Informazioni | |||||||
Nome del servizio: | SSD EPIDEMIOLOGIA | ||||||
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Indirizzo: | VIA Via don Sturzo, 20 | ||||||
Regione: | PIEMONTE | Provincia: | BI | ||||
Comune: | BIELLA | CAP: | 13900 | ||||
Tipologia Azienda: |
ASL | ||||||
Tipologia Stuttura: |
Dipartimento di prevenzione o Sanità Pubblica | ||||||
Dettagli Progetto / Esperienza in Atto: |
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Titolo Progetto / Esperienza in Atto: |
Empowering Hospital: un progetto europeo di promozione della salute in ospedale per creare alleanze sul territorio – Stili di vita e cambiamento in Uomini e Donne | ||||||
Data Inizio: | 01 Mag 2015 | In corso d’opera? | Si | Data Conclusione Prevista | 30 Apr 2018 | ||
Coinvolgimento di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? | Si | ||||||
Tipologia di coinvolgimento e soggetti coinvolti : |
Università del Piemonte Orientale – UPO, Lithuanian Multiple Sclerosis Union (LMSU), HULAFE Valencia, Dublin City University – DCU CPM | ||||||
Area Trattata | |||||||
Comfort e processi organizzativi, Relazione, Presa in carico | |||||||
Categoria di appartenenza | |||||||
Comportamenti, Fumo da Tabacco, Partecipazione, Patologie croniche, Prevenzione – stili di vita salutari, Tutela della salute della donna | |||||||
Individuo coinvolto | |||||||
Persona affetta da patologia cronica, Professionisti sanitari, Donna | |||||||
Descrizione sintetica del progetto
All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
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Il progetto europeo Empowering Hospital (http://www.emp-h-project.eu/), cofinanziato dalla Commissione Europea attraverso il programma HEALTH 2014/2020, avviato a partire dal 2015, si propone di sperimentare a livello ospedaliero un modello di intervento per promuovere stili di vita salutari (astensione dal fumo, riduzione del consumo di alcolici, adozione di una dieta corretta e di un’adeguata attività fisica): 1) nei pazienti che giungono alla struttura ospedaliera a seguito di fasi acute di malattie cronico-degenerative, 2) nei loro familiari e 3) negli stessi operatori sanitari. Il disegno di studio per valutare l’efficacia dell’intervento prevede l’assegnazione dei partecipanti ad un gruppo di intervento e ad uno di controllo. L’intervento consiste in una sessione di counselling motivazionale e l’offerta di opportunità per modificare o sostenere le proprie abitudini salutari all'interno dell’ospedale e sul territorio. È previsto un follow up telefonico a 6 mesi dal colloquio motivazionale. Il progetto, di cui l’ASL BI è capofila è volto alla diffusione di corretti stili di vita e ad una migliore gestione dei pazienti affetti da patologie croniche. L’indirizzo a corretti stili di vita consegue un duplice obiettivo: consolidare nuovi percorsi di promozione della salute e di ridurre il rischio di riacutizzazione di patologie croniche legate all'invecchiamento. L’intento è di ottenere ricadute positive sia sulla gestione delle malattie in atto, sia sulla riduzione dei costi sociali legati all'invecchiamento della popolazione. Lo studio è stato condotto aprendo un Centro di Promozione della Salute gestito da due psicologhe che, utilizzando un solo Colloquio Motivazionale, hanno promosso percorsi specifici e personalizzati per la riduzione di fattori di rischio legati agli Stili di Vita. L’ottica con cui viene condotto il colloquio è quella di Millner e Rollnick, secondo cui il colloquio motivazionale è:“Una modalità di guida, collaborativa e centrata sul cliente, finalizzata a far emergere e a rafforzare la motivazione al cambiamento”. Il punto di partenza del colloquio è rappresentato dalle risposte fornite nel questionario: la persona è invitata ad esprimersi ed a riflettere circa la propria disponibilità al cambiamento. Assumono un particolare rilievo: 1) l’importanza percepita del problema o della soluzione del problema 2) l’autoefficacia percepita ovvero la fiducia nella propria capacità di riuscire a raggiungere la soluzione del problema. La motivazione al cambiamento viene sostenuta attraverso la prospettiva fornita dal modello transteorico di Diclemente, Prochaska, Narcross secondo cui la motivazione al cambiamento non è un fenomeno “tutto o nulla” ma può essere interpretata in termini di processo circolare. Sono stati reclutati 314 pazienti (145 femmine e 169 maschi), 174 familiari (115 femmine e 53 maschi) e 332 operatori (279 femmine e 53 maschi). Bibliografia 1. Miller,W.R.&Rollnick,S. (2009); “Ten Things that Motivational Interviewing Is Not”; Behavioural and Cognitive Psychotherapy, 2009, 37, 129–140;Printed in the United Kingdom First published online 6 February 2009 2. Rollnick S. , Mason P., Butler C.(1999); “Health Behaviour Change”; Churchill Livingstone; 8th Revised edition edition (29 Jun. 1999) ISBN 978-0443058509. 3. Prochaska, J.O. and DiClemente, C.C. (1984). The transtheoretical approach: Crossing the traditional boundaries of therapy. Melbourne, Florida: Krueger Publishing Company. ISBN: 13: 978-0894648489. 4. Prochaska, J.O., Norcross, J.C. & DiClemente, C.C. (1994). Changing for good. New York: Morrow. Released in paperback by Avon, 1995. (Hungarian 2009, Polish 2008, Hebrew 2006, Japanese 2005). ISBN: 0-380-72572-X. 5. Prochaska, J. O., & Norcross, J. C. (2009). Systems of psychotherapy: A transtheoretical analysis (Seventh Edition) International edition. Wadsworth. ISBN: 13: 978 0-495-60187-6 6. Prochaska, J.O., Norcross, J.C. & DiClemente, C.C. (2013). Applying the stages of change, Psychologists Desk Reference, (176-181). Oxford University Press. 7. Regione Piemonte dors – Gli stadi del cambiamento: storia, teoria | |||||||
Risultati attesi (max. 1000 caratteri) | |||||||
Fattori biologici, sociali, culturali e psicologici determinano differenze tra uomini e donne in termini di stato di salute e accesso ai servizi sanitari. Questi stili di vita contribuiscono a “determinare” la salute di donne e uomini e a condizionare l’incidenza di alcune patologie. Le femmine hanno aderito maggiormente ed hanno partecipato allo studio con più interesse. Consumano meno alcol, se fumano sono più restie a smettere, sono più attente all'alimentazione, consumano più frutta e verdura, sono più sedentarie. Le operatrici, in media più giovani, fumano di più e sono più sedentarie. Ipotizziamo che i turni di lavoro e l’impegno in famiglia le porti a abitudini meno salutari. Questi dati ci indicano che sia necessario studiare in modo più approfondito la relazione dello stress, anche lavoro correlato, con interventi mirati alla prevenzione e alla diagnosi –intervento. | |||||||
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri) | |||||||
Dai dati di baseline emerge come in tutti e tre i gruppi le femmine siano meno in sovrappeso rispetto ai maschi, in particolare tra i pazienti e gli operatori (p < .005), ma complessivamente, tranne che per le operatrici, più della metà del campione risulta sovrappeso o obeso. I pazienti e i familiari, in particolare le femmine, consumano più frutta e verdura e fumano meno rispetto agli operatori. Le operatrici presentano la prevalenza di fumo in assoluto maggiore (25,18% contro il 18,87% dei maschi, p = .32). Tra le femmine è meno diffuso il consumo di alcolici (p < .005). Le femmine praticano meno attività fisica rispetto ai maschi e in generale il gruppo più sedentario risulta essere quello degli operatori. I dati preliminari dello studio suggeriscono di investire sul miglioramento degli stili di vita degli operatori, in quanto questi possono fungere da modello per i loro assistiti, e di orientare i messaggi volti alla promozione di stili di vita salutari. | |||||||
Valutazione dei risultati E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti? |
Si | ||||||
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? | Si | ||||||
Spagna, Irlanda, Lituania | |||||||
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): | 36 | Costi complessivi del progetto: | 800 | ||||
Note: | Il valore economico è stato suddiviso tra gli aderenti al progetto | ||||||