Plastica

  • Liberi dalla plastica – Focus sulle Buone pratiche

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    Lo abbiamo imparato tutti: l'acquisto ed il consumo dei materiali avvolti dalla plastica deve essere drasticamente ridotto.
    Tra gli eventi della EU Green week 2020 che pongono il focus sulla questione economia circolare e riduzione dell’incidenza della plastica sull’ambiente, segnaliamo “Liberi dalla plastica – Focus sulle Buone pratiche”. L'evento, che si terrà il 16 Ottobre 2020 alle ore 09:30, si concentra sulle buone pratiche (italiane ma anche europee) nel settore del riciclo e della limitazione all’utilizzo della plastica ed è organizzato dallo Europe Direct Roma Innovazione in collaborazione con lo Europe Direct Siena e il progetto “Azioni di accompagnamento e sensibilizzazione alle PP.AA. e ai territori per l’attuazione degli obiettivi della strategia europea per la plastica nell’economia circolare e per il recepimento della direttiva sulle plastiche monouso” (Convenzione tra Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare e il FormezPA).

  • Plastica liquida: l’allarme nel rapporto curato da Greenpeace

    Anche i pescatori per contrastare la plastica nei mari

    “Plastica liquida: l’ultimo trucco per avvelenare il nostro mare“ è il rapporto curato da Greenpeace sulla presenza di plastica liquida, semisolida o solubile tra gli ingredienti dei detersivi per bucato, superfici e stoviglie.

    I risultati sono stati raggiunti consultando le pagine web ufficiali delle principali aziende di detergenti in Italia, e grazie ad indagini di laboratorio per verificare la presenza di materie di microplastiche.
    Ne è emerso che ogni giorno, attraverso l’uso di detergenti per il bucato, le superfici e le stoviglie vengono rilasciate materie plastiche nell’ambiente e nel mare e per gran parte di questi non conosciamo ancora gli impatti.

  • Mascherine e guanti, dal Ministero dell’Ambiente una campagna per il corretto smaltimento

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    In Italia si ha una produzione giornaliera di rifiuti da mascherine pari a circa 410 tonnellate, con un valore medio per la fine del 2020 di 100.000 tonnellate; la produzione di rifiuti da guanti sino a fine anno sarà di un valore medio di 200.000 tonnellate.
    Gettare mascherine e guanti nell’indifferenziato, servirsi il più possibile di quelli riutilizzabili, non buttarli a terra per evitare gravi danni all’ambiente. Si concentra su questi tre punti la campagna di comunicazione del ministero dell’Ambiente, in collaborazione con la Guardia Costiera, Ispra, Iss, Enea e la commissione Colao.

  • Un polimero di plastica ci seppellirà?

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    La plastica ci seppellirà tutti? Questo interrogativo, che ricalca uno slogan ben più allegro risalente al secolo scorso, è la questione alla quale si tenta di dar una risposta in diversi modi e a tutte le latitudini. In seguito all’assunzione di responsabilità collettiva in merito ai cambiamenti climatici, anche il fronte degli esponenti del ‘no-plastic’ sta conoscendo l’ingrossamento delle proprie fila. Così, la necessità di migliorare i comportamenti personali volti a scongiurare una crisi ambientale catastrofica annovera anche e soprattutto sperimentazioni di ogni tipo. Spesso condotte con grande successo.

    Enumerarle tutte sarebbe impossibile ma ci si può concentrare sulle più recenti in ordine di tempo. Per cercare di arginare il fenomeno della presenza massiccia di plastiche nel mare, che è presente in moltissimi luoghi blu del pianeta come nella famosa isola dei rifiuti tra l’Oceano Pacifico e l’Oceano Indiano, in Italia si è deciso di intervenire con sperimentazioni volte a limitare la dispersione dei rifiuti anzitutto sui fiumi. Tra le principali cause del fenomeno dell’inquinamento da plastica dei mari vi è infatti l’inquinamento massiccio dei corsi d’acqua. All’estate scorsa risale la prima installazione di una barriera mobile sul fiume Po vicino Ferrara. Successivamente ad ospitare la ‘diga mobile anti-plastica’ è stata la città di Torino, sempre sul fiume Po.

  • Anche i pescatori per contrastare la plastica nei mari

    Anche i pescatori per contrastare la plastica nei mari

    Il problema dei rifiuti di plastica che finiscono nel mare è una questione da affrontare seriamente e senza perdere ulteriore tempo. Chi meglio dell'Italia, bagnata per due terzi dal Mediterraneo, dovrebbe occuparsene attivamente?
    Il Consiglio dei Ministri, nella seduta del 4 aprile 2019, ha approvato, su proposta del Ministro dell'ambiente Sergio Costa, il disegno di legge "Salva mare" che introduce disposizioni per la promozione del recupero dei rifiuti in mare.

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