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Le misure contenute nel decreto rilancio, annunciate dalla Ministra dell’Agricoltura Bellanova, riguardano la regolarizzazione temporanea dei lavoratori migranti in particolare nel settore agricolo e per colf e badanti. Secondo le disposizioni contenute nel decreto, i canali di regolarizzazione saranno due: l’emersione dei lavoratori in nero attraverso l’autodenuncia del datore di lavoro e il permesso temporaneo per coloro che ne avevano uno già scaduto. Le istanze di emersione del lavoro nero e richiesta del permesso di soggiorno di sei mesi devono essere presentate dal 1 giugno al 15 luglio 2020, con modalità che dovranno essere stabilite a breve, all’Inps per i lavoratori italiani o per i cittadini dell’Ue o allo sportello unico per l’immigrazione per gli extracomunitari. Per il rilascio del permesso di soggiorno di sei mesi, invece, bisognerà invece rivolgersi alla Questura.Quanto ai costi, per la regolarizzazione dei contratti in nero è previsto il pagamento di un contributo di 400 euro da parte del datore di lavoro per ciascun lavoratore. Per l’ottenimento del permesso temporaneo, il costo è invece di 160 euro, più 30 euro per il costo della trasmissione.

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Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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