Editoriale

terremoto 2015 02 25

E no prof. Monti, lo stato non può tirarsi fuori dagli impegni della ricostruzione in assenza di un paracadute per il cittadino. Non è questa la sussidiarietà che vogliamo. E’ necessario pensare ad una riforma strutturale di risposta alle calamità naturali che ridisegni un serio modello di risk management in partnership tra Stato, settore assicurativo e cittadini, basato su prevenzione,riordino delle normative edilizie e rispetto del territorio.
Già nel 1992 il Presidente del Consiglio Giuliano Amato dichiarò che lo Stato non aveva la capacità di gestire l’erogazione di indennizzi a seguito di gravi calamità naturali, e accennò alla possibilità che tale funzione potesse essere svolta dalle compagnie assicurative.

Anche quest’anno, a Bruxelles, si è celebrato l’evento finale della Giornata Europea dei diritti del malato. Due giorni di Conferenza, il 15 e 16 maggio scorsi, dedicati a discutere del ruolo attivo degli anziani per costruire un nuovo welfare, più sostenibile e più umano.

Cittadinanzattiva va a Congresso. Mai occasione fu più propizia per riflettere, proprio in questo momento, del ruolo, delle idee, dei programmi e della leadership di una organizzazione che si propone di essere una delle voci e delle esperienze più consolidate dell’attivismo civico in Italia.

Troppo spesso ci lamentiamo delle cose che non vanno. Ancora più spesso ci sentiamo schiacciati dai problemi quotidiani che in un modo o nell’altro influenzano le nostre vite: contratti telefonici poco chiari, fatture che non arrivano costantemente e ci sorprendono con conguagli stratosferici, giustizia lenta, scuole inadeguate o insicure.

dietrolequinte 2015 02 26

Esperienza di vita, altamente professionalizzante; soddisfazioni personali ed intime che non possono essere descritte; passione; forte motivazione e sicurezza di riuscire a modificare la realtà della violazioni di diritti; fatica, fisica ed emotiva; divertimento: è questa l’esperienza di un operatore del Pit a Cittadinanzattiva.
Lavoro al Progetto integrato di tutela (Pit) dal 2008: appena arrivata, dopo circa due settimane di formazione generale sull’organizzazione, la sua mission e le attività di tutela, sono stata catapultata al telefono, a diretto contatto col cittadino.

Il 19 aprile a Roma, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, si è tenuta la VI edizione del Premio delle Buone Pratiche di Educazione alla sicurezza e alla salute a Scuola “Vito Scafidi”. Il Premio fa parte della Campagna Impararesicuri, che quest’anno festeggia il suo Decennale. A questa sesta edizione del Premio hanno concorso 158 progetti, da 17 regioni: 105 (66%) da piccoli centri e 53 (34%) da capoluoghi di provincia. Complessivamente nelle sei annualità, il Premio ha raccolto, premiato e diffuso 1.201 buone pratiche. Cittadinanzattiva dedica questo premio da 4 anni a Vito Scafidi, il ragazzo morto nel crollo del controsoffitto del Liceo Darwin di Rivoli il 22 novembre 2008, ritenendo che la memoria sempre, ma ancora di più in questo caso, rivesta un’importanza educativa in quanto è una virtù civica e democratica da praticare tutti, ma soprattutto da non far mai mancare ai giovani.

 

Questa settimana riprendiamo un interessante intervento di Michele Ainis da Il corriere della Sera, del 12 aprile 2012 sul tema del finanziamento ai partiti.

Tutti siamo consapevoli della criticità della situazione che stiamo vivendo: una crisi che per durata e intensità ci pone degli interrogativi fondamentali sul futuro nostro e dei nostri figli. Sappiamo bene che i cicli nell'economia sono un elemento strutturale, ma sicuramente oggi stiamo pagando un lungo periodo di gestione assolutamente non previdente da parte delle nostre classi dirigenti. Saremo in grado di uscirne in modo adeguato, con una società ed un'economia più sana e più forte?

"Molti cittadini ritengono ingiusto che chi lavora nel privato debba correre più rischi di chi ha un impiego pubblico.  E, nello stesso tempo, i cittadini chiedono a gran voce una Pubblica amministrazione che funzioni". Ad affermarlo Teresa Petrangolini, in una lettera inviata al Ministro  Patroni Griffi.

Sembrerà strano per chi è abituato a leggere questa newsletter: parlare di pirla* non è certo nel nostro stile. E chiedo scusa a chi si sentisse offeso dal termine e dalla decisione di intitolare in questo modo “il punto”. Ma averne sentito richiamare l’uso e l’etimologia dal Presidente della Regione Lombardia in un suo discorso** al Consiglio Regionale mi ha spinto a scriverne.

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