Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: Progetto Farmacia di Comunità
 
Indirizzo: VIA Giuria, 9
Regione: PIEMONTE Provincia: TO
Comune: Torino CAP: 10125
     
Tipologia
Azienda:
Altro Università di Torino-Federfarma Piemonte-Ordine dei farmacisti di Torino
Tipologia
Stuttura:
Altro /
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
Presa in carico del paziente cronico da parte della farmacia di comunità  
Data Inizio: 01 Gen 2012 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista 31 Dec 2023
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Presa in carico
 
Categoria di appartenenza
Farmaci, Prevenzione – stili di vita salutari, Patologie croniche
 
Individuo coinvolto
Anziano, Persona affetta da patologia cronica, Professionisti sanitari
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
È noto che una quota importante della morbosità cronica, che ha maggiore impatto sulla salute della popolazione e sulla sostenibilità del sistema sanitario, ha origine da fattori di rischio controllabili tramite stili di vita adeguati e controllo medico. Una volta che la morbosità cronica sia insorta, attraverso l’uso adeguato delle terapie è possibile evitare lo sviluppo di complicanze gravi per la salute associate ad un importante carico di assistenza. Per la maggior parte delle patologie croniche ad alta prevalenza (diabete, iperlipidemie, malattie respiratorie e cardiache croniche che esitano in insufficienza), vale la legge del 50 per cento, ovvero che la metà dei soggetti a rischio non sa di esserlo e la metà dei soggetti malati non si cura adeguatamente, con conseguente peggioramento del profilo di salute della popolazione e aumento dei costi per il servizio sanitario (spesso in termini di accessi al Pronto Soccorso e di ricoveri evitabili). Per affrontare questo problema occorre che tutti i soggetti sanitari che intercettano la popolazione a rischio di questi due fenomeni (mancata responsabilizzazione nella prevenzione, scarsa aderenza alle terapie) si facciano parte diligente nell’insegnare, assistere e facilitare le azioni che servono ad aumentare consapevolezza preventiva e adempienza alla terapia, a partire dai medici di medicina generale e dai farmacisti. La farmacia può infatti giocare un ruolo chiave in questa funzione di presa in carico del paziente cronico e, essendo il presidio sanitario a più bassa soglia di accesso e con il più frequente numero di contatti con le persone, rappresenta una concreta opportunità di realizzazione della cosiddetta umanizzazione delle cure. Al fine di perseguire questo obiettivo, all’interno del quadro normativo che regolamenta la farmacia dei servizi (a partire dal Dlgs 153/09) e sulla base di quanto già realizzato in altri Paesi, si è inteso creare in Piemonte il Progetto Farmacia di Comunità. Tale progetto si attua tramite la formazione uniforme dei farmacisti piemontesi, l’attuazione da parte dei farmacisti sulla clientela di screening dei fattori di rischio che potrebbero aumentare l’incidenza di patologie croniche e di monitoraggio dell’aderenza alle terapie, l’acquisizione dei dati relativi a tali soggetti e la misurazione dei risultati in termini di salute da parte di epidemiologi e in termini economici da parte di economisti. I soggetti coinvolti nelle attività di questo progetto sono, in primis, i farmacisti territoriali che mettono in essere la vera e propria presa in carico del paziente cronico o del potenziale paziente cronico, poi gli specialisti che formano i farmacisti, gli epidemiologi che costruiscono il progetto ed analizzano i dati e valutano l’impatto dell’intervento del farmacista, gli organizzatori che gestiscono le fasi operative. La raccolta dati viene fatta tramite questionari, opportunamente costruiti da esperti in materia, che vengono compilati online tramite un software e che permettono di raccogliere informazioni circa le caratteristiche anagrafiche del soggetto, la sua situazione socio-economica, le patologie da cui è affetto ed il tipo di terapie che segue. Il questionario inoltre consente, per quanto riguarda soggetti sani, di valutare il rischio di insorgenza di malattie croniche, per quanto riguarda invece soggetti con patologie croniche, di analizzare il grado di aderenza alle terapie, la necessità o meno di rivolgersi al proprio medico curante o di ricevere counselling dal farmacista o di tornare in farmacia per rivalutare la situazione dopo un certo periodo di tempo. Le patologie fino ad oggi affrontate, a livello di formazione dei farmacisti, sono state il diabete, la bronco-pneumopatia cronica ostruttiva, lo scompenso cardiaco, le displidemie e le cefalee. I progetti sul diabete e sulle cefalee sono stati poi messi in atto e conclusi mentre quello sulla BPCO si sta svolgendo in questi mesi in 100 farmacie piemontesi. Il progetto diabete è stato inoltre esportato in Puglia e Umbria ed il progetto cefalee è stato ampliato a livello nazionale. Nel corso dei prossimi mesi si attuerà anche uno studio riguardante l’asma.
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Il primo risultato atteso è l’efficacia della formazione dei farmacisti di comunità sulla prevenzione e sulla gestione della terapia delle patologie croniche in modo che possano prendere uniformemente e correttamente in carico i pazienti. Obiettivo significativo è, inoltre, quello di identificare soggetti potenzialmente affetti da patologie croniche misconosciute da indirizzare al medico per una diagnosi precoce o quello di identificare soggetti a rischio di riacutizzazione della malattia e di insorgenza di complicanze a causa di una scorretta gestione della patologia e della terapia. Attraverso il counselling del farmacista i risultati attesi sono poi la realizzazione di azioni di promozione della salute ed il miglioramento dell’aderenza ai trattamenti farmacologici prescritti dal medico con conseguente riduzione di accessi al Pronto Soccorso e di ospedalizzazione. Inoltre attraverso l’analisi di alcuni determinanti sociali si vuole promuovere un’azione di health equity audit.
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Sono stati formati più di 2000 farmacisti piemontesi su diabete, 700 su BPCO, dislipidemie e scompenso cardiaco e 160 su cefalee. La formazione è risultata efficace, come si può notare dall’incremento delle risposte corrette (+33%) ad un test sul diabete pre e post formazione. Per questa patologia sono stati raccolti più di 12000 questionari dai quali si evince che l’aderenza alle terapie nei soggetti in trattamento è bassa in più di un terzo dei casi, che i maschi sono più a rischio di sviluppare la malattia e che tale rischio cresce con l’età e con l’abbassarsi del titolo di studio. Si è così dimostrata l’efficacia della farmacia di comunità sia sull’aderenza alla terapia sia sulla prevenzione. Per le cefalee, i farmacisti di comunità sono stati in grado di intercettare, tra i soggetti con definite migraine, un 30% che non sono seguiti da nessun medico. Per la BPCO sono state coinvolte 100 farmacie per la fase operativa e, ad oggi, sono stati raccolti più di 800 questionari.
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? Si  
Il progetto sul diabete è stato esportato in Puglia e in Umbria. Il progetto sulle cefalee è stato ampliato a livello nazionale.
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 140 Costi complessivi del progetto: 1000000
 
Note: