La Corte europea dei diritti dell’uomo ha condannato l'Italia per aver trattato in modo inumano un detenuto con gravi problemi psichiatrici, avendo continuato a tenerlo in una prigione ordinaria nonostante i tribunali nazionali, e poi anche la Corte stessa, ne avessero ordinato il trasferimento in un centro dove potesse essere curato.

Al centro di questa vicenda c'è un cittadino italiano nato nel 1994 che soffre di turbe della personalità e bipolarismo, accusato di molestie alla sua ex compagna, resistenza a pubblico ufficiale e furto. Il suo stato di salute non è compatibile con la detenzione in una prigione ordinaria, ma nonostante questo e due provvedimenti, continua ad essere recluso nel carcere di Rebibbia da due anni. Leggi di più

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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