Raccolta Buone Pratiche "Umanizzazione è Partecipazione"

 
Informazioni
Nome del servizio: Hospice Casa Madonna dell’Uliveto, Montericco, Albinea (RE), Centro Residenziale Cure Palliative
 
Indirizzo: VIA Oliveto, 37
Regione: EMILIA-ROMAGNA Provincia: Reggio Emilia  
Comune: Albinea CAP: 42020  
Telefono: 0522-597718  
Tipologia
Azienda:
Ente no-profit
Tipologia
Stuttura:
Hospice
 
Dettagli
Progetto / Esperienza in Atto:
Responsabile
Progetto / Esperienza in Atto:
Juergen Wildner Telefono
Responsabile:
0522-292795 Email: jurgen.wildner@asmn.re.it
 
Titolo
Progetto / Esperienza in Atto:
LA PARTECIPAZIONE DEL PAZIENTE ALLE CONSEGNE INFERMIERISTICHE  
Data Inizio: 01 Apr 2009 In corso d’opera? No Data Conclusione Prevista 30 Nov 2009
 
Coinvolgimento  di organizzazioni civiche e di tutela del diritto alla salute (specificare se si tratta di Cittadinanzattiva)? No
Tipologia di coinvolgimento
e soggetti coinvolti :
 
Area Trattata
Comfort e processi organizzativi, Presa in carico, Relazione, Trasparenza e partecipazione civica
 
Categoria di appartenenza
Oncologia, Partecipazione, Accesso ai servizi / trasparenza
 
Individuo coinvolto
Persona affetta da patologia cronica, Professionisti sanitari, Anziano, Immigrato
 
 
Descrizione sintetica del progetto

All'interno di questa sezione dovranno essere presenti le seguenti informazioni: criticità che si intendeva risolvere, descrizione dell'intervento realizzato, metodo utilizzato, strutture e risorse umane interne ed esterne coinvolte, innovazione/i apportata/e, schema del processo organizzativo sottostante la realizzazione del progetto ed eventuali normative di riferimento utilizzate per la predisposizione e/o l'attuazione del progetto.
Nella realtà italiana il modello di consegna più adottato dagli infermieri è quello tradizionale: gli operatori si incontrano in sala infermieri. Una consegna adeguata del paziente dipende dall’esistenza di meccanismi efficienti e efficaci di comunicazione fra tutti gli operatori sanitari. Qual è, e quale potrebbe essere, il ruolo del paziente in questo contesto? La continuità assistenziale, l’empowerment del paziente e la sua centralità nel processo di cura sono degli slogan che da anni si diffondono nel nostro paese. Ma molti infermieri confermano che la partecipazione del paziente ancora oggi trova poco spazio nella routine giornaliera delle strutture sanitarie. La richiesta di concedere ai pazienti i loro diritti di libertà, di permettergli soprattutto nelle piccole cose quotidiane (p.e. mobilizzazione, alimentazione, orari…) più potere e controllo sulla situazione, presenta per gli operatori una grande sfida. Informazioni spesso presenti nella consegna verbale sono dati anagrafici, diagnosi medica, prescrizioni, sintomi fisici e eventi clinici. Al contrario sono spesso tralasciate informazioni relativi ai bisogni, al progetto assistenziale del malato, all’efficacia degli interventi infermieristici e alla pianificazione della dimissione – tutti fattori che potrebbero trarre profitto da un coinvolgimento del paziente. Gli operatori dell’Hospice ci sono occupati in varie altre occasioni del tema della consegna. E’ stata elaborata una guida della consegna che evidenzia gli elementi fondamentali. L’Hospice “Casa Madonna dell’Uliveto” è stato fondato nel dicembre del 2000. L'attività della Casa consiste nell’assistenza di 12 ammalati mediante la definizione di un piano personalizzato di intervento. Si tratta di un servizio Hospice a dirigenza infermieristica. La casa è gestita dalla Cooperativa no-profit Madonna dell'Uliveto e convenzionata con l’AUSL di Reggio Emilia. L’Hospice collabora principalmente con il Centro Unico cure Domiciliari dei Distretti sanitari, in particolare con i Servizi Infermieristici Domiciliari, gli Ospedali, i Servizi Sociali Comunali, e le Associazioni di Volontariato. Nell’anno 2008 sono state ricoverate 204 persone. La degenza media dei pazienti era 21 giorni e circa l’80% di loro sono deceduti durante il ricovero. Sono 13 gli infermieri in servizio all’Hospice. Gli operatori socio sanitari (OSS) sono sette. Partendo da esperienze professionali dell’autore e dalla ricerca bibliografica specifica, l’obiettivo è analizzare la realtà dell’Hospice di Albinea attraverso una ricerca-intervento. Nell’ambito della ricerca-intervento si cerca di descrivere, seguire nel tempo ed interpretare l’esperienza di una fase di sperimentazione della consegna al letto in una struttura piccola come l’Hospice. Quello che si voleva rilevare con questo studio era la percezione dei pazienti e degli operatori sulla consegna al letto. Si è cercato di fare luce sugli aspetti di soddisfazione e di insoddisfazione collegati con il metodo. Nel novembre 2008 l’autore ha avuto occasione di seguire le consegne nella pratica quotidiana. Proponendo la modalità delle consegne al letto, ha potuto constatare certe discussioni interne sui contenuti, lo svolgimento e la durata delle consegne. L’autore ha svolto interviste singole, semistrutturate, non direttive, con tutti gli operatori, riguardo alla loro percezione della consegna in generale, e ha presentato il concetto della consegna al letto chiedendo a loro se potevano immaginarsi di realizzare questo metodo nella struttura. Nelle interviste l’autore ha cercato di introdurre una riflessione sulla qualità della consegna e di sensibilizzare per un’eventuale sperimentazione della consegna al letto. Dopo alcuni incontri preliminari con la presentazione del modello, un focus group e una breve formazione, è stato deciso di sperimentare la consegna al letto. Si prevede comunque un ulteriore momento per il passaggio delle informazioni che non possono essere comunicate al letto del paziente. L’intenzione di formare un focus group era collegata con il desiderio di trovare dei partecipanti che, una volta approfondito l’argomento, diventano rappresentanti convinti del progetto per poter diffondere l’idea e la passione all’interno del team (il focus group diventa così un project team).
 
Risultati attesi (max. 1000 caratteri)
La modalità offre: Più trasparenza: Il paziente e i familiari si rendono conto del contenuto delle consegne.Più contatto con il paziente con un aumento della fiducia e conoscenza. La consegna non avviene in un posto separato, ma include il paziente facendolo partecipare. Più informazioni per l’infermiere, il paziente e il caregiver per comprendere la situazione attuale. Le informazioni vengono trasmesse nella stanza del paziente, perciò risultano più oggettive e concrete. Più sicurezza per il paziente e per l’infermiere I pazienti hanno una percezione positiva del loro nuovo ruolo nel passaggio delle consegne, si sentono a loro agio e presi sul serio nelle loro paure, perplessità e insicurezze. Aggiornando l’infermiere in un modo più completo e globale sulla situazione del paziente, si creano le basi per un miglioramento della continuità dell’assistenza. Includere i pazienti nella consegna risulta una strategia per promuovere un’assistenza centrata sul paziente.
Risultati raggiunti (rispetto agli obiettivi previsti dal progetto) (max. 1000 caratteri)
Il 100% dei pazienti intervistati conferma un aumento di fiducia nei confronti degli operatori e del loro senso di sicurezza; per tutti è migliorata la conoscenza degli operatori. Il 93% si sente partecipe alla consegna. Gli operatori affermano che la consegna al letto ha contribuito a migliorare la presa in carico, la visione globale e la conoscenza del paziente; il numero d’errori o di omissioni nel passaggio delle informazioni è diminuito. Lo studio si concentra sull’applicazione della consegna al letto in un Hospice. I risultati su un campione limitato, pur essendo rappresentativi della struttura indagata, rispecchiano i dati di studi internazionali, che dimostrano l’applicabilità del metodo in tante tipologie di strutture sanitarie. La soddisfazione dei pazienti, dei caregiver e l’interesse degli operatori dovrebbero essere spunto per l’inserimento definitivo del metodo nella struttura esaminata e in altre realtà della sanità italiana.
 
Valutazione dei risultati
E' stato utilizzato un metodo per la misurazione dei risultati ottenuti?
Si  
 
Il progetto è stato realizzato come modello anche in altre realtà? Si  
La partecipazione del paziente alle consegne viene praticato da decenni in vari paesi. L’autore non ha realizzato finora il progetto in altre realtà in Italia. L’unica esperienza pubblicata, relativa all’adozione del modello in Italia da Bisogni (2007), documenta l’introduzione delle consegne al letto in due aziende e nove reparti dell’ASL nelle Regioni Piemonte e Lombardia. Sono 73 infermieri e 4 ostetriche che hanno compilato un questionario, di cui il 93% avverte la necessità di rivalutare le pratiche infermieristiche, l’83% la necessità di cambiarle e il 90% considera una sfida stimolante sperimentare pratiche innovative. Come nella ricerca svolta all’Hospice, non è stata modificata la cartella infermieristica, lo scambio informativo è avvenuto al letto del malato, e solo in parte in sala infermieri. La valutazione dei questionari, raccolti da Bisogni dopo tre mesi di sperimentazione, ha dimostrato da parte degli infermieri una soddisfazione solo parziale con il nuovo modello delle consegne, e una valutazione molto differente da reparto a reparto. Significativo, invece, era l’apprezzamento da parte dei pazienti in tutte le unità operative. Alla fine della fase di sperimentazione altri reparti dell’ospedale di Novi Ligure hanno deciso di sottoporre a verifica l’implementazione del passaggio di consegna infermieristica al letto del paziente. Bisogni conclude: ” Seppure attualmente siamo ancora distanti dal vedere realizzati nella nostra pratica clinica i modelli assistenziali ampiamente diffusi all’estero quali la Primary Nursing, abbiamo visto nella consegna individualizzata, effettuata al letto del malato, un inizio per l’infermiere di personalizzazione dell’assistenza, attuabile da subito con le attuali risorse.” In: Bisogni L, Bellinceri S, Quattrocchi S. Il passaggio dalla consegna tradizionale alla consegna al letto del malato. Implementazione del modello di “bedside handover” in due Aziende Sanitarie, una in Piemonte e una in Lombardia. Aless@ndria I.P.A.S.V.I. Periodico d’informazione della professione infermieristica. dicembre 2007 Numero 3-4 Anno IV. http://www.ipasvialessandria.it/rivista/dicembre2007.pdf
 
Durata Progetto / Esperienza in Atto (in mesi): 8 Costi complessivi del progetto: 0
 
Note: Bibliografia attuale (per alcuni testi italiani vedi materiale illustrativo, di supporto) 1. Cheryl H, Poletick EB. 2010 A systematic review of nursing inter-shift reports in adult acute care settings. Accessibile http://www.jbiconnect.org/jbi/protocols/Protocol265.pdf. Ultimo accesso, January 16, 2011. 2. Harvey J, Cheryl H. A case study of implementing of bedside reporting. Accessibile http://sn.umdnj.edu/academics/dnp/files/SampleBCapstoneFinalreport.pdf. Ultimo accesso, August 06, 2011. 3. McMurray, A, Chaboyer, W, Wallis, M, Fetherston, C. Implementing bedside handover: strategies for change management. J Clin Nurs. 2010; 19(17-18):2580-9. 4. Griffin, T. Bringing change-of-shift report to the bedside: a patient- and family-centered approach. J Perinat Neonatal Nurs. 2010; 24(4):348-53. 5. Meissner, A, Hasselhorn, HM, Estryn-Behar, M, Nézet, O, Pokorski, J, Gould D. Nurses’ perception of shift handovers in Europe: results from the European Nurses’ Early Exit Study. J Adv Nurs. 2007; 57(5):535–542. 6. Hopkinson, JB. The hidden benefit: the supportive function of the nursing handover for qualified nurses caring for dying people in hospital. J Clin Nurs. 2002; 11:168-175. 7. Chaboyer, W, McMurray, A, Johnson, J, Hardy, L, Wallis, M, Chu, FY. Bedside Handover: Quality Improvement Strategy to “Transform Care at the Bedside”. J Nurs Care Qual. 2009; 24(2):136-142. 8. Laws, D, Amato, S. Incorporating bedside reporting into change-of-shift report. Rehabil Nurs. 2010; 35(2 ):70-74. 9. Lewin, K. Action research and minority problems. J Soc Issues. 1946; 2(4):34-46. 10. Lewin, K. Frontiers in group dynamics. Human Relations. 1947; 1:143-153. 11. Lewin K. Field theory in social science. New York: Harper&Row; 1951. 12. Streubert Speziale Helen J., Rinaldi Carpenter Dona. Qualitative Research in Nursing: Advancing the Humanistic Imperative. 4th ed. Philadelphia: Lippincott Williams&Wilkins; 2007. 13. Kassean, HK, Jagoo, ZB. Managing change in the nursing handover from traditional to bedside handover - a case study from Mauritius. BMC Nurs. 2005; 28,4(1):1. 14. Caruso, EM. The evolution of nurse-to-nurse bedside report on a medical-surgical cardiology unit. Medsurg Nurs. 2007; 16(1):17-22. 15. Grant, B, Colello, SH. Culture change through patient engagement. Nurs Manage. 2010: 41(10):44-46. 16. Chaboyer, W, McMurray, A, Wallis, M. Bedside nursing handover: a case study. Int J Nurs Pract. 2010; 16(1):27-34. 17. Heering Christian (edit.). Das Pflegevisiten-Buch. 2nd edition, Bern: Huber Verlag; 2006. 18. Athwal, P, Fields, W, Wagnell, E. Standardization of change-of-shift report. J Nurs Care Qual. 2009; 24(2):143-7. 19. Anderson, CD, Mangino, RR. Nurse shift report: who says you can't talk in front of the patient? Nurs Adm Q. 2006; 30(2):112-22. 20. Sexton, A, Chan, C, Elliott, M, Stuart, J, Jayasuriya, R, Crookes, P. Nursing handovers: do we really need them? J Nurs Manag. 2004; 12:37-42.