Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: UMANIZZAZIONE (PRESA IN CARICO): SUPPORTO PSICOLOGICO
 
Indirizzo: PIAZZA GIULIO CESARE, 11
Regione: PUGLIA Provincia: BA
Comune: BARI CAP: 70100
     
Tipologia
Azienda:
Policlinico Universiatario
Tipologia
Stuttura:
Ospedale
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
Email da contattare per informazioni: alessandra.cervinara@libero.it        
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
POCHI GRAMMI DI CORAGGIO  
Data Inizio: 07 Giu 2016 In corso d’opera? No Data Conclusione Prevista 07 Giu 2017
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Trasparenza e partecipazione civica, Presa in carico, Relazione
 
Categoria di appartenenza
Disabilità, Rete Emergenza, Lungodegenze, Malattie rare, Ospedale, Pediatria, Ricoveri
 
Individuo coinvolto
Genitori, Professionisti sanitari, Immigrato, Persona con sofferenza mentale
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
La proposta progettuale nasce dall’osservazione in loco e dalla successiva sperimentazione di uno sportello di supporto psicologico per piccoli degenti e i loro familiari, a partire da settembre 2012, nei reparti pediatrici dell’A.O.U. “Policlinico-Giovanni XXIII” di Bari. In particolar modo l’attenzione si è focalizzata su ciò che accade oltre la porta del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale. Iniziare questo percorso e condividerlo, giorno per giorno, con i genitori significa prendersi cura della famiglia nell’accoglienza della sofferenza ma anche per il potenziamento delle risorse personali. Nel 1946 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha per la prima volta superato il concetto di salute come assenza di malattia definendola come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. La promozione della salute può essere, infatti, considerata come un insieme di azioni mirate a potenziare le capacità delle persone ad identificare e realizzare le proprie aspirazioni, soddisfare i propri bisogni ed interagire in maniera efficace con l’ambiente che le circonda (Quaderni Ministero della Salute). Il progetto è rivolto a tutte le famiglie del reparto di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale dell’A.O.U. “Policlinico” di Bari. Queste sono le protagoniste di uno spaccato di vita difficile da immaginare. La nascita pretermine rappresenta un evento relativamente frequente che contribuisce a una quota molto rilevante della mortalità neonatale sia nei Paesi in via di sviluppo che nei Paesi fortemente industrializzati. Se da una parta si assiste alla continua lotta dei bimbi e dei loro familiari per il raggiungimento delle tanto attese tappe dello sviluppo, dall’altra parte vi è, purtroppo, una zona d’ombra: il grido di tanti genitori che scoprono lo strazio della morte peri e post natale. Ciascuna di queste esperienze è un evento estremamente doloroso e potenzialmente traumatico per una famiglia. Le reazioni possono essere differenti ed oscillare dalla confusione alla rabbia, dalla negazione ai sensi di colpa ed alla tristezza. Tali vissuti travolgono la coppia genitoriale, ma colpiscono anche i fratelli e le sorelle del piccolo. Per questi ultimi, una simile esperienza è fonte di duplice sofferenza: alla preoccupazione per l’ospedalizzazione (o perdita) del piccolo atteso si associa il timore che anche la mamma ed il papà “siano andati via” insieme a lui. La sofferenza provata può essere soverchiante per i genitori e tale da impedirli di fungere da scaffolding per gli altri figli e fornire loro le informazioni necessarie per significare adeguatamente la realtà che li circonda, inclusa l'esperienza negativa in corso. Il presente progetto si propone di accompagnare e sostenere "a tutto tondo" le famiglie ospitate dal reparto. In considerazione degli interventi proposti (sostegno e formazione) si è reso opportuno il coinvolgimento di una figura professionale (n. 1 psicologa) esperta nell’ambito della psicologia clinica dello sviluppo che abbia specifiche competenze in tema di esperienze traumatiche. Inoltre, si è ritenuta necessaria una figura esperta in gestione e coordinamento di gruppi di lavoro nell’ambito della formazione e supervisione, nonché in monitoraggio e valutazione delle attività formative.
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Il piano di azioni proposto persegue il duplice obiettivo di assicurare guida e supporto ai genitori ed alla fratria, e di promuovere la funzione protettiva esercitata dagli operatori del reparto, sostenendo la loro capacità di contenimento e ascolto attivo dello stress esperito da queste famiglie. Tali obiettivi saranno perseguiti mediante le seguenti azioni: - Sostegno psicologico ai genitori, attraverso colloqui individuali e/o di coppia ; - Intervento psicoeducativo per i genitori, attraverso colloqui e materiale stampato; - Gruppi di parola rivolti alla fratria affinché sia data loro la possibilità di esprimere le emozioni in uno spazio sicuro, "a loro misura" e identificarsi gli uni con gli altri riducendo quel senso di solitudine che li ha travolti in seguito all'esperienza avversa; - Elaborazione materiale psicoeducativo; - Formazione/sensibilizzazione degli operatori dell’area materno infantile;
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Nel corso dell’anno, il progetto ha espletato le seguenti attività:  Sostegno psicologico rivolto ai genitori, attraverso colloqui individuali e/o di coppia.  Intervento psicoeducativo per i genitori e altre figure di riferimento (nonni/zii).  Intervento psicoeducativo, attraverso colloqui individuali, con i fratelli e sorelle dei piccoli degenti della Terapia Intensiva Neonatale.  Intervento per crisi conseguente alla comunicazione della diagnosi o in caso di exitus.  Gruppi di parola, per l’elaborazione del lutto, rivolti ai genitori.  Debriefing collettivi con equipe medica ed operatori sanitari, anche in relazione a fenomeni di burn-out.  Formazione operatori sanitari (corso ECM).
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? No  
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 12 Costi complessivi del progetto: 10000
 
Note: