Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: Area Reputation&Brand, Azienda USL di Modena
 
Indirizzo: VIA San Giovanni del Cantone, 23
Regione: EMILIA-ROMAGNA Provincia: Mo
Comune: Modena CAP: 41121
     
Tipologia
Azienda:
ASL
Tipologia
Stuttura:
Altro Staff Direzione Strategica
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
Email da contattare per informazioni: r.costantino@ausl.mo.it        
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
La telemedicina per pazienti con patologia neuromuscolare. La tecnologia al servizio dell’equità  
Data Inizio: 01 Mag 2017 In corso d’opera? Si Data Conclusione Prevista 30 Apr 2019
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? Si
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
Partner: UILDM Modena; AISLA Modena
 
Area Trattata
Presa in carico
 
Categoria di appartenenza
Assistenza domiciliare, Disabilità, Invalidità
 
Individuo coinvolto
Persona con disabilità
Pazienti con patologia neuromuscolare
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
Innovazione, tecnologia, multidisicplinarità a servizio dell’umanizzazione: nel 2017 l’Ausl di Modena ha dato il via a un progetto di telemedicina che prevede il monitoraggio in remoto di pazienti con patologia neuromuscolare in una sinergia virtuosa tra medici di medicina generale, professionisti sanitari, famiglie e pazienti stessi. Nel rispetto della normativa di riferimento (Ministero della salute, Telemedicina, linee di indirizzo nazionali), si è elaborato un modello di assistenza centrato sul cittadino, volto ad assicurare equità nell’accesso alle prestazioni - a essere coinvolti sono infatti pazienti di diverse fasce d’età, nazionalità e provenienti da diverse aree del territorio modenese e con patologie a rischio di un maggiore svantaggio -, supporto alla gestione delle cronicità, una migliore risposta e continuità della cura, oltre a una maggiore collaborazione tra professionisti sanitari e pazienti. Gli obiettivi del progetto rispondono alle criticità individuate dall’Azienda USL di Modena rispetto alla presa in carico dei pazienti e al miglioramento dell’assistenza, nonché della qualità della relazione tra professionisti sanitari, pazienti, famiglie e caregiver: grazie alla telemedicina i pazienti possono vivere un tempo di qualità nelle loro abitazioni e circondati dai propri cari; viene definito un percorso di presa in carico preciso dove essi sono seguiti in maniera specialistica (reparti e figure professionali capaci di gestire la loro complessità), riducendo i ricoveri impropri. Al tempo stesso si vuole sostenere l’onere assistenziale della famiglia e migliorare la “qualità della vita” del paziente e dei familiari. Al centro del progetto sono i pazienti affetti da patologie neuromuscolari come persone che hanno diritto a vivere appieno le proprie possibilità circondate dalla famiglia e dagli affetti. Fulcro intorno al quale ruota l’assistenza sanitaria non è la terapia, ma la persona, nel rispetto delle sue esigenze e dei suoi bisogni di cura. Uno spirometro e un saturimetro personale forniti al paziente consentono il monitoraggio di saturazione e frequenza cardiaca, mentre il caregiver, attraverso un’interfaccia dedicata, compila il questionario su stato di salute e sintomi. Un apparecchio per elettrocardiogramma utilizzabile al domicilio permette un ulteriore monitoraggio in caso di criticità. Tale flusso informativo periodico determina lo stato di rischio del paziente, secondo diversi gradi di allarme per intervenire prontamente su eventuali criticità e allo stesso tempo prevenire il più possibile l’ospedalizzazione, quando non necessaria. Controllando i parametri lo pneumologo può infatti contattare direttamente il paziente e la famiglia per una verifica delle condizioni, allertare i professionisti (medico di medicina generale o tecnico della riabilitazione) per attivare l’assistenza più appropriata. La telemedicina consente in questo modo un accesso alle terapie più rispettoso della dignità personale, il rispetto del tempo di vita dei pazienti, il diritto a una qualità di vita alta, che evita il più possibile il ricorso all’ospedalizzazione, con una conseguente riduzione del disagio, di sofferenze non necessarie, ma anche del rischio connesso a uno spostamento improprio. Fondamentale è la sinergia tra diversi soggetti, in una logica di inclusività e sussidiarietà. Il sostegno degli stakeholder, la formazione ai pazienti e al nucleo familiare curata dai tecnici dell’ingegneria clinica e dai medici dell’Azienda USL, l’integrazione interaziendale - è infatti la Neurologia del Policlinico di Modena a segnalare i casi -, e interprofessionale sul monitoraggio e l’assistenza riabilitativa: sono questi gli elementi che aggiungono valore al progetto. In Provincia di Modena vi sono circa 725 persone ventilate; tra esse, sono 80 quelle affette da malattia neuromuscolare (di cui 10 minori di 18 anni). Al momento sono seguiti in telemedicina 16 pazienti, con l’obiettivo di allargare l’accesso. La sostenibilità iniziale del progetto è data dalla collaborazione con associazioni di volontariato del territorio (UILDM e AISLA), che ne hanno finanziato l’avvio e la prosecuzione per i primi due anni, di concerto con l’Azienda USL di Modena e in particolare la UO di Pneumologia.
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
Miglioramento della qualità della vita dei pazienti e dei famigliari; sostegno al medico di medicina generale nella gestione assistenziale territoriale del paziente ad elevato bisogno assistenziale; monitoraggio e miglioramento della “compliance” alla terapia, con possibilità di risparmio nei consumi e quindi nei costi; ottimizzazione delle risorse sanitarie con riduzione degli accessi domiciliari impropri; riduzione dell’impatto delle riacutizzazioni della malattia di base; definizione di un percorso di presa in carico preciso dove questi pazienti possono essere seguiti in maniera specialistica (reparti e figure professionali capaci di gestire la loro complessità); riduzione dei ricoveri impropri; sostegno all’onere assistenziale della famiglia.
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Dall’avvio del progetto (maggio-dicembre 2017) sono state effettuate circa 3600 rilevazioni sui 16 pazienti coinvolti, cui hanno fatto seguito 100 interventi telefonici, 20 consulti per l’adeguamento della terapia, 10 visite domiciliari mirate e 10 visite in ambulatorio a seguito di allarme. Evidente la ricaduta sulla riduzione dei ricoveri: uno solo effettuato finora nell’ambito del progetto. Il netto miglioramento della qualità di vita dei pazienti e del rapporto con i professionisti sanitari è stato segnalato dalle stesse famiglie partecipanti al progetto che hanno sottolineato come grazie alla telemedicina sia aumentato il livello di umanizzazione delle cure, la vicinanza percepita da parte degli operatori sanitari, il senso di sicurezza. La riduzione dei ricoveri inoltre ha avuto un impatto positivo sulla vita dell’intero nucleo famigliare oltre a ridurre il rischio di peggioramento connesso alla permanenza impropria (quando il rischio è superiore al beneficio) in ospedale.
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? No  
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 24 Costi complessivi del progetto: 75000
 
Note: