dunque preoccupante, ma fonti della struttura del Commissario per l'emergenza Covid, smentendo possibili criticità nelle procedure di vaccinazione nelle carceri, fanno sapere che i detenuti nelle carceri sono tra le categorie che saranno vaccinate per prime.

  • Mamme e bambini in carcere: il Parlamento acceleri l’approvazione della proposta

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    Dopo aver ottenuto l'approvazione del proprio emendamento alla Legge di Bilancio per l'istituzione di un fondo dedicato all’accoglienza delle mamme detenute con i loro piccoli in case famiglia o comunità alloggio, Cittadinanzattiva, insieme all’ Associazione “A Roma insieme-Leda Colombini”, si è schierata a sostegno della proposta di legge del deputato Siani che introduce nell’ordinamento misure organiche, finalizzate al superamento degli ICAM, gli Istituti a custodia attenuata per detenute madri. La proposta prevede l’obbligo di finanziare le strutture protette per donne e bambini valorizzando contesti realmente alternativi alla detenzione dove porre al centro l’accoglienza dei bambini, la tutela del loro sviluppo e del loro rapporto con il genitore ed avviare al contempo percorsi di recupero e di reinserimento delle madri.

  • Detenute in Italia: si può (e si deve) fare di più

    carcere donne

    Le donne oscillano tra il 4% ed il 5% della popolazione carceraria, ma in Italia sono solo quattro gli istituti penitenziari femminili per le recluse. Le detenute nel nostro Paese si trovano, quindi, nella stragrande maggioranza in sezioni ricavate all'interno degli istituti maschili in una condizione di minoranza numerica che ne compromette l'equità nell'acceso alle opportunità trattamentali, perché si tratta di luoghi pensati per gli uomini che nella pratica si trasformano in causa di discriminazione, senza considerare la differenza di genere. Perché quando è una donna ad entrare in carcere, si tratta spesso di madri, di mogli, che si trovano a fare i conti con il senso di responsabilità che le caratterizza, perché fuori ci sono quasi sempre dei figli, un marito, che restano abbandonati e senza sostegni.

  • Volontario dentro e fuori il carcere, al via un corso online

    carcere condizioni

    Giovedì 24 febbraio prende il via il corso online rivolto a chi è interessato ad affrontare un’esperienza di volontariato in carcere o è già attivo in questo ambito. Il corso si svolgerà fino al 29 aprile e si articolerà in 10 webinar formativi. L’iniziativa è promossa dalle Associazioni L’Isola Solidale e Semi di Libertà Onlus, il Numero Verde Oltre il Carcere per il Disagio Carcerario, in collaborazione con il Garante dei diritti delle persone private della libertà di Roma Capitale e Roma Città Metropolitana, Gabriella Stramaccioni.

  • 365 giorni senza Zaki, ancora in attesa di libertà

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    È passato già un lungo anno da quell’8 febbraio del 2020, quando Patrick Zaki, il giovane studente e attivista dei diritti umani, è stato arrestato in Egitto mentre era diretto a Mansoura, la sua città natale, per incontrare la sua famiglia. Zaki si trova ancora in stato di detenzione preventiva fino a data da destinarsi, perché ingiustamente accusato di propaganda sovversiva. Da allora le autorità egiziane continuano a rimandare la data del suo processo: Patrick rischia fino a 25 anni di carcere perché, secondo le autorità egiziane, avrebbe utilizzato i social network per minare l’ordine sociale e la sicurezza pubblica per aver istigato alla violenza e al terrorismo.

  • Cucchi abbandonato dopo il pestaggio, la colpa dei medici

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    Sono state depositate le motivazioni della sentenza del 14 novembre 2019, con la quale la Corte di Appello di Roma aveva dichiarato la prescrizione del reato di omicidio colposo nei confronti di quattro medici dell’Ospedale Pertini di Roma e pronunciato una assoluzione. Si tratta di un definitivo atto di accusa anche nei confronti dei sanitari che ebbero in cura Cucchi e che per colpa, imprudenza ed imperizia contribuirono alla sua morte insieme al pestaggio avvenuto ad opera dei carabinieri, perché non fecero ciò che poteva salvare il giovane Stefano. Un atto di accusa che, a causa della prescrizione, assume solo un valore morale e che nulla toglie alla accertata responsabilità dei carabinieri autori del pestaggio.

  • Cinque anni senza Giulio

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    Sono trascorsi cinque anni dalla scomparsa di Giulio Regeni: il 25 gennaio 2016 alle ore 19:41 il giovane ricercatore inviò dall'Egitto il suo ultimo sms. Di lui non si seppe più nulla fino al ‪3 febbraio, quando il suo cadavere, torturato, fu trovato su una strada tra Il Cairo e Alessandria, in Egitto. A cinque anni da quel messaggio la verità sull'assassinio del ricercatore friulano è ancora lontana. L'azione della Procura della Repubblica di Roma, tra molte difficoltà, ha portato a conclusione indagini che hanno individuato un quadro di gravi responsabilità che, presto, saranno sottoposte al vaglio di un processo, per le conseguenti sanzioni ai colpevoli. Il caso, ora, è al Consiglio Esteri UE. Non fermiamoci, la ricerca della giustizia deve essere una missione dello Stato.

  • CITTADINANZA ITALIANA: COME SI OTTIENE?

    CITTADINANZA ITALIANA COME SI OTTIENE

    La cittadinanza italiana è uno status del cittadino in base al quale l’ordinamento giuridico italiano riconosce la pienezza dei diritti civili e politici.
    Si può acquistare automaticamente:

    • per nascita: si parla di “ius sanguinis”, ovvero per discendenza diretta da almeno un genitore in possesso della cittadinanza italiana. Un bambino è italiano se almeno uno dei genitori è italiano;
    • per nascita sul territorio italiano: un bambino nato in Italia da genitori stranieri può chiedere la cittadinanza solo dopo aver compiuto 18 anni e se fino a quel momento abbia risieduto in Italia “legalmente e ininterrottamente”.
    • per adozione:un minorenne adottato da cittadino italiano

    La cittadinanza si può invece richiedere:

    • per matrimonio
    • per residenza

    Per matrimonio:L’art 5 della legge n.91/92  prevede che il cittadino, straniero o apolide, coniugato con cittadino/a italiano/a può acquistare la cittadinanza italiana quando, dopo il matrimonio, risieda legalmente da almeno due anni nel territorio della Repubblica, oppure dopo tre anni dalla data del matrimonio se residente all'estero qualora, al momento dell'adozione del decreto di concessione della cittadinanza, non sia intervenuto lo scioglimento, l'annullamento o la cessazione degli effetti civili del matrimonio e non sussista la separazione personale dei coniugi. Nel caso ci siano dei figli, nati o adottati dalla coppia, i termini vengo ridotti della metà.

    Per residenza:Può richiedere la cittadinanza italiana per residenza il cittadino straniero, nato in Italia, cittadino di un paese UE o extra UE, apolide o rifugiato, residente in Italia, secondo quanto indicato di seguito:

    • Cittadino straniero nato in Italia e residente legalmente da almeno 3 anni.
    • Cittadino straniero figlio o nipote in linea retta di cittadini italiani per nascita, residente legalmente in Italia da almeno 3 anni.
    • Cittadino straniero maggiorenne, adottato da cittadino italiano, residente legalmente in Italia da almeno 5 anni, successivi all'adozione.
    • Cittadino straniero che ha prestato servizio, anche all'estero, per almeno 5 anni alle dipendenze dello Stato Italiano, in questo caso la domanda di cittadinanza italiana va richiesta alla competente Autorità Consolare.
    • Cittadino U.E. residente legalmente in Italia da almeno 4 anni.
    • Cittadino apolide o rifugiato residente legalmente in Italia da almeno 5 anni.
    • Cittadino extracomunitario residente legalmente in Italia da almeno 10 anni.

    Attenzione!Per tutti i cittadini stranieri che rientrano in una delle fattispecie su indicate, è richiesto il possesso di un altro requisito, quello del reddito personale o del reddito familiare se appartenenti allo stesso nucleo familiare e sullo stesso stato di famiglia. Il reddito da considerare è quello relativo ai tre anni antecedenti alla domanda di cittadinanza nei seguenti limiti annuali:

    • euro 8.263,31 per richiedenti senza persone a carico;
    • euro 11.362,05 per richiedenti con coniuge a carico, aumentabili di euro 516,00 per ogni ulteriore persona a carico.

     

    COME PRESENTARE LA DOMANDA

    Lo straniero può presentare la domanda di concessione della cittadinanza italiana esclusivamente ON LINE, registrandosi sul portale del Ministero dell'Interno al seguente link:

    www.portaleservizi.dlci.interno.it

    Dal 18 giugno 2015 questa è la sola modalità di presentazione ammessa.

    Eseguita la registrazione, lo straniero dovrà compilare telematicamente il modulo di domanda, indicare nell'apposito spazio gli estremi della marca da bollo e allegare in formato elettronico, nelle apposite sezioni del modulo, tutta la documentazione richiesta.

    Terminata la procedura, al cittadino straniero richiedente viene rilasciato il numero della pratica che gli servirà poi a rintracciare lo stato di avanzamento della richiesta sul portale dedicato e viene attivata l'istruttoria.

    Dopo aver presentato la domanda, collegandosi al portale lo straniero potrà visualizzare tutte le comunicazioni a lui inviate dalla Prefettura concernenti l'avvenuta accettazione della sua domanda e l'avvio del procedimento e l'eventuale irregolarità della documentazione allegata. 

     

    COME COMUNICARE CON IL MINISTERO DELL'INTERNO

    Sono attive le nuove modalità per comunicare con gli uffici del Ministero dell'Interno esclusivamente on line: gli interessati o i loro legali rappresentanti sono invitati a comunicare con la Direzione Centrale per i Diritti civili, la Cittadinanza e le Minoranze, utilizzando il seguente indirizzo di posta elettronica certificata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

    specificando nell’oggetto della mail il numero identificativo della pratica di riferimento (K10/K10C/….).

    Per verificare la propria pratica di cittadinanza e leggere le comunicazioni ricevute si deve accedere all'area riservata.

    I richiedenti la cittadinanza italiana possono inoltre chiedere informazioni e chiarimenti chiamando i seguenti numeri telefonici nei giorni a fianco indicati, dalle ore 10 alle ore 12:

    • 06/46539955 Lunedì/mercoledì
    • 3346909996 mercoledì
    • 3316536673 venerdì

    LA NUOVA LEGGE SULLA CITTADINANZA ITALIANA

    Il Governo ha emanato la Legge 18 dicembre n. 173 del 2020 che converte in legge il Decreto Legge n. 21 ottobre 2020 n. 130 recante “Disposizioni urgenti in materia di immigrazione, protezione internazionale e complementare”, che ha l’obiettivo di emendare, ma solo parzialmente, il Decreto Sicurezza e Immigrazione (Decreto Legge n. 113 del 2018, convertito con Legge n. 132 del 2018) varato dal precedente Governo ed in vigore dal 5 ottobre 2018.

    La nuova legge è entrata in vigore il 20 dicembre 2020.

    In particolare, il nuovo Decreto Legge n. 130/2020 ha ridotto il precedente termine di durata massima dei procedimenti di cittadinanza italiana (48 mesi) ripristinando il termine dei 24 mesi (due anni) prorogabile fino ad unmassimodi 36 mesi.

    Ciò significa quindi, che dal momento della presentazione della domanda il Ministero dell’Interno avrà 24 mesi di tempo prorogabili fino ad un massimo di 3 anni per emettere un provvedimento (positivo o negativo).

    Attenzione! Purtroppo tale novità normativa non è retroattiva: questo significa che il beneficio del nuovo termine ridotto varrà solamente per le nuove domande presentate al Ministero dell’Interno dal giorno successivo dall’entrata in vigore della Legge di conversione del nuovo decreto (20 dicembre 2020)

    Sono quindi escluse tutte le domande presentate precedentemente e già in corso prima dell’entrata in vigore della nuova Legge, a cui rimane applicabile il termine di 48 mesi (4 anni).

    LEGGI LA CIRCOLARE DEL MINISTERO DELL’INTERNO SUI TERMINI DI CONCLUSIONE DEL PROCEDIMENTO:

    http://www.prefettura.it/FILES/AllegatiPag/1231/Circolare_3250_12-05-2021.pdf

     

    DECRETO SICUREZZA, COSA CAMBIA PER LA CITTADINANZA ITALIANA?

    Il Il Decreto Legge n. 113 del 4 ottobre 2018, convertito dalla legge n. 132 del 2018, è entrato in vigore il 5 ottobre 2018.

    Il Decreto interviene sulle procedure di acquisizione della cittadinanza italiana.

    Viene anche portata da 24 a 48 mesi il termine per la conclusione dei procedimenti di riconoscimento della cittadinanza per matrimonio e per naturalizzazione.

    IMPORTANTE! Le nuove regole sul termine di conclusione dei procedimenti (4 anni) si applicano ai nuovi procedimenti, alle pratiche già presentate e ai procedimenti già in corso alla data di entrata in vigore del Decreto (Attenzione! Con la nuova legge sulla cittadinanza il termine dei 4 anni è stato ridotto a 24 mesi, prorogabile fino ad un massimo di 36 mesi, ma esclusivamente per le domande presentate dopo il 20 dicembre 2020. Per le vecchie domande già presentate o in corso prima di tale data, continua ad applicarsi il termine dei 4 anni).

    Inoltre, il Decreto inserisce un’ulteriore condizione richiesta per l’acquisto della cittadinanza da parte di stranieri per matrimonio e per residenza: quella di un’adeguata conoscenza della lingua italiana, non inferiore al livello B1, del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER).

    A tal fine i richiedenti, esclusi quelli che hanno sottoscritto l’accordo di integrazione di cui all’art. 4-bis del D.lgs. n. 286/98 o che siano titolari di permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo (art. 9 D.lgs. n. 286/98), sono tenuti, all’atto della presentazione dell’istanza, ad attestare il possesso di un titolo di studio rilasciato da un istituto di istruzione pubblico o privato riconosciuto dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale o dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca; ovvero a produrre apposita certificazione rilasciata da un Ente certificatore riconosciuto dal MAECI O MIUR.

    Ancora, il contributo richiesto (istituito nel 2009 durante il governo Berlusconi all’interno del “pacchetto sicurezza”) per gli atti relativi alla cittadinanza italiana aumenta, passando da 200 euro a 250 euro.

    Il Decreto introduce la possibilità di revocare la cittadinanza a chi l’ha acquisita (straniero che ha acquisito la cittadinanza dopo dieci anni di residenza in Italia, apolide che ha acquisito la cittadinanza dopo cinque anni di residenza in Italia, figlio di stranieri nato in Italia che ha acquisito la cittadinanza dopo i 18 anni, coniuge di cittadino italiano, straniero maggiorenne adottato da italiano) nel caso abbia commesso alcuni reati connessi al terrorismo.

    La revoca è possibile entro tre anni dalla condanna definitiva per reati legati al terrorismo, per decreto del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro dell’Interno.

     

    RIFERIMENTI NORMATIVI

    Legge 5 febbraio 1992, n. 91. Nuove norme sulla cittadinanza

    DPR 12 ottobre 1993, n. 572. Regolamento di esecuzione

    DPR 18 aprile 1994, n. 362 Regolamento dei procedimenti di acquisto della cittadinanza italiana 

    DECRETO-LEGGE 21 ottobre 2020, n. 130

    Legge 18 dicembre 2020, n. 173

     

  • Carceri, contagi in aumento. Necessarie misure urgenti

    sovraffolamento carceri italiane

    Continuano a crescere i casi di contagio da Covid-19 nelle carceri italiane e la situazione si fa sempre più allarmante secondo gli ultimi dati comunicati dal Dap: in tutta Italia i casi sono infatti aumentati del 25%. L’aumento esponenziale del numero dei contagi tra la popolazione carceraria e gli operatori penitenziari costituisce il dato più visibile dell’incapacità di contenere e reagire alla diffusione del virus all’interno degli istituti penitenziari e risulta pertanto necessaria l’adozione di misure di contenimento urgenti, a partire dalla somministrazione dei vaccini.

  • #linfanzianonsiincarcera: approvato il nostro emendamento alla Legge Bilancio

    “Siamo davvero soddisfatti per l'approvazione del nostro emendamento, un risultato che fornisce una prima risposta concreta al superamento definitivo di un paradosso gravissimo e trascurato, probabilmente perché riguarda piccoli numeri e perché ha a che vedere con madri e bambini di solito provenienti da condizioni di marginalità”. Queste le dichiarazioni di Laura Liberto, coordinatrice nazionale rete Giustizia per i diritti di Cittadinanzattiva.

    “Da lungo tempo Cittadinanzattiva è impegnata nella costruzione di soluzioni definitive al problema della presenza di bambini piccoli, ristretti negli istituti penitenziari assieme alle madri detenute. Ci siamo battuti per l'adozione di misure di sistema che non fossero soltanto legate all'emergenza sanitaria che ha investito pesantemente le carceri italiane, ma volte a creare le condizioni perché nessun bambino debba più provare l'esperienza della detenzione. Per questo, in collaborazione con l'Associazione A Roma Insieme Leda Colombini, abbiamo formulato una proposta di emendamento alla Legge di Bilancio che, con l'istituzione di un fondo dedicato, garantisse le risorse necessarie ad assicurare a tutti i nuclei mamme-bambini l'inserimento in case famiglia protette ed in case alloggio già operative sul territorio, quindi al di fuori di ogni contesto detentivo, che sia la sezione nido di un carcere oppure un istituto a custodia attenuata per detenute madri”.

  • Basta bambini in carcere! Subito un Fondo per farli uscire

    Ancora troppi bambini varcano la soglia delle carceri italiane. Sono 33 i bambini presenti nelle carceri italiane al 30 ottobre 2020, costretti a vivere e crescere in una condizione assolutamente inadeguata e rischiosa, che ne mina il benessere psicologico emotivo e fisico.  Per loro chiediamo che si inizi a costruire un futuro diverso. Da oggi.
    Le nostre organizzazioni, consapevoli dell’urgente necessità di rendere applicabile la legge 62/11 che disciplina la condizione delle madri detenute con al seguito i propri bambini, hanno visto nella Legge di Bilancio un'opportunità per iniziare a costruire un futuro diverso per loro.

    Aromainsieme, Cittadinanzattiva, Gabbianella, Terre des Hommes e ACAT chiedono che sia approvato dalla Commissione Bilancio della Camera l'emendamento alla Legge di Bilancio, a prima firma Siani e sostenuto tutti i gruppi di maggioranza, per la creazione di un Fondo per l'accoglienza delle madri detenute con i propri figli, al di fuori delle strutture carcerarie.

  • Migranti in Trentino: ogni euro speso per l’accoglienza “raddoppia” il suo valore

    migranti efakenews

    È quanto emerso dalla ricerca condotta da Euricse e da un pool di organizzazioni locali che analizza l’impatto del sistema di accoglienza trentino da un punto di vista sociale ed economico e valuta i cambiamenti introdotti dal Decreto “Sicurezza e immigrazione” del 2018. La provincia sta rinunciando a quanto costruito negli ultimi 10 anni in tema di accoglienza, compreso l'effetto "moltiplicatore" di ogni euro speso per i migranti. Cambiamenti che riguardano, tra gli altri aspetti, la cancellazione dei servizi di integrazione per i richiedenti asilo, accompagnati da un taglio delle risorse dedicate all’accoglienza.

  • Mamme con bambini in carcere: depositato un emendamento

    Depositato l’emendamento alla Legge di Bilancio, promosso da Cittadinanzattiva, A Roma Insieme-Leda Colombini e Terre des Hommes, per il sostegno all’accoglienza al di fuori del circuito penitenziario di detenute madri con bambini al seguito

    L’emendamento, sottoscritto dall’On.le Paolo Siani quale primo firmatario, prevede l’istituzione di un fondo dedicato che garantisca le risorse necessarie all’inserimento dei nuclei mamma-bambino all’interno di case famiglia e comunità alloggio mamma–bambino, idonei ad ospitarli. 
    Secondo i dati pubblicati dal Ministero della Giustizia, ed aggiornati al 31 ottobre 2020, nel circuito penitenziario risultano essere presenti 31 detenute madri con 33 figli al seguito. Di questi, sono 16 le madri e 17 i bambini ristretti nelle sezioni nido delle case circondariali, mentre gli altri risultano collocati all’interno degli Istituti a custodia attenuata per detenute madri (Icam).
    La presenza di bambini nelle strutture detentive costituisce un gravissimo paradosso del nostro sistema, che ne compromette la salute psico-fisica in un’età centrale per il loro sviluppo, per di più l’attuale emergenza sanitaria li espone ad ulteriori rischi per la salute. È quindi indispensabile individuare misure volte a consentire la collocazione dei genitori detenuti assieme ai loro bambini al di fuori degli istituti penitenziari, anche quelli a custodia attenuata (ICAM).

  • Nasce il Comitato per il diritto al soccorso in mare

    accoglienza

    Secondo i dati dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni le persone morte in mare dagli inizi del 2020 sono almeno 900, mentre 11.000 sono quelle riportate in Libia. Ma sono numeri in continuo crescendo: pochi giorni fa si è verificata l’ennesima tragedia al largo della Libia in cui ha perso la vita anche il piccolo Joseph di appena 6 mesi. Non esiste un sistema istituzionale di ricerca e soccorso in mare e, per tale motivo, le Ong che operano in mare hanno promosso la costituzione di un Comitato per il diritto al soccorso, per svolgere una funzione di “tutela morale” dell’attività di salvataggio e un’opera di difesa giuridica informata e autorevole.

  • Progetto ESC: nasce il Dossier sull’economia solidale circolare

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    Il Dossier documentale nasce come specifica azione del progetto ESC-Economia Solidale Circolare, promosso dal CNCA in partnership con Cittadinanzattiva e CICA, ed ha lo scopo di illustrare senso e finalità del progetto stesso e di tracciare un percorso ideale che conduce a cogliere elementi culturali, questioni ambientali, fenomeni sociali, apporti scientifici e di riflessione, che hanno concorso e concorrono a ricercare e praticare modelli economici trasformativi, nuovi e sostenibili. Non si tratta, dunque, di un semplice manuale operativo, ma rappresenta un tentativo di ragionare sul senso e sulle opportunità che derivano dall’Economia circolare e di delineare il modello di Economia Solidale Circolare che il progetto si prefigge di promuovere ed accompagnare.

  • Dossier statistico immigrazione, presentato l’ultimo Rapporto

     cas immigrazione

    Il 28 ottobre è stato presentato il nuovo Dossier statistico sull’immigrazione, il Rapporto giunto all’edizione numero 30 e realizzato da Idos in partenariato con il Centro studi Confronti, grazie al sostegno finanziario della Chiesa Valdese. Diversi i capitoli dedicati quest'anno agli effetti della pandemia sulle condizioni di vita e lavoro dei migranti e quelli dedicati ai singoli contesti regionali e territoriali. Anche in questa fase storica estremamente problematica, per gli effetti socialmente ed economicamente dirompenti della pandemia globale, il Dossier risulta dunque uno strumento conoscitivo estremamente utile che, attraverso i numeri, riesce a fornire un quadro dettagliato e corretto sulla realtà che ci troviamo a vivere, al fine di superare i luoghi comuni e i falsi miti che troppo spesso strumentalizzano il fenomeno migratorio.

  • Bambini stranieri, condannato il Veneto per discriminazione

    tutoreBambini

    La questione sottoposta al vaglio del giudice del Tribunale di Venezia riguarda la condizione dei minori stranieri comunitari ed extracomunitari non regolarmente soggiornanti, cioè figli di persone che non hanno mai avuto o hanno perso il permesso di soggiorno: per loro non è possibile ottenere un codice fiscale e iscriversi al Servizio Sanitario Nazionale e, quindi, le prestazioni sanitarie passano esclusivamente per i pronto soccorso ospedalieri, senza possibilità di usufruire delle visite e dell’assistenza costante di un pediatra. Questo significa non poter accedere a tutta una serie di visite periodiche per controllare la crescita dei bambini, oltre ad essere una questione di uguaglianza, umanità e civiltà. Ma dopo il ricorso dell’Asgi, il Tribunale di Venezia ha condannato la Regione e la Ulss 3 Serenissima a porre fine a tale evidente discriminazione ed a garantire un servizio ambulatoriale pediatrico pubblico accessibile gratuitamente equiparabile al pediatra di libera scelta.

  • Nelle terre della Capitanata, storie di ordinaria virtù

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    Una video-inchiesta girata a fine agosto nella Capitanata, la parte settentrionale della Puglia, che raccontale storie di ordinaria virtù di un territorio complesso dove tra uomini, caporali e storie di sfruttamento, ci sono anche buone prassi e straordinari progetti di accoglienza.

    Questo viaggio tra gli invisibili parte dal foggiano e racconta la vita dei braccianti, la fatica del loro lavoro sotto il sole ripagato solo con qualche euro l’ora, le scarpe impolverate, i corpi spossati dalla stanchezza, il ritorno nelle baracche.

  • Nessun fondo stanziato a favore della formazione dei detenuti

    carcere condizioni

    Almeno per il momento, secondo l'ultima relazione al Parlamento della Corte dei Conti, questa sembra la situazione che si registra rispetto alle spese stanziate dal Ministero della Giustizia - praticamente nulle - a favore della promozione e dello sviluppo della formazione professionale per i detenuti. Si tratta di una questione di non poco conto, considerando il fatto che il lavoro - non quello volontario, ma quello retribuito e professionalizzante - è funzionale alla rieducazione del detenuto ed al suo reinserimento nella società civile. Ma i dati della Corte dei Conti, descritti nella relazione presentata a giugno scorso, parlano chiaro.

  • Modificati i Decreti Sicurezza, ecco le nuove previsioni

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    Il Consiglio dei ministri ha approvato una modifica ai Decreti sicurezza, le due leggi estremamente restrittive sull’immigrazione e l’integrazione approvate tra il 2018 e il 2019 e fortemente volute dall’allora Ministro dell’Interno Salvini. Le novità riguardano, in particolare, la cancellazione delle multe milionarie per le ONG impegnate nelle operazioni di soccorso dei migranti nel Mediterraneo, il ritorno al meccanismo della protezione umanitaria con un allargamento delle maglie della protezione speciale e del sistema di accoglienza diffusa, il ripristino dell’iscrizione all’anagrafe comunale, tempi più brevi per ottenere la cittadinanza italiana - da 48 a 36 mesi - , la possibilità di convertire il permesso di soggiorno in permesso di lavoro ed il ripristino della possibilità di svolgere lavori di utilità sociale. Introdotte anche due norme per inasprire il c.d. “Daspo urbano” e le pene per i violenti e gli spacciatori, misure che arrivano dopo l'uccisione del giovane Willy Monteiro.

  • Cittadini di serie A e di serie B? La lettera di #Italianisenzacittadinanza

    Immigrazione clandestina

    Se un calciatore straniero può o “deve” diventare cittadino italiano in due settimane, perché la maggioranza dei cittadini stranieri - che possono già essere considerati italiani di fatto visto che nascono o crescono in Italia - devono aspettare quattro anni? Questo è il messaggio contenuto nella lettera che il Movimento “Italiani Senza Cittadinanza” ha inviato alla Ministra dell'Interno, Luciana Lamorgese, dopo lo scandalo legato al caso del calciatore Suarez.

  • Umanità in marcia: Sesto Memorial Stefano Cucchi

    Caso Cucchi

    Cittadinanzattiva aderisce, come ogni anno, al Memorial Stefano Cucchi che si terrà dal 1 al 25 ottobre 2020 e da sempre promuove questa fondamentale battaglia per la giustizia e per la verità. Quest’anno invitiamo tutti, associazioni e singoli cittadini, a partecipare all'iniziativa che, oltre ad una serie di eventi dedicati all'affermazione dei diritti, prevede come gesto simbolico la piantumazione di un fiore o di una piccola pianta, nelle proprie sedi o in luoghi scelti, sui propri balconi o nelle proprie case, il 1 ottobre e nei giorni successivi, in ricordo di Stefano e per testimoniare la propria adesione a questa battaglia.

  • Seminari formativi sull’economia circolare e solidale: concluso il primo modulo

    progetto esc

    Il 21 e 22 settembre si è svolta la prima sessione formativa online di Cittadinanzattiva dedicata all’economia circolare e solidale, con un focus sull’inclusione socio-lavorativa dei migranti, la lotta allo spreco alimentare, il riuso e riciclo dei materiali. Gli interventi hanno riguardato il racconto delle esperienze dirette e dei percorsi di inclusione avviati da alcune delle realtà che operano nel mondo dell’economia circolare e solidale per fornire ai partecipanti informazioni e competenze di base che possono essere utili a chi in altri territori può essere interessato a far nascere iniziative analoghe nonché offrire spunti di riflessione e prospettive concrete. Questa serie di seminari si svolge all’interno del progetto ESC - promosso dal CNCA-Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza in partnership con Cittadinanzattiva e CICA-Coordinamento Italiano Case Alloggio per persone con HIV/AIDS - che intende promuovere, valorizzare, sostenere e diffondere lo sviluppo di pratiche di produzione e consumo sostenibili e responsabili che favoriscono, nel contempo, percorsi di inserimento lavorativo di persone in condizioni di svantaggio sociale.

  • Contro gli stereotipi e le parole d'odio

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    Sono molti i fatti di queste ultime settimane che ci spingono a riproporvi un video realizzato dalla testata Fanpage.it contro gli stereotipi e le parole d'odio nei confronti dei migranti. https://youtu.be/V-Esm-etsAs Guardalo anche tu e diffondilo, chissà che una piccola azione come questa, unita agli sforzi che da anni conduciamo anche come organizzazione, ci aiutino a vivere in un clima di maggiore rispetto reciproco

  • “Il nostro Paese”, il film che racconta la difficile attesa della cittadinanza italiana

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    Un film-documentario che racconta l’esperienza diretta e la storia di otto donne - ragazze di seconda generazione - ancora in attesa della cittadinanza italiana. Ognuna di loro vive, lavora, studia in Italia: alcune non hanno mai visto il proprio Paese di origine eppure, a causa delle rigidità dei requisiti di accesso e della burocrazia, non possono ancora essere considerate cittadine italiane. Le donne protagoniste del film sono pienamente integrate nel tessuto sociale e professionale del nostro Paese, parlano perfettamente la lingua italiana ma, in certi casi, a causa anche di un solo documento mancante, la burocrazia offusca il percorso per l’ottenimento della cittadinanza, lo blocca, alza un muro.

  • #Recuperiamolanostraumanità: firma anche tu la petizione della CILD

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    Da quasi tre settimane il corpo senza vita di un essere umano è lasciato naufragare nel Mediterraneo, in balìa delle onde insieme a quel che resta di un gommone. Non è possibile restare a guardare e ignorare il dovere morale di seppellirlo. Per questo CILD-Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili - a cui aderisce anche Cittadinanzattiva - ha deciso di lanciare una petizione su Change.org aperta alle firme di chiunque ritenga doveroso un intervento e indirizzata alle autorità competenti affinché si attivino per il recupero. Già oltre mille persone hanno firmato l'appello.

  • Carcere: frena l’ emergenza Covid, ma non quella del sovraffollamento

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    Quella del sovraffollamento è un’emergenza che per le carceri non ha mai fine. Mentre calano i numeri ed i rischi legati all’emergenza sanitaria per il Covid-19, i dati della popolazione carceraria tornano a crescere dopo il costante calo fatto registrare da febbraio a fine maggio 2020.I dati aggiornati sono forniti dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria al 30 giugno 2020: 53.579 detenuti presenti negli istituti di pena italiani contro una capienza regolamentare di 50.501 posti distribuiti tra i 189 istituti presenti sul territorio italiano. Al 30 giugno, inoltre, gli stranieri detenuti sono 17.510; 2.250 le donne.

  • Così la pandemia ha peggiorato la condizione dei braccianti stranieri

    braccianti

    Sfruttamento lavorativo, difficoltà di accesso ai diritti fondamentali e alle cure, strutture alloggiative precarie: questa la fotografia scattata dal settimo Rapporto annuale di Medici per i diritti umani (Medu), riferita alla condizione dei braccianti della Piana di Gioia Tauro, in Calabria. Condizione alla quale, da marzo, si sono aggiunte le conseguenze dell’emergenza sanitaria legata al Coronavirus che ha messo in luce gli effetti della pandemia sulle già critiche condizioni dei braccianti della Piana. La pandemia non ha infatti risparmiato le campagne e i suoi lavoratori che, in maniera irregolare, hanno continuato a lavorare e ad essere sfruttati anche nella fase più dura dell'emergenza, all’interno di una filiera agro-alimentare contaminata da un capitalismo predatorio che lavora, in alcuni casi, in associazione con organizzazioni mafiose.

  • Decreto Sicurezza e iscrizione anagrafica, la Consulta conferma l’incostituzionalità

     cas immigrazione

    Vietare l'iscrizione all'anagrafe dei richiedenti asilo è incostituzionale: questa la pronuncia dei giudici della Corte Costituzionale che segue le numerose sentenze di Tribunale e Corte d'appello che in questi mesi hanno accolto ricorsi di immigrati ordinando ai Comuni di procedere alla loro iscrizione nelle liste anagrafiche. Finalmente è arrivato l’atteso verdetto della Consulta ad affermare che il primo decreto sicurezza, voluto dall'allora ministro dell'Interno Matteo Salvini, è incostituzionale per violazione dell'articolo 3 della Costituzione: dovrà dunque essere ripristinata l'iscrizione all'anagrafe per i richiedenti asilo che, negli ultimi due anni, sono stati privati di alcuni diritti costituzionalmente garantiti, a cominciare dalle cure sanitarie.

  • Diritto di Asilo sempre più debole in Italia: i dati del Rapporto AIDA

    cas immigrazione

    E’ stato pubblicato il Rapporto AIDA - Asylum Information Database - aggiornato ai primi mesi del 2020 e che documenta i principali sviluppi relativi alle procedure di asilo in Italia. Il Rapporto rappresenta una bussola fondamentale per tracciare e capire cosa accade realmente a chi chiede protezione nel nostro Paese: 165 pagine in cui, attraverso dati, analisi ed informazioni accurate, si racconta di diritti compressi e sospesi e di come in Italia continuino i tentativi di restrizione di un diritto fondamentale che, a seguito dell’emergenza sanitaria, è stato ulteriormente leso.

  • Cittadinanzattiva Molise: siglato protocollo di intesa per i diritti dei detenuti

    carcere 2015 02 19

    Promuovere attività per la sensibilizzazione della situazione nelle carceri, nonché attività per la tutela della salute delle persone private della libertà personale e volte al reinserimento sociale dei detenuti, valorizzando nel contempo forme di inclusione e di giustizia ripartiva e risorse territoriali: questi i punti principali del protocollo di intesa firmato il 18 giugno scorso tra Cittadinanzattiva Molise, il Garante Regionale dei Diritti della Persona, l’associazione Antigone Molise e l’Ufficio locale di esecuzione penale esterna di Campobasso.

  • Mamme con bambini in carcere: l’emendamento e l'appello di Cittadinanzattiva

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    Cittadinanzattiva ha rivolto una lettera appello al Ministro della Giustizia, al Ministro dell’Economia, al Presidente della Camera dei Deputati, della Commissione Giustizia e della Commissione Bilancio, per chiedere la previsione di misure straordinarie e in via definitiva accoglienza in case famiglia protette per garantire la tutela, la dignità e la sicurezza dei bambini presenti in carcere assieme alle mamme detenute. L’appello, in pochissimo tempo, ha raccolto numerose e significative adesioni del mondo della società civile, della stampa e della cultura. "Nonostante nella fase emergenziale le presenze dei bambini in carcere si siano progressivamente ridotte, è necessario intervenire per soluzioni definitive che rimuovano tutti gli ostacoli di natura giuridica ed economica ad oggi presenti ed impedire così che i bambini tornino a fare ingresso in carcere"- queste le parole di Laura Liberto, Coordinatrice nazionale di Giustizia per i Diritti. Cittadinanzattiva quindi, insieme a tutti i firmatari della lettera, chiede che le proposte vengano recepite in occasione della conversione in legge dello stesso Decreto Giustizia.

  • Carcere: novità per detenuti e familiari

    carcere condizioni

    Telefonate a parenti e figli per i detenuti anche ogni giorno e non più solo una volta alla settimana: è quanto prevede un emendamento al Decreto legge Giustizia al momento in discussione al Senato, allo scopo di rendere più degna la permanenza dei detenuti nelle carceri. Rimangono esclusi da tale previsione i detenuti in regime del 41 bis e quelli condannati per il 4 bis, a cui resta concessa una telefonata a settimana.

  • Bambini costretti in carcere: nostro emendamento per case famiglia protette

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    Bambini costretti in carcere con le mamme detenute: in queste ore è in discussione un emendamento di Cittadinanzattiva per case famiglia protette per detenute con figli minorenni. I bambini ristretti assieme a madri detenute, che si trovano costretti a trascorrere i loro primi anni di vita all’interno degli istituti penitenziari.
    Oggi un passo importante e significativo può essere fatto per dare una risposta a questo problema: tra gli emendamenti al “Decreto giustizia” in discussione presso la Commissione Giustizia del Senato ce n’è uno promosso da Cittadinanzattiva che recepisce una parte importante delle proposte della organizzazione. Si tratta di una disposizione finalizzata a favorire la rapida individuazione e realizzazione di nuove case famiglia protette per detenute con figli minorenni, ove promuovere percorsi di reinserimento, grazie ad apposite convenzioni tra il Ministero della Giustizia e gli enti locali. La proposta di emendamento vede come prime firmatarie le Senatrici Cirinnà, Valente e  Rossomando. Una proposta che rappresenterebbe una prima soluzione concreta, sia nell’emergenza che al di là di essa, per consentire percorsi del tutto alternativi alla detenzione nel circuito penitenziario di bambini e delle loro madri.

  • Basta leggi ingiuste: l’appello di DIMMI di Storie Migranti

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    Persone venute da lontano attraverso percorsi diversi e difficili, resi irregolari e pericolosi da leggi ingiuste che rendono le società chiuse ed esclusive. Il vissuto di queste persone ed il loro percorso accidentato è raccolto da DIMMI di Storie Migranti, un progetto che ha lo scopo di promuovere una conoscenza più approfondita e un’esperienza diretta rispetto ai temi della migrazione, partendo dai diari e dai racconti in prima persona per contrastare i fenomeni di odio e intolleranza nei confronti del “diverso” e costruire una nuova narrazione, superare gli stereotipi e le semplificazioni, contribuire alla crescita di una cittadinanza globale. DIMMI raccoglie e racconta il vissuto di persone vulnerabili arrivate in Italia sognando la libertà, la democrazia, un futuro migliore e che invece si sono trovate di fronte ad un limbo contraddistinto da diritti calpestati, libertà negate e incertezza esistenziale.

  • Immigrati irregolari, ecco le nuove regole del Decreto rilancio

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    Le misure contenute nel decreto rilancio, annunciate dalla Ministra dell’Agricoltura Bellanova, riguardano la regolarizzazione temporanea dei lavoratori migranti in particolare nel settore agricolo e per colf e badanti. Secondo le disposizioni contenute nel decreto, i canali di regolarizzazione saranno due: l’emersione dei lavoratori in nero attraverso l’autodenuncia del datore di lavoro e il permesso temporaneo per coloro che ne avevano uno già scaduto. Le istanze di emersione del lavoro nero e richiesta del permesso di soggiorno di sei mesi devono essere presentate dal 1 giugno al 15 luglio 2020, con modalità che dovranno essere stabilite a breve, all’Inps per i lavoratori italiani o per i cittadini dell’Ue o allo sportello unico per l’immigrazione per gli extracomunitari. Per il rilascio del permesso di soggiorno di sei mesi, invece, bisognerà invece rivolgersi alla Questura.Quanto ai costi, per la regolarizzazione dei contratti in nero è previsto il pagamento di un contributo di 400 euro da parte del datore di lavoro per ciascun lavoratore. Per l’ottenimento del permesso temporaneo, il costo è invece di 160 euro, più 30 euro per il costo della trasmissione.

  • Cittadinanza italiana: cosa cambia con l’emergenza?

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    Il Decreto “Cura Italia” produce effetti anche in materia di cittadinanza. È prevista infatti la sospensione dei termini per la conclusione dei procedimenti fino al 15 maggio 2020, prolungando la validità dei certificati per la richiesta di cittadinanza fino al 31 luglio 2020. È il caso delle certificazioni che devono essere prodotte nelle domande di cittadinanza per residenza e matrimonio, anche quelle rilasciate dal Paese di origine, purché tradotte e legalizzate o con apostille.

  • Permesso di soggiorno: no alla revoca in piena pandemia

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    Non accogliere la richiesta di sospensiva del decreto di rigetto della domanda di protezione internazionale mentre la pandemia Covid-19 è in pieno corso significherebbe pregiudicare la tutela della salute individuale e collettiva. E’ quanto emerge da tre decreti, due adottati dalla sezione specializzata in materia di immigrazione del Tribunale di Milano e uno dal Tribunale di Trieste, che hanno di recente accolto l’istanza di sospensiva del decreto di rigetto della domanda di protezione internazionale presentata da tre richiedenti asilo. Il mancato accoglimento della richiesta avrebbe infatti comportato la revoca del permesso di soggiorno per richiesta di asilo e la conseguente cancellazione della loro iscrizione al servizio sanitario nazionale.

  • Emergenza Coronavirus: situazione critica negli Hot Spot, Cpr e ghetti

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    L’emergenza da Covid-19 mette a dura prova soprattutto i soggetti più vulnerabili: secondo i recenti dati di Open Migration salgono a 5 i casi di positivi al Coronavirus nei Centri di permanenza per il rimpatrio, mentre nei ghetti i braccianti restano bloccati senza diritti e senza lavoro. L'emergenza Coronavirus in Europa - con l’unica eccezione della Spagna - non sta cambiando la condizione e la detenzione dei migranti che rimangono quasi sempre soggetti invisibili, troppo spesso sfruttati, ora bloccati, privi di una reale tutela.

  • Sì ai buoni spesa anche per gli immigrati irregolari

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    A stabilirlo una recente decisione del Tribunale Civile di Roma che scardina la delibera discriminatoria del Comune capitolino che chiede la residenza anagrafica come requisito per il buono spesa, escludendo così tutti i migranti irregolari. Il provvedimento, destinato a fare da apripista, ha accolto in via d'urgenza il ricorso di un immigrato filippino che ha contestato, davanti al giudice della sezione Diritti e immigrazione, la delibera che disciplina l'erogazione dei ticket. Oltretutto, data la situazione di emergenza, il ricorrente e la sua famiglia non avrebbero modo di regolarizzarsi essendo al momento chiusi gli Uffici Immigrazione delle Questure e sospese le procedure di rilascio dei permessi. Argomentazione accolte dal giudice che nelle dieci pagine del provvedimento rileva che il buono spesa è stato istituito nell’emergenza sanitaria in atto per garantire alle persone più vulnerabili la possibilità di soddisfare un bisogno primario e un diritto fondamentale quale il diritto all’alimentazione. Per tale motivo, non può essere negato.

  • Coronavirus: cittadinanza italiana a rischio se perdo il lavoro?

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    Per diventare cittadini italiani è necessario dimostrare di possedere un reddito minimo congruo al proprio sostentamento. Ma cosa succede se, in questa situazione di emergenza per il Coronavirus, lavoratori stranieri impiegati come colf, badanti, nel turismo o nella ristorazione restano senza occupazione? La paura del contagio si somma a quella della perdita del lavoro e, di conseguenza, a quella del mancato riconoscimento della naturalizzazione perché con l’abbassamento del reddito potrebbero non andare a buon fine molte domande per ottenere la cittadinanza italiana, dopo aver atteso anni. E’ quindi necessario lanciare un appello al Governo per chiedere che siano tenute in conto le paure anche dei cittadini stranieri, che ormai vivono e lavorano in Italia e che qui hanno intenzione di costruire il proprio futuro.

  • Emergenza Coronavirus: milioni di “invisibili” senza difesa e dimenticati

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    La pandemia da Covid19 non risparmia nessuno e il contagio si diffonde anche tra le comunità più povere e vulnerabili in Europa, in Medio oriente, in Asia, in Africa, colpendo in contesti di grave emergenza. Il risultato è che milioni di “invisibili”, persone in condizioni di grave povertà e vulnerabilità come migranti, profughi e sfollati rischiano di essere i più esposti al virus e senza alcuna difesa o protezione, perché confinati e ammassati in spazi dove la promiscuità e la vicinanza sono tragicamente inevitabili e il rischio di contagio elevatissimo.

  • L'appello di Cittadinanzattiva contro l'emergenza Covid-19 nelle carceri

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    Cittadinanzattiva ha inviato una lettera appello al Ministro della Giustizia, al capo del DAP, al Commissario straordinario per l’emergenza Covid19 ed alle Regioni per chiedere precisi interventi per arginare la diffusione del Coronavirus nelle carceri e garantire la tutela della salute dei detenuti e garanzie per la tutela di madri e bambini che si trovano ristretti.

  • Emergenza Covid-19 nelle carceri: la nostra lettera appello

    “Le misure introdotte con il DL n. 18/2020 – che prevedono per i detenuti in semi-libertà la possibilità di non rientrare in carcere la sera e per i condannati fino a 18 mesi di scontare la pena in detenzione domiciliare (con consistenti esclusioni per diverse categorie di condannati) - nonostante abbiano prodotto un leggero calo delle presenze nelle carceri, non bastano. Tali misure, infatti, raggiungono potenzialmente una platea di beneficiari insufficiente, ma soprattutto, sulla base delle segnalazioni che ci giungono, restano ulteriormente vanificate a causa della indisponibilità nell’immediato di un domicilio per una buona parte delle persone detenute. Peraltro, sulla base delle informazioni che finora abbiamo raccolto, i dispositivi di protezione individuale distribuiti nelle ultime settimane al personale di polizia penitenziaria risultano tuttora insufficienti e buona parte della popolazione detenuta risulta tuttora sprovvista di mascherine e gel disinfettanti”, dichiara Laura Liberto, coordinatrice nazionale di Giustizia per i diritti-Cittadinanzattiva che oggi ha inviato una lettera appello al Ministro della Giustizia, al capo del DAP, al Commissario straordinario per l’emergenza Covid19 ed alle Regioni.

  • Emergenza Coronavirus: situazione ancora critica nelle carceri

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    La vera emergenza, oltre al Covid-19, è anche il sovraffollamento: sono 57.405 le persone detenute presenti oggi negli Istituti penitenziari, a fronte di meno di 48.000 posti disponibili. Un numero ancora troppo alto, quindi, per consentire che siano attivate le misure precauzionali indispensabili per impedire la diffusione del Coronavirus e arginare il rischio di contagio. Per tale motivo il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale ritiene indispensabile che siano adottate nuove e incisive misure in grado di arrivare ad una sensibile riduzione della popolazione detenuta, pur apprezzando le misure adottate fino ad ora.

  • Garante nazionale dei detenuti, è tempo di agire

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    Il Garante nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale, Mauro Palma, lancia un appello ai Comuni affinché si adoperino per trovare tutte le soluzioni più opportune per contrastare l’emergenza Coronavirus nelle carceri e tutelare la salute e la vita dei detenuti e degli operatori che lavorano all’interno degli istituti penitenziari. Attualmente sono 58.810 i detenuti nelle carceri italiane e l’emergenza Covid-19 impone azioni di isolamento delle persone per evitare il rischio di contagio.

  • Mattarella risponde all’appello dei detenuti del Veneto

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    Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha risposto con una lettera ad un appello che i carcerati del Veneto gli avevano rivolto pochi giorni fa e pubblicato sul quotidiano “Il Gazzettino”. Una richiesta di aiuto inviata dai detenuti delle carceri di Venezia, Padova e Vicenza in cui gli stessi affermano di "meritarsi per la maggior parte una pena, ma non la tortura" derivante dall'ulteriore limitazione della libertà personale conseguente dalle misure di contenimento per l'emergenza sanitaria in corso.

  • Consiglio Europeo: no a tortura nei luoghi di detenzione

    Reato di tortura

    Il 20 marzo il Comitato europeo per la prevenzione della tortura e delle pene o trattamenti inumani o degradanti (CPT) ha enunciato e reso pubblici i principi a fondamento del trattamento delle persone in stato di detenzione o private della libertà personale in questa fase di gravissima emergenza per la pandemia da Coronavirus e che sta mettendo a dura prova le autorità degli Stati membri del Consiglio d’Europa.

  • Carceri e Centri di Permanenza per il Rimpatrio: sì agli appelli contro il rischio contagio COVID

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    Cittadinanzattiva ha aderito a due distinti appelli lanciati alle Istituzioni per arginare l’epidemia Coronavirus e l’emergenza sanitaria nei Centri di Permanenza per il Rimpatrio e negli istituti penitenziari. Con il primo appello, una lettera sottoscritta dal Legal Team Italia, un’associazione di avvocati impegnati collettivamente per la tutela dei diritti e dei più deboli, decine di avvocati e diverse associazioni hanno chiesto al Ministro dell’Interno, ai Questori e Prefetti di tutta Italia la necessaria adozione di misure che limitino il rischio di contagio nei centri di detenzione amministrativa che, nel bilanciamento tra i diritti e gli interessi in gioco, obbediscano al prioritario obiettivo di ostacolare la diffusione dell’epidemia e salvaguardare la salute e la vita dei trattenuti e della popolazione tutta.

  • Sovraffollamento carcerario e diritti dei detenuti: quali misure?

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    Le carceri sono sovraffollate e l’emergenza Coronavirus non ha fatto altro che amplificare una situazione già di grave criticità. Le proteste dei detenuti che stanno dilagando in questi giorni scoperchiano in modo drammatico un vaso di pandora che da tempo si è scelto di ignorare, a cominciare dai grandi problemi del sovraffollamento e di una sanità penitenziaria estremamente carente. Ma qual è la situazione oggi in base ai numeri ufficiali?

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