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Editoriale
…e io pago!
Quale miglior momento per chiedere un aumento? Deve essere stato questo il pensiero della Direttrice Generale della Rai, Lorenza Lei, disperatamente alla ricerca di risorse in un momento in cui il bilancio dell’azienda radio televisiva rischia di chiudere con qualche brutta sorpresa di carattere economico
Capitali scudati contro capitale umano?
Come tante cittadine e cittadini italiani sto vivendo con speranza, con trepidazione ma anche con sorpresa ed indignazione, queste ore difficili della vita del nostro paese, emblematicamente rappresentate da una manovra economica (la quarta in pochi mesi) che dovrebbe farci uscire dal tunnel nel quale ci hanno spinto decenni di inadeguatezza di ampi settori della classe politica, nazionale e locale, di difesa strenua di interessi corporativi, di crisi globale della finanza. Sorvolo sui primi due sentimenti, soffermandomi, invece, su sorpresa e indignazione. La sorpresa: leggendo il testo della manovra e degli emendamenti alla ricerca di provvedimenti che riguardassero la scuola che, per definizione, dovrebbe rappresentare la crescita, lo sviluppo, il rilancio di un paese, ahimè ho trovato ben poca cosa: rilancio dell’Invalsi e investimenti per le scuole a rischio sismico.
Una settimana per studiare la manovra
Questa settimana, diversamente del solito, vi presentiamo una newsletter frutto di un restyling grafico basato sulla pulizia e sulla chiarezza dei contenuti. Accanto a questo, non troverete il nostro classico “punto”, bensì abbiamo deciso di mettere in pagina una serie di articoli, presenti online,
Un barone al posto dei pazienti
Una grande amarezza. Ecco quello che ho provato al pari di decine di amici e colleghi quando sono stati comunicati i nomi dei sottosegretari.
Nelle scorse settimane abbiamo sostenuto la candidatura di Teresa Petrangolini , nostro segretario generale e fondatore del Tribunale per i diritti del malato, a sottosegretario alla salute.
Il 2012 dei cittadini: un anno per salvarci
Nella manovra di luglio ci sono due provvedimenti che stabiliscono una scadenza temporale cruciale per il futuro del welfare e del diritto universale alla salute: la cosiddetta delega assistenziale fiscale, e la dotazione assegnata al Fondo sanitario nazionale per gli anni 2012 – 2014.
Nessuno si salva da solo
Anche Cittadinanzattiva ha salutato con favore l’incarico di Presidente del Consiglio conferito dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano a Mario Monti. SuperMario, come amano chiamarlo sulla stampa estera, ha tutti i tratti della discontinuità rispetto a quanto eravamo stati abituati a vedere negli ultimi anni.
Una sanità universale, forse, se possibile.
Il Rapporto Pit Salute fotografa da 15 anni i problemi della sanità vissuta dai cittadini, e costringe tutti, anche quest’anno, a fare un grande esercizio di valutazione delle politiche sanitarie, usando una fonte di informazioni originale, unica nel suo genere, a volte contestata, ma che continua a suscitare curiosità e interesse, per la concretezza, la semplicità e il carico di sofferenza inutile che l’accompagna: storie accadute, fatti segnalati, eventi raccontati anche nei particolari da quei cittadini che hanno un problema e chiedono una risposta.
“Diritti al taglio”- questo è il titolo del Rapporto di quest’anno - rappresenta bene i dati emersi da più di 20.000 segnalazioni provenienti da tutt’Italia e la situazione di estrema crisi avvertita nel nostro Paese.
Diamo luce ai diritti oscurati per una nuova giustizia
In questo drammatico momento di crisi che attraversa il nostro paese ad avere la peggio sono intanto quei cittadini che già vivono al di sotto della soglia di povertà. Quanto sia consistente la fetta di popolazione esclusa socialmente lo dice il Rapporto 2011 "Poveri di diritti", presentato il 17 ottobre scorso dalla Caritas e dalla Fondazione Zancan in occasione della Giornata mondiale della povertà: 8,3 milioni i cittadini italiani che vivono al di sotto della soglia di povertà, pari al 13,8% della popolazione. Famiglie numerose, monogenitoriali e del Sud le più colpite. Per loro da tempo l'imperativo è sopravvivere.
La sicurezza del territorio e i molti appetiti
Anche quest’anno le piogge d’autunno ci hanno portato devastazioni e morti, è toccato a Roma prima e alla Lunigiana poi e speriamo che non tocchi ad altri. Al netto delle consuete polemiche fra comuni, regioni e protezione civile, tutti lamentano l’intensità senza precedenti delle precipitazioni.
Cui prodest?
Qualcuno sarà sicuramente soddisfatto per il risultato raggiunto. Noi no. La manifestazione di sabato, imponente, pacifica, critica e partecipata, non può e non deve essere ricordata solo per gli scontri, e per una città che finisce per almeno 5 ore nelle mani di un gruppo di persone che, per quanto ben organizzate, rappresentano una minuscola minoranza.