Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: U.O. MEDICINA NUCLEARE
 
Indirizzo: LARGO MEDAGLIE D'ORO, 24
Regione: TRENTINO Provincia: TN
Comune: TRENTO CAP: 38123
     
Tipologia
Azienda:
Altro AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI
Tipologia
Stuttura:
Ospedale
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
Introduzione di una metodica diagnostica PET/TC nell'Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento  
Data Inizio: 02 Gen 2017 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista 28 Feb 2018
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Comfort e processi organizzativi, Presa in carico
 
Categoria di appartenenza
Chemioterapia e radioterapia, Liste di attesa, Malattie rare, Mobilità sanitaria, Oncologia, Prenotazione visite ed esami, Sperimentazioni / terapie innovative
 
Individuo coinvolto
-Scelte-
PAZIENTI AFFETTI DA TUMORI RARI
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
Il progetto sviluppato dalla U.O. di Medicina Nucleare (UOMN) dell’Ospedale S.Chiara di Trento nasce dalle necessità di diagnosi dei tumori neuroendocrini (NET) e dei meningiomi nella Provincia Autonoma di Trento (PAT).Secondo dati epidemiologici l’incidenza di NET nella PAT è di circa 50 casi/anno, ma vi è una particolare prevalenza di paragangliomi (più di 100 famiglie).Pur essendo tumori rari, la PAT ha annualmente l’esigenza di nuove diagnosi e monitoraggio della terapia.La Conferenza Stato Regioni ha recentemente legittimato la creazione della rete Nazionale Tumori Rari e di percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali, tra i quali uno dedicato ai NET.Per quanto riguarda i meningiomi, il recente avvio del Centro di Protonterapia nella PAT ha comportato la necessità di inserire la diagnostica medico-nucleare nel piano di trattamento radiante con protoni, secondo standard internazionali.Tale progetto nasce dunque per rispondere a queste istanze cliniche, garantire a pazienti e caregiver un rapido intervento, il diritto all’innovazione, a un trattamento personalizzato e il rispetto di standard di qualità, nonchè di ridurre tempi, disagio e costi.L’invio dei pazienti fuori Provincia determinava infatti, oltre che un aggravio della spesa per il rimborso delle prestazioni, anche lo spostamento fisico dei pazienti, con possibile ritardo nell’esecuzione dell’esame e quindi anche della terapia (rispetto alla “facility” locale).Il progetto ha permesso l’introduzione nella PAT della PET/CT (Positron Emission Tomography/ Computed Tomography) con il radiofarmaco 68Gallio-DOTATOC.Tale indagine diagnostica, consentendo la visualizzazione dell’espressione di recettori della somatostatina, in particolare di sottotipo2, è, secondo linee guida nazionali ed internazionali, il gold standard per tali patologie e trova applicazione in: 1.diagnosi e trattamento (con analoghi radiomarcati della somatostatina: PRRT, peptide receptor radionuclide therapy) dei NET; 2.piano radiante mediante terapia protonica dei meningiomi.La peculiarità dei radiofarmaci impiegati in PET/CT è che, per la loro natura radioattiva, decadono nel tempo, trasformandosi in altri elementi stabili quindi non più visualizzabili all’interno dell’organismo. Essi devono quindi essere preparati e controllati, immediatamente prima dell’uso, all’interno delle UOMN autorizzate e dotate delle necessarie risorse organizzative ed umane.La preparazione avviene attraverso l’utilizzo di apparecchiature automatizzate dette “moduli di sintesi” che garantiscono la radioprotezione dell’operatore e la riproducibilità delle sintesi.Partendo da un precursore metallico radioattivo viene quindi allestita l’intera molecola che avrà poi in vivo l’affinità recettoriale. In tutte le fasi risulta cruciale il rispetto della normativa radioprotezionistica e radiofarmaceutica che regolamentano la sicurezza degli operatori, dei pazienti e la qualità del radiofarmaco prodotto.Prima dell’utilizzo clinico è obbligatoria l’esecuzione di definiti controlli di qualità, previsti dalla Farmacopea Europea che richiedono l’impiego di apparecchiature analitiche di alta tecnologia (cromatografo HPLC accoppiato con detector UV e RADIOATTIVO).La prima fase del progetto ha visto dunque, da parte della UOMN, la stima delle prestazioni richieste e lo studio di fattibilità dello stesso, valutandone la sostenibilità economica e considerando che il Servizio già disponeva di apparecchiatura PET/CT e di personale tecnico, medico e radiofarmacista formato.Si è dunque proceduto alla selezione e all’acquisto delle apparecchiature necessarie tramite procedura negoziata.In seguito alle fasi di installazione, collaudo e qualifica delle nuove strumentazioni, il personale radiofarmacista e tecnico selezionato della UOMN si è impegnato nella calibrazione delle strumentazioni e nella convalida dei processi di preparazione per ottimizzare i parametri e garantire la qualità costante del radiofarmaco prodotto.Il personale medico ha predisposto protocolli per l’acquisizione e le selezione dei pazienti secondo linee guida nazionali ed internazionali e previa valutazione delle esigenze diagnostiche con il clinico/terapista richiedente.Oltre all'UOMN hanno contribuito alla realizzazione del progetto:Servizio Programmazione Acquisti e Logistica, Servizio Procedure di Gara e Contratti, Servizio Tecnico, Servizio di Ingegneria Clinica, Servizio di Fisica Sanitaria, Laboratorio di Sanità Pubblica,Protonterapia e Aree Chirurgica e Medica
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Produzione del radiofarmaco secondo elevati standard qualitativi, riproducibilità delle sintesi. Positivo riscontro da parte dell'utenza sulla possibilità di usufruire della diagnostica in loco. Verosimile miglioramento nella tempistica delle successive cure e della presa in carico. Miglioramento del percorso di diagnosi con riscontro positivo nella riduzione della mobilità passiva.
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Per i risultati definitivi sarà necessario un periodo di osservazione di almeno sei mesi, tuttavia i dati preliminari fino ad ora registrati hanno evidenziato: - una costante produzione del radiofarmaco con elevata resa e purezza radiochimica (sempre superiore al 98%) - un positivo riscontro da parte dei Pazienti e del clinico specialista richiedente, nelle indagini fino ad ora eseguite, considerando che l'attività diagnostica è iniziata il 31 gennaio 2018. A titolo esemplificativo si riporta il caso di un paziente nel quale l'indagine PET/TC con 68Ga-DOTATOC ha del tutto modificato l'ipotesi diagnostica iniziale e quindi il successivo trattamento.
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? No  
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 13 Costi complessivi del progetto: 98
 
Note: