prontosocc salute 2015 02 12

La crescente insostenibilità dei costi per accedere alle cure di cui si ha bisogno e l'affanno del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) nel garantire il tempestivo accesso alle prestazioni, anche per malati cronici, rappresentano le due questioni che emergono con maggiore forza dal XVII Rapporto PiT Salute "(Sanità) in cerca di cura" del Tribunale per i diritti del malato (TDM)-Cittadinanzattiva, presentato a Roma il 30 settembre.
In realtà sono tutte criticità che i cittadini e la nostra Associazione segnalano e denunciano ormai da tempo, e che puntualmente vengono lasciate senza risposte dalle Istituzioni, o nel caso in cui queste giungano quasi sempre vanno in tutt'altra direzione rispetto alle esigenze e ai bisogni reali dei cittadini e del SSN. E' il caso dei ticket in sanità.


Da una parte sappiamo che l'attuale sistema di compartecipazione, grazie soprattutto alla negativa introduzione del Super-Ticket sulla ricetta, ha reso palesemente il SSN per una parte di prestazioni meno concorrenziale rispetto al privato, lasciando a quest'ultimo vere e proprie "autostrade".
Dall'altra, Governo e Regioni, visto anche quanto prevede il Patto per la Salute 2014-2016, stanno lavorando (in modo autoreferenziale) ad un nuovo sistema di ticket che ad invarianza di gettito per le casse dello Stato e quindi di pressione sui redditi dei cittadini, da alcune anticipazioni sembrerebbe far saltare il principio dell'esenzione totale per malati cronici e rari, agganciandola al livello di reddito.
E' il caso delle persone con alzheimer, Parkinson, Sla, Distrofie, Sclerosi multipla, .......tutte persone che gia' oggi per sopperire ai vuoti del nostro sistema di welfare devono farsi carico di costi enormi (migliaia di euro al mese) per la propria assistenza, dei quali lo Stato poco sa o poco vuole saperne.
Contemporaneamente pero' Ministeri e Regioni stanno comunicando con una certa soddisfazione il prossimo aggiornamento dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), con particolare riguardo alla revisione e all'ampliamento dell'elenco delle malattie croniche e rare esenti ticket.
Ma a che gioco stanno giocando? Pensano davvero che i cittadini non si rendano conto di ciò che si intende fare?
Che senso ha per i cittadini ampliare il numero di patologie croniche e rare che lo Stato riconosce e contemporaneamente però far saltare le esenzioni totali per gli stessi malati cronici e rari?
La realtà è che dietro annunci e attività di comunicazione di Governo e Regioni c'e' ancora una volta purtroppo una chiara volontà e cioè quella di mettere ancora una volta le mani in tasca ai cittadini e in particolare a quelli più fragili che più spesso, proprio per la loro condizione, devono ricorrere al SSN. Un grande passo indietro rispetto agli attuali diritti e tutele per malati cronici e rari, cioè una vera e propria "tassa sulla malattia", con buona pace del principio di solidarietà del nostro SSN.
Uno scenario che respingeremo con forza anche attraverso una mobilitazione generale del nostro Movimento e di tutte le Associazioni di pazienti che collaborano con la nostra Associazione.

 Riguardo invece alla necessità di mettere il SSN nella condizione di rispondere meglio alla domanda di salute della popolazione, la risposta che Governo e Regioni ci dicono aver messo in campo è rappresentata dal Patto per la Salute 2014-2016.

Va detto però che quest'ultimo a parte aver definito le risorse a disposizione del SSN per il triennio, anche se non del tutto certe visto l'attuale dibattito su nuovi tagli alla sanità nella prossima Legge di stabilità, la cosa che certamente ha prodotto immediatamente e concretamente e' la ridefinizione dell'offerta ospedaliera (varata con il nuovo Regolamento sugli standard ospedalieri), passando da 4 posti letto per mille abitanti (di cui 0,7 per riabilitazione e lungodegenza) a 3,7 posti letto per mille abitanti.
Una "ricetta" che i cittadini ormai conoscono molto bene purtroppo:  "dobbiamo razionalizzare l'ospedale, riconvertendo e potenziando il territorio....."
In realtà una promessa puntualmente disattesa, anche  e soprattutto questa volta. Si mette mano ancora una volta all'ospedale e si continua a lasciare di fatto inalterata l'assistenza territoriale.
Se Governo e Regioni avessero voluto rendere più forti il Sistema e il Diritto alla Salute dei cittadini avrebbero potuto farlo subito, affiancando contemporaneamente alla riorganizzazione dell'offerta ospedaliera la definizione degli standard di personale necessari a sostenerla realmente, e soprattutto definendo gli "standard di assistenza sanitaria territoriale" da garantire uniformemente su tutto il territorio nazionale e non come accade oggi ad esempio con l'Assistenza domiciliare Integrata (ADI), dove si passa dal 3% di anziani trattati in alcune regioni a circa l'11% in altre.
Questa si che sarebbe stata una vera manovra a saldo positivo per i diritti dei cittadini!

Sostenere e rilanciare il Servizio Sanitario Pubblico e il Diritto alla Salute e' oggi più che mai indispensabile e per farlo e' necessario passare velocemente dalla "politica degli annunci e della comunicazione" a quella dei "fatti", quelli realmente utili ai cittadini.
Il primo fatto che chiediamo di realizzare a Governo e Regioni già dalla prossima Legge di Stabilità e' quello di alleggerire il peso dei ticket sui redditi delle famiglie, a partire dall'abolizione del Super ticket sulla ricetta. L'operazione necessità di una copertura di 834 milioni di euro che chiediamo vengano coperti con i risparmi derivanti dall'applicazione del nuovo Regolamento sugli Standard Ospedalieri. Nessun passo indietro rispetto alle esenzioni per malati cronici e rari, anzi ciò di cui abbiamo bisogno sono solo passi in avanti.
Il secondo fatto che chiediamo subito è la riaffermazione di un governo del SSN basato sulla partecipazione civica e il coinvolgimento delle Organizzazioni dei cittadini e di pazienti nelle scelte in sanità, in grado di ridurre l'enorme distanza che oggi c'e' tra i bisogni dei cittadini e le scelte che si compiono, per garantire trasparenza sostanziale in sanità, oltre che per garantire un più appropriato e razionale utilizzo delle risorse a disposizione.

Tonino Aceti
Coordinatore Nazionale Tribunale per i diritti del Malato (TDM)
Responsabile Coordinamento Nazionale Associazioni Malati Cronici (CnAMC)-Cittadinanzattiva