Salute

Due recenti pronunce del Tribunale amministrativo regionale per il Lazio attestano un deficit che influisce negativamente sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni: si tratta del deficit di trasparenza nella gestione della pandemia. La prima è l’ordinanza n. 7468 del 4 dicembre scorso sull’obbligo di utilizzare le mascherine chirurgiche a scuola, l’altra è la sentenza n. 827 del 22 gennaio 2021, sul controverso tema del piano nazionale di emergenza.

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Dopo aver raccontato l’esperienza positiva del progetto “La Bottega del Possibile”, un’altra esperienza piemontese altrettanto positiva e vincente si inserisce nell’ambito dell’Osservatorio sulla partecipazione in sanità, del progetto “Partecipazione civica in sanità: qualificare le pratiche di democrazia partecipativa” di cui Cittadinanzattiva si sta occupando da tempo.

Parliamo del progetto “Co.N.S.E.N.So. - Community Nurse Supporting Elderly in a changing Society”, che si propone di favorire l’invecchiamento sano e attivo della popolazione, permettendo agli anziani di vivere a casa il più a lungo possibile, attraverso il sostegno di interventi innovativi e pro-attivi centrati sulla figura dell’Infermiere di Famiglia e di Comunità.

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Cittadinanzattiva su campagna vaccinale in Alto Adige: scorretto parlare di obiezione di coscienza. “Chiediamo che gli operatori che non si vaccinano non entrino in contatto con i pazienti”.

Appare sconfortante la situazione che si sta verificando in Alto Adige, dove la Provincia Autonoma ha dichiarato di aver modificato la strategia vaccinale a seguito dell'alto numero di operatori sanitari che si sono rifiutati di effettuare il vaccino. Chi tra gli operatori sanitari si rifiuta di sottoporsi al vaccino non sta esercitando una forma di "obiezione di coscienza", perché non si capisce in che senso sottoporsi al vaccino a tutela della salute individuale e collettiva possa essere un atto considerato in contrasto con principi e convinzioni personali radicati nella propria coscienza.

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Secondo la European Respiratory Society, i riscaldatori del tabacco non possono essere prodotti raccomandati perché «se anche fossero meno dannosi delle sigarette, restano dannosi, danno dipendenza ed esiste il rischio che chi vuole smettere di fumare rinunci per passare al tabacco riscaldato». Queste e altre informazioni su questi dispositivi e sulle sigarette elettroniche, nell'articolo pubblicato dalla Fondazione Veronesi online.

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Prosegue il percorso che Cittadinanzattiva ha avviato con il contributo di 100 stakeholders della salute, realizzando una “Matrice per la qualità delle pratiche partecipative in sanità”. Uno strumento utile alle Istituzioni a individuare gli elementi di qualità della democrazia partecipativa e a gestire i rischi di una partecipazione formale, inefficace o priva di valore aggiunto che trova riscontro nel nuovo Patto per la Salute 2019-2021, alla Scheda 14 “Strumenti di accesso partecipato e personalizzato del cittadino ai servizi sanitari”, con un esplicito riferimento all’importanza di un coinvolgimento qualificato dei cittadini.

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Il Dipartimento di Scienze della Salute della donna, del bambino e di Sanità Pubblica dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma, in collaborazione con l’organizzazione Cittadinanzattiva, promuove lo studio “Indagine volta alla valutazione di conoscenze, attitudini e bisogni formativi dei cittadini italiani nel settore delle scienze omiche” per valutare l'attuale stato di informazioni sulla genomica all’interno della società, identificarne aree critiche e pianificare potenziali azioni future utili alla implementazione del processo di alfabetizzazione dei cittadini/pazienti.

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In Italia, a fronte di una spesa annuale per la gestione delle fratture da fragilità di circa 9,4 miliardi di euro, solo 514 milioni vengono impiegati per la prevenzione primaria e secondaria delle fratture da fragilità (Rapporto OsMed relativo all'anno 2017). Si stima che, in assenza dell’adozione di contromisure efficaci, entro il 2030 nel nostro Paese il numero di questa tipologia di frattura aumenterà del 22,4%, con una spesa sanitaria attesa di 11,9 miliardi nel 2030 per la gestione delle stesse.

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Il medico di medicina generale è la prima persona, in ambito sanitario, con il quale ci relazioniamo quando abbiamo bisogno di cure ed è anche l'anello di congiunzione fondamentale tra lo specialista ed il paziente.
Non vogliamo che il diritto ad evitare il dolore e le sofferenze non necessarie diventi una battaglia di retroguardia, penalizzando la qualità della vita di chi ha già una patologia, rendendo la condizione più pesante e insopportabile, privando la persona di una prospettiva e di un progetto di vita.

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Prosegue il percorso che Cittadinanzattiva ha avviato con il contributo di 100 stakeholders della salute, realizzando una “Matrice per la qualità delle pratiche partecipative in sanità”. Uno strumento utile alle Istituzioni a individuare gli elementi di qualità della democrazia partecipativa e a gestire i rischi di una partecipazione formale, inefficace o priva di valore aggiunto che trova riscontro nel nuovo Patto per la Salute 2019-2021, alla Scheda 14 “Strumenti di accesso partecipato e personalizzato del cittadino ai servizi sanitari”, con un esplicito riferimento all’importanza di un coinvolgimento qualificato dei cittadini.

emicrania

Cittadinanzattiva -Tribunale per i diritti del malato organizza per venerdì 4 dicembre 2020 dalle ore 10:00 alle 11:30 il Web Meeting “Colpo di testa. I tuoi diritti su emicrania e cefalea”, realizzato con il contributo non condizionante di Teva.

Con la Legge 81/20, la cefalea primaria cronica è riconosciuta patologia socialmente invalidante. Il Web Meeting è finalizzato a ripercorrere le tappe del percorso di riconoscimento, con una attenzione particolare al tema del dolore e all’impatto dell’emicrania sulla vita e sul benessere dei pazienti e di chi sta loro vicino.

Un importante risultato è stato raggiunto, ma c'è ancora molto da fare: migliorare l’informazione e l'orientamento ai servizi (Centri cefalea accreditati); adeguata e tempestiva presa in carico dei pazienti, per giungere a una diagnosi precoce; accesso alle terapie più innovative, in grado non solo di intervenire sui sintomi ma anche di prevenirli. Ed ancora sul fronte dei diritti, far sì che siano realmente esigibili (es. attribuzione del codice esenzione per patologia e invalidità).

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