Assistenza domiciliare - RSA

  • Anziani non autosufficienti: avviare il Piano di Domiciliarità Integrata

    Costruiamo un vero e proprio Piano nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti che attraverso tre azioni politiche e gli opportuni investimenti ribalti la prospettiva e possa da subito fornire risposte agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie, senza dover aspettare la riforma complessiva prevista dal PNRR tra il 2023 e il 2024”, dichiarano le organizzazioni promotrici del Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza.  
    Ecco le tre azioni previste dal Piano.

  • Anziani non autosufficienti: avviare il Piano di Domiciliarità Integrata

    Incrementare da subito le risorse per il Servizio di assistenza domiciliare erogato dai Comuni - stanziando con la prossima legge di Bilancio le risorse aggiuntive necessarie – ed utilizzare i nuovi fondi a disposizione dell’Assistenza domiciliare integrata delle Asl per costruire risposte diverse dal passato per gli anziani non autosufficienti e le loro famiglie.
    Sono le proposte contenute nel Piano Nazionale di Domiciliarità Integrata che le numerose organizzazioni del “Patto per un nuovo welfare sulla non autosufficienza” invieranno al Governo.

    Costruiamo un vero e proprio Piano nazionale di Domiciliarità Integrata per gli anziani non autosufficienti che attraverso tre azioni politiche e gli opportuni investimenti - a cominciare appunto dal SAD - ribalti la prospettiva e possa da subito fornire risposte agli anziani non autosufficienti e alle loro famiglie, senza dover aspettare la riforma complessiva prevista dal PNRR tra il 2023 e il 2024”, dichiarano le organizzazioni promotrici.

    Ecco le tre azioni previste dal Piano che è consultabile sul sito web https://www.pattononautosufficienza.it/documenti/avviare-nel-2022-il-piano-nazionale-di-domiciliarita-integrata/

  • Non Autosufficienza: accolti nel PNRR i punti chiave della proposta del Network. Ora si renda concreta

    La riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti prende forma concreta, grazie all’inserimento nel Piano nazionale di Ripresa e Resilienza dei punti chiave della proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza e sostenuta da numerosi soggetti.

    “Esprimiamo grande soddisfazione per l’avvio di questa riforma e ringraziamo il Presidente del Consiglio Draghi e i Ministri Orlando e Speranza che hanno accolto e sostenuto la nostra richiesta”, affermano alcune delle organizzazioni promotrici: Alzheimer Uniti Italia, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze e Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile. “Si tratta di una riforma organica, che integra gli aspetti sanitari a quelli sociali dell’assistenza agli anziani non autosufficienti, elemento di assoluta novità che il Piano accoglie e sancisce, superando di fatto uno dei principali problemi che i cittadini del nostro Paese si trovano ad affrontare”.

  • Anziani non autosufficienti, si inserisca nel PNRR la proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza

    "Una riforma storica a portata di mano: l’appello dei promotori e dei soggetti sostenitori al Presidente Draghi e ai Ministri Orlando e Speranza". Una semplificazione dei percorsi per accedere agli interventi pubblici in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti; un’ampia riforma dei servizi domiciliari; un investimento straordinario per migliorare le strutture residenziali del nostro Paese. Il tutto grazie ad uno stanziamento di sette miliardi e mezzo per il periodo 2022/2026. È quanto prevede la proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza della quale i primi promotori (Alzheimer Uniti, Aima, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile) e le numerose organizzazioni e sigle che hanno deciso di sostenerla, chiedono al Presidente del Consiglio Draghi ed ai Ministri Orlando e Speranza l’inserimento come progetto nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

  • Anziani non autosufficienti, si inserisca nel PNRR la proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza

    Una riforma storica a portata di mano: l’appello dei promotori e dei soggetti sostenitori al Presidente Draghi e ai Ministri Orlando e Speranza

    Una semplificazione dei percorsi per accedere agli interventi pubblici in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti; un’ampia riforma dei servizi domiciliari; un investimento straordinario per migliorare le strutture residenziali del nostro Paese. Il tutto grazie ad uno stanziamento di sette miliardi e mezzo per il periodo 2022/2026. È quanto prevede la proposta elaborata dal Network Non Autosufficienza della quale oggi i primi promotori (Alzheimer Uniti, Aima, Caritas, Cittadinanzattiva, Confederazione Parkinson Italia, Federazione Alzheimer Italia, Forum Disuguaglianze Diversità, Forum Nazionale Terzo Settore, La Bottega del Possibile) e le numerose organizzazioni e sigle che hanno deciso di sostenerla, chiedono al Presidente del Consiglio Draghi ed ai Ministri Orlando e Speranza l’inserimento come progetto nelPiano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

  • Dal Ministero le indicazioni per la cura del Covid a casa: la circolare

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    Dalle informazioni sulle condizioni di alto e basso rischio, alle indicazioni per i soggetti asintomatici, comprese le disposizioni sull'utilizzo del saturimetro per chi si trova in isolamento domiciliare: sono i contenuti della circolare diramata dal Ministero della Salute il 30 novembre. Nel documento il Ministero precisa anche che "Non esistono, ad oggi, evidenze solide e incontrovertibili (ovvero derivanti da studi clinici controllati) di efficacia di supplementi vitaminici e integratori alimentari (ad esempio vitamine, inclusa vitamina D, lattoferrina, quercitina), il cui utilizzo per questa indicazione non è, quindi, raccomandato".

  • Osservatorio partecipazione in Sanità: le esperienze vincenti in Piemonte

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    Per Cittadinanzattiva la partecipazione civica è una componente strategica che deve entrare nella governance delle aziende e dei servizi ma perché ciò avvenga è altrettanto necessario che sia di qualità. Per questo, da circa due anni, Cittadinanzattiva ha avviato un percorso che, con il contributo di 100 stakeholders della salute, ha realizzato una “Matrice per la qualità delle pratiche partecipative in sanità. Uno strumento utile alle Istituzioni a individuare gli elementi di qualità della democrazia partecipativa e a gestire i rischi di una partecipazione formale, inefficace o priva di valore aggiunto che trova riscontro nel nuovo Patto per la Salute 2019-2021, alla Scheda 14 “Strumenti di accesso partecipato e personalizzato del cittadino ai servizi sanitari”, con un esplicito riferimento all’importanza di un coinvolgimento qualificato dei cittadini. Un risultato questo che ha fatto da apripista alla seconda edizione del progetto di Cittadinanzattiva sulla partecipazione, reso possibile grazie al contributo non condizionante di Novartis, con l’obiettivo di consolidare un Osservatorio sulla partecipazione in sanità avviando due percorsi paralleli - nelle regioni Piemonte e Sicilia -, di formazione e sperimentazione della Matrice sulla partecipazione, coordinati dalla Scuola civica di alta formazione di Cittadinanzattiva.

  • Rsa e Coronavirus, tutela e consigli: online il nostro vademecum

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    Sin dalle prime fasi della pandemia è apparso chiaro come il tema delle RSA fosse un'emergenza nell'emergenza; per questo abbiamo messo in campo una serie di iniziative di carattere politico-istituzionale e di tutela, fra cui l’istituzione di un gruppo di lavoro – composto da medici, avvocati ed esperti – per studiare tutte le azioni necessarie in questo ambito; nel prossimo Rapporto PIT salute (che sarà presentato il 1 dicembre) ci sarà un focus di approfondimento con analisi dettagliate delle segnalazioni in tema di RSA giunte al nostro servizio”, dichiara Isabella Mori, responsabile del servizio di tutela ed informazione di Cittadinanzattiva. “Le criticità coinvolgono aspetti organizzativi e aspetti relazionali e correlati ad una migliore umanizzazione nei processi di accoglienza del paziente e della sua famiglia, della presa in carico dei suoi bisogni non solo assistenziali ma anche affettivi. Aspetti di cui dobbiamo tener maggior conto ora con la pandemia e la presenza di focolai all'interno delle RSA.

  • Coronavirus e Rsa: diritti, tutele e consigli. Online il nostro Vademecum

    Orientare i cittadini che hanno familiari ricoverati nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) in questo difficile periodo di emergenza sanitaria. È questo l’obiettivo del Vademecum “Coronavirus e RSA: diritti, tutele e consigli”, realizzato da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Medtronic Foundation, e disponibile a questo link 

    “Sin dalle prime fasi della pandemia è apparso chiaro come il tema delle RSA fosse un’emergenza nell’emergenza; per questo abbiamo messo in campo una serie di iniziative di carattere politico-istituzionale e di tutela, fra cui l’istituzione di un gruppo di lavoro – composto da medici, avvocati ed esperti – per studiare tutte le azioni necessarie in questo ambito; nel prossimo Rapporto PIT salute (che sarà presentato il 1 dicembre) ci sarà un focus di approfondimento con analisi dettagliate delle segnalazioni in tema di RSA giunte al nostro servizio”, dichiara Isabella Mori, responsabile del servizio di tutela ed informazione di Cittadinanzattiva. “Le criticità coinvolgono aspetti organizzativi e aspetti relazionali e correlati ad una migliore umanizzazione nei processi di accoglienza del paziente e della sua famiglia, della presa in carico dei suoi bisogni non solo assistenziali ma anche affettivi. Aspetti di cui dobbiamo tener maggior conto ora con la pandemia e la presenza di focolai all’interno delle RSA. Questo vademecum è un ulteriore tassello per venire incontro alle richieste di informazione e tutela dei cittadini che possono scriverci a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.”.

  • Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) in tempi di emergenza

     le residenze sanitarie assistenziali rsa una guida in tempi di emergenza

    Premessa
    Cittadinanzattiva tramite le proprie reti del Tribunale per i Diritti Del Malato e del Coordinamento delle Associazioni dei Malati Cronici (CNAMC) da anni si occupa di pazienti fragili e degli anziani ospiti delle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA).  Tramite il proprio Servizio di tutela, Servizio PIT, vengono raccolte segnalazioni ed istanze dei cittadini anche in tema di RSA ed offerto supporto, informazioni e tutela alle famiglie e agli ospiti delle strutture.

    Il tema dell’umanizzazione nelle Rsa, anche prima della pandemia Covid-19, è stato spesso al centro di attività specifiche, formazioni e attività istituzionali. Le criticità coinvolgono aspetti organizzativi (garantire un comfort adeguato ai pazienti e a loro familiari), aspetti relazionali (acquisizione di specifiche competenza da parte del personale sanitario in modo da poter passare da una comunicazione spontanea ad una comunicazione consapevole fino ad una vera e propria relazione d'aiuto) ed aspetti correlati ad una migliore umanizzazione nei processi di accoglienza del paziente e della sua famiglia, della presa in carico dei suoi bisogni non solo assistenziali ma anche affettivi.

  • Le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) in tempi di emergenza

     le residenze sanitarie assistenziali rsa una guida in tempi di emergenza

    L’obiettivo di questo vademecum è fornire una guida generale per quanto concerne i comportamenti e le attenzioni da adottare nel contesto delle RSA per poter tutelare al meglio i nostri cari, soprattutto a seguito delle varie disposizioni normative emanate dagli ultimi Decreti.

    Il DPCM del 13 Ottobre e le nuove misure per le RSA
    Le disposizioni emanate dal Governo attraverso il DPCM del 13 Ottobre scorso, di concerto con l’Istituto Superiore di Sanità e il Comitato Tecnico Scientifico, hanno visto ripristinare misure di elevata attenzione per quanto concerne l’ingresso dei visitatori e degli accompagnatori nelle strutture.
    Il testo recita quanto segue: l'accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione”.
    Questa disposizione, che in qualche modo ci riporta al periodo del primo lockdown nazionale, presenta un’importante precisazione, ossia la possibilità per le Direzioni sanitarie delle singole strutture di decidere se e come consentire l’accesso ai visitatori, anche in relazione allo scenario epidemiologico della regione nella quale ha sede la struttura. Ed è proprio quest’ultima questione ad essere al centro dell’ultimo DPCM nazionale, emanato nei giorni scorsi. È quindi necessario, prima di procedere ulteriormente, comprendere quali siano i suddetti scenari previsti e quali limitazioni comportano.

  • Nuova sentenza conferma: no alla retta in RSA per i malati Alzheimer

    rsa cittadinanzattiva

    In riferimento al fatto che alcune Residenze sanitarie assistenziali convenzionate richiedono ai familiari dei malati il pagamento delle spese per il servizio assistenziale, la sentenza 2020 del Tribunale di Foggia pone l’accento su nuovi diritti per malati di Alzheimer o di demenza grave ritenendo non adeguato a questo tipo di malattia alcun pagamento.

    Il Tribunale di Foggia con la sua sentenza in realtà, ha confermato quanto già espresso da una sentenza della Cassazione, che era già stata chiamata a decidere sul pagamento delle spese di degenza nelle RSA (Residenze Sanitarie Assistenziali) di un paziente affetto da Alzheimer, perché per chi è ricoverato in una Rsa per tali malattie il pagamento della quota giornaliera può creare serie difficoltà economiche.

  • Assistenza domiciliare integrata: Cittadinanzattiva ripresenta emendamento per creazione fondo ad hoc

    La proposta per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, già lanciata in occasione del Decreto Cura Italia, da Cittadinanzattiva e oltre 70 fra organizzazioni civiche, associazioni di pazienti, federazioni e ordini professionali, società scientifiche e rappresentanti del mondo delle imprese, torna nel Decreto Agosto.

    L’emendamento prevede la realizzazione di Piani regionali pluriennali per il rafforzamento dell'assistenza domiciliare, finanziati attraverso la revisione del regime fiscale che vige sui prodotti da tabacco riscaldato rispetto alle normali sigarette. “Continua la nostra battaglia per garantire l’Assistenza Domiciliare, le cui risorse abbiamo pensato di reperire attraverso la revisione della tassazione agevolata per i prodotti da tabacco riscaldato” ha dichiarato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • Assistenza territoriale: gli obiettivi per la ripartenza post Covid

    In questi mesi l’emergenza Covid–19 ha assorbito gran parte delle risorse sanitarie del Paese, comprese quelle dei medici di Medicina Generale, che hanno comunque garantito ininterrottamente la totale disponibilità nei confronti degli assistiti, lavorando senza orario e con reperibilità garantita a distanza. Ora però è tempo di progettare e investire subito nel potenziamento dell’attività di presa in carico dei pazienti nel territorio, anche in assistenza domiciliare, garantendo il ritorno in sicurezza dei cittadini negli studi dei medici di Medicina Generale per una ripresa delle ordinarie attività di assistenza e per un recupero dell’irrinunciabile rapporto medico–paziente.

    È questo l’appello lanciato da Assogenerici, Cittadinanzattiva, Fimmg e Simg nel corso di un webinar

  • Ampio schieramento parlamentare sostiene il nostro emendamento per l'assistenza domiciliare

    La proposta per il rafforzamento dell’assistenza domiciliare, già lanciata in occasione del Decreto Cura Italia, da Cittadinanzattiva e oltre 70 fra organizzazioni civiche, associazioni di pazienti, federazioni e ordini professionali, società scientifiche e rappresentanti del mondo delle imprese, torna nel Decreto Rilancio grazie ad emendamenti presentati da parlamentari* di quasi tutti i gruppi (M5S, PD, Leu, Fratelli d'Italia, Forza Italia e Gruppo Misto). Gli emendamenti prevedono la realizzazione di Piani regionali pluriennali per il rafforzamento dell'assistenza domiciliare, finanziati attraverso la revisione del regime fiscale che vige sui prodotti da tabacco riscaldato rispetto alle normali sigarette.
    “L’emergenza sanitaria ha messo in evidenza, con drammatica forza, quanto sia fondamentale una rete di assistenza territoriale che garantisca qualità e continuità di cura ai cittadini, soprattutto alle fasce più fragili”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • DL Rilancio: soddisfatti per recepimento proposta su Assistenza Domiciliare Integrata

    “Siamo soddisfatti per il recepimento della proposta di Cittadinanzattiva e di oltre 70 realtà per un investimento straordinario sull’Assistenza Domiciliare Integrata, in particolare per i soggetti fragili. Ringraziamo in particolare il Ministro Speranza perché ha tenuto fede ad un impegno importante preso”, queste le dichiarazioni di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • Cittadinanzattiva Lazio su RSA: mancanze nei controlli, chiediamo chiarezza

    rsa

    Sul tema dell'emergenza covid-19 residenze sanitarie assistenziali “non è possibile – dichiara Elio Rosati, Segretario di Cittadinanzattiva Lazio - assistere a un continuo rimpallo di responsabilità tra i diversi soggetti che lascia basiti cittadini, operatori e parenti delle persone ricoverate in queste strutture. Un Direttore sanitario che non avrebbe avuto i titoli per ricoprire il ruolo, strutture abusive scoperte nei controlli delle RSA, discussioni feroci tra diverse istituzioni: questi esempi ci lasciano sconcertati.

  • Contrastare il contagio da COVID-19 nelle RSA: la nostra lettera alle Regioni

    Identificazione delle strutture residenziali dedicate ove trasferire i pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, per evitare il diffondersi del contagi; dispositivi di protezione per tutto il personale che opera nelle residenze sanitarie assistite; tamponi per gli operatori sanitari e socio-sanitari; percorsi formativi e di prevenzione specifica per tutto il personale operante nelle RSA; l’adozione di modelli di gestione del rischio per le cure come avviene per gli ospedali; potenziamento del personale in servizio presso queste strutture, anche attraverso i meccanismi di reclutamento straordinario già attivati per le strutture di ricovero ospedaliero. E ancora, continuare a garantire i servizi mensa, lavanderia e pulizia. E garanzia per i familiari degli assistiti di ricevere tutte le informazioni in merito al loro stato di salute ed a eventuali trasferimenti presso altre strutture.

    Sono questi i principali contenuti della lettera-appello inviata da Cittadinanzattiva ai Presidenti delle Regioni, agli Assessori regionali alla Salute e al Coordinatore Commissione salute Conferenza delle Regioni, Luigi Genesio Icardi, affinché siano adottati al più presto i piani straordinari d’emergenza finalizzati alla prevenzione, assistenza e controllo del contagio da Covid-19 nelle Residenze Sanitarie Assistite (RSA), alla luce di quanto già previsto dalle disposizioni emanate dal Governo con i DPCM dell’08.03.2020, del 09.03.2020 e del 17.03.2020, e dalle linee di indirizzo contenute nella Circolare emanata dal Direttore della Programmazione generale del Ministero della salute in data 25 marzo 2020.

  • "I senatori sostengano la nostra proposta per rafforzare assistenza socio-sanitaria a domicilio”

    “Ringraziamo tutti i senatori che hanno deciso di firmare l’emendamento, depositato dal senatore Tommaso Nannicini, che nasce dalla nostra proposta di rafforzare l’assistenza socio-sanitaria e domiciliare attraverso una rimodulazione della tassazione sui prodotti da tabacco riscaldato”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, in merito all’emendamento n. 3.0.1 al DDL n. 1766, di conversione in legge del cosiddetto decreto Cura Italia, che è in discussione in queste ore in Commissione Bilancio del Senato.

  • Più assistenza e cure domiciliari, depositato l'emendamento che nasce dalla nostra proposta

    decreto cura italia copy

    È stato depositato l’emendamento al disegno di legge di conversione del cosiddetto “Cura Italia” che nasce dalla proposta di Cittadinanzattiva di rafforzare l'assistenza socio-sanitaria e domiciliare per i malati cronici e rari, gli immunodepressi, gli acuti non ospedalizzati e le persone disabili non autosufficienti attraverso il finanziamento di piani straordinari triennali da parte delle Regioni. Le risorse deriverebbero da una rimodulazione della tassazione sulle sigarette da “tabacco riscaldato” riducendo il beneficio fiscale che in questo momento hanno rispetto alle normali sigarette. Questo permetterebbe di assegnare 300 milioni di euro nel 2020, 400 nel 2021 e 500 nel 2022.

  • Contrastare il COVID-19 nelle RSA: la nostra lettera alle Regioni

    Identificazione delle strutture residenziali dedicate ove trasferire i pazienti affetti da COVID-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, per evitare il diffondersi del contagi; dispositivi di protezione per tutto il personale che opera nelle residenze sanitarie assistite; tamponi per gli operatori sanitari e socio-sanitari; percorsi formativi e di prevenzione specifica per tutto il personale operante nelle RSA; l’adozione di modelli di gestione del rischio per le cure come avviene per gli ospedali; potenziamento del personale in servizio presso queste strutture, anche attraverso i meccanismi di reclutamento straordinario già attivati per le strutture di ricovero ospedaliero. E ancora, continuare a garantire i servizi mensa, lavanderia e pulizia. E garanzia per i familiari degli assistiti di ricevere tutte le informazioni in merito al loro stato di salute ed a eventuali trasferimenti presso altre strutture.

    Sono questi i principali contenuti della lettera-appello inviata da Cittadinanzattiva ai Presidenti delle Regioni, agli Assessori regionali alla Salute e al Coordinatore Commissione salute Conferenza delle Regioni, Luigi Genesio Icardi, affinché siano adottati al più presto i piani straordinari d’emergenza finalizzati alla prevenzione, assistenza e controllo del contagio da Covid-19 nelle Residenze Sanitarie Assistite (RSA),alla luce di quanto già previsto dalle disposizioni emanate dal Governo con i DPCM dell’08.03.2020, del 09.03.2020 e del 17.03.2020, e dalle linee di indirizzo contenute nella Circolare emanata dal Direttore della Programmazione generale del Ministero della salute in data 25 marzo 2020

     

  • Depositato emendamento al "Cura Italia" che accoglie nostra proposta

    È stato depositato l’emendamento al disegno di legge di conversione del cosiddetto “Cura Italia” che nasce dalla proposta di Cittadinanzattiva di rafforzare l'assistenza socio-sanitaria e domiciliare per i malati cronici e rari, gli immunodepressi, gli acuti non ospedalizzati e le persone disabili non autosufficienti attraverso il finanziamento di piani straordinari triennali da parte delle Regioni. Le risorse deriverebbero da una rimodulazione della tassazione sulle sigarette elettroniche da “tabacco riscaldato” riducendo il beneficio fiscale che in questo momento hanno rispetto alle normali sigarette. Questo permetterebbe di assegnare 300 milioni di euro nel 2020, 400 nel 2021 e 500 nel 2022.

  • Ecco la nostra proposta per emendare il "Cura Italia": più risorse per assistenza socio-sanitaria e domiciliare

    Cittadinanzattiva lancia una proposta per emendare il disegno legge di conversione del c.d. “Cura Italia” per rafforzare l'assistenza socio-sanitaria e domiciliare per i malati cronici e rari, gli immunodepressi, gli acuti non ospedalizzati e le persone disabili non autosufficienti attraverso il finanziamento di piani straordinari triennali da parte delle Regioni.

    Nello specifico, si prevede uno stanziamento pari ad un incremento di spesa, sul finanziamento sanitario corrente, di 300 milioni di euro per l'anno 2020, di 400 milioni di euro per l’anno 2021 e di 500 milioni di euro per l’anno 2022.

    Le risorse necessarie per questo intervento sarebbero ricavate attraverso la revisione del regime fiscale vigente per i prodotti di tabacco riscaldato, rendendolo più omogeneo rispetto a quello previsto per le sigarette tradizionali: Cittadinanzattiva propone di portare lo sconto fiscale dei primi dal 75% attualmente previsto al 20%. Ciò permetterebbe di recuperare circa 400 milioni di euro per il 2020. Una parte degli introiti non inferiore al 5% del totale sarebbe inoltre destinata dalle Regioni al potenziamento dell'offerta di servizi per la cura del tabagismo e di problematiche fumo-correlate presso le Aziende Sanitarie Locali.  

  • Più diritti ai caregiver! Partecipa alla campagna di Cittadinanzattiva

    caregiver

    In Italia, un vero e proprio esercito d’invisibili sostiene il welfare prestando cura a persone malate. Parliamo dei caregiver: genitori, partner, figli, fratelli, amici, vicini di casa che assistono una persona malata, senza alcun compenso.

    Il caregiver ritiene “naturale” il proprio dovere di accudimento e il suo lavoro rimane “invisibile” e solo tardivamente, quando i problemi economici ma più frequentemente di salute fisica e psichica diventano impellenti, si rivolge ai servizi. Inoltre, l'assistenza non retribuita è diventata una delle più importanti questioni di politica sociale ed economica a livello nazionale.

  • Assistenza domiciliare a Firenze una risorsa da valorizzare e fare conoscere

    INVITO seminario assistenza domiciliare Firenze

    Si terrà a Firenze, martedi 27 novembre 2018, ore 9-13, presso l'Auditorium Fondazione CR Firenze, via Folco Portinari 5,il seminario sull'assistenza domiciliare nell'ambito del progetto regionale Dialogo. Leggi di più sul sito di Cittadinanzattiva Toscana e scarica la locandina

     

  • Servizi sanitari sul territorio: il 19 la presentazione del nostro Rapporto

    Si terrà a Roma il prossimo 19 luglio, presso Sala Storica della Luiss Enlabs in Via Marsala 29/h dalle ore 9.30 alle ore 13.30, l’evento di presentazione dei dati del “Monitoraggio dei servizi sul territorio – Fuori dall'ospedale, dentro le mura domestiche”, promosso da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, con il contributo non condizionato di ABBVIE.

    L’evento ha l’obiettivo di stimolare una riflessione sullo stato attuale dell’offerta dei servizi territoriali di cura e assistenza, facendo particolare attenzione ai nuovi assetti organizzativi (AFT, UCCP) previsti dalla L. 189/2012, al ruolo dei Distretti sanitari, alle cure primarie, alle nuove tecnologie (e-health), alle cure domiciliari, all'aderenza terapeutica e più in generale alla necessità di creare o rafforzare i percorsi assistenziali.

  • Parte oggi il monitoraggio civico di Cittadinanzattiva-TDM. Partecipa anche tu!

    monitoraggio web

    I cittadini valutano l’assistenza socio-sanitaria territoriale

    Prende oggi il via il monitoraggio civico dei servizi erogati sul territorio promosso da Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato, “Monitoraggio dei Servizi sul Territorio - Fuori dall'Ospedale e dentro le mura domestiche”. Il progetto vede protagonisti centinaia di cittadini, associazioni di pazienti, professionisti, istituzioni e guarda a tutto ciò che c’è fuori dall'ospedale fin dentro le mura domestiche.

    L’esigenza di monitorare questi servizi parte dalle segnalazioni dei cittadini che si sono rivolti a Cittadinanzattiva sul tema, e che rappresentano la terza area di “criticità” per la quale ci contattano.

  • L’evoluzione delle cure domiciliari: “…IO vorrei scegliere”

    assistenza domestica

    Lo scorso 30 novembre Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato Emilia Romagna ha dedicato una giornata al tema delle cure domiciliari. Il convegno è stato un momento di confronto tra varie figure -cittadini, rappresentanti di associazioni di persone affette da patologie croniche e sottoposte a cure domiciliari, ingegneri clinici, amministratori pubblici, decisori, società scientifiche- che hanno colto l’occasione per dibattere sul tema delle cure domiciliari.

  • Il PiT Salute risponde: RSA e nuovo ISEE

    assistenza rsa

    "Salve, sono ricoverato in una Residenza Sanitaria Assistenziale e mi hanno chiesto di pagare una retta alberghiera superiore rispetto allo scorso anno, da quando è entrato in vigore il nuovo ISEE.  Hanno calcolato come reddito anche l’indennità di accompagnamento e l’assegno di invalidità civile, così ho superato il tetto per avere il contributo del Comune e ora dovrei pagare più di mille euro al  mese. Ma io proprio questi soldi non li ho! Ma è giusta questa richiesta? E possono chiedere il pagamento anche ai miei familiari?".
    Approfondisci il tema di questo numero e gli altri trattati precedentemente, sulla pagina del progetto "Rafforziamo la tutela!"

  • RSA e nuovo ISEE

    rsa

    Caso:
    Salve, sono ricoverato in una Residenza Sanitaria Assistenziale e mi hanno chiesto di pagare una retta alberghiera superiore rispetto allo scorso anno, da quando è entrato in vigore il nuovo ISEE.  Hanno calcolato come reddito anche l’indennità di accompagnamento e l’assegno di invalidità civile, così ho superato il tetto per avere il contributo del Comune e ora dovrei pagare più di mille euro al  mese. Ma io proprio questi soldi non li ho! Ma è giusta questa richiesta? E possono chiedere il pagamento anche ai miei familiari?

  • Dimissioni e assistenza al domicilio

    Caso:
    Salve, mia nonna si trova attualmente ricoverata in ospedale, ha subito un piccolo intervento pochi giorni fa. Adesso i medici parlano di dimissione e mi hanno fatto capire che vorrebbero che lei tornasse a casa; la nonna, però, al momento, in conseguenza dell’operazione, non è in grado di essere autonoma e abita da sola. Per noi famigliari la gestione della sua assistenza sarebbe assai problematica, in quanto abbiamo poca possibilità di accedere a ferie e permessi per poterla assistere con un minimo di continuità. I medici mi hanno anche detto che mia nonna può avere le cure al domicilio, ma non sono stati più specifici;  quali sono le operazioni che debbo compiere? quali le figure da attivare?

  • Assistenza Domiciliare Integrata: è allarme a Roma e Napoli

    Liste d'attesa eccessivamente lunghe; costante riduzione delle ore di assistenza; inadeguatezza del sistema di presa in carico della persona con criticità: sono questi alcuni dei principali nodi del nostro sistema di assistenza domiciliare. E la famiglia supplisce alle carenze facendosi carico di spese e tempo dedicato al proprio caro. Da anni Cittadinanzattiva si batte per un servizio a misura di cittadino.Approfondisci

  • Conosci la tecnoassistenza?

    Per saperne di più partecipa all'appuntamento del 17 ottobre  “LA TECNOASSISTENZA, IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, L’ANZIANO, L’INDUSTRIA”, si terrà a Roma il 17 ottobre 2013 presso l’Auditorium Biagio d’Alba del Ministero della Salute. Cittadinanzattiva parteciperà per portare il punto di vista dei cittadini all'evento promosso da Italia Longeva, la Rete Nazionale di Ricerca sull'Invecchiamento e la Longevità Attiva. Per saperne di più

  • Dal primo ottobre tagli all'assistenza domiciliare

    Per i disabili si prospettano tempi duri: dal 1 ottobre 2013 il Comune di Roma ha ridotto nel primo Municipio il pacchetto di assistenza domiciliare in base ad una delibera di Roma Capitale (n. 355/2012). Nessuna eccezione per i disabili più gravi; esenti solo i minori. Leggi di più

  • Cittadinanzattiva nell'Osservatorio nazionale cure primarie

    Dopo le raccomandazioni civiche ADI, prosegue il lavoro con i principali stakeholder accanto a Fondazione Istud. Obiettivo: conoscere meglio il sistema delle cure primarie nei suoi punti di forza e debolezza e individuare strade per migliorarlo. L'esperienza dei cittadini in questo ambito è fondamentale. Partecipa: fa sentire la tua voce! Leggi tutto

  • Raccomandazione civica sull'Adi nel Lazio

    Cittadinanzattiva Lazio presenta la Raccomandazione civica su Assistenza domiciliare integrata e innovazione nel Lazio. Realizzare un servizio a misura di cittadini, impiegando le risorse in modo trasparente ed efficace

    Dare un contributo civico per una migliore organizzazione e gestione delle risorse dedicate all'assistenza domiciliare integrata e rendere il servizio a misura di uomo, più efficiente e vicino ai bisogni delle persone. Sono questi gli obiettivi della Raccomandazione civica sull'assistenza domiciliare integrata e l'innovazione, presentata oggi al Consiglio regionale laziale da Cittadinanzattiva Lazio con il sostegno non condizionato di Medtronic Foundation.

  • Cittadinanzattiva e ADI

    Offrire un contributo civico al miglioramento dell’Assistenza Domiciliare Integrata nei territori regionali, mettendo a punto tre raccomandazioni civiche in altrettante regioni italiane. Questo è lo scopo del progetto biennale che si propone di analizzare le criticità riscontrate dai cittadini nell’attivazione e prosecuzione del servizio di assistenza ed elaborare proposte per un miglioramento complessivo dei servizi. Il progetto partirà dal Lazio per proseguire, nell’anno a venire, in Piemonte e Sicilia. Per saperne di più

  • Raccomandazioni civiche regionali in tema di ADI - edizione 2012/2014

    Prosegue l’impegno di Cittadinanzattiva per migliorare e offrire un contributo civico all’implementazione nei territori regionali di un’assistenza domiciliare a misura di cittadino.

    In particolare, nel biennio 2012-2014 realizzeremo in tre Regioni un progetto specifico che avrà come obiettivo finale la realizzazione di tre Raccomandazioni civiche rivolte ai principali stakeholder e finalizzate al miglioramento dei servizi legati all’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI).

     

  • Accademia dell'Umanizzazione

    Assistenza socio-sanitaria ottimale per pazienti di età medio alta e loro parenti: questo il progetto di questo mese promosso nell'ambito dell'Accademia dell'Umanizzazione. Leggi il progetto, visualizzail database 2010 e quello 2011

  • Raccomandazioni civiche regionali in tema di ADI

    Nell'ambito del progetto "Raccomandazioni civiche regionali in tema di ADI" (2010) è possibile consultare le Raccomandazioni civiche regionali per:

  • Rapporti sull’Assistenza Domiciliare Integrata

    1. Il I Rapporto presenta i principali risultati della ricognizione sulla Assistenza domiciliare integrata condotta da Cittadinanzattiva, attraverso il Tribunale per i diritti del malato, in collaborazione con aziende sanitarie locali, assessorati regionali alle politiche della salute, medici di medicina generale e cittadini utenti del servizio.

  • Rapporti sull'assistenza domiciliare oncologica

    1. Il I Rapporto sull’assistenza domiciliare oncologica presenta i principali risultati della ricognizione sulla assistenza domiciliare in ambito oncologico in Italia, condotta da Cittadinanzattiva attraverso il Tribunale per i diritti del malato.

  • Incontinenza

    Perché una campagna di informazione e tutela sull'incontinenza?

    • Per promuovere una corretta informazione su questa patologia ed aumentare, nei cittadini e negli operatori sanitari, la consapevolezza della possibilità di prevenzione, cura o corretto trattamento;
    • Assistenza Territoriale

      1. Al di fuori dell'ospedale, quali tipi di servizi o strutture è possibile attivare per l'assistenza ai pazienti parzialmente autosufficienti o non autosufficienti?
      Uno dei principi fondamentali del nostro Servizio Sanitario Nazionale è la garanzia della continuità dell'assistenza sanitaria che si esplicita nell'assistenza denominata "distrettuale", ovvero, quella che viene erogata sul territorio. In particolare è possibile attivare servizi di assistenza domiciliare, servizi di assistenza residenziale, con ricovero in Lungodegenze o RSA e di riabilitazione.

      Assistenza Residenziale: le Lungodegenze e le RSA

       

      2. Che differenza c'è tra lungodegenza e RSA?

      • Le lungodegenze sono strutture sanitarie di ricovero per soggetti adulti parzialmente o totalmente non autosufficienti, affetti da patologie croniche non sufficientemente stabilizzate dal punto di vista clinico che necessitano di assistenza continua e cure non erogabili a domicilio, con le finalità di ottenere un miglioramento delle condizioni di malattia o impedirne il peggioramento. Spesso ospitano anche pazienti in fase terminale.
      • Le RSA sono strutture per persone perlopiù anziane e non completamente autosufficienti ed in cui sono garantiti livelli medi di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa.

      3. Che differenza c'è tra l'assistenza prestata dalle lungodegenze e dalle RSA?

      • Nelle lungodegenze vi è una totale presa in carico del paziente, con assistenza medica 24 ore su 24, assistenza infermieristica, prestazioni riabilitative, consulenze specialistiche, assistenza alberghiera e cura della persona. Nelle Lungodegenze il medico curante diventa quello operante nella struttura.
      • Nelle RSA, a differenza delle lungodegenze, non sono presenti medici 24 ore su 24 perché il livello di autosufficienza delle persone ricoverate è più elevato. Il tipo di assistenza è più di tipo infermieristico. Nelle RSA i pazienti hanno un medico di base assegnato che provvede a visite e prescrizioni di farmaci o prestazioni specialistiche.

       

      4. In che modo si entra in Lungodegenza ed in RSA?

      L'ingresso in lungodegenza ed in RSA può avvenire con tre diverse modalità:

      • Per iniziativa dell'ospedale al momento della dimissione nel caso in cui non fosse possibile il ritorno al domicilio ed il livello di complessità delle cure necessarie prevede il ricovero in struttura.
      • Tramite il CAD (centro assistenza domiciliare della asl) che sollecitato dai parenti del degente o dal medico di famiglia, manda in ospedale una apposita commissione (UVG unità valutativa geriatria o UVD unità valutativa distrettuale) che verifica le condizioni fisiche e decide se autorizzare il ricovero o meno.
      • Nel caso il paziente non fosse ricoverato, con una visita diretta domiciliare da parte del CAD su richiesta del medico di famiglia o dai familiari stessi, ma in questo caso l'attesa per l'ingresso nella struttura può prolungarsi perché inserito in liste d'attesa spesso anche molto lunghe.

      5. Quanto si può rimanere in lungodegenza ed in RSA? È previsto un limite di tempo?

      • Sì, il periodo di permanenza in lugnodegenza è di 60 giorni prorogabili qualora il medico (primario del reparto) ne faccia richiesta. A decidere sulla richiesta di proroga avanzata dal medico della lungodegenza è l'apposita Commissione CAD (attraverso l'unità valutativa) del distretto ove ha domicilio la persona ricoverata che deve valutare l'esistenza dei presupposti per il ricovero.

      È molto frequente che la degenza venga prorogata anche a diversi mesi.

      • Anche per le RSA la permanenza è temporanea e perlopiù stabilita in base alle esigenze individuali. La proroga del periodo di degenza è subordinata ad una ulteriore richiesta da presentare, come per le lungodegenze, al CAD che valuterà attraverso la propria commissione (UVG) l'opportunità e l'utilità di prolungare la permanenza in R.S.A.

      6. Cosa si paga?

      • Presso le lungodegenze il paziente non deve pagare nulla infatti alla persona ricoverata sono assicurate tutte le prestazioni sanitarie come i farmaci, i pannoloni, le visite specialistiche oltre alle prestazioni di tipo alberghiero: vitto, alloggio, lavaggio biancheria, ecc. Per questo motivo la commissione CAD per concedere il ricovero in lungodegenza deve valutare, oltre ai requisiti sanitari, anche quelli di tipo economico del paziente.

      Importante!! È bene sapere che l'ingresso in lungodegenza determina la sospensione dell'erogazione dell'eventuale assegno di accompagnamento.

      • Presso le RSA invece si paga una retta mensile relativa alle prestazioni non sanitarie in rapporto alle proprie condizioni reddituali (il Comune interviene nella compartecipazione della retta in base all'ISEE del paziente).

       

      Assistenza domiciliare

      7. In cosa consiste l'assistenza domiciliare?
      È una assistenza erogata al domicilio del paziente dalla Asl di residenza ed offre cure infermieristiche, riabilitative e socio-assistenziali secondo un piano assistenziale definito dal Medico di famiglia e dal personale della ASL.
      Il servizio è prettamente rivolto a persone con patologie oncologiche, croniche, fortemente e progressivamente invalidanti, persone dimesse in regime di dimissione protetta.

      8. In che modo fare la richiesta di attivazione?
      La richiesta di attivazione può essere inoltrata dal medico di famiglia, dal medico ospedaliero, dai servizi sociali, dal paziente stesso o dai familiari.
      Nel caso fossero il paziente o i familiari a fare la domanda, questi si devono recare alla ASL di residenza e presentare la domanda presso l'ufficio per l'assistenza domiciliare.
      Dalla ASL viene attivata entro 24-48 ore dalla domanda, l'UVD (unità valutazione distrettuale) incaricata di valutare le condizioni del potenziale utente e viene fissata una visita.
      L'UVD a seguito della visita, dopo aver sottoposto il consenso informato concorderà, con il paziente ed il medico di famiglia, il piano assistenziale che terrà conto delle reali necessità del paziente, della durata dell'intervento da erogare, delle ore di assistenza da prestare ecc.
      Tali annotazioni dovranno essere riportate su una scheda di ingresso compilata al momento dell'attivazione del servizio.

      9. L'assistenza domiciliare può essere interrotta?
      Solamente nel caso in cui cessino le condizioni che la rendevano necessaria. È sempre l'UVD a valutare la permanenza dei requisiti programmando dei momenti di verifica nel corso del programma. Comunque vi deve essere sempre un preavviso di almeno 7 giorni!!!

       

      (ultimo aggiornamento: gennaio 2011)
      FAQ realizzate grazie a "Tutela Online", con il contributo non condizionato di Celgene

    • Fondazione ISTUD, l'Osservatorio Nazionale delle Cure a Casa

      Lo scopo dell'Osservatorio, realizzato in collaborazione con Cittadinanzattiva, è la diffusione della cultura e il modello assistenziale delle cure domiciliari con particolare attenzione verso la qualità e la sostenibilità economica dell'assistenza domiciliare, coinvolgendo le istituzioni, i servizi e soprattutto i cittadini. Partecipa al sondaggio cliccando al link

    • "Conferenza europea del volontariato, il Governo non l'ha valorizzata"

      "La Conferenza europea 'Sussidiarietà e volontariato in Italia e in Europa' è un'occasione perduta. Il Governo non l'ha affatto valorizzata". È quanto affermano congiuntamente Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza (CNCA), Cittadinanzattiva e Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap (FISH). Il comunicato

    • Raccomandazioni civiche regionali in tema di ADI

      Cittadinanzattiva - attraverso il Tribunale per i diritti del malato - è da anni impegnata in tema di Assistenza Domiciliare Integrata (ADI). In particolare, alla luce delle criticità rilevate ed emerse nel II Rapporto sull'Assistenza Domiciliare Integrata (presentato nel 2009), si è avvertita la necessità di lavorare in maniera attiva per la risoluzione ed il miglioramento di tutti quegli aspetti che non permettono al servizio ADI di operare in maniera adeguata sul territorio.

    • Monitoraggio sul sistema delle cure domiciliari

      I edizione (2005/2006)

      Che cosa stanno facendo le Aziende sanitarie italiane per soddisfare al meglio il bisogno di assistenza domiciliare dei cittadini? Per rispondere a questa domanda Cittadinanzattiva, attraverso la rete del Tribunale per i diritti del malato, ha deciso di raccogliere dati e informazioni, riunendo in un Tavolo di lavoro comune i principali attori impegnati in questo ambito:

    • Servizi socio-sanitari e partecipazione civica: sperimentazioni territoriali

      In questa pagina sono ospitati i documenti frutto di sperimentazioni realizzate a livello locale nell'ambito del programma nazionale "Servizi in appalto e partecipazione civica" sul versante del coinvolgimento dei cittadini nell'analisi e nel monitoraggio di servizi socio-sanitari.

    • Assistenza domiciliare integrata: un servizio gradito ma ancora poco pubblicizzato, con grossi costi

      Assistenza domiciliare integrata: un servizio gradito ma ancora poco pubblicizzato, con grossi costi per le famiglie. Presentato il Primo Rapporto di Cittadinanzattiva sull’ADI.

      Sempre più costi e disagi a carico delle famiglie, anche se esiste il servizio di assistenza domiciliare integrata. A sostenerlo, il primo Rapporto sull’ADI, presentato da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato in un incontro tenutosi oggi a Roma.

    • Assistenza domiciliare oncologica: pesa ancora troppo sulle famiglie

      L'iniziativa ha permesso di realizzare una serie di ricognizioni sull'assistenza domiciliare in ambito oncologico in Italia, condotte da Cittadinanzattiva, attraverso il Tribunale per i diritti del malato, in collaborazione con alcune Aziende sanitarie del Paese.

    • Cultura dei Diritti per Strategie di Qualità Sociale

      Il progetto "D & Q – Cultura dei Diritti per Strategie di Qualità Sociale" è nato con l'obiettivo generale di migliorare, nell'ambito della regione Campania e con particolare riferimento alle province di Napoli e Benevento, la relazione tra pubblico e privato sociale nell'ottica dell'integrazione nella gestione di servizi socio-sanitari complessi ai sensi della legge 328/00.

    • Monitoraggio del servizio di assistenza domiciliare a Pavia

      Si tratta di un progetto realizzato nel 2004 da Cittadinanzattiva su invito dell'Amministrazione comunale e sul coinvolgimento di tre cooperative sociali (MARTA, F.A.I. PONTEVECCHIO e ALDIA), due delle quali aderenti a Confcooperative.

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