Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: R.S.A. Casa Paolo VI
 
Indirizzo: VIA Cimabue, 35
Regione: TOSCANA Provincia: FI
Comune: Firenze CAP: 50121
     
Tipologia
Azienda:
Struttura Privata
Tipologia
Stuttura:
Struttura residenziale o semi residenziale
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
Email da contattare per informazioni: cristina.banchi@libero.it        
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
Riduzione fino all'abolizione della contenzione  
Data Inizio: 01 Ott 2016 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista 31 Dec 2019
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Comfort e processi organizzativi, Relazione, Presa in carico
 
Categoria di appartenenza
Comportamenti, Risk Management e prevenzione degli errori, Partecipazione, RSA-Residenze sanitarie assistite
 
Individuo coinvolto
Anziano, Persona affetta da patologia cronica, Professionisti sanitari
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
Criticità: La contenzione nasce in ambito psichiatrico, ma rappresenta una pratica comune a molti ambiti, tra cui le residenze per anziani, come si evince dai dati dell'indagine del Mes di Pisa, incaricato dalla Regione Toscana. Dall'analisi dei dati sulle realtà istituzionali, l'uso della contenzione non è circoscritto al solo stato di necessità. Obiettivo: Il progetto di miglioramento si pone l'obiettivo di ridurre fino ad abolire l'uso della contenzione strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte:La Residenza Sanitaria Assistita Casa Paolo VI di Firenze è proprietà della Congregazione delle Figlie della Carità di San Vincenzo de Paoli, Santo Patrono delle carceri, ed un grande riformatore del servizio penitenziario. Ospita 58 persone anziane non autosufficienti. Sono stati coinvolti tutti i portatori di interesse: operatori, infermieri, fisioterapisti, medici, animatori/educatori, amministrativi e direzione. Intervento: L’esperienza concreta: divergere attraverso la definizione e la scomposizione del problema Il progetto è stato presentato durante la riunione di tutto il personale nella quale viene illustrato lo stato dell’arte dei progetti in essere e vengono proposti i nuovi progetti. 2. L’osservazione riflessiva: presa di coscienza e motivazione Il corso di formazione è stato il passo successivo, che ha fornito gli strumenti necessari per affrontare il problema. 3. La concettualizzare astratta: la costruzione di significati ln base alle competenze acquisite a alla contestualizzazione delle stesse, sono stai condivisi i significati base dell’obiettivo del progetto: cosa è contenzione e cosa non è contenzione. Il protocollo sulla gestione della contenzione, che è diventato: Protocollo per la gestione degli ausili a rischio di contenzione. 4. Convergere: la sperimentazione attiva Ipotesi di risoluzione e decision making Praticamente già dopo un mese dall’inizio della fase di sperimentazione è stata eliminata la contenzione di circa un terzo! Inoltre gli operatori sono stati tutti propositivi rispetto alla ricerca di forme alternative alla contenzione: alzate spontanee, attività in palestra, attività ludiche, educative, coinvolgimento dei familiari etc…Insomma, potere alla fantasia, coraggio e stima reciproca. Metodo: Plan–Do–Check–Act Revisione della letteratura: Corso di formazione sul tema della contenzione Corso di formazione sugli approcci relazionali e le strategie di gestione dei disturbi comportamentali Condivisione del progetto Riunione multidisciplinare per la condivisione della definizione di contenzione Costruzione e condivisione degli strumenti operativi: Applicazione nei Piani Assistenziali Individuali Ciò che ha preoccupato operatori e famiglie più di ogni altra cosa è il rischio di cadute, in quanto da sempre la psicologia sociale maligna fa sì che la contenzione sia ritenuta indispensabile strumento di prevenzione delle cadute. Da quando abbiamo intrapreso questo cambiamento non ci sono stati aumenti delle cadute, nè aggravament degli esiti, ma è percepibile un netto miglioramento del benessere generale. Questo progressivamente rassicura tutti e rende più propositivi ed intraprendenti. L’abbandonare un ruolo che intimamente ci faceva sentire come degli aguzzini, ha permesso di riappropriandoci dello sguardo umano, linfa vitale di tutte le professioni di aiuto. Questo ha fatto sì che slegassimo noi stessi, prima ancora dei residenti. E’ stato fondamentale accompagnare tutti gli infermieri, i fisioterapisti, gli animatori, gli operatori ed i familiari durante tutto il il processo di cambiamento, per riuscire a convincerli che eravamo nel giusto, convincerli che non sarebbero stati puniti per il loro coraggio, ma che erano degli eroi, perché se si può fare, si deve fare! Questo progetto non si conclude, ma riparte con il progetto di miglioramento dell’approccio relazionale, la cui prima fase è il corso di formazione sulle strategie di gestione dei disturbi comportamentali e la psicologia sociale maligna. Ciò che deve guidare il cambiamento non è la riduzione delle cadute, né il miglioramento degli esiti, e meno che mai l’aspetto legale: ciò che deve rimanere il nostro faro è la felicità delle persone di cui ci prendiamo cura e di noi stessi. Se siamo coraggiosi e difendiamo la fiducia che le persone ripongono in noi, nessuno mai potrà imporci di legare nessuno. Riferimenti normativi: Costituzione, Articolo 13; Art. 30 Codice deontologico dell’Infermiere, Codice Penale art.54; L.180
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Nei primi 6 mesi, riduzione del 40% delle contenzioni. Passaggio dal rosso con 0,43 al giallo con 1,78 nel “bersaglio” del Mes (l’indicatore è calcolato su più item) nell'anno 2018. Creazione di strumenti di valutazione e utilizzo nel 95% dei Piani Assistenziali Individuale.
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Nei primi 6 mesi, riduzione del 62% delle contenzioni. Passaggio dal rosso con 0,43 al giallo con 1,78 nel “bersaglio” del Mes (l’indicatore è calcolato su più item) già nell'anno 2017. Creazione di strumenti di valutazione e utilizzo nel 95% dei Piani Assistenziali Individuale.
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? Si  
Il progetto si sta diffondendo in altre strutture che hanno richiesto la consulenza sia per la parte formativa che organizzativa.
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 14 Costi complessivi del progetto: 5000
 
Note: