Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: Direzione delle Professioni Sanitarie - AUSL Reggio Emilia
 
Indirizzo: VIALE Risorgimento, 80
Regione: EMILIA-ROMAGNA Provincia: RE
Comune: Reggio Emilia CAP: 42123
     
Tipologia
Azienda:
Azienda Ospedaliera
Tipologia
Stuttura:
Ospedale
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
Primary Nursing: la valorizzazione della presa in carico e la personalizzazione delle cure l’esperienza del Presidio Ospedaliero – IRCCS AUSL di Reggio Emilia  
Data Inizio: 01/10/2016 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Presa in carico, Relazione
 
Categoria di appartenenza
Dimissioni, Partecipazione, Comportamenti
 
Individuo coinvolto
Professionisti sanitari
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
La complessità dei problemi assistenziali che caratterizza gli attuali contesti sanitari richiede di sperimentare modelli di erogazione dell’assistenza in grado di garantire un approccio sistematico alla presa in carico della persona, una visione globale ed integrata del percorso di cura, dall’accoglienza sino alla dimissione e permettere all’infermiere di agire a pieno la propria professionalità. Riflettendo sulle problematiche riguardanti l’assistenza infermieristica, è utile considerare alcuni dati dello studio internazionale RN4CAST, in Italia promosso dall’Università di Genova, che ha coinvolto 13 regioni, 40 ospedali, 292 unità di medicina generale e chirurgia, 3716 pazienti e 3667 infermieri. Dall’analisi dei dati emerge che il rapporto numero di pazienti/infermiere in Italia è 9,5:1, ancora lontano del rapporto ottimale (6:1). Altro aspetto significativo è che il 41% delle cure infermieristiche in Italia risulta incompiuta, ovvero non erogata o erogata parzialmente. Tali attività sono relative a prestazioni quali: la comunicazione con il paziente, la relazione, la pianificazione e l’educazione. Prestazioni qualificanti la professione, ma non effettuate poichè prevalente è la diffusione, nei contesti clinici, di modelli di erogazione dell’assistenza di tipo funzionale. In tali modelli le attività assistenziali sono divise fra gli infermieri, ciascuno ha la responsabilità sullo compito attribuito e solo di questo possiede, comunica e documenta le relative informazioni, in maniera frammentaria, discontinua e mancante di una visione orientata al raggiungimento di obiettivi. Questa situazione genera stress professionale ed i professionisti ne risentono; come confermata dall’alta percentuale di infermieri (36%) che sarebbe disposta a cambiare lavoro nell’arco di 12 mesi. Malgrado tutto ciò, a livello nazionale, la percezione dell’assistenza da parte dei pazienti risulta di buon livello, registrando alte percentuali di soddisfazione riguardo alla prestazione infermieristica e al rapporto con gli infermieri. Nel contesto dell’ospedale, considerando l’aspetto relazionale, i dati evidenziano che l'educazione al paziente e la preparazione alla dimissione sembrano invece molto presidiati. Gli infermieri dell’ospedale di Reggio Emilia sono più soddisfatti, rispetto alla media nazionale, per alcune variabili quali: l’autonomia professionale, lo status/condizione professionale e per le opportunità di formazione. Nel 2016 con l’apertura del Centro Onco-Ematologico Reggiano (CORE), la Direzione delle Professioni Sanitarie ha inteso associare alla costruzione del nuovo stabile, l’adozione, in tutte le unità operative del CORE (Chirurgia Oncologica, Area Oncologica, Day Hospital Oncologia, Ematologia e Day Hospital Ematologia) di un innovativo modello di erogazione dell’assistenza, il Primary Nursing. Tutto ciò per rispondere, in modo coerente, sia al mandato istituzionale del recente IRCCS che a quanto riportato nel documento dal titolo “Progetto di Riorganizzazione Assistenziale per l’attivazione del nuovo fabbricato CORE-Centro” che recita: «Nell’ambito dell’assistenza per questa tipologia di pazienti, vanno considerati non solo gli aspetti clinici e psicologici della malattia, ma deve essere promossa una cultura della riabilitazione e della gestione del percorso di cura. Per favorire questa “presa in carico” sarà necessario coordinare le professionalità e sviluppare modelli volti a ottimizzare il coordinamento e l’integrazione dei percorsi di cura […] sulla base dei bisogni espressi dai pazienti. È in conformità a questi presupposti che all’interno del CORE sarà sperimentato, in tutte le Strutture, il Primary Nursing». Il Primary Nursing (PN) è un metodo di erogazione dell’assistenza innovativo che pone la persona al centro della responsabilità individuale di ogni infermiere. L’elemento core del PN consiste nel fatto che gli infermieri sono guidati nelle loro attività e nelle loro decisioni assistenziali dai reali bisogni degli assistiti a loro affidati piuttosto che adeguarsi a specifiche attività delineate dall’organizzazione nella quale agiscono. Obiettivo del progetto: implementare il PN, nelle strutture Complesse del CORE ed in altre strutture del Presidio Ospedaliero di Reggio Emilia attraverso l’assegnazione di un infermiere di riferimento ad uno o più pazienti dall’accoglienza alla dimissione.
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Avvio PN: nelle strutture pilota di Medicina Oncologica e Neuro Stroke (2016) (Tab. 1), a seguire nelle Strutture complesse del CORE, in Medicina Gastroenterologica e Neurologia Degenza (2017/2018). L’implementazione è stata realizzata attraverso: fase di acculturazione (2015) con la partecipazione di infermieri e coordinatori a Corsi di formazione in tema di PN e attivazione di un Corso di Alta Formazione Universitaria; fase di programmazione e costituzione del gruppo di progetto, composto da: Direttore della Direzione Professioni Sanitarie, un assistente-formatore del Corso di Laurea in Infermieristica, i responsabili infermieristici dei Dipartimenti (RID) coinvolti, il responsabile Formazione e Sviluppo, il responsabile Qualità e Rischio Clinico; fase della formazione (d’aula e sul campo) per l’’allestimento degli strumenti informativi propri del PN; fase di attuazione con applicazione del PN (Tab. 2).
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Il PN è applicato in: Neurologia, Stroke Unit, Medicina Gastroenterologica, Oncologica e Oncologia Medica (Tab. 3). Si realizza attraverso (Tab. 4): assegnazione di pazienti all’infermiere di riferimento; comunicazione diretta da persona a persona attraverso tre colloqui fra paziente-familiare ed infermiere: iniziale di presentazione e progettazione dell’assistenza; in itinere per monitorare l’andamento verso i risultati, condividere modifiche e programmare la dimissione; finale per la chiusura della relazione di cura attraverso consegna della lettera di dimissione infermieristica con i suggerimenti dell’assistenza a domicilio o informazioni per i professionisti che proseguono il percorso di cura; continuità assistenziale e flusso informativo fra i professionisti affinchè, in assenza dell’infermiere di riferimento, siano portati avanti gli interventi programmati e registrati i risultati raggiunti. Attuazione in tutte le Strutture del CORE per l'anno 2018.
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? Si  
Il PN è attualmente implementato nei seguenti setting con i quali collaboriamo: Ospedale degli Infermi – ASL Biella, Istituto Europeo di Oncologia - Milano, Ospedale Misericordia – Grosseto, Azienda USL Toscana Sud-Est.
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 60 Costi complessivi del progetto: 0
 
Note: