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Cittadinanzattiva si sta occupando di un progetto sul tema della salute globale finalizzato a redigere una "Carta della salute globale" che esprima a livello globale i principali bisogni di salute di ciascun individuo ed evidenzi soluzioni efficaci e concrete come risposta. Il progetto, realizzato con il contributo non condizionante di Janssen, vede coinvolti l'area salute di Cittadinanzattiva in collaborazione con la rete europea Active Citizenship Network (ACN).

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Il Decreto legislativo attuativo della legge delega n. 46 del 1° aprile 2021 che istituisce l’assegno unico universale per i figli a carico è stato pubblicato lo scorso 30 dicembre 2020 sulla Gazzetta Ufficiale. Tanti i punti critici della norma rilevati dalle associazioni, che generano illogiche discriminazioni e appaiono in contrasto con il diritto dell’Unione e con i principi costituzionali perché creano trattamenti disuguali tra le persone italiane e straniere regolarmente soggiornanti nell’accesso alla misura. In particolare, nel decreto è rimasta la limitazione al solo “permesso unico di lavoro” che esclude tutti i titolari di permessi di soggiorno come i titolari di permesso per lavoro autonomo, per protezione speciale, per lavoro stagionale, per vittime di violenza domestica: limitazione che toglie all’assegno, per i soli stranieri, quel carattere di universalità che il legislatore aveva dichiarato di voler perseguire.

La Ministra della Giustizia ha firmato il decreto che costituisce i Gruppi di lavoro che provvederanno alla elaborazione degli schemi di decreto legislativo per l’attuazione della Legge 26 novembre 2021, n. 206, recante la delega al Governo “per l’efficienza del processo civile e per la revisione della disciplina degli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie e misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di diritti delle persone e delle famiglie nonché in materia di esecuzione forzata”. Sono sette i Gruppi  che lavoreranno in autonomia su ciascun settore previsto dalla riforma: sono stati coinvolti professori universitari, magistrati e avvocati e insieme ai tecnici dell’Ufficio legislativo e a quelli del Gabinetto della Ministra dovranno tradurre i criteri di delega, già approvati dal Parlamento, in modifiche del codice civile, di procedura civile e delle leggi collegate.

Il numero maggiore delle scuole che necessitano di ristrutturazione si trovano al sud, e in Sicilia e Calabria sono 32 gli edifici con carenze strutturali evidenti. Sono i dati emersi da CDP Think Tank, che ha analizzato oltre 60 mila edifici scolastici e ha redatto un documento del titolo "Edilizia scolastica e territorio: dove sono i maggiori bisogni?". Le strutture sono state analizzate secondo 4 dimensioni: carenze strutturali, presenza di barriere erchitettoniche, mancanza di accorgimenti per la riduzione dei consumi energetici, assenza di impianto di riscaldamento e carenza nella progettazione antisismica. Lo studio analizza la dotazione strutturale delle scuole soffermandosi sui bisogni che le caratterizzano e che potrebbero essere soddisfatti da un utilizzo delle risorse provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Sta sollevando un vespaio la «proposta indecente» presentata al governo dalle Regioni di «concentrare sui sintomatici l’attività periodica di screening sugli operatori sanitari, prevedendo che i medici e gli infermieri positivi al tampone ma asintomatici e già vaccinati con tre dosi possano lavorare nei reparti Covid». Interviene Giuseppe Cicciù, Presidente di Cittadinanzattiva Veneto.

Il problema è relativo alle iscrizioni ai servizi educativi comunali 0-6 anni per l’anno scolastico 2022-2023. La normativa nazionale prevede che per tutte le scuole la condizione di persona con disabilità sia certificata dall’organismo sanitario. Le famiglie che devono procurarsi per la prima volta la relativa certificazione, indispensabile all’integrazione scolastica, hanno avuto in queste settimane, in tutta Italia, difficoltà ad effettuare le visite necessarie a seguito dell’emergenza sanitaria che ha rallentato le attività delle Asl e delle commissioni medico legali dell’INPS.

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Si è concluso il 18 gennaio il progetto "Dica Europa! - Dialogo, Integrazione, Competenze e Abilità nel nuovo Terzo settore”, finanziato attraverso il PON SPAO, promosso da ANPAL e Fondo Sociale Europeo e sviluppato da un partenariato formato dalle società Studio Saperessere e Prodos Consulting, specializzate in formazione e consulenza sui fondi europei, e le reti associative Cittadinanzattiva, Arci e Legambiente.

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Parlare di giovani non basta. L’Italia attraversa una grave crisi generazionale che si esprime in pochi laureati rispetto alla media EU, alto numero di ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano, abbandono scolastico, crisi di natalità, salari bassi di entrata, pervasivo ricorso al lavoro gratuito. L’istruzione è un tassello fondamentale per colmare le disuguaglianze di opportunità, ma non basta. Oggi nel nostro paese il futuro di un giovane o una giovane è determinato in misura sempre maggiore dalla ricchezza della famiglia di origine, che resta una risorsa cruciale. Nell’ambito delle Agorà democratiche, il Forum Disuguaglianze e Diversità organizza il 14 gennaio un’Agorà online sulla sua proposta in due mosse per dare più potere e libertà ai diciotto anni: 1) la modifica dell’attuale imposta su successioni e donazioni, con una soglia di esenzione di 500 mila euro, e solo al di sopra di questa soglia un prelievo progressivo; 2) un’eredità universale, incondizionata e accompagnata al compimento dei 18 anni che verrebbe finanziata in larga parte dalla prima misura. 

Sea Watch 3 libera Carola Rackete

Nessuna responsabilità per la comandante della nave Sea Watch 3 che il 29 giugno del 2019 approdò, con quaranta naufraghi a bordo, nel porto di Lampedusa forzando il blocco imposto dalle Autorità italiane dopo diciassette giorni di attesa in mare. Secondo le motivazioni contenute nel provvedimento disposto dal Gip, che accoglie in pieno la richiesta di archiviazione della Procura di Agrigento, la Rackete “ha agito nell’adempimento del dovere di salvataggio previsto dal diritto nazionale ed internazionale del mare”.

processo cucchi

Ci sono voluti oltre 12 anni per arrivare alla conclusione del processo per la morte di Stefano Cucchi, processo che vede imputati otto carabinieri accusati a vario titolo di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia, per aver depistato le indagini sull'omicidio del giovane. È stato fatto di tutto per nascondere la verità ma, finalmente, si è riusciti a comprendere che cosa sia effettivamente accaduto dopo la morte di Stefano nell’ottobre del 2009 e che cosa sia stato fatto per occultare le effettive responsabilità del pestaggio.

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