Editoriale

Il 5 febbraio, la legge n. 91 che disciplina l’acquisto della cittadinanza italiana compie 30 anni.

Una legge che già 30 anni fa nasceva vecchia, perché rivolta al passato dell’Italia degli emigranti, scegliendo di privilegiare, tra i modi di acquisto della cittadinanza, il principio della discendenza (ius sanguinis) a discapito dei criteri legati alla nascita o alla stabile residenza nel paese.

Una legge priva di visione, perché incapace di leggere allora i segnali dei profondi cambiamenti sociali, demografici, economici e culturali di un paese destinato a diventare, nel giro di pochi anni, meta principale dei flussi migratori verso l’Europa.

Una legge che oggi è un vero e proprio anacronismo, perché totalmente scollata dalla realtà, perché tra le più rigide nel contesto europeo, perché discrimina centinaia di migliaia di “italiani di fatto”, privandoli dello status di cittadino, a cominciare dai minori nati e cresciuti in Italia, che sono oltre un milione.

anna lisa annalisa mandorino

Il prossimo inquilino del Quirinale dovrebbe, come prevede la Costituzione, favorire le persone che partecipano alla vita pubblica e si prendono cura dei beni comuni, delle persone fragili o affinché venga riconosciuto un diritto. Nelle forme che vanno oltre i partiti sempre più in crisi.

Stella Kyriakides

Intervista di Vaccines Today, in esclusiva per l’Italia per Cittadinanzattiva, al Commissario dell'UE per la Salute in merito alla diffusione del vaccino, alla disinformazione online, al ripristino dell'immunizzazione di routine e al ruolo dell'Europa nella vaccinazione del mondo.

tribunale copy copy

Quello della giustizia penale è un tema estremamente complesso, che coinvolge i principi cardine dello stato di diritto, il perseguimento della legalità, le ragioni della pretesa punitiva statuale e le funzioni della pena, la sicurezza della collettività. E, dal punto di vista dei singoli cittadini, impatta sulle loro vite e  il loro dolore, siano essi vittime o autori di reato. Un terreno contrassegnato dalla complicata ricerca di soluzioni di equilibrio, capaci di bilanciare i principi del giusto processo, le garanzie del sistema accusatorio, l’esigenza della ragionevole durata, la missione costituzionale della pena.

Difficile trovare traccia di tutto ciò nelle politiche penali prodotte negli ultimi decenni, ostaggio dell’eterno conflitto tra magistratura e classe politica. Politiche contrassegnate nel tempo dapprima dal “garantismo selettivo” dell’era delle “leggi ad personam”, generatrici di sacche di impunità per i reati dei cosiddetti colletti bianchi e della contestuale penalizzazione della devianza dei soggetti marginali; poi dall’uso - e l’abuso - simbolico del diritto penale, forgiato sulla retorica securitaria e sulla costruzione di spauracchi sociali, in primis con la criminalizzazione dell’immigrazione; fino al populismo penale degli ultimi anni, con la continua promessa di repressione come unica risposta efficace al contenimento ed alla prevenzione di ogni tipologia di crimine e devianza e della demagogia sulla certezza della pena intesa come certezza del carcere, all’origine delle modifiche introdotte sulla prescrizione dei reati con la cosiddetta “legge spazzacorrotti” e del Disegno di legge di riforma della giustizia penale promossa dal precedente Ministro Guardasigilli.

Nelle scorse settimane Giuliano Amato ha lanciato un appello al mondo del cosiddetto Terzo settore affinché, forte del “monopolio dell’interesse generale che esso detiene ormai praticamente in esclusiva”, aiuti la classe politica, i partiti insomma, a ritrovare se stessa.
Intervenendo nel dibattito avviato da Amato, Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva, spiega che non è più accettabile che le organizzazioni civiche debbano accontentarsi di essere palestre, luoghi di pre-politica, che allenano persone e idee consegnandole poi a chi ritiene di avere il "vero" monopolio della politica, cioè i partiti.

Leggi il commento pubblicato da Vita.it

 

evento asvis

Le organizzazioni della società civile insieme alle istituzioni europee per contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs): questo è il messaggio principale della nuova iniziativa politica che verrà lanciata al livello europeo il prossimo 16 febbraio 2021, in occasione della conferenza “Making sustainability an easy choice for EU citizens”.

Promosso da Cittadinanzattiva - attraverso la sua rete europea Active Citizenship Network (ACN) - dall’associazione europea dei consumatori “European Consumers Union” (ECU) e dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), sarà presentato ufficialmente il Gruppo Inter-Istituzionale “SDGs for well-being and consumers' protection”, al momento sostenuto da ottoeurodeputati, di diversi Paesi e gruppi politici. Alla conferenza parteciperanno anche rappresentanti della Commissione Europea e del Comitato Economico e Sociale Europeo, sottolineando l'interesse per l'iniziativa.

Il Gruppo Inter-Istituzionale nasce daldesiderio della società civile di contribuire agli SDGs e al Green New Deal, convinti che il protagonismo e l'empowerment dei cittadini e dei consumatori debba essere il pilastro della transizione verso un'Europa più inclusiva e sostenibile. Nel concreto, intende fornire il proprio contributo puntando a essere: un catalizzatore delle sensibilità provenienti da società civile, mondo delle imprese, ricerca, media, ecc. a livello nazionale ed europeo; un facilitatore nel dialogo tra le istituzioni europee e le parti interessate attive in settori specifici; un incubatore di buone pratiche, per facilitare il processo di scambio, contaminazione e diffusione delle migliori prassi utili nell’orientare in primis imprese e cittadini dell'UE verso scelte sempre più sostenibili.

45428 equitalia

La crisi di governo si è chiusa al Senato con 156 voti per il governo contro 140 degli oppositori di destra + 16 astenuti di Italia Viva. Se Renzi avesse deciso di votare contro non ci sarebbe stato “pareggio” 156/156, ma presumibilmente – come risultava da non poche “voci di corridoio” – il governo avrebbe raggiunto la maggioranza assoluta oltre i 161 voti di fiducia e il gruppo di Italia Viva, spaccato e con un leader tanto avventuroso quanto perdente, sarebbe finito definitivamente fuori scena.

Il duro conto dei rapporti di forza in parlamento può favorire riflessioni di tipo politico per l’immediato: ad es. che Renzi è stato abbastanza abile da fermarsi un passo prima della rovina sua e di IV, e magari che così conserverà un potere di condizionamento del governo in commissione e provvedimento per provvedimento. Ma è facile pensare anche che tra le sue file ora serpeggino diversi sentimenti rispetto al “capo”: pronto a giocarsi anche le prospettive personali di ciascuno di loro, con disegni politici arrembanti e scriteriati, sordo agli orientamenti popolari, e senza capire quanto nella pandemia sia diffuso un bisogno di affidarsi a guide di buon senso, a persone equilibrate e eque.

comunicazione pubblica copy copy

Invisibili, dimenticate dalla storia e vittime dell’effetto Matilda; specialmente in passato, la visibilità delle scienziate è stata spesso il riflesso delle disparità presenti nel mondo scientifico.
Attualmente, qualcosa sta cambiando ma, se da un lato appare chiara l’importanza di far conoscere questo universo troppo a lungo ignorato, dall’altro il modo in cui le scienziate sono presentate nei media è sempre più motivo di dibattito. Insomma, “accendere i riflettori” sulle protagoniste del progresso scientifico è sufficiente o è arrivato il momento di interrogarci anche su come queste dovrebbero essere rappresentate? 

5ottobre incontro vaccini

Per affrontare la pandemia che da mesi ha investito tutto il mondo serve “anche” trasparenza sui dati, sanitari e non solo. Si parla dell’importanza della trasparenza e del “governo aperto” (open government) oramai da anni e sono tante le attività che hanno coinvolto la Pubblica amministrazione italiana e la società civile, in questo senso. Cittadinanzattiva è da sempre in prima linea per promuovere iniziative volte alla diffusioni di dati ed informazioni detenute dalla pubblica amministrazione, sia essa di livello centrale o locale, affinché siano messi a disposizioni di coloro che dovrebbero essere i primi soggetti destinatari di quelle informazioni: i cittadini. Durante l’emergenza ci saremmo aspettati una maggiore trasparenza e accessibilità ai dati, invece questo non è accaduto, anzi, nella prima fase dell’emergenza, il decreto Cura Italia” ha sospeso fino al 15 aprile inizialmente e con altro decreto fino al 15 maggio, l’accesso a informazioni riferite a procedimenti amministrativi.

La gestione trasparente dei dati durante la pandemia non è un tema poco rilevante, anzi, comunicare i dati in modo trasparente e corretto è stato uno dei punti di forza in alcuni paesi, ad esempio la Nuova Zelanda ha reso disponibili, fin dall’inizio della pandemia, i dati disaggregati sui tamponi resi anonimi, in questo modo le associazioni e i cittadini hanno potuto analizzarli e hanno fornito proposte e suggerimenti su come utilizzarli al meglio. L’Italia e l’Unione Europea, invece, non hanno brillato per “apertura “e “condivisione” dei dati.

AUDIT 2

Il Tribunale per i diritti del Malato di Cittadinanzattiva è stato nominato nel board di osservazione, insieme a Comune di Bologna e Ragione Emilia Romagna, della procedura di Audit sulle Case Residenza Anziani dell'Asp Città di Bologna. E’ un giusto passo che l’Asp fa per comprendere quali siano stati i punti di debolezza che hanno minato la sicurezza delle strutture, e per ovviare alle eventuali criticità che potrebbero essere evidenziate dall’Audit. Ed è importante per noi esserci perché durante i momenti peggiori in cui la pandemia dilagava siamo stati vigili sulle problematiche legate alle CRA, abbiamo osservato, abbiamo ascoltato le voci delle persone coinvolte, dagli operatori ai familiari degli ospiti.

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