Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: Hospice Santa Maria delle Grazie Monza
 
Indirizzo: VIA Montecassino, 8
Regione: LOMBARDIA Provincia: MB
Comune: MONZA CAP: 20900
     
Tipologia
Azienda:
Ente no-profit
Tipologia
Stuttura:
Hospice
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
Progetto Uomo - persona ricoverata in hospice  
Data Inizio: 01/01/2017 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista 31/12/2018
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Relazione
 
Categoria di appartenenza
Terapia del dolore
cure palliative
 
Individuo coinvolto
-Scelte-
pazienti in fase terminale di malattia di ogni fascia di età
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
Lo stato di malattia comporta numerosi cambiamenti legati alla perdita di autonomia e di funzionalità e alla perdita di identità, sia corporea che relazionale. L’intento del progetto è di ridurre il più possibile questa perdita di identità e di capacità relazionali, attraverso una riduzione dei sintomi e l’instaurarsi di una relazione con il terapeuta che permetta di vivere più serenamente il tempo in hospice. Da tempo è nota la funzione della pelle, del tatto e della continuità sensoriale nella creazione di un “ambiente” della relazione assistenziale che riproduce il modello delle cure materne e permette l’espressione dell’affettività attraverso una mediazione corporea. Marie de Hennezel ha definito l’affettività espressa attraverso il contatto con il temine di aptonomia (dal greco Haptis “tocco” e nomos “regola”). Negli ultimi anni le tecniche psicocorporee si sono diffuse anche al trattamento dei malati nella fase terminale, alla geriatria, alla psichiatria, per sostenere il legame con la vita. Si tratta non di una tecnica, ma di un modo di essere, di stare nella relazione, in cui il tocco delle mani serve ad accogliere, ascoltare, incontrare un corpo vivo e ricettivo in cui si esprime la soggettività dell’altro. Nell’ambito di queste tecniche si annovera anche la riflessologia olistica. Tecnica di origini antichissime la riflessologia è la pratica di un massaggio tramite digitopressione di specifiche aree localizzate su piedi o mani, che corrispondono ad altre regioni del corpo, allo scopo di promuovere salute e benessere e concorrere al miglioramento della qualità di vita. La riflessologia è una scienza in quanto si basa su ricerche fisiologiche e neurologiche ma è anche un'arte perché molto dipende dalle conoscenze ed abilità del terapeuta che pratica la tecnica e dagli sviluppi del rapporto che si instaura tra terapeuta e chi riceve i massaggi Il tocco risponde al bisogno di essere accolto e confermato nella propria esistenza che è presente in ogni singolo essere umano. Nella relazione che si instaura con il terapeuta si apre uno spazio di “grande dolcezza e infinita tenerezza” (M. de Hennezel). La letteratura evidenzia che malati oncologici che hanno ricevuto regolari sessioni riflessologiche hanno mostrato significativi miglioramenti nella gestione dei sintomi. In particolare si è avuto: diminuzione del dolore, riduzione dello stato d’ansia, di nausea e vomito, della fatigue, miglioramento dell’umore e dello stato emozionale, miglioramento della qualità del sonno, dello stress, miglioramento della qualità di vita. E’ stato documentato inoltre miglioramento del comfort del paziente, del senso di sicurezza, innalzamento dell’autostima e una miglior sintonizzazione tra terapeuta e paziente (Tommasini NR Archives of psychiatric nursing 1990). Il progetto “Uomo - Persona ricoverata in hospice"” si propone di valutare i benefici derivanti dalla pratica della riflessologia plantare, in associazione con i trattamenti tradizionali, in termini di riduzione dei sintomi (dolore, ansia, irrequietezza psicomotoria, rigidità muscolare legata all’allettamento), di miglioramento delle relazioni (coi curanti e con i familiari), di miglioramento della qualità di vita. Obiettivo ultimo è di far vivere il tempo in hospice nel modo più sereno possibile permettendo alla persona malata di essere protagonista della propria vita il più a lungo possibile. La durata del progetto è di 24 mesi ed è rivolto ai pazienti ricoverati in hospice sia ancora parzialmente autosufficienti ed in grado di esprimersi che non autosufficienti o con difficoltà nella comunicazione La valutazione di efficacia del trattamento è condotta utilizzando la scheda T.I.Q. (THerapy Impact Questionnaire) che viene somministrato all’inizio del trattamento e con cadenza settimanale. Ogni paziente viene trattato 2 Volte alla settimana con sedute della durata di 30 minuti. L’avvio del progetto e la sua prosecuzione è stato possibile con il supporto dell’Associazione Amici dell’Hospice.
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Nel corso del primo anno di attività sono stati trattati pazienti ricoverati in hospice con lo scopo di ridurre lo stress legato alla patologia in corso e permettere una convivenza più serena con la malattia. I criteri di scelta delle persone da trattare si sono basati sull'attenta valutazione di persona e di malattia fatta dal medico che ha poi presentato la possibilità di poter usufruire di questa tecnica e solo dopo richiesta della persona stessa, legata alla firma di un consenso informato, è stato eseguito il trattamento. Questo per ribadire l'importanza che la persona da trattare assuma un ruolo attivo nelle scelte terapeutiche. Considerati i buoni risultati ottenuti sia dal punto di vista psicologico di recupero di autostima, fiducia e benessere, sia in termini fisici di riduzione dei sintomi presenti, si pensa di estendere il trattamento anche ai familiari delle persone malate. Anche per loro lo scopo è la riduzione dello stress e al raggiungimento di un maggior benessere.
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Sino ad ora sono stati trattati 90 pz per un totale di 557 massaggi. Per l'80% dei soggetti trattati la riflessologia plantare è stata utile a livello psicologico con riduzione dello stress che ha permesso una più serena convivenza con la patologia. Per circa il 50% delle persone si è avuto anche un miglioramento dei sintomi fisici. per la quasi totalità delle persone trattate l'esperienza della riflessologia plantare è risultata piacevole e ha permesso la riscoperta di una possibilità di relazione con il proprio corpo malato, ha aumentato l'autostima e ha facilitato i rapporti con i curanti e con i familiari
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? No  
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 24 Costi complessivi del progetto: 8000
 
Note: