Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: Breast Unit - Senologia - Ospedale "S. M. Goretti" - ASL Latina
 
Indirizzo: VIA Guido Reni, s.n.c.
Regione: LAZIO Provincia: Lt
Comune: Latina CAP: 04100
     
Tipologia
Azienda:
ASL
Tipologia
Stuttura:
Ospedale
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
Umanizzazione percorso cancro della mammella  
Data Inizio: 01/01/2017 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? Si
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
Coinvolgimento nell'umanizzazione; Associazioni di volontariato (LILT, AVO, ANDOS, Europa Donna Italia); Tribunale per i Diritti del Malato; Cittadinanzattiva
 
Area Trattata
Presa in carico, Comfort e processi organizzativi, Trasparenza e partecipazione civica, Relazione
 
Categoria di appartenenza
Tutela della salute della donna, Accesso ai servizi / trasparenza, Consenso informato, Ospedale, Oncologia, Comportamenti, Accesso ai servizi / trasparenza, Accesso alla documentazione, Consenso informato, Assistenza protesica ed integrativa, Chemioterapia
 
Individuo coinvolto
Donna
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
Criticità di partenza da risolvere: Nel 2015 presso l’Ospedale di Latina venivano operate circa 100 donne affette da cancro della mammella all’anno. Si disponeva di 1 seduta operatoria a settimana. L’incidenza nel territorio della ASL Latina è di oltre 300 casi l’anno, quindi la mobilità passiva era del 66%. Non esisteva una Struttura autonoma, né locali e neppure personale totalmente dedicato: un solo chirurgo e una infermiera se ne occupavano, peraltro in “comproprietà” con altre strutture, mentre un secondo chirurgo veniva “prestato” solo per le sedute operatorie. Non vi era quindi una presa in carico né un percorso per le donne che erano costrette a girare tra le Strutture senza una guida, facendosi carico di sé stesse, con grave disagio che si aggiungeva al problema della malattia. Il progetto si propose quindi di giungere entro la fine del 2017 ad una situazione nettamente diversa adeguando l’offerta alle direttive europee e regionali in materia (Decreto Commissario ad Acta n° 038 del 3/2/2015), cercando anzi di superare le normative aggiungendo una particolare attenzione alla umanizzazione del percorso e delle prestazioni. Ci si propose di: Effettuare una umanizzazione del percorso attraverso una presa in carico efficace. Per raggiungere questo obiettivo: Ottenere una Struttura dedicata e autonoma (Centro di Senologia); Ottenere personale medico e infermieristico dedicato e autonomo per la Senologia Chirurgica; Ridurre significativamente la mobilità passiva; Implementare un PDTA (percorso diagnostico terapeutico assistenziale) aziendale, individuando strutture e personale dedicati alle donne con cancro della mammella al quale dovevano partecipare Senologo Chirurgo, Radiologo Senologo, Chirurgo Plastico, Oncologo, Radioterapista, Anatomopatologo, Diagnosta Molecolare, Medico Nucleare, Psichiatra, Fisiatra, Ginecologo, Anestesista, Infermiere di Senologia, Tecnico di Radiologia. Il tutto doveva essere coordinato e approvato da Direzione Sanitaria Aziendale e Direzione Generale, essere supportato dall’Ufficio Informatica, essere dotato di un Data Base comune per tutte le Strutture interessate, e coinvolgere i Distretti territoriali, i Medici di Medicina Generale, la Comunicazione e la Formazione. Vista la duplice presenza di Strutture Ospedaliere e Universitarie nel territorio aziendale, il PDTA doveva integrare componenti di entrambi gli ambiti; Effettuare una presa in carico integrale della donna affetta da cancro della mammella seguendola in ogni esigenza dal momento della diagnosi fino al follow up, con punti di riferimento stabili, in modo da sollevarla da gravosi percorsi fisici all’interno e all’esterno dell’Ospedale; Gestire la donna e le sue esigenze in un luogo unico, con una “Case manager” (infermiera addestrata, esperta nell’ambito della Senologia) dedicata, che le segua singolarmente; Effettuare con ogni singola donna colloqui dedicati durante il suo percorso, con totale disponibilità a spiegare scelte e alternative, a chiarire dubbi e risolvere difficoltà; Organizzare un Meeting Multidisciplinare settimanale in cui ogni caso sia discusso e condiviso da tutti i professionisti coinvolti, seguendo linee guida allo stato dell’arte e tenendo conto delle esigenze della donna. A tale Meeting devono partecipare: Senologo Chirurgo, Radiologo Senologo, Chirurgo Plastico, Oncologo, Radioterapista, Anatomopatologo, Case Manager. Operare almeno il 90% delle donne in regime di Day Surgery, in sedazione ed anestesia locale con supporto fattivo dell’Anestesista; questo evita il trauma dell’Anestesia Generale e il trauma dell’Ospedalizzazione, quindi si traduce in un indiscusso vantaggio con miglioramento della qualità della vita (QdV); Tenere in Degenza le donne in stanze dedicate e all’interno della struttura “Centro di Senologia”; Offrire alle donne un completo supporto terapeutico, comprensivo per tutte di visita fisiatrica con fisioterapia e visita psico oncologica effettuata da uno psichiatra; Coinvolgere il Volontariato e il Tribunale dei Diritti del Malato per venire incontro a ogni esigenza manifestata dalle donne; tali organizzazioni sono preziose per l’apporto psico affettivo contribuendo in maniera determinante all’umanizzazione del percorso; Implementare canali dedicati per donne in disagio e straniere, considerata la notevole presenza in provincia di Latina di donne immigrate, come donne Indiane e Arabe, per le quali ci siamo proposti di individuare un mediatore culturale.
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Risultati attesi Focalizzare le energie su interventi e modifiche il cui scopo prioritario sia l’umanizzazione del percorso; Incrementare il numero delle sedute operatorie minimizzando la mobilità passiva; Creare un Centro di Senologia autonomo e ben individuabile, punto di riferimento per le donne; Redarre e concretizzare un PDTA Aziendale; Organizzare Meeting Multidisciplinari settimanali che discutano tutti i casi; Disporre per la Senologia Chirurgica di un team composto da personale motivato, dedicato e autonomo; Attuare una presa in carico integrale e far valutare tutte le donne dal fisiatra e dallo psichiatra. Effettuare l’intervento chirurgico nella maggior parte dei casi in Day Surgery, in sedazione e anestesia locale. Accrescere la collaborazione con Associazioni di Volontariato e con il Tribunale dei Diritti del Malato. Individuare mediatrici culturali per le donne di altre culture. Implementare una scheda di gradimento da sottoporre a tutte le pazienti.
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Risultati ottenuti Le sedute operatorie e le pazienti operate sono il doppio (2 sedute a settimana e circa 200 nuovi casi operati l’anno); la mobilità passiva è scesa dal 66% al 33%; Il PDTA è disponibile nel Sito Aziendale. I Meeting Multidisciplinari settimanali discutono tutti i casi; La Senologia Chirurgica dispone di 3 Chirurghi, 1 Caposala, 4 Infermiere (1 Case manager); dispone di locali propri, punto di riferimento per le donne; insisteremo per il Centro di Senologia; La presa in carico è integrale: tutte le donne sono seguite in ogni esigenza dal team e valutate dal fisiatra e dallo psichiatra; L’intervento è effettuato per il 90% dei casi in Day Surgery, in sedazione e anestesia locale. La collaborazione con associazioni di volontariato (LILT, AVO, ANDOS, Europa Donna), e con il Tribunale dei Diritti del Malato è in incremento; Si è individuata la mediatrice culturale per le donne Arabe. Stiamo implementando una scheda di gradimento da sottoporre a tutte le donne.
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
No  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? No  
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 36 Costi complessivi del progetto: 0
 
Note: