Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: governo clinico e risk management
 
Indirizzo: VIA saffo, 37
Regione: CALABRIA Provincia: kr
Comune: Crotone CAP: 88900
     
Tipologia
Azienda:
ASL
Tipologia
Stuttura:
Dipartimento di prevenzione o Sanità Pubblica
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
PROGETTO AIACE: SPORTELLO DI TELEPSICHIATRIA PER LA PREVENZIONE DEL SUICIDIO E DEL DISAGIO PSICHICO GRAVE  
Data Inizio: 01 Gen 2016 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista 21 Mar 2019
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Presa in carico, Relazione
 
Categoria di appartenenza
Risk Management e prevenzione degli errori, Salute mentale
 
Individuo coinvolto
Persona con sofferenza mentale
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
L’acronimo richiama la storia di Aiace (Aiuto InterAttivo Continuo Estemporaneo) morto imprevedibilmente suicida come molti pazienti che spesso lasciano indicatori di aiuto che devono essere immediatamente colti per impedire l’atto suicida. Una rete di operatori nel campo psichiatrico e del disagio sociale (psichiatri, psicologi, assistenti sociali, infermieri, tecnici della riabilitazione) comunica attraverso un sistema semplificato ma continuo (e-mail, telefono amico, sms, chat, etc) un indicatore segnalato dall’utente in speciali contesti codificati in termini di gravità e prevedibilità. Ci si avvale, oltre che del dispatch, di metodi di investigazione specifica. Partendo dal principio di Esquirol che il suicida lascia qualche traccia di come si sente, indipendentemente dalle concezioni deterministiche e sociologiche, occorre individuare segnali evidenti o celati (il cry for help) in modo da creare sistemi di allerta in una definita rete preventiva costituita da servizi sociali distribuiti sul territorio e posti a raccolta di dati direttamente dal contesto familiare e sociale dell’individuo, dal medico curante, da vari enti istituzionali, dai servizi psichiatrici territoriali e dai servizi sanitari in genere. L’approccio metodologico comporta sistemi di prevenzione sistemici e selettivi. I primi ineriscono strategie o iniziative rivolte a tutta la popolazione con funzioni educative ovvero per identificare condizioni di vulnerabilità potenzialmente a rischio suicidario. L’approccio selettivo prevede strategie preventive dirette a definiti gruppi a rischio con alte probabilità di suicidio al fine di fornire al clinico curante qualunque indicatore precoce di alto rischio di suicidio (ad esempio monitoraggio sul territorio di soggetti dimessi per tentato suicidio).L’autopsia mesologica opera su due distinti livelli di intervento che non sono propri dell’ambiente ospedaliero ma ad esso correlati in un qualche modo. Un gran numero di suicidi avviene sul territorio su un substrato non necessariamente medicalizzato ma dotato di diversificati indicatori che identificano soggetti fragili e vulnerabili (patologie organiche, disagi sociali, coniugali, etc.). Un altro grande numero di persone presenta un rischio di suicidio estremamente alto nei primi 5 giorni dopo le dimissioni e ancora nei 28 giorni che seguono l’allontanamento dall’ospedale il rischio continua a essere quello valutato nella prima fase di ammissione. Queste sono due aree di vulnerabilità non sufficientemente monitorate e controllate dal punto di vista sanitario e questi casi possono concretizzare, per afferenza e dipendenza, casi di suicidio in ospedale. In questo contesto risulta fondamentale, oltre ai consueti strumenti di prevenzione, anche il fondamentale ausilio della TELEPSICHIATRIA, esperienza già promossa nell’ASP di Crotone. La Telepsichiatria trova origine dal lavoro di Dwyer (Am J Psychiatry, 1973) che aveva introdotto la consulenza psichiatrica interattiva. Le applicazioni con il tempo sono state sempre diffuse e implementate, anche da case farmaceutiche, con diversificate applicazioni (Brodey, 2000; Saleem, 2008; Antonacci, 2008). Il monitoraggio del paziente psichiatrico sul territorio spesso diviene problematico per difficoltà oggettive connesse con le risorse disponibili o con la naturale tendenza di alcuni pazienti di sfuggire alle cure e ai controlli. Una quota di pazienti, per determinate condizioni e particolari contesti, può essere monitorata attraverso processi interattivi (videoconferenza, email triage, etc.) con la finalità di fungere da “dispersore” di ansia, di regolatore di flusso ma anche di segnalatore di iniziali eventi avversi oltre che di efficacia/appropriatezza terapeutica/riabilitativa.
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
L’obiettivo principale è senz’altro quello di prevenire il suicidio e soprattutto monitorare i soggetti già noti per tentativi di suicidi che si verificano soprattuto subito dopo le dimissioni ospedaliere. Per questo motivo occorre dare assistenza e continuità alle cure ospedaliere dovendo ritenere i casi di tentato suicidio come prioritari. Attivare i servizi sociali, con equipes miste dedicate e formate, tale da comporta una rete capillare sul territorio in grado di individuare i vari fattori di rischio. L’organizzazione, sia nell’approccio sistemico che in quello selettivo, prevede il coinvolgimento del CSM, di vari sistemi di mediazione (medico curante, medicina sociale, etc.) e dei servizi sociali distribuiti sul territorio . L’attitudine del gruppo di lavoro ad individuare il disagio, la solitudine ed il malessere è strategico nel ruolo preventivo anche perché vi è una verifica ed un intervento diretto tale da poter indagare in situ sulle relazioni affettive, sul supporto famili
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
La presa in carico e la maggiore sensibilità verso tali problematiche ha costituito il contesto motivazionale più efficace negli operatori sanitari I criteri di qualità sono basati sui processi formativi, sugli audit e sulla validazione e revisione delle schede di rilevamento. La verifica deve basarsi sulla quantità e qualità degli interventi richiesti e conseguentemente sulla riduzione delle condotte autolesionistiche e sulla stabilizzazione o miglioramento della strutturazione psicopatologica che le determina. Altri indicatori vanno individuati in eventuali eventi avversi che si possono sviluppare da un inappropriato monitoraggio del paziente sul territorio e comprendenti atti di violenza etero ed auto diretta, abusi e maltrattamenti subiti, errori farmacologici, defaillances cliniche, etc.
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
No  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? No  
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 30 Costi complessivi del progetto: 60
 
Note: