Scuola

“Comprendiamo e apprezziamo che il Governo voglia fare di tutto per evitare la didattica a distanza. Alle buone intenzioni, riteniamo però che non siano corrisposti provvedimenti adeguati a favorire la ripresa delle scuole in sicurezza. In queste condizioni, da domani si rischia una situazione di caos generalizzato - come traspare dall’appello degli oltre 2000 dirigenti che hanno chiesto di posticipare l’avvio in presenza della didattica - e, come già evidente, di differenti approcci da parte delle Regioni”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva. “D’altra parte non possiamo sottovalutare i timori da parte di molte famiglie e del personale scolastico circa il rischio che, qualora si optasse per la dad nelle prossime due settimane, si scivoli inevitabilmente in un prolungamento della chiusura delle scuole sine die con effetti psico-sociali nefasti sui ragazzi e sulle ragazze, e con gravi problemi organizzativi ed economici per le famiglie dei più piccoli.

Ci dispiace constatare che, ancora una volta, ci si è fatti cogliere impreparati sulla gestione della pandemia nella scuola senza predisporre un vero e articolato programma di breve e medio termine: solo sporadici gli interventi per assicurare un maggiore distanziamento con l’acquisizione di nuove aule, così come l’installazione di sistemi di ricambio d’aria che potrebbero contribuire a ridurre la diffusione del virus. Ben poco si è fatto sull’aumento e sul controllo dei trasporti pubblici. La gestione delle quarantene nelle classi si è già rivelata molto complicata nelle settimane precedenti e permangono delle incongruenze ad esempio sugli ultra dodicenni che solo da ieri possono prenotare la dose booster e rischiano quindi, in presenza di due compagni positivi, di essere messi in dad nelle prossime settimane. La mancata consultazione preventiva dei diversi rappresentanti del mondo della scuola da parte del Ministero dell’Istruzione prima e del Governo poi, nella definizione di provvedimenti che li riguardano direttamente, è un grave errore, che non tiene conto delle diverse esigenze, delle informazioni in possesso di chi lavora e studia nelle scuole e che alimenta il malcontento e la sfiducia”.

XIX Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole

Cittadinanzattiva, ANP e Dipartimento Protezione civile lanciano una indagine per scoprire come la pandemia ha cambiato la scuola.

Una Smart box e tre video pillole per rilanciare la prevenzione sui rischi naturali

La necessità di adeguare le scuole dal punto di vista della sicurezza strutturale resta una emergenza per il nostro Paese, così come occorre continuare a tenere alta l’attenzione e l’informazione sulla prevenzione dei rischi, ben oltre la pandemia. I dati parlano chiaro: più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54%) e di quello di prevenzione incendi (59%); il 39% è senza collaudo statico. Inoltre sono 17.343, pari al 43% del totale, le scuole in zone ad elevata sismicità e 1.983 (4,9%) si trovano in una zona soggetta a vincoli idrogeologici. Il 18% circa è da considerarsi un istituto vetusto (con più di 50 anni) e questo dato si concentra soprattutto in Piemonte e Liguria dove ben 4 edifici su 10 sono vetusti. Trentacinque gli episodi di crolli che si sono verificati a scuola fra settembre 2020 ed agosto 2021, circa tre al mese. E in due settimane, fra fine ottobre e l’11 novembre, ben 6 casi di crolli*. 17 mila sono le classi con più di 25 alunni, problema concentrato soprattutto negli istituti superiori dove Il 7% delle classi è in sovrannumero. I fondi ci sono ma i criteri, i progetti e i tempi per spenderli non sono ancora noti.

La diretta sulla pagina facebook di Cittadinanzattiva e su Voicebookradio (la radio degli studenti, sezione young)

Giunge alla diciannovesima edizione la Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole, una iniziativa promossa da Cittadinanzattiva dal 2002 ed istituzionalizzata con la legge 107/2015. L’evento nazionale promosso da Cittadinanzattiva si terrà a Roma, il prossimo 18 novembre, dalle ore 10:30 alle ore 12, presso il Liceo Scientifico J.F.Kennedy, sede "Tavani - Arquati", in via della Lungara, n.142.
Oltre agli studenti, parteciperanno Lidia Cangemi, Dirigente scolastica dell'istituto, Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale rete Scuola di Cittadinanzattiva, Antonello Giannelli, Presidente dell’Associazione nazionale Presidi, Titti Postiglione, Vice Capo Dipartimento della Protezione civile. Modera la giornalista Rai Sabrina Carreras.

La richiesta di Cittadinanzattiva, Comitato Vittime della Scuola San Giuliano di Puglia, Fondo Vito Scafidi – Fondazione Benvenuti in Italia, Legambiente e Save the Children Italia, in una lettera aperta al Ministro Bianchi

Condividere informazioni e proposte per l’utilizzo dei fondi del PNRR destinati all’edilizia scolastica e sull'ormai prossima Giornata nazionale della sicurezza nelle scuole (in programma il prossimo 22 novembre): sono questi i due temi sui quali Cittadinanzattiva, Comitato Vittime della Scuola San Giuliano di Puglia, Fondo Vito Scafidi – Fondazione Benvenuti in Italia, Legambiente e Save the Children Italia, in una lettera aperta al Ministro Bianchi inviata oggi, chiedono la convocazione urgente dell’Osservatorio nazionale dell’edilizia scolastico.
“L’assenza di risposta alle nostre sollecitazioni delle ultime settimane e la mancata convocazione dell’Osservatorio da 7 mesi ci preoccupano sia per il mancato riconoscimento degli scopi che lo stesso Osservatorio riveste - quali la promozione, il supporto e l’indirizzo per gli interventi di edilizia scolastica - sia per il mancato coinvolgimento di tutti gli attori rappresentati in tale organismo”, scrivono le associazioni nella lettera al Ministro.

“Proseguire nella campagna vaccinale anticovid per studenti e personale scolastico, continuare ad utilizzare le mascherine in aula, estendere i test di screening nelle scuole e prevedere nuovi investimenti per i sistemi di aerazione. A poco più di un mese dalla riapertura delle scuole crediamo che queste proposte - presentate dalla Fondazione Gimbe e condivise nel nostro Rapporto annuale sulla sicurezza scolastica, presentato a settembre scorso - siano di fondamentale importanza ed efficacia per permettere ai nostri ragazzi di continuare a frequentare le aule in sicurezza”, dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, in merito al Report Sicurezza Covid-19 nelle scuole diffuso oggi da Gimbe.

Apprezziamo la decisione del Governo di dare attuazione al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza a partire dall'istruzione, dalla ricerca e dall'innovazione, segno tangibile, come dichiarato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, che “il piano deve disegnare l'Italia di domani, superare le disparità territoriali e i gap di genere”.
Per garantire un rapido accesso ai fondi immediatamente disponibili (3 miliardi per asili nido e servizi per l'infanzia, 400 milioni per le mense, 300 milioni per le palestre, 800 milioni per le nuove scuole e 500 per la messa in sicurezza) ed il loro migliore utilizzo, è indispensabile che siano garantite alcune condizioni.

XIX Rapporto sicurezza scuola

Oltre la metà delle scuole senza certificazioni; 17mila le classi sovraffollate; tre crolli al mese nell’ultimo anno scolastico. I problemi ancora irrisolti della scuola italiana. E sui nidi mancano informazioni ufficiali.

Scarica il Rapporto integrale, l’Abstract e le infograficheSul nostro canale Youtube la testimonianza di due dirigenti scolastici di Napoli e Palermo alle prese con problemi di sovraffollamento delle classi e di mancanza di spazi.

460 mila i bambini e ragazzi che studiano in 17mila classi con più di 25 alunni; il problema è concentrato soprattutto nelle scuole superiori, dove il 7% delle classi è in sovrannumero, con le maggiori criticità nelle regioni più popolose come la Lombardia (con 1889 classi over25), l’Emilia Romagna (1131), la Campania (1028).
Più della metà degli istituti scolastici è privo del certificato di agibilità statica (54%) e di quello di prevenzione incendi (59%); il 39% è senza collaudo statico. 35 gli episodi di crolli che si sono verificati a scuola fra settembre 2020 ed agosto 2021, circa tre al mese.
Inoltre sono 17.343, pari al 43% del totale, le scuole in zone ad elevata sismicità. Notizie incoraggianti sulla ricostruzione degli istituti scolastici colpiti dal sisma del 2016: gli interventi in corso o programmati riguardano 433 istituti, con un impegno di spesa di 1,2 miliardi di euro.

Sono alcuni dei dati del XIX Rapporto “Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola” presentato oggi da Cittadinanzattiva.

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Abrogare la disposizione contenuta nel DPR 81 del 2009, che consente fino a 30 alunni per classe nelle scuole secondarie di I e II grado, per ritornare ovunque ai parametri stabiliti dalla normativa antincendio (DM 26.08.1992) che fissano il numero massimo in 25 alunni (26 con l’insegnante) e a quelli del DM18/12/1975 che prevede uno spazio “vitale” per alunno di mq 1,80 e mq 1,96 secondo il tipo di scuola.

È la richiesta che Cittadinanzattiva avanza con forza per superare un paradosso normativo e uscire dall’emergenza che vede, all'avvio domani dell'anno scolastico nella gran parte delle regioni, quasi 17.000 classi con oltre 25 alunni, appartenenti nel 55% dei casi agli Istituti di II grado. “Una situazione che va sanata una volta per tutte per ottemperare alle esigenze di sicurezza legate non solo all'emergenza sanitaria ma anche alle emergenze che si potrebbero creare per il rischio alluvione e sismico, che interessano il nostro territorio nazionale. Oltre a ciò si migliorerebbe la vivibilità e il benessere all’interno delle aule, si assicurerebbe una migliore qualità dell'insegnamento e dell'apprendimento, delle relazioni interpersonali significative a beneficio di tutti ma soprattutto dei ragazzi più fragili”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.

Abrogare la disposizione contenuta nel DPR 81 del 2009, che consente fino a 30 alunni per classe nelle scuole secondarie di I e II grado, per ritornare ovunque ai parametri stabiliti dalla normativa antincendio (DM 26.08.1992) che fissano il numero massimo in 25 alunni (26 con l’insegnante) e a quelli del DM18/12/1975 che prevede uno spazio “vitale” per alunno di mq 1,80 e mq 1,96 secondo il tipo di scuola.
È la richiesta che Cittadinanzattiva avanza con forza per superare un paradosso normativo e uscire dall’emergenza che vede, all’avvio domani dell’anno scolastico nella gran parte delle regioni, quasi 17.000 classi con oltre 25 alunni, appartenenti nel 55% dei casi agli Istituti di II grado. “Una situazione che va sanata una volta per tutte per ottemperare alle esigenze di sicurezza legate non solo all’emergenza sanitaria ma anche alle emergenze che si potrebbero creare per il rischio alluvione e sismico, che interessano il nostro territorio nazionale. Oltre a ciò si migliorerebbe la vivibilità e il benessere all’interno delle aule, si assicurerebbe una migliore qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento, delle relazioni interpersonali significative a beneficio di tutti ma soprattutto dei ragazzi più fragili”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.

“Gli istituti scolastici italiani sono ancora privi del certificato di agibilità per una percentuale pari al 53,8%, nel 38,6% del collaudo statico e nel 59% del certificato di Prevenzione Incendi, fondamentali in un Paese nel quale le scuole in zone ad elevata sismicità sono 17.343 pari al 43% del totale. Inoltre, nell’ultimo anno, a seguito della pandemia, in gran parte dei casi le scuole non hanno rivisto il Piano di Emergenza né realizzato le prove di evacuazione”, continua Bizzarri.

“Chiediamo che il Governo metta in campo in maniera urgente un piano di azioni da mettere in atto in otto settimane perché riteniamo che a settembre vada garantita, senza ulteriori deroghe, la scuola in presenza per i quasi 10 mln di studentesse e studenti”, dichiara Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva.

“Un primo importante passo in questa direzione è contenuto nell’approvazione, all’interno del DL Sostegni Bis, del «Fondo per l’emergenza epidemiologica da COVID-19 per l’anno scolastico 2021/2022», con lo stanziamento di 350 milioni di euro nel 2021, da destinare a spese per l’acquisto di beni e servizi. Occorre però andare oltre. Il Piano che chiediamo dovrebbe affrontare e proporre delle misure su varie questioni: le vaccinazioni di studenti e personale scolastico, le regole anti covid e il personale “anti covid”, gli orari scolastici, il recupero/la creazione di nuovi spazi all’interno e all’esterno degli edifici scolastici, il potenziamento della rete internet e l’acquisto di dispositivi adeguati ad un uso scolastico, i trasporti urbani. Dopo quanto è stato “sopportato” dai bambini e dai ragazzi in questi 16 mesi e dopo che gran parte dei settori della vita economica e sociale del nostro Paese sono tornati alla quasi normalità, non è pensabile ipotizzare provvedimenti che penalizzino il ritorno in presenza a scuola senza andare incontro a manifestazioni di malessere e di ribellione diffusi da parte dei più giovani e delle loro famiglie”.

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