Caso:
Salve, mia nonna si trova attualmente ricoverata in ospedale, ha subito un piccolo intervento pochi giorni fa. Adesso i medici parlano di dimissione e mi hanno fatto capire che vorrebbero che lei tornasse a casa; la nonna, però, al momento, in conseguenza dell’operazione, non è in grado di essere autonoma e abita da sola. Per noi famigliari la gestione della sua assistenza sarebbe assai problematica, in quanto abbiamo poca possibilità di accedere a ferie e permessi per poterla assistere con un minimo di continuità. I medici mi hanno anche detto che mia nonna può avere le cure al domicilio, ma non sono stati più specifici;  quali sono le operazioni che debbo compiere? quali le figure da attivare?

Risposta:
Egregio Signore, quando veniamo dimessi da una struttura ospedaliera, e non siamo trasferiti per ricovero presso un altro presidio, è possibile attivare una serie di servizi per fare in modo che le cure necessarie siano erogate direttamente al nostro domicilio. Si tratta dei servizi "A.D.I." (Assistenza Domiciliare Integrata), che vengono forniti sia dalla ASL territoriale che dal Comune, a seconda delle esigenze di chi ne fa richiesta; per i soggetti che hanno necessità di interventi di tipo sanitario, infatti, la ASL provvederà ad inviare medici e personale infermieristico, mentre le esigenze di tipo assistenziale sono gestite dal Comune attraverso gli operatori appositi.
L’accesso ai servizi A.D.I. non è valutato in termini di età o condizione sociale, ma si intende destinato principalmente ai soggetti che risiedono in una situazione di non autosufficienza parziale o totale (a carattere temporaneo o definitivo), e ridotte o impedite possibilità di deambulazione.
L’obbiettivo di tali procedure, oltre all’incentivazione della deospedalizzazione e del ritorno del paziente in un ambiente sicuramente più favorevole e familiare, è quello di permettere al soggetto appena dimesso un recupero pronto e attento delle proprie funzioni e attivitàladdove, soprattutto, l’assistenza famigliare non può (motivi di lontananza, lavorativi) o non deve (motivi tecnici: serve un infermiere, un fisiatra o un medico specialista) sopperire. L’assistenza fornita, quindi, riguarda l’igiene della persona e del suo spazio vitale, le prestazioni infermieristiche, di medicina specialistica e/o riabilitativa.
Per l'attivazione dei servizi ADI, è necessario chiedere presso gli uffici comunali (Servizi Sociali) o quelli della ASL (C.A.D. , Centro Assistenza Domiciliare), oppure chiedendo al Medico di Base e/o al medico ospedaliero (se siamo ancora ricoverati) di attivarsi in tal senso; una volta effettuata la richiesta, nel giro di pochi giorni, una Commissione/Unità di Valutazione Multi Dimensionale, composta da tecnici sanitari e operatori sociali valuterà la situazione e stabilirà il livello di intervento (sociale, infermieristico/medico o entrambi) e la frequenza dello stesso (quante ore al giorno, quanti giorni a settimana) attraverso la redazione di un progetto assistenziale che può comunque essere rivalutato nel tempo a seconda delle esigenze del richiedente.
Informazioni e dettagli ulteriori sui servizi di Assistenza Domiciliare possono essere richiesti anche agli appositi uffici della ASL e del Comune, oppure al Medico di Base.
Per informazioni e tutela è anche possibile contattare il nostro servizio PiT Salute al numero 06/36718444 il lunedì, mercoledì e venerdì dalle ore 9.30 alle ore 13.30, oppure scrivere all’indirizzo e-mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

Rubrica realizzata grazie a "Rafforziamo la tutela!", progetto in collaborazione con Johnson & Johnson Medical

Redazione Online
Siamo noi, quelli che ogni giorno scovano e scrivono forsennatamente notizie di diritti e partecipazione. Non solo le nostre, perché la cittadinanza attiva è bella perché è varia. Età media: 33 anni, provenienza disparata....

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