Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: SERVIZIO DI PSICOLOGIA OSPEDALIERA
 
Indirizzo: VIA SCARPA, 9
Regione: VENETO Provincia: TV
Comune: TREVISO CAP: 31100
     
Tipologia
Azienda:
Azienda Ospedaliera
Tipologia
Stuttura:
Dipartimento Salute Mentale
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
"FAMILIARIZZANDO" INTERVENTI PSICOLOGICI SUI FAMILIARI DI PAZIENTI ONCOLOGICI  
Data Inizio: 01 Gen 2016 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista 31 Dec 2018
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Presa in carico, Relazione
 
Categoria di appartenenza
Chemioterapia e radioterapia, Oncologia, Ospedale, Salute mentale
 
Individuo coinvolto
Persona con sofferenza mentale
FAMILIARI DI PAZIENTI ONCOLOGICI IN TRATTAMENTO CHEMIO-RADIO
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
La malattia oncologica ha ripercussioni non solo sull’individuo ma su tutto il suo sistema familiare e la sua rete di relazioni. Pertanto anche la relazione con i curanti avviene in un sistema complesso che riguarda il malato e i suoi familiari .E’ condiviso dalle Società scientifiche che i familiari e tutti coloro che supportano il malato oncologico siano sottoposti a notevole stress, genericamente indicato come “carico familiare”. Vi sono alcuni fattori che hanno modificato il sistema costituito da : malato, famiglia e curanti; tali fattori sono: 1) I dati epidemiologici (Am. Camcer Society 2004) indicano che nel mondo occidentale circa 1 soggetto su 4 si ammala di cancro, la complessità dei trattamenti disponibili coinvolge numerosi specialisti nella cura di un singolo individuo , moltiplicando la complessità di relazioni all’interno del gruppo dei curanti e tra questi, il malato e i familiari;. 2) il cambiamento della struttura familiare tradizionale, con presenza di nuclei familiari ridotti e con relazioni “allentate” da molte cause (come la mobilità), con la presenza di nuclei ricostituiti e di relazioni molto variabili; in aggiunta l’aumento della speranza di vita determina un aumento di anziani oncologici con figli di mezza età; in Italia le relazioni familiari mantengono un ruolo centrale nella vita delle persone; 3) i positivi risultati conseguiti dai trattamenti attualmente disponibili comporta un aumento della speranza di vita del malato oncologico in generale; come conseguenza si hanno cure prolungate e ripetute, esiti invalidanti e tempi molto lunghi di stress psicologico per il malato e i suoi congiunti, con ricadute importanti sulla vita personale e sociale di molti individui e famiglie. Il cancro sta diventando un aspetto quasi “costante, manifesto e condiviso della vita familiare”, e tale malattia “è una faccenda di famiglia” (Lea Baider). Sappiamo tuttavia che le reazioni possono variare grandemente in dipendenza da numerose variabili: tipo e impatto della malattia oncologica, caratteristiche psicosociali del soggetto, caratteristiche del sistema familiare. Il carico familiare si articola sul piano oggettivo (conseguenze pratiche e nella vita quotidiana) e quello soggettivo (conseguenze sulla salute psicofisica). L’esperienza del cancro è attualmente uno degli eventi che maggiormente mettono le persone a confronto con la propria “filosofia” della vita, con il loro sistema valoriale. Il cancro costituisce spesso l’evento critico per eccellenza , dopo il quale nulla potrà più essere come prima. Le società come la International Society of Psicho-Oncology – IPOS-, e la Società Italiana di Psicooncologia –SIPO- nelle loro indicazioni e raccomandazioni, indicano concordemente nei familiari un target importante della Oncologia e della Psicooncologia, dal momento della diagnosi fino a quello del lutto. Nonostante ciò, pochissime realtà ospedaliere sviluppano progetti stabili aventi come target i familiari dei pazienti oncologici. Le attività proposte del progetto si articolano in tre tipologie: quella individuale, quella gruppale e quella sul singolo sistema familiare. Per quella individuale si offre la possibilità di consulenze psicologiche al singolo familiare secondo le modalità e tecniche previste dal counselling (da uno a un massimo di tre-cinque incontri). L'attività di gruppo è articolata in cicli di quattro incontri di tipo supportivoi, che prevedono una prima parte informativa (pscioeducativa) ed una elaborativa rivolti a familiari di malati oncologici. Gli incontri si prefiggono una finalità informativa rispetto alle più comuni reazioni emotive di fronte alla malattia di un familiare; l’intento è di normalizzare le reazioni in essere e la loro espressione in un contesto di confronto e condivisione, finalizzato a evitare gli estremi dell’ipercoinvolgimento e del distanziamneto e a favorire coping adattivi. Gli interventi brevi sul singolo sistema familiare (anche coppie) sono rivolti a situazioni segnalate come critiche dalla equipe curante. Un massimo di quattro sedute sono volte a : rivalutare le credenze familiari consolidate, analizzare le trasformazioni delle rappresentazioni delle relazioni innescate dalla malattia e a sollecitare una “riconsiderazione di valori, obiettivi e interessi.” (Lea Baider: “il cancro è una faccenda di famiglia”). Le risorse umane coinvolte sono due psicologhe psicoterapeute del Servizio di Psicologia Ospedaliera.
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Ci si attende di: promuovere la presa in carico globale, contenere l’impatto della diagnosi e delle successive fasi, favorendo il miglior ”adattamento” possibile attraverso la promozione di coping funzionali, favorire i fattori protettivi rispetto al distress (es. espressione delle emozioni), contenendo i fattori di rischio sui quali è possibile intervenire (es. la rigidità familiare).
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
I risultati raggiunti sono stati condivisi qualitativamente con i curanti/invianti delle U.O. di afferenza oncologica (specialmente Oncologia Medica, Ematologia e Radioterapia). In particolare, è stato condiviso come effetto il contenimento di risposte disfunzionali da parte dei familiari, la migliore comunicazione con i curanti e tra pazienti e caregivers. Il progetto ha consentito l'identificazione precoce di situazioni con indicatori di rischio di sviluppo di complicanze sul versante psicopatologico e necessitanti l'invio ai servizi territoriali (Centro di Salute Mentale, Consultorio).
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? No  
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 36 Costi complessivi del progetto: 18
 
Note: Il costo è quello delle ore delle due psicologhe con contratto a progetto libero professionale