Liste di attesa

  • Rapporto “Mi sta a cuore” su patologie cardiovascolari: circa il 50% segnala rinvii

    Mi sta a cuore 12gennaio STD Tavola disegno 1

    Cittadinanzattiva ha reso pubblici oggi i dati di “Mi sta a cuore: un’indagine sul paziente con patologia cardiovascolare”, che ha coinvolto - da luglio a settembre scorsi - 3073 fra pazienti e medici con l’obiettivo di fare il quadro sull’organizzazione dei servizi, l’individuazione di criticità e occasioni di miglioramento dalla diagnosi alla presa in carico, fino alla gestione degli eventi acuti. Due questionari per coinvolgere pazienti, specialisti ospedalieri e medici di base, orientando l’indagine su temi quali la qualità dei servizi, le reti di presa in carico del paziente, l’informazione sui rischi e la gestione della patologia.

    “L’indagine– commenta Francesca Moccia, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva - mostra una buona capillarità di strutture e servizi sul territorio, presenti nel raggio di 40 km per oltre il 70% dei pazienti, ma una forte inadeguatezza dei modelli di gestione del percorso di cura, che rischia di vanificare l’efficacia degli interventi. Modelli applicati a macchia di leopardo che generano difficoltà d’accesso ai servizi e disuguaglianze territoriali. La cardiologia sta soffrendo gravi disagi legati ai ritardi di accesso alle prestazioni segnalati fin dalla prima fase emergenziale e che ancora oggi persistono senza soluzioni: quasi la metà dei cittadini intervistati si è vista sospendere o rimandare le visite senza data, mentre solo il 3% è stato inserito in programmi di telemedicina. La mortalità per patologie cardiovascolari è più che raddoppiata con la pandemia e per questo bisogna urgentemente intervenire per porre fine agli enormi danni che la mancata assistenza del paziente cardiovascolare sta determinando e di cui purtroppo già oggi conosciamo le proporzioni”

  • Liste di attesa post covid-ritardi e scarsa trasparenza: la nostra indagine civica

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    SCARICA L'INDAGINE

    Il tema dell’accesso alle prestazioni risulta essere da sempre una delle principali criticità segnalate dai cittadini al servizio PIT, il servizio di tutela di Cittadinanzattiva.
    La pandemia covid-19 ha fortemente acuito le difficoltà d’accesso alle cure mettendo sotto scacco il diritto alla salute di molti cittadini. La fase pandemica ha mostrato l’incapacità del SSN di continuare a rispondere alla domanda di cura dei pazienti “non Covid” e ciò ha stimolato un’intensa reazione da parte di Cittadinanzattiva che, sin dall’inizio dell’emergenza, e a seguire per tutto il periodo del lockdown e nelle fasi successive, ha promosso iniziative politiche e di mobilitazione sul “ritorno alle cure” al fine di rispondere ai bisogni emersi dall’emergenza sociosanitaria legata al coronavirus e concretizzare il processo di pieno recupero delle prestazioni sanitarie arretrate. In particolare l’impegno si è concretizzato nella promozione di una fitta attività di comunicazione, nella circolazione di informazioni corrette, nell’attivazione di servizi sostitutivi e più in generale, garantendo uno stretto rapporto con le istituzioni ai diversi livelli di governo per contribuire ad assicurare la migliore tutela della salute possibile.

  • Liste di attesa post covid: ritardi e scarsa trasparenza

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    Indagine di Cittadinanzattiva su liste d’attesa e fondi per le Regioni per recuperare le prestazioni sanitarie sospese a causa del covid: grande disomogeneità e trasparenza non effettiva.

    Ancora tanti i ritardi delle Regioni nel recupero delle prestazioni sanitarie rinviate a causa del covid, nonostante i fondi destinati a tale scopo dal decreto-legge 14 agosto 2020, n.104, fondi ancora disponibili come previsto nel Decreto Sostegni bis.

    Nella provincia di Trento si è recuperato il 73% delle prestazioni ambulatoriali (18 mila su circa 24mila), ma solo il 39% degli screening oncologici e appena l’1% dei ricoveri. In Abruzzo il 64% degli screening oncologici sospesi è stato erogato (su un totale di 60 mila), assieme al 43% delle prestazioni ambulatoriali e a quasi il 25% dei ricoveri. In Friuli Venezia Giulia solamente lo 0,7% delle prestazioni specialistiche ambulatoriali è stato recuperato (su un totale di circa 215 mila), insieme al 1% di circa 6 mila ricoveri. In Sicilia sono oltre 3 milioni le prestazioni ambulatoriali e 63 mila i ricoveri non erogati, ma non si sa quanti siano stati recuperati. Così pure in Molise, dove non si hanno notizie certe sul recupero di circa 10 mila prestazioni, fra specialistica e diagnostica, e circa 1100 interventi. Meglio in Valle D’Aosta, dove è stato possibile recuperare il 32% dei ricoveri, il 49% degli screening oncologici (su un totale di circa 12 mila) e il 39% delle prestazioni specialistiche ambulatoriali (su un totale di circa 9 mila). I dati relativi al numero di prestazioni recuperate, sul totale di quelle da recuperare, sono stati forniti anche da Emilia Romagna (95% delle prestazioni e 35% dei ricoveri recuperati al 31/12/2020), Marche (50/70% delle prestazioni e dei ricoveri).

  • L'inchiesta di Radio24 e Cittadinanzattiva: "Non solo Covid, le cure mancate"

    liste attesa rapporto pit salute

    A pagare il prezzo dell'emergenza sanitaria scatenata dal Covid 19 è stata anche l'assistenza ordinaria per tutti quei cittadini - soprattutto fragili e con patologie croniche - che si sono visti rinviare visite e prestazioni. Da maggio, con la cosiddetta fase 3 la macchina si è riavviata, ma in molte Regioni, non solo quelle più colpite dai contagi, la ripartenza della sanità "non Covid" è ancora a singhiozzo.

    Ascolta sul sito web di Radio24 l'inchiesta "Non solo covid, le cure mancate" che ripercorre con medici e pazienti la corsa a ostacoli dell'assistenza, alla ricerca di soluzioni strutturali per rafforzare il Servizio sanitario nazionale e offrendo con Cittadinanzattiva una bussola per gli utenti alle prese con liste d'attesa infinite.

  • Liste di attesa e coronavirus: cosa sapere per la fase 3

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    In questi mesi l’emergenza sanitaria scatenata dal COVID-19 ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario nazionale, con un’inevitabile ricaduta su tutte quelle visite ambulatoriali e quegli interventi chirurgici, ritenuti “differibili”, in base alla classificazione fornita dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa” e alle linee Guida emesse dal Ministero della Salute per la gestione delle urgenze anche durante la pandemia.

    Da maggio però, con l’avvio della cosiddetta “Fase 3”, sono state emanate nuove “linee guida” per consentire la ripartenza, con le dovute precauzioni del caso, dell’ordinaria assistenza per tutti coloro che si sono visti rinviare prestazioni a causa del COVID, per i malati cronici e per coloro che devono effettuare delle visite e/o degli esami specialistici di approfondimento.

  • Liste di attesa e fase 3 dell’emergenza: cosa sapere

    liste d attesa

    In questi mesi l’emergenza sanitaria ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario nazionale, con un’inevitabile ricaduta su tutte quelle visite ambulatoriali e quegli interventi chirurgici ritenuti “differibili”. Con l’avvio della cosiddetta “Fase 3”, sono state emanate nuove “linee guida” per consentire la ripartenza dell’ordinaria assistenza per tutti coloro che si sono visti rinviare prestazioni a causa del COVID-19, per i malati cronici e per coloro che devono effettuare visite, esami specialistici o interventi chirurgici.

    Cittadinanzattiva nell’aggiornamento della Guida Covid-19 fornisce informazioni sulle principali novità introdotte per la prenotazione di prestazioni sanitarie, le modalità e i tempi di attesa, sia per quanto riguarda i nuovi appuntamenti che per quelli rinviati durante l’emergenza COVID, premettendo che, nonostante la normativa in larga parte comune, possono riscontrarsi alcune differenze tra le varie Asl e gli ospedali nelle diverse Regioni.

    Dal come evitare code ed assembramenti, a cosa fare in caso di interventi chirurgici rimandati durante l’emergenza, alle nuove regole da osservare in ambulatori, studi medici e sale di attesa, ecco alcune cosa da sapere su accesso alle cure sanitarie e liste di attesa in Fase 3 Covid-19:

  • Le liste d’attesa durante il coronavirus

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    In questi mesi l’emergenza sanitaria scatenata dal COVID-19 ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario nazionale, con un’inevitabile ricaduta su tutte quelle visite ambulatoriali e quegli interventi chirurgici, ritenuti “differibili”, in base alla classificazione fornita dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa” e alle linee Guida emesse dal Ministero della Salute per la gestione delle urgenze anche durante la pandemia.

    Da maggio però, con l’avvio della cosiddetta “Fase 3”, sono state emanate nuove “linee guida” per consentire la ripartenza, con le dovute precauzioni del caso, dell’ordinaria assistenza per tutti coloro che si sono visti rinviare prestazioni a causa del COVID, per i malati cronici e per coloro che devono effettuare delle visite e/o degli esami specialistici di approfondimento.

     Andiamo quindi ad analizzare le novità introdotte per quanto concerne i vari aspetti della prenotazione, delle modalità e dei tempi di attesa, sia per quanto riguarda i nuovi appuntamenti che per quelli rinviati durante l’emergenza COVID, premettendo necessariamente che, nonostante la normativa in larga parte comune, possono riscontrarsi alcune differenze tra le varie Asl e gli ospedali nelle diverse Regioni.

    Prenotazioni e pagamenti: come evitare code e assembramenti

    Il Ministero della Salute, per fare in modo di evitare possibili assembramenti nelle sale d’attesa e lunghe code agli sportelli del CUP, si è prodigato nel raccomandare l’utilizzo di modalità telefoniche/telematiche, ossia “da remoto”, sia per quanto riguarda la gestione delle prenotazioni che per il pagamento del ticket.

    È quindi consigliabile telefonare o consultare il CUP online sul sito dell’Asl o della Regione di residenza, prima di recarsi in ambulatorio o in ospedale. Sarà poi compito delle varie strutture ospedaliere e ambulatoriali regolare gli accessi del pubblico, in modo da garantire la sicurezza e il rispetto delle norme di distanziamento per tutti coloro che dovranno recarsi presso le strutture sanitarie.

    Una volta ottenute le informazioni sull'inserimento in lista d'attesa per la prestazione interessata, si viene solitamente contattati qualche giorno prima della data stabilita per confermare la propria presenza e per ottenere informazioni aggiuntive sul luogo e orario. Se si è impossibilitati ad effettuare la prestazione è bene notificarlo immediatamente e, al massimo, 24 ore prima al CUP (Regionale, della ASL o della Struttura), per evitare di doverla comunque pagare. Si segnala inoltre che, anche per quanto riguarda i Centri di Prelievo del sangue, è stato previsto che l’accesso alle suddette strutture possa effettuarsi solo a seguito di una prenotazione telefonica/telematica.

    Operazione annullata durante l’emergenza COVID: come comportarsi

    Il Ministero della Salute ha emanato diversi protocolli, in base all’urgenza dell’intervento stesso. Ovviamente è stato previsto che tutte le operazioni urgenti, oncologiche e con codice “A” (ossia da eseguire entro 30 giorni), abbiano la priorità rispetto agli altri interventi in sede di riprogrammazione; per quanto concerne le altre classi di priorità, ossia i codici “B” (da eseguire entro 60 giorni), “C” (da eseguire entro 180 giorni) e “D” (da eseguire entro 12 mesi), è stata raccomandata la scelta di una riprogrammazione scaglionata sia in base alle suddette classi che in base alla valutazione singola delle condizioni cliniche del paziente.

    Una volta che si verrà contattati per l’intervento, stando alle nostre esperienze dirette, si dovrà osservare un periodo di limitazione dei contatti sociali nelle settimane precedenti all’intervento e, qualche giorno prima dell’effettivo ricovero, si verrà contattati per effettuare il tampone faringeo presso la struttura nella quale avverrà l’intervento, senza bisogno di scendere dal proprio veicolo.

    Misure di prevenzione: le nuove regole da osservare nelle strutture

    Con la fine del lockdown e il ritorno alla normalità di tutte le attività quotidiane sono state emanate specifiche misure di prevenzione che sia i privati cittadini che tutte le varie strutture, anche sanitarie, devono rispettare per prevenire una nuova diffusione del contagio (consulta la nostraGuida COVID).

    Per quanto riguarda le strutture ospedaliere, siano esse private o pubbliche, le linee guida del Ministero prevedono:

    • controlli agli ingressi nelle strutture, con misurazione della temperatura tramite il termo scanner e igienizzazione delle mani tramite gel igienizzante, e obbligo di indossare la mascherina all’interno delle varie sale e ambulatori;
    • divieto di ingresso per gli accompagnatori, sia per quanto riguarda il pronto soccorso che per quanto concerne le sale d’attesa, salvo i casi nei quali lo siano di minori, persone non autosufficienti e/o con difficoltà linguistiche;
    • gli aggiornamenti sulla salute dei propri cari, a seguito dell’intervento, devono essere forniti telefonicamente, in modo da evitare che vi siano assembramenti di parenti e/o familiari nella struttura ospedaliera;
    • mantenimento dei cosiddetti “percorsi separati”, organizzati durante la pandemia, per dividere i pazienti non infetti, da quelli che presentano sintomi riconducibili al COVID.

    Misure di prevenzione: le nuove regole da osservare negli ambulatori

    Anche per quanto riguarda le visite, sia quelle da effettuare in ambulatorio che quelle a domicilio, il Ministero ha prodotto specifiche linee guida.

    Innanzitutto, per impedire il verificarsi delle tipiche situazioni nelle quali ci si ritrovava in sale d’attesa iper-affollate ad attendere per ore il proprio turno, la visita ambulatoriale deve essere necessariamente prenotata telefonicamente tramite il proprio medico di famiglia che, durante la conversazione, eseguirà già una prima valutazione dei sintomi del paziente. È stato altresì consigliato, quando possibile, di risolvere i casi sia tramite il suddetto consulto telefonico o attraverso l’utilizzo del Fascicolo Sanitario Elettronico, nel caso in cui vi sia la necessità di far analizzare i risultati degli esami effettuati o per ricevere le ricette con la prescrizione di farmaci e/o ulteriori visite ed esami.

    Le prescrizioni farmaceutiche, almeno fino al 31 luglio, potranno poi essere inviate tramite posta elettronica, sms o WhatsApp al paziente, in modo che possa recarsi in farmacia senza dover necessariamente recarsi a ritirare la ricetta cartacea.

    Se al termine del consulto telefonico verrà invece confermata la necessità di una visita in presenza, anche in questo caso valgono le regole precedenti: obbligatorietà di accesso all’ambulatorio con la mascherina; igienizzazione delle mani e rispetto delle misure di distanziamento sociale con gli altri pazienti eventualmente in attesa.

    Raccomandazioni finali e consigli utili

    Per constatare come procederà la ripresa delle visite e degli interventi rinviati a causa del COVID sul territorio nazionale, avremmo bisogno di tempo. I primi segnali, che ci arrivano dai nostri volontari sul territorio, ci raccontano di un avvio “in salita”, con ritardi nelle aperture e nell’erogazione dei servizi, soprattutto per i pazienti cronici, anche in regioni colpite in misura minore dal COVID, come la Sardegna e il Molise. In altre invece, come il Trentino-Alto Adige e le Marche, ci viene segnalato come risulti impossibile prenotare nuove visite od esami a causa di liste ancora bloccate, dovendo smaltire copiosi arretrati, o per mancata risposta da parte dei CUP.

    Cittadinanzattiva sta raccogliendo le segnalazioni dei cittadini sulle liste di attesa. Se volete aiutarci a verificare cosa sta succedendo nelle varie Regioni, o se avete delle segnalazioni da fare in caso di disservizi o disagi riscontrati, scriveteci al seguente indirizzo mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

    Nell’attesa di capire come si evolverà la situazione nei prossimi mesi, ciò che possiamo fare è ricordarvi le nostre raccomandazioni:

    • prima di svolgere esami specialistiche o visite ambulatoriali. Contattate telefonicamente o via email le strutture sanitarie, in modo da potervi poi recare in sicurezza presso le strutture;
    • munitevi sempre di mascherina e rispettate le norme di distanziamento fisico presso ambulatori e studi medici;
    • ricordatevi che l’accesso al Pronto Soccorso, o nelle sale d’attesa, è vietato per gli accompagnatori, a meno che il paziente sia un minore o una persona non autosufficiente;
    • ricordatevi altresì che non è prevista la sosta prolungata, da parte dell’accompagnatore e dei parenti o familiari vari, in attesa che l’intervento abbia termine;
    • munitevi di un indirizzo di posta elettronica, o di uno smartphone, per poter ricevere eventuali prescrizioni del vostro medico curante, senza bisogno di recarvi a ritirarle presso lo studio;
    • monitorate le pagine web delle Asl della vostra Regione di residenza per essere prontamente a conoscenza di eventuali limitazioni aggiuntive rispetto alle modalità di accesso alle varie strutture, compresi i Centri di Prelievo del sangue, come quelle previste da Emilia-Romagna e Liguria che, fino al 30 settembre, prevedono la sospensione dell’accesso diretto;
    • nel caso si riscontrino abusi, mancanza di informazioni o eccessivi tempi di attesa rispetto a quanto previsto dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa”, è prevista la possibilità di segnalare tali disagi direttamente alla Direzione Sanitaria, in quanto responsabile e garante della procedura, oppure contattando l’URP (Ufficio Relazioni con il Pubblico), in maniera formale o informale, tramite raccomandata a/r o tramite PEC;
    • ricordatevi inoltre che i tempi di attesa per le visite e gli esami specialistici variano in base al codice previsto dal “Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa”, e si distinguono in base alla tipologia di prestazione.
      Per le visite e gli esami specialistici si ha: codice “U” per “Urgente, con prestazione da erogare entro 72 ore; codice “B” per “Breve”, da erogare entro 10 giorni; codice “D” per “Differibile”, da erogare entro 30 giorni se si tratta di visita o entro 60 giorni se si tratta di esame; codice “P” per “Programmabile”, da erogare entro 120 giorni.
      Per quanto riguarda gli eventi chirurgici, invece, esistono le seguenti priorità: codice “A”, attesa massima 30 giorni; codice “B”, attesa massima 60 giorni; codice “C”, attesa massima 180 giorni; codice “D”, attesa massima 12 mesi.
    • è possibile consultare le linee guida complete emanate dal Ministero della Salute, per quanto concerne la riattivazione delle attività programmate considerate differibili, al seguente indirizzo: “Linee Guida Complete - Ministero della Salute”

     

    La Guida Coronavirus è realizzata grazie al sostegno non condizionante di Bayer, Celgene, Novo Nordisk, Servier e Janssen.

  • Liste d'attesa: 75% bloccate e sei mesi di ritardo per effetto coronavirus

    liste dattesa comunicato

    "Se ogni anno sono circa 750mila i cittadini che si spostano per avere cure in regioni diverse da quella di residenza, quasi sempre in direzione nord, lo studio di Nomisma ha calcolato che durante la pandemia questo flusso ha avuto un blocco pressoché totale. Stiamo parlando di persone che per oltre il 90% si sposta per ricoveri acuti in regime ordinario e che si sobbarca spese anche ingenti. Con la sospensione dei ricoveri differibili, Nomisma ha stimato che siano stati rimandati il 75% dei ricoveri per interventi chirurgici in regime ordinario. Considerando un blocco totale della attività per due mesi, questo significa 410mila ricoveri per interventi chirurgici da riprogrammare."

  • Liste d'attesa: le criticità in Veneto

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    Liste d'attesa, problema annoso e ormai cronico del nostro SSN. Al TG3 ne parla Cittadinanzattiva Veneto, grazie all'attività trimestrale di monitoraggio svolta all'interno delle strutture e dei presidi sanitari locali. Sul sito web Rai.it la puntata intera del TG3 con gli interventi di Cittadinanzattiva (a partire dal minuto 21:05).

  • XXII Rapporto PiT Salute: l'intervista ad Antonio Gaudioso e i materiali

    MINISTERO DELLA SALUTE PIT copy

    Presentato lo scorso 11 dicembre il XXII Rapporto PiT Salute di Cittadinanzattiva: costi, burocrazia e difficoltà di accesso ai servizi sanitari le principali questioni segnalate dai cittadini.

    Guarda anche l’intervista ad Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva, e il video sulle nostre proposte dall'account Twitter di Cittadinanzattiva.

  • XXII Rapporto PiT Salute: il SSN tra attese e promesse disattese

    MINISTERO DELLA SALUTE PIT

    Un servizio sanitario con problemi rilevanti di costi, peso della burocrazia e accesso in una parte ancora significativa del Paese: aumentano le segnalazioni per le attese, a cui i cittadini hanno purtroppo imparato a rispondere mettendo mano alla tasca per pagare l’intramoenia o il privato, e aumentano le segnalazioni relative alla assistenza territoriale. Questo il quadro che emerge dal 22° Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato presentato oggi a Roma, alla presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza.  Lo stesso fa riferimento a 21.416 segnalazioni dei cittadini alle sedi territoriali del Tribunale per i diritti del malato e ai servizi PIT Salute locali. Il Rapporto è realizzato con il sostegno non condizionante di FNOPI, FNOMCeO e FOFI.

    Importante la scelta dell’abolizione del superticket, così come alcune misure contenute nel Patto per la salute, come i nuovi fondi a disposizione e la possibilità di assumere nuovo personale che possa migliorare gli standard di erogazione e possibilmente contribuire alla riduzione delle liste di attesa. Emerge poi come il vero tallone d’Achille il tema dei servizi territoriali, poiché non esistono modelli organizzativi definiti e standard che si possano far rispettare: su questo occorre intervenire immediatamente. Ed è decisivo che nei prossimi mesi si metta mano a quanto definito nel Patto in termini di organizzazione di questi servizi. Per noi la vera battaglia sarà per la sburocratizzazione del SSN affinché diventi davvero a misura del cittadino, intervenendo per facilitare l’accesso ai servizi e eliminare i tanti costi diretti e indiretti, derivanti ad esempio dal labirinto burocratico”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • Presentato il XXII Rapporto PiT Salute

    Un servizio sanitario con problemi rilevanti di costi, peso della burocrazia e accesso in una parte ancora significativa del Paese: aumentano le segnalazioni per le attese, a cui i cittadini hanno purtroppo imparato a rispondere mettendo mano alla tasca per pagare l’intramoenia o il privato, e aumentano le segnalazioni relative alla assistenza territoriale. Questo il quadro che emerge dal 22° Rapporto Pit Salute di Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato presentato oggi a Roma, alla presenza del Ministro della Salute Roberto Speranza. Lo stesso fa riferimento a 21.416 segnalazioni dei cittadini alle sedi territoriali del Tribunale per i diritti del malato e ai servizi PIT Salute locali. Il Rapporto è realizzato con il sostegno non condizionante di FNOPI, FNOMCeO e FOFI.

    Importante la scelta dell’abolizione del superticket, così come alcune misure contenute nel Patto per la salute, come i nuovi fondi a disposizione e la possibilità di assumere nuovo personale che possa migliorare gli standard di erogazione e possibilmente contribuire alla riduzione delle liste di attesa. Emerge poi come il vero tallone d’Achille il tema dei servizi territoriali, poiché non esistono modelli organizzativi definiti e standard che si possano far rispettare: su questo occorre intervenire immediatamente. Ed è decisivo che nei prossimi mesi si metta mano a quanto definito nel Patto in termini di organizzazione di questi servizi. Per noi la vera battaglia sarà per la sburocratizzazione del SSN affinché diventi davvero a misura del cittadino, intervenendo per facilitare l’accesso ai servizi e eliminare i tanti costi diretti e indiretti, derivanti ad esempio dal labirinto burocratico”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • Liste d'attesa, diritti e tutela: Cittadinanzattiva a Mi Manda Rai3

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    All'interno dello spazio di approfondimento di Rai3, Francesca Moccia - Vice Segretario generale di Cittadinanzattiva - commenta i dati e le storie di liste d'attesa e chiarisce quali sono i diritti dei cittadini e le modalità di tutela.

  • Gaudioso al TG5 su liste d'attesa: servono interventi su personale e macchinari

    liste dattesa cosa fare

    Nell'edizione del 31 ottobre u.s. del TG delle 13:00 Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva, ha commentato i dati recentemente pubblicati dall'Associazione nel report Osservatorio nazionale sul federalismo in Sanità, sottolineando come l'offerta del SSN non rispetti gli standard di attesa e non permetta una personalizzazione delle cure. Gaudioso indica anche, come necessari, interventi in tema di personale e di macchinari, per migliorare qualità e tempistica della presa in carico.

  • Osservatorio federalismo, Cittadinanzattiva: ritardi su vaccini e liste attesa

    osservatorio civico federalismo sanita 2019 copy

    Il sud è in affanno sulle liste d’attesa, il nord sui vaccini: i dati raccolti da Cittadinanzattiva attraverso l’annuale Osservatorio sul Federalismo fotografano una situazione in cui tutte le regioni manifestano problemi nell’adeguarsi alla normativa nazionale, in special modo per quanto riguarda vaccinazioni e liste d’attesa.

  • Liste d'attesa, diritti e tutela: Cittadinanzattiva a Mi Manda Rai3

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    In occasione della puntata del 14/10/2019, la trasmissione di approfondimento di Rai3 ha ospitato Monia Mancini, Segretario regionale di Cittadinanzattiva Marche, per parlare di liste d'attesa; al centro dello spazio tematico la storia di una cittadina seguita da Cittadinanzattiva, e le riflessioni di Mancini con le indicazioni di tutela della nostra organizzazione.

  • CA al Tg3: Serve investimento straordinario su SSN per attese e accesso

    ssn sostenibilità

    Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, in un'intervista al Tg3, ricorda lo stato attuale della Sanità e sottolinea la necessità di investimenti per migliorare e rendere equanime l'accesso ai servizi sanitari e ridurre i tempi di attesa.

  • Liste d’attesa: le nuove FAQ e la sezione di tutela sul nostro sito web

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    In riferimento alla nuova normativa sul tema delle liste d’attesa, Cittadinanzattiva pubblica sul proprio sito web una pagina di informazione, approfondimento e tutela.

    Online i riferimenti alla normativa, a cosa cambia rispetto alla precedente, i nuovi diritti e tempistiche e la modulistica per tutelare i propri diritti.

  • Liste di attesa: cosa sapere e come agire

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    FAQ P.N.G.L.A. (Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa) 2019/2021

    La nuova normativa sulle liste d’attesa (“Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 tra il Governo, le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, sul Piano Nazionale di Governo delle Liste d'Attesa per il triennio 2019 - 2021, di cui all'articolo 1, comma 280, della legge 23 dicembre 2005, n. 266”) ha apportato dei cambiamenti in materia?
    Il Ministero ha disposto delle modifiche importanti, a proposito di liste d’attesa: sul numero di prestazioni garantite e monitorate, sui tempi massimi di erogazione, sul ruolo delle strutture che hanno il paziente in carico, oltre che sulle tecnologie messe a disposizione dei cittadini per usufruire dei servizi di prenotazione di visite, esami e ricoveri.

     

    Quante e quali sono le prestazioni per cui i tempi massimi sono garantiti?
    Il rispetto dei tempi di attesa va garantito per tutte le prestazioni erogate dal SSN e dalla sanità regionale pubblica. Il Ministero, in tale ottica, tiene sotto controllo particolare (con un esteso e costante monitoraggio) alcune prestazioni di specialistica ambulatoriale (69 in totale, divise in 14 visite e 55 esami strumentali) e altre in regime di ricovero (17 in totale) per garantire l’aderenza alle indicazioni di attesa massima.

     

    Ci sono delle novità anche sulla modalità di prescrizione? Devo comunicare o chiedere qualcosa al mio Medico di base o allo Specialista?
    Il Medico prescrittore, sia esso di base o specialista, per le prime visite e prime prestazioni strumentali ambulatoriali, deve sempre indicare una delle quattro classi di priorità:

    U – con attesa massima 72 ore;
    B – con attesa massima 10gg;
    D – con attesa massima 30gg per le visite e 60gg per gli esami;
    P – con attesa massima 180gg (fino al 31/12/2019, poi 120gg).

     

    Per quanto riguarda i tempi di attesa delle prestazioni ambulatoriali, ho sentito dire che il nuovo PNGLA stabilisce nuovi criteri. Di che si tratta esattamente?
    A partire dal 31/12/2019, sempre per le prime visite e prime prestazioni strumentali ambulatoriali, l'attesa massima con classe di priorità “P” viene ridotta: si passa da 180gg a 120 gg.

     

    Per i ricoveri cambia qualcosa? Quali sono i tempi stabiliti dal nuovo PNGLA?
    Per i ricoveri, innanzitutto, l’inserimento in lista d’attesa deve essere effettuato tramite procedura informatizzata. Al momento dell’inserimento in lista d’attesa, al cittadino devono essere comunicate le informazioni sul suo ricovero, sulla classe di priorità e sui tempi massimi di attesa. Il cittadino può, inoltre, chiedere alla Direzione Sanitaria o Direzione Medica ospedaliera di prendere visione della sua posizione in lista d’attesa, anche successivamente all’inserimento.
    Per i ricoveri sono previste quattro classi di priorità, che corrispondono ad altrettante attese massime:

    A - con attesa massima 30gg;
    B - con attesa massima 60 gg;
    C - con attesa massima 180gg;
    D - con attesa massima 12 mesi.

     

    Ho letto che il nuovo PNGLA prevede anche dei “percorsi di garanzia/tutela”: di che si tratta e come funzionano?
    I "percorsi di garanzia/tutela” devono essere attivati dalle regioni, e debbono prevedere dei percorsi di accesso alternativi alle prestazioni specialistiche (non per i ricoveri, in questa prima fase), nel caso che si superino i tempi indicati dal PNGLA e da quello regionale: in tali situazioni è possibile richiedere la possibilità di effettuare la prestazione in regime di privato accreditato (punto 14)

     

    Per quanto riguarda le visite di controllo, il nuovo PNGLA prevede qualche misura di tutela per i cittadini?
    Una delle indicazioni del nuovo PNGLA (al punto 13) è relativa alle visite di controllo e disciplina che le strutture che hanno in carico il paziente devono provvedere anche alla prenotazione delle necessarie prestazioni di controllo, in un sistema integrato di CUP che eviti le sovrapposizioni e miri a rispettare le priorità e le esigenze cliniche.

     

    Il nuovo PNGLA prevede altre forme di tutela e partecipazione dei cittadini?
    Secondo il punto 17 del nuovo PNGLA (e come indicato dall’Accordo Stato-Regioni n. 198 del 18/11/2010 art. 3 comma 3) ogni Regione deve attivare un Organismo paritetico regionale, con il compito di riunire le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, e le organizzazioni rappresentative degli utenti e di tutela dei diritti.

     

    Ho saputo che con il nuovo PNGLA saranno obbligatori i CUP regionali e la prenotazione dalle farmacie. È vero?
    Si, il nuovo PNGLA è molto incentrato sulla trasparenza e sull’accessibilità: prevede che ogni Regione si doti di un sistema prenotazione CUP online (punto 20) aggiornato in tempo reale, che permetta di consultare i tempi attesa per visite e esami del SSR o della libera professione intramuraria. Il CUP online, inoltre, deve permettere di prenotare e pagare la prestazione, di richiedere e stampare il promemoria e le informazioni sull’appuntamento ottenuto. La possibilità di prenotare le prestazioni specialistiche ambulatoriali deve anche essere fornita attraverso le farmacie di comunità.

     

    Se mi viene comunicato che la lista d’attesa per una determinata prestazione è chiusa, posso fare qualcosa? Il nuovo PNGLA prevede indicazioni particolari?
    Come nella precedente normativa, e in coerenza con il diritto all’accesso alle prestazioni sanitarie e all’appropriatezza, la sospensione o la chiusura delle liste rimane un’azione illegittima punibile per legge (legge n. 266/2005, art. 1 commi 282 e 284).
    Il Nuovo PNGLA, su questo particolare aspetto, fa un ulteriore passo in avanti: se gli obiettivi di salute e assistenziali non dovessero essere raggiunti, infatti, la Direzione Generale ASL/AO può automaticamente esser rimossa dal suo incarico, per inadempienza (come da indicazioni del decreto legislativo n. 502 del 30/12/1992, art. 3 bis, comma 7 bis).

     

    TUTéLATI !

     

    Cosa posso fare quindi se al momento della prenotazione mi comunicano che la lista d’attesa per la prestazione di cui ho necessità è bloccata?
    Quando ti trovi di fronte ad una lista bloccata ti suggeriamo di:

    • SSegnalare il fatto inviando tramite comunicazione ufficiale (raccomandata r/r o PEC) alla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria, all’Assessorato alla Sanità della tua Regione e a Cittadinanzattiva il modulo per richiedere lo sblocco delle liste e l’applicazione dell’ammenda;
    • Chiamare il CUP per conoscere quali altre strutture possono erogare la prestazione."

     

    Nel caso di superamento dei tempi massimi, invece, cosa devo fare?
    Il suggerimento è di inviare il modulo per chiedere l’individuazione della struttura pubblica o convenzionata in grado di erogare la prestazione di diagnostica o specialistica entro i tempi massimi stabiliti o autorizzare la prestazione in intramoenia senza oneri aggiuntivi oltre al ticket. E' bene inserirsi comunque in lista d'attesa, anche se non sono rispettate le condizioni di prescrizione, proprio per dimostrare l'impossibilità di ottenere il diritto quando si contatterà la ASL successivamente. Nel caso di superamento dei tempi massimi per gli interventi chirurgici puoi utilizzare questo modulo."

     

    Dove posso trovare l’elenco delle prestazioni e i relativi tempi massimi d’attesa? 
    Il dettaglio delle prestazioni individuate dal Piano Nazionale e le modalità di erogazione dei servizi possono essere visionati nella sezione apposita del sito web del Ministero della Salute, dove è contenuto il testo del nuovo PNGLA.
    Per le disposizioni regionali puoi consultare anche il sito web della tua Regione di appartenenza o rivolgerti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico della tua ASL.

     

    Voglio effettuare la prestazione solo in una determinata struttura e ho verificato che l’attesa proposta non rispetta i tempi massimi previsti. Cosa posso fare?
    Se decidi di recarti solo ed esclusivamente in una struttura, ma altre strutture nella tua ASL sono in grado di erogare quella stessa prestazione nel rispetto dei tempi massimi, non ci sono alternative: devi attendere il tuo turno.
    Il consiglio è quello di contattare sempre il CUP al fine di individuare la struttura che eroghi la prestazione nel minor tempo possibile oppure parlarne con il tuo medico per valutare se le attese sono compatibili con le tue necessità!!!

     

    Se la prestazione che devo eseguire è inserita nel piano di governo ma è un controllo e non una prima visita ed ho necessità di avere la prestazione in tempi più brevi cosa posso fare?
    Se l’attesa prospettata dal CUP risulta incompatibile con le tue necessità parlane con il tuo medico che eventualmente provvederà a certificare la necessità della prestazione in tempi più brevi. Utilizza il modulo e allega la certificazione del medico che attesta l’incompatibilità dei tempi.

     

    Devo svolgere una visita di controllo ma i tempi comunicati superano quelli pubblicati nel piano: è legale?
    Il Piano ha fissato tempi massimi per prestazioni diagnostico-specialistiche in regime ambulatoriale solo per le prime visite e primi esami diagnostici ovvero per quelle prestazioni volte ad individuare una diagnosi; restano quindi esclusi i controlli periodici.

    Per informazioni ulteriori e approfondimenti contatta le nostre sedi territoriali o attraverso il form di segnalazione.

    (Ultimo aggiornamento: luglio 2019)


  • Insediato l'Osservatorio sulle liste di attesa, Cittadinanzattiva presente!

    Si è insediato nei giorni scorsi presso il ministero della Salute, alla presenza del ministro Giulia Grillo. All’incontro hanno preso parte i rappresentanti delle Regioni, di Agenas, dell'Istituto superiore di sanità, di Cittadinanzattiva e le Direzioni generali della Programmazione e dei Sistemi informativi del ministero. Il tavolo è presieduto dal direttore della Programmazione, Andrea Urbani.
     
    Sarà presto definito il cronoprogramma operativo con l’indicazione dei tavoli di lavoro per monitorare il recepimento del Piano nazionale di gestione delle liste d’attesa (Pngla) a livello regionale.

  • Diritti fra attese e sospensioni: i nostri consigli sulle liste d'attesa

    liste d attesa i nostri consigli

    È online l’approfondimento del Corriere della Sera sull’argomento liste d’attesa: Cittadinanzattiva ricorda quanto previsto dalle nuove normative, per quanto riguarda la pubblicità delle informazioni, il rispetto dei tempi di attesa e l’appropriatezza delle procedure.
    A tutela dei cittadini vengono chiarite le indicazioni del recente Piano Nazionale di Governo delle Liste d’Attesa, e le novità che riguardano i ricoveri, le tempistiche di attesa e il numero verde del Ministero sul tema.

  • Il 27 giugno a Nola un incontro sulle liste d'attesa

    liste d attesa campania

    Cittadinanzattiva Campania, il 27 giugno a Nola, organizza un evento di approfondimento e informazione sulle liste d'attesa nella regione Campania. Sono previsti momenti di commento da parte di rappresentanti istituzionali e delle associazioni presenti all'incontro, analizzando in particolare lo stato di attuazione del Piano Nazionale di Governo delle Liste d'Attesa (PNGLA 2019/2021). 

  • Liste di attesa e spesa privata: si finanzi adeguatamente il SSN e si rendano effettivi i LEA

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    “Abbiamo in più occasioni sottolineato come la somma di liste di attesa lunghe, costi spesso più convenienti nel privato, piani di rientro e scarsa capacità di programmazione avrebbero  aumentato il ricorso alle prestazioni a pagamento e acuito la distanza tra cittadini e uno dei pilastri fondamentali del nostro welfare che è appunto il SSN, che da solo contribuisce a circa l’11% del Pil a fronte di un investimento intorno al 6,6%. Così Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • In audizione dal Ministro Grillo: patto per la salute, governance e partecipazione al centro dell’incontro.

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    Cittadinanzattiva in audizione dal Ministro Grillo: patto per la salute, governance e partecipazione al centro dell’incontro.

    Una delegazione nazionale di Cittadinanzattiva, guidata dal segretario generale Antonio Gaudioso, ha incontrato ieri il Ministro della Salute Giulia Grillo per discutere di proposte dell’organizzazione tese al miglioramento di alcune misure già adottate o che saranno adottate in futuro, a partire dal Patto per la salute, che secondo l’organizzazione contiene aspetti potenzialmente positivi per i diritti dei cittadini.

  • Liste di attesa e spesa privata: dati che confermano quanto denunciamo da anni

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    Liste di attesa e spesa privata: dati che confermano quanto denunciamo da anni. Ora si finanzi adeguatamente il SSN e si rendano davvero esigibili e effettivi i LEA.
    “Da tempo denunciamo che il definanziamento di fatto del SSN avvenuto in questi anni ha effetti deleteri sull’intero sistema. Non solo obbliga i cittadini a far ricorso al privato, ma ingenera un senso di frustrazione anche negli operatori, che molto spesso si vedono non messi in grado di rispondere alle esigenze di salute delle persone. I dati pubblicati oggi non fanno altro che certificare come reali i nostri timori”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva sui dati pubblicati oggi e relativi ad una ricerca Rbm-Censis.

  • Congresso ASCO 2019: ecco le difficoltà dei pazienti oncologici in Italia

    Dai lunghi tempi di attesa alla difficoltà di accedere alle cure farmacologiche innovative, dalla carenza dei servizi sul territorio alle difficoltà psicologiche legate alla malattia. È il labirinto in cui si muove il paziente oncologico nel nostro Paese, come emerge dai dati raccolti nell’ultimo anno da Cittadinanzattiva che sarà presente con il segretario generale Antonio Gaudioso ai lavori del 55° Congresso mondiale Asco, in programma a Chicago dal 31 maggio al 4 giugno.

    Medicina personalizzata e umanizzazione delle cure sono due temi fondamentali, al centro dei lavori del Congresso ASCO, che riguardano anche il nostro Paese, come mostrano i nostri dati. Ciò significa avere la possibilità di adattare la medicina ai bisogni delle persone, così differenti nel nostro Paese soprattutto fra aree interne e città, garantire un accesso trasparente all’innovazione e insieme un percorso di umanizzazione delle cure che tenga conto dei bisogni delle persone, e ancora accessi rapidi e organizzazione dei servizi territoriali all’altezza di un Paese civile. Questo vale soprattutto per le malattie oncologiche che riguardano la vita di tanti cittadini e delle loro famiglie”, afferma Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • Liste d'attesa: preoccupati per il ritardo delle Regioni

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    La scadenza dello scorso 22 aprile per la predisposizione dei Piani regionali di governo delle liste di attesa non è stata rispettata da tutte le Regioni. "Siamo molto preoccupati per il mancato rispetto della scadenza prevista, e chiediamo a tutte le Regioni di dare un segnale in questo senso, accelerando la realizzazione”, afferma Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva. “Chiediamo contemporaneamente al Ministero di accelerare le procedure per la effettiva assunzione del personale specialistico necessario affinché la macchina funzioni in modo fluido”.

  • Liste di attesa: ancora non tutte le Regioni hanno predisposto il piano regionale di governo

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    Non tutte le Regioni hanno rispettato la scadenza dello scorso 22 aprile per la predisposizione del Piano regionale di governo delle liste di attesa, strumento attraverso il quale far diventare operativo al livello locale il nuovo Piano Nazionale. A denunciarlo è Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato. “Da anni denunciamo il crescente fenomeno delle liste di attesa”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva, “e da anni attendevamo un nuovo Piano, a cui abbiamo contribuito attivamente, e che speriamo possa incidere positivamente sui diritti dei cittadini. E’ per questo che siamo molto preoccupati per il mancato rispetto della scadenza prevista, e chiediamo a tutte le Regioni di dare un segnale in questo senso, accelerando la realizzazione”.

  • XIII Giornata europea dei diritti del malato: iniziative in tutta Italia sulle liste di attesa

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    Si celebra oggi in tutta Italia la XIII Giornata europea dei diritti del malato con iniziative in tutta Italia sul tema delle liste di attesa ed informazioni utili ai cittadini sul nuovo Piano nazionale di governo delle liste di attesa approvato di recente.
    Oltre 18 le Regioni coinvolte con eventi in piccole e grandi città, tra cui Milano, Roma, Bologna, Genova, Macerata, Pisa, Catania, Chieti, Padova, Perugia, Trani, Policoro, Campobasso.

  • XIII Giornata europea dei diritti del malato: iniziative in tutta Italia sulle liste di attesa

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    XIII Giornata europea dei diritti del malato: oltre 50 le iniziative in tutta Italia promosse da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato sul tema delle liste di attesa

    Si celebra oggi in tutta Italia la XIII Giornata europea dei diritti del malato con iniziative in tutta Italia sul tema delle liste di attesa ed informazioni utili ai cittadini sul nuovo Piano nazionale di governo delle liste di attesa approvato di recente.

    Oltre 50 le iniziative organizzate dalle sedi territoriali del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva: 18 le Regioni coinvolte con eventi in piccole e grandi città, tra cui Milano, Roma, Bologna, Genova, Macerata, Pisa, Catania, Chieti, Padova, Perugia, Trani, Policoro, Campobasso.

    I volontari del Tribunale per i diritti del malato organizzano incontri presso le sedi TDM (con apertura straordinaria) o all’interno distrutture sanitarie luoghi di aggregazione per incontrare e informare i cittadini sui loro diritti doveri rispetto alle novità introdotte dal Piano; per raccogliere le loro esperienze e segnalazioni sulle liste di attesa; per rilevare i tempi di attesa delle prestazioni e la corretta informazione fornita da operatori sanitari e da addetti ai CUP (centri unici di prenotazione) e sull’eventuale blocco delle liste; per verificare la presenza di informazioni sulle liste di attesa all’interno dei siti web aziendali.

  • Nuovo piano nazionale delle liste d’attesa 2018-2020

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    La nuova normativa sulle liste d’attesa (“Intesa ai sensi dell'articolo 8, comma 6, della legge 5 giugno 2003, n. 131 tra il Governo, le Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano, sul Piano Nazionale di Governo delle Liste d'Attesa per il triennio 2019 - 2021, di cui all'articolo 1, comma 280, della legge 23 dicembre 2005, n. 266”) ha apportato dei cambiamenti in materia? Il Ministero ha disposto delle modifiche importanti, a proposito di liste d’attesa: sul numero di prestazioni garantite e monitorate, sui tempi massimi di erogazione, sul ruolo delle strutture che hanno il paziente in carico, oltre che sulle tecnologie messe a disposizione dei cittadini per usufruire dei servizi di prenotazione di visite, esami e ricoveri.

  • Liste di attesa: bene il nuovo Piano, ma servono più risorse

    liste dattesa comunicato

    Approvato il nuovo Piano nazionale per la gestione delle Liste di attesa (PNGLA): si punta a garantire maggiori diritti nell'accesso alle prestazioni e a ridurre la burocrazia per i cittadini. previsti anche maggiori controlli.

    Per Cittadinanzattiva soddisfazione per l'approvazione di molte delle proposte avanzate, ma serve anche maggiore attenzione alle zone del Paese in cui il servizio sanitario è carente e lavora con tecnologia obsoleta.

  • Nuovo Piano sulle liste di attesa: bene, ora risorse per strumentazioni e personale

    “Siamo davvero soddisfatti per l’approvazione del nuovo Piano nazionale di governo delle liste di attesa, che recepisce la gran parte delle nostre richieste e proposte avanzate in sede di Commissione nazionale per la stesura del testo. Uno strumento importante per la lotta alle disuguaglianze sanitarie nel nostro Paese perché punta a garantire uguali diritti nell’accesso alle prestazioni, indipendentemente dal territorio di residenza, nonché maggiori controlli e trasparenza e meno burocrazia per i cittadini”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • Dati Ministero su liste di attesa: Serve campagna di informazione ai cittadini

    lunghi tempi dattesa

    I primi dati del servizio 1500 confermano quanto abbiamo evidenziato da diversi anni nel nostro Rapporto Pit Salute: i cittadini si ritrovano spesso da soli quando devono accedere al SSN, con poche informazioni o di scarsa qualità. E’ necessario per questo avviare una campagna che illustri con completezza ai cittadini non solo quali siano i loro diritti quando si trovano con liste di attesa troppo lunghe, ma come agire per ottenere invece che il loro diritto all’accesso venga rispettato”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva in merito ai primi dati emersi dal report del Ministero della Salute sulla linea dedicata alle liste di attesa.

  • Su dati Ministero su liste di attesa: criticità note. Serve campagna di informazione ai cittadini

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    Su dati Ministero su liste di attesa: criticità note. Serve campagna di informazione ai cittadini e controllo su intramoenia

    “I primi dati del servizio 1500 confermano quanto abbiamo evidenziato da diversi anni nel nostro Rapporto Pit Salute: i cittadini si ritrovano spesso da soli quando devono accedere al SSN, con poche informazioni o di scarsa qualità. E’ necessario per questo avviare una campagna che illustri con completezza ai cittadini non solo quali siano i loro diritti quando si trovano con liste di attesa troppo lunghe, ma come agire per ottenere invece che il loro diritto all’accesso venga rispettato”. Questo il commento di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva in merito ai primi dati emersi dal report del Ministero della Salute sulla linea dedicata alle liste di attesa. 

  • Rafforziamo la tutela in Sanità: le Faq su endometriosi e liste d'attesa

    PiT Salute risponde

    Si rinnova anche questa settimana l'appuntamento "PiT Salute risponde" per offrire nuovi spazi d'informazione e tutela dalle pagine del sito web di Cittadinanzattiva. La rubrica è realizzata con il contributo non condizionante di Johnson & Johnson Medical SpA e si rinnova dal 2012.

  • Nuovo Piano nazionale Liste d'Attesa

    Domanda
    È vero che è stato approvato un nuovo piano nazionale per le liste d'attesa, fino al 2020? cosa prevede? sono state inserite nuove tempistiche o prestazioni?

  • Cittadinanzattiva su piano liste d'attesa: segnali positivi

    liste d attesa

    «Bene il ministro Grillo sulle liste d’attesa e sulle misure per regolamentare l’intramoenia: ora le priorità sono prevedere qualche correttivo che perfezioni l'impianto in sede di passaggio in Conferenza Stato-Regioni e dare spazio a misure, come l'addio al limite del 2004 per il personale, che consentano la "messa a terra" del provvedimento». Tonino Aceti, coordinatore del Tdm-Cittadinanzattiva così si esprime sulle pagine online di IlSole24Ore, a proposito di liste d'attesa e in riferimento alle misure previste nel nuovo piano nazionale.

  • Piano Nazionale Liste di Attesa: positivo, ora si approvi velocemente

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    "Giudichiamo positivamente il nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste di Attesa perché volto ad aumentare l’accessibilità e la tempestività delle cure, ma anche a favorire maggiore trasparenza delle agende e più controllo dell’intramoenia. Siamo altresì soddisfatti per il recepimento di alcune nostre proposte che abbiamo presentato nel corso dei lavori della Commissione nazionale per la stesura del nuovo Piano Nazionale, che valorizza anche le esperienze positive delle Regioni, e può contare su 350 milioni di euro di finanziamenti. Ora la Conferenza delle Regioni lo approvi velocemente, visto che hanno anche partecipato ai lavori della Commissione nazionale, e si garantisca la verifica della sua attuazione in tutti i territori”, queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva in merito al nuovo Piano Nazionale sulle Liste di Attesa 2018-2020. 

  • Approvato Piano nazionale liste d'attesa 2018/2020. Ora il testo alle Regioni

    lunghi tempi dattesa

    Il Piano prevede intanto una revisione delle classi di priorità per visite e analisi. Quattro classi anche per i ricoveri. Il Piano è finanziato con 150 milioni nel 2019 e 100 nel 2020 e nel 2021. Il testo deve ora passare al vaglio tecnico delle Regioni per la necessaria intesa. Una volta raggiunto l’accordo dovrà essere istituito l’Osservatorio Nazionale sulle Liste di Attesa con Agenas, Regioni, Istituto Superiore di Sanità e Organizzazioni civiche di tutela del diritto alla salute.

  • Legge di Bilancio; le nostre proposte sulla sanità

    “Revisionare la normativa sui ticket non basta. È Necessario che in Legge di Bilancio si preveda l’abrogazione del superticket, come annunciato più volte dal Ministro della Salute. E' un segnale che da tempo i cittadini si aspettano su cui però non vi è ancora traccia; per questo chiediamo al Ministro di trovare le risorse necessarie e procedere con la sua abrogazione”, queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva.  “Rappresenta infatti una prima risposta concreta nei confronti dei 4 milioni di persone che rinunciano alle cure per motivi economici, come denunciato nei giorni scorsi anche dall'Istat. Rispetto al tema delle liste di attesa, uno dei principali problemi che i cittadini segnalano alla nostra organizzazione e che anche l'Istat segnala come un'altra delle cause di rinuncia alle cure per 2 milioni di persone, giudichiamo positivamente le relative misure previste nel ddl Bilancio, ma servono subito anche ulteriori misure per un maggiore e più efficace controllo-governo dell'intramoenia”, ha aggiunto Aceti. 

  • Liste d'attesa: il Ministero lancia il numero 1500

    1500

    Il servizio 1500 non effettua prenotazioni di prestazioni sanitarie, non raccoglie denunce penali e non fornisce valutazioni cliniche sulle prescrizioni effettuate dal medico, ma dallo scorso 8 ottobre, dal lunedì al venerdì, dalle ore 10 alle ore 16, risponde tramite personale sanitario per informare sulle modalità di accesso alle prestazioni garantite dal Servizio sanitario nazionale e raccogliere eventuali segnalazioni sulle esperienze dei cittadini.

    Il servizio di risposta telefonica, previsto per tre mesi, ha carattere sperimentale. E’ possibile segnalare la propria esperienza sulle liste d'attesa anche attraverso un modulo on line. I dati raccolti saranno analizzati per promuovere interventi migliorativi in accordo con le Regioni e Province autonome, cui competono programmazione e organizzazione dei servizi sanitari. Il progetto ha visto la collaborazione di Cittadinanzattiva che ha testato il servizio insieme ai suoi volontari in tutte le regioni d’Italia.

  • Presentato il VI Osservatorio civico sul federalismo in sanità

    vi osservatorio civico sul federalismo in sanita

    Su tempi di attesa, gestione delle cronicità, accesso ai farmaci innovativi, coperture vaccinali e screening oncologici si registrano disuguaglianze sempre più nette fra le varie aree del Paese. E non sempre al Nord va meglio che al Sud.

    Ad esempio se le regioni meridionali arrancano sull’adesione agli screening oncologici, sulle coperture vaccinali sono soprattutto quelle del Centro-Sud ad aver raggiunto la soglia del 95%. Se al Nord si investe di più e meglio per l’ammodernamento delle strutture e dei macchinari, sulle liste di attesa si registrano picchi negativi anche nelle aree settentrionali; ad esempio, per un intervento di protesi d’anca si attende di più in Veneto che in Calabria e per una coronarografia più in Piemonte che in Abruzzo. Questo il quadro che emerge dal VI Rapporto dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità,presentato oggi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato.

  • Presentato il VI Osservatorio civico sul federalismo in sanità

    vi osservatorio civico sul federalismo in sanita

    Consolidate disuguaglianze fra le varie aree del Paese. Si apra confronto su proposta di autonomia differenziata per non ledere principi fondanti del SSN

    Su tempi di attesa, gestione delle cronicità, accesso ai farmaci innovativi, coperture vaccinali e screening oncologici si registrano disuguaglianze sempre più nette fra le varie aree del Paese. E non sempre al Nord va meglio che al Sud.

    Ad esempio se le regioni meridionali arrancano sull’adesione agli screening oncologici, sulle coperture vaccinali sono soprattutto quelle del Centro-Sud ad aver raggiunto la soglia del 95%. Se al Nord si investe di più e meglio per l’ammodernamento delle strutture e dei macchinari, sulle liste di attesa si registrano picchi negativi anche nelle aree settentrionali; ad esempio, per un intervento di protesi d’anca si attende di più in Veneto che in Calabria e per una coronarografia più in Piemonte che in Abruzzo. Questo il quadro che emerge dal VI Rapporto dell’Osservatorio civico sul federalismo in sanità,presentato oggi da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, con il contributo non condizionato di Bristol-Myers Squibb, Janssen e Sanofi.

  • Presentazione dati 6° Osservatorio Civico sul federalismo in Sanità

    osser federalismo2017

    L’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, giunto quest’anno alla sua 6ª edizione, è stato istituito nel 2011 con l’intento di offrire una lettura civica del federalismo sanitario attraverso un’analisi e un confronto tra i diversi sistemi sanitari regionali, tali da coglierne la complessità, l’articolazione organizzativa e amministrativa, la capacità di risposta ai bisogni di salute della popolazione.

    Quest’anno particolare attenzione sarà riservata ad alcuni temi di politica sanitaria che, nel momento storico attuale, richiedono interventi prioritari: la prevenzione vaccinale e gli screening oncologici; le liste d’attesa; il piano nazionale delle cronicità, l’assistenza sanitaria territoriale; l’accesso ai farmaci, e altri ancora.

  • Ticket per visite ed esami: diminuiscono entrate per lo Stato, aumentano iniquità per i cittadini

     

    Ticket per visite ed esami: diminuiscono entrate per lo Stato, aumentano iniquità per i cittadini. Per ridurre disuguaglianze e rilanciare SSN urgente abrogare il Super Ticket nella prossima Legge di Bilancio.

    E’ ancora una volta la Corte dei Conti, attraverso l’ultimo “Referto al Parlamento sulla gestione finanziaria dei servizi sanitari regionali” e il “Rapporto di coordinamento di finanza pubblica 2018”, a certificare la costante contrazione delle entrate per lo Stato derivanti dai ticket sulle prestazioni sanitarie, in particolare quelli sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale, sul pronto Soccorso e su altre prestazioni ad esclusione di quelle farmaceutiche. Il gettito annuo per lo Stato passa infatti da oltre 1,5 mld di euro del 2012 a poco più di 1,3 mld del 2017. Nel periodo 2012-2016 la compartecipazione alla spesa in valori assoluti è diminuita del 13% circa. Anche nel 2017 il gettito da ticket si è ridotto dello 0,9%. In particolare è il ticket sulle prestazioni di specialistica ambulatoriale a subire la maggiore contrazione negli anni: solo nel 2017 sono entrate nelle casse dello Stato 14 milioni di euro in meno rispetto al 2016. Tutto “merito” del Super Ticket cioè la quota fissa per ricetta pari a 10 euro, applicata con Decreto Legge 98 del 2011.

  • Liste di attesa: bene il Ministero, adesso tocca alle Regioni

     

    lunghi tempi dattesa

    "Le liste di attesa sono il principale problema che segnalano i cittadini che si rivolgono alla nostra Organizzazione - chiarisce Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva - molto bene l'attenzione all'intramoenia perché oggi, oltre ad essere controllata e verificata molto poco dalle Regioni, viene prospettata ai cittadini non come un'opportunità per esercitare il diritto alla libera scelta, quanto invece come scelta obbligata e costosa per aggirare le liste di attesa".

  • Iniziativa Ministro Grillo su liste di attesa e intramoenia: un cambio di passo che attendevamo da tempo

     

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    "Che la prima azione concreta del Ministro della Salute verta sulle liste di attesa e sull'intramoenia è un'ottima notizia per il diritto alla salute e i redditi delle persone, ma anche un segnale chiaro di volontà di rilancio del Servizio Sanitario pubblico, che deve essere innanzitutto accessibile tempestivamente, equo, garante di trasparenza e legalità nei confronti della comunità", queste le dichiarazioni di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva. "Le liste di attesa sono il principale problema che segnalano i cittadini che si rivolgono alla nostra Organizzazione. Molto bene l'attenzione all'intramoenia perché oggi, oltre ad essere controllata e verificata molto poco dalle Regioni, viene prospettata ai cittadini non come un'opportunità per esercitare il diritto alla libera scelta, quanto invece come scelta obbligata e costosa per aggirare le liste di attesa. Sono solo 11 le Regioni che ad oggi hanno attivato l'Organismo paritetico regionale per la verifica dell'attività intramuraria, organismi peraltro attivati per lo più solo sulla carta".

  • Jesi, per la visita non c'è posto. Va dal privato e l'ospedale la rimborsa

    "Il decreto legislativo del 1998, n. 124 detta delle direttive ben precise in materia di liste d’attesa, una legge di cui la ASUR si è guardata bene dal divulgarla; noi siamo stati i primi, anni fa, a portarla a conoscenza dei cittadini. Il comma 10 art. 3 stabilisce che le Regioni, attraverso i direttori delle Aziende Unità Sanitarie locali e ospedali, devono stabilire i tempi massimi che intercorrono tra la prestazione quando viene richiesta e quando essa viene erogata. Questo intervallo di tempo deve essere ben pubblicizzato e dovrebbe essere comunicato all’assistito al momento della richiesta della prestazione (cosa che mai avviene)". A dichiararlo è Pasquale Liguori, coordinatore Tribunale per i diritti del malato di Jesi.

  • Liste d'attesa, Cittadinanzattiva: partire dalle sollecitazioni dei cittadini

    liste attesa rapporto pit salute

    "La macchina per ridare trasparenza e cancellare una delle pagine più buie del nostro Ssn è ripartita: al Ministero della Salute si è tenuta la prima riunione. Una decina le Regioni che si sono presentate, a questo primo appuntamento in cui è stato ufficialmente incluso il Tdm-Cittadinanzattiva. «Dalle sollecitazioni dei cittadini non si può prescindere», afferma Andrea Urbani (Direzione Generale Programmazione Salute). Mentre il coordinatore del Tdm-Cittadinanzattiva, Tonino Aceti, apprezza «sia la modalità inclusiva di gestione sia la scelta di fare, finalmente, un bagno di realtà guardando alle tante esperienze valide». Come quella dell'Emilia Romagna, che è riuscita a rispettare il Piano, anche adottando provvedimenti cui il tavolo del Ministero guarda con interesse. Tra questi, il blocco dell'intramoenia in determinate circostanze e la responsabilizzazione dei cittadini che non si presentano alla visita o all'esame, tenuti comunque a pagare la prestazione.

  • Nuova proposta riparto fondo superticket avanzata dalle Regioni: irricevibile

    Cittadinanzattiva su nuova proposta riparto fondo superticket avanzata dalle Regioni: irricevibile. Il Ministero della Salute la riscriva mettendo al centro equità e verifica dell'uso dei fondi.
    La nuova proposta di riparto del fondo nazionale di 60 milioni di euro per la riduzione del Superticket avanzata dalle Regioni è irricevibile, perché peggiorativa rispetto alla prima versione e perché ignora anche le critiche già sollevate con forza dalle organizzazioni di cittadini, degli infermieri e dei medici, nonché da autorevoli esperti. Questa in estrema sintesi la posizione espressa da Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato in una nota diffusa oggi.
    Il nuovo testo prevede l’aumento dal 10% al 20%, vale a dire da 6mln a 12mln di euro, della quota di fondo finalizzata a premiare le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Basilicata, quindi automaticamente riduce ancor di più le già poche risorse destinate alle altre Regioni come ad esempio Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. Il criterio di riparto dei 48 mln rimane purtroppo lo stesso e cioè solo il numero secco di ricette di non esenti nel 2016.

  • Accesso alle cure pubbliche: c'è ancora scarsa trasparenza

    accesso alle cure

    "Il diritto ad accedere alle cure pubbliche in tempi certi – spiega Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato/Cittadinanzattiva sulle pagine online di Il Sole24Ore - nonostante sia previsto da una serie di norme, nella realtà è ancora troppo poco conosciuto dai cittadini e ostacolato in pratica. Tra le cause c'è la scarsa trasparenza delle amministrazioni sui diritti dei cittadini. Ciò alimenta le asimmetrie informative, che penalizzano ancora una volta i più deboli. Sul rispetto dei tempi di attesa, sul corretto esercizio dell'intramoenia e più in generale sul rispetto dei diritti dei cittadini c'è da migliorare ancora molto dal punto di vista dei controlli, troppo pochi e con molte falle."

  • “Liste d’attesa troppo lunghe, si provveda al più presto”

     

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    Dai fatti di cronaca alla situazione generale italiana, le liste d’attesa sono uno dei problemi più evidenti e gravi che caratterizzano il Servizio Sanitario Nazionale.
    A seguito della classifica stilata dal Sole 24 ore, pubblicata il 3 dicembre 2017, che inserisce la Asl di Viterbo al 105° posto a livelli nazionale (quasi ultimi) , il Tribunale dei diritti del Malato di Viterbo, torna nuovamente a segnalare questa problematica all'Als viterbese, più volte sollecitata con diversi strumenti.

  • XI Giornata europea dei diritti del malato: online moduli utili sulle liste di attesa

    108 iniziative per la XI Giornata europea dei diritti del malato, in programma dal 2 all'11 maggio, in tutte le Regioni italiane, dedicate in particolare al tema delle liste d’attesa. e una celebrazione europea  che avrà luogo il 10 maggio a Bruxelles. La Giornata è promossa da Cittadinanzattiva, attraverso le sue reti del Tribunale per i diritti del malato e di Active Citizenship Network (ACN).

  • XI Giornata europea dei diritti del malato

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    108 iniziative per la XI Giornata europea dei diritti del malato, in programma dal 2 all'11 maggio, in tutte le Regioni italiane dedicate in particolare al tema delle listed’attesa e una celebrazione europea che avrà luogo il 10 maggio a Bruxelles. La Giornata è promossa da Cittadinanzattiva, attraverso le sue reti del Tribunale per i diritti del malato e di Active Citizenship Network (ACN).

  • Liste d’attesa Lazio, nuovo piano: una rivoluzione, serve controllo

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    “Con il Decreto per il governo delle liste di attesa presentato oggi dalla Regione Lazio, siamo in presenza di una piccola ma significativa rivoluzione” ha dichiarato Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio.“ Il primo elemento centrale di questo Decreto è, dal nostro punto di vista, la presa in carico del cittadino da parte del servizio sanitario regionale, sia attraverso il medico di base che il medico specialista. Finalmente si pone un argine alla burocrazia e alla disorganizzazione con cui finora i cittadini hanno dovuto fare i conti ad esempio nel cercare, tra una telefonata e l’altra,. di trovare dove e quando fare una prestazione sanitaria. Con questo strumento ora è il medico ad avere la responsabilità di prendersi carico della persona”.

  • Decreto Lazio per governo liste di attesa: buone notizie. Verificheremo ogni singolo passaggio

    “Con il Decreto per il governo delle liste di attesa presentato oggi dalla Regione Lazio, siamo in presenza di una piccola ma significativa rivoluzione” ha dichiarato Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio.

    “il primo elemento centrale di questo Decreto è, dal nostro punto di vista, la presa in carico del cittadino da parte del servizio sanitario regionale,  sia attraverso il medico di base che il medico specialista. Finalmente si pone un argine alla burocrazia e alla disorganizzazione con cui finora i cittadini hanno dovuto fare i conti ad esempio nel cercare, tra una telefonata e l’altra,. di trovare dove e quando fare una prestazione sanitaria. Con questo strumento ora è il medico ad avere la responsabilità di prendersi carico della persona”.

    Altri punti fondamentali che, dal punto di vista dell’associazione, possono contribuire in maniera sostanziale a garantire maggiore equità di accesso ai cittadini alle cure sanitarie:

  • Piano nazionale sul contenimento delle liste d'attesa

    Notizia aggiornata il 11/1/17, il Piano Nazionale di Governo delle Liste di attesa del 2010 è ancora in vigore


    Per il triennio 2010-2012

    Il 23 novembre 2010 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale (23/11/2010 n. 274, suppl. ordinario) il Nuovo Piano Nazionale di Governo delle Liste d'attesa (PNGLA). Le Regioni avevano due mesi per varare il proprio Piano Sanitario Regionale e, nel caso in cui non lo avessero fatto, scaduti i due mesi dal 23 novembre, sono tenute a recepire i tempi massimi di attesa per le prestazioni indicate nel Piano Nazionale (PNGLA).

  • XIX Rapporto PiT Salute: accesso di lusso per i cittadini. E il SSN pare "in ritirata"

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    "20 anni fa nasceva il PiT salute, il servizio di consulenza e tutela di Cittadinanzattiva per i cittadini sui servizi sanitari. Sono stati 20 anni di attivismo civico. 20 anni di impegno di cura di un bene comune come la salute e il servizio sanitario. 20 anni di tutela dei diritti dei più deboli per dare voce a chi altrimenti non l'avrebbe avuta. Ecco perché il Rapporto Pit salute che presentiamo oggi, il 19°, non è  uno mero studio, ma il risultato di questo impegno civico di ascolto e tutela e i risultati che emergono non sono una fotografia delle prestazioni del servizio sanitario, ma una analisi dei problemi e dei bisogni reali che emergono dalle persone e dalle  comunità.
     Quali sono i problemi principali oggi: una porta sbarrata all'accesso ai servizi se non si è in grado di pagarseli o non si possono attendere tempi lunghi e un gap inaccettabile tra livelli di assistenza, di organizzazione, di qualità e sicurezza e di accesso a nuove tecnologie, con il risultato di avere nello stesso sistema organizzazioni all'avanguardia che convivono con situazioni di fatiscenza e di abbandono.
    Invece è giunto il momento di innovare.  La sanità 2.0 ad esempio di cui tanto si parla può e deve essere occasione di rilancio e innovazione del SSn in ogni realtà del Paese. Per semplificare, comunicare, dialogare, curare bene a distanza e risparmiare con intelligenza. E non possiamo più rinviare una riforma del sistema delle "decisioni" ai diversi livelli, decisioni che non possono essere più casuali, burocratiche o, peggio, clientelari, ma sempre più informate e basate su dati ed evidenze, incluse quelle che sono in grado di fornire pazienti, cittadini e comunità locali. Se non cambia la governance del sistema la logica che tenderà a prevalere sarà sempre più quella dei conti che non tornano, senza una visione sul servizio sanitario che vogliamo."

    Francesca Moccia, Vice segretario generale di Cittadinanzattiva

     

  • XIX Rapporto PiT Salute: accesso di lusso per i cittadini. E il SSN pare "in ritirata"

    Comunicato stampa                                                                    Roma, 15 dicembre 2016
                                     
    Aumentano tempi di attesa per operazioni e visite, strutture in cattive condizioni, medici e pediatri meno “disponibili”. La fotografia del XIX Rapporto PIT Salute.
    “Sospendere intramoenia quando non si rispettano i tempi massimi nel pubblico, e valutare DG su rispetto tempi”

    Difficoltà di accesso alle prestazioni (soprattutto complesse come visite, interventi, PMA), cattive condizioni delle strutture, difficoltà nel rapporto con medici di famiglia e pediatri, deficit e costi dell’assistenza residenziale e domiciliare, criticità per costi, limitazioni e indisponibilità dei farmaci, documentazione sanitaria incompleta o inaccessibile, lentezza nella procedura di riconoscimento della invalidità e dell’handicap, maggiori criticità nella rete dell’emergenza-urgenza. Sono queste le principali questioni che emergono dal XIX Rapporto Pit Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, presentato oggi a Roma, dal titolo “Servizio sanitario nazionale: accesso di lusso” e che si basa su 21.493 segnalazioni giunte nel corso del 2015 al PiT Salute nazionale e ai PiT Salute locali e sezioni territoriali del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

  • 15 Dicembre, XIX Rapporto Pit Salute "Servizio Sanitario Nazionale: accesso di lusso"

    pit salute xix

    Cittadinanzattiva- Tribunale per i Diritti del Malato è lieta di invitarti alla presentazione del XIX Rapporto Pit Salute
    "Servizio Sanitario Nazionale: accesso di lusso", che si terrà il 15 dicembre a Roma, presso l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Piazza della Enciclopedia italiana, (ore 9:00-13:30).

    Il Rapporto, come ogni anno, fa il punto sulla sanità vista dai cittadini e si basa sulle 21.493 segnalazioni, giunte nel corso del 2015, al servizio di informazione, consulenza e tutela PiT Salute della sede centrale, ai PiT Salute locali e alle sezioni territoriali del Tribunale per i diritti del malato.

  • “Servizio Sanitario Nazionale: accesso di lusso”Il 15 dicembre la presentazione

    pit salute xix

    Servizio Sanitario Nazionale: accesso di lusso”

    Il 15 dicembre la presentazione del XIX Rapporto PiT Salute del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva

    Si terrà il prossimo 15 dicembre a Roma, presso l'Istituto della Enciclopedia Italiana Treccani, Piazza della Enciclopedia italiana, (ore 9:00-13:30), la presentazione del XIX Rapporto PiT Salute “Servizio Sanitario Nazionale: accesso di lusso".

  • Il PiT Salute risponde: parliamo di liste d’attesa

    "Vorrei sapere se esiste una normativa che regola i tempi massimi d’attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie. Avevo sentito parlare di tempi massimi per le visite e per gli esami diagnostici e vorrei avere maggiori informazioni". 

    Torna la rubrica “Il PiT Salute risponde”, in cui Cittadinanzattiva/Tribunale per i diritti del malato e Johnson & Johnson Medical SpA collaborano alla realizzazione di spazi di approfondimento – in tema di sanità - in seno a questa newsletter e sul sito web nazionale www.cittadinanzattiva.it : la rubrica parte dalle domande che i cittadini rivolgono al servizio di ascolto e tutela PiT Salute e affronta temi di interesse comune nell’ambito sanitario.

  • Liste d'attesa: cosa sapere e come agire

    liste d attesa

    Vorrei sapere se esiste una normativa che regola i tempi massimi d’attesa per l’accesso alle prestazioni sanitarie. Avevo sentito parlare di tempi massimi per le visite e per gli esami diagnostici e vorrei avere maggiori informazioni

  • PresaDiretta: liste d’attesa senza controllo, guarda il servizio

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    Dai fatti di cronaca alla situazione generale italiana, le liste d’attesa sono uno dei problemi più evidenti e gravi che caratterizzano il Servizio Sanitario Nazionale. PresaDiretta, il programma di approfondimento di Rai 3, analizza la situazione attuale, partendo dalla cronaca degli ultimi mesi (i fatti accaduti all’ospedale di Salerno, con pagamenti illegittimi, vere e proprie tangenti per saltare le liste d’attesa e accedere agli interventi), grazie anche al contributo dei protagonisti delle vicende e dei rappresentanti dei cittadini.

  • Cittadinanzattiva su intramoenia: ormai è una scelta obbligata. Porvi rimedio.

    "Si stanno abituando i cittadini a considerare l'intramoenia e il privato come normali canali di accesso alle prestazioni di cui si ha bisogno, per sopperire ad inefficienze e squilibri del nostro Servizio Sanitario Nazionale, come liste di attesa mal governate, anche in oncologia; ticket persino più alti del costo della prestazione in privato; o ricorso all'intramoenia anche per le analisi del sangue. L'intramoenia è purtroppo sempre più spesso prospettata ai cittadini come "chiave per l'accesso al SSN", altro che strumento per la libera scelta del cittadino!

  • Su La7 confronto sulla sanità

    Tagli alla sanità, accesso ai farmaci, in particolare per l'epatite C, liste di attesa e altre fra le principali questioni sanitarie. Sono questi i temi su cui si sono confrontati martedì 14 luglio numerosi ospiti in studio a "L'aria d'estate", versione estiva de "L'aria che che tira", su La7 .

  • Servizio Sanitario Pubblico: tagli e ancora tagli

     

    Preoccupanti misure per il Servizio Sanitario Pubblico all’interno del Documento di Economia e Finanza: tagli e ancora tagli. 

    “La si racconti tutta, non è vero che ci saranno più soldi per il Servizio Sanitario Nazionale e per il diritto alla salute, perché il saldo sarà decisamente negativo. Infatti, se da una parte sono previsti per gli anni 2015-2018  2,6 miliardi di euro per  l’ edilizia sanitaria, indennizzi per le persone danneggiate da sangue infetto e per i farmaci innovativi, dall’altra si approva l’ennesimo taglio, su richiesta delle Regioni, di circa 5 miliardi di euro al Fondo Sanitario Nazionale nei soli due anni 2015 e 2016”, queste le dichiarazioni di Tonino Aceti Coordinatore Nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva.

  • Liste d’attesa: Cittadinanzattiva ne parla su TV2000

    E’ disponibile online la puntata di giorno 20/02/15 del programma “Attenti al lupo” sulle liste d’attesa in sanità; ha risposto alle sollecitazioni dei conduttori, per Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato, Tonino Aceti. Visiona la puntata

  • Lo strumento per conoscere i tempi di attesa delle strutture milanesi

    Sul sito internet di “Linkiesta” è stato pubblicato un grafico interattivo che presenta i tempi medi di attesa per varie prestazioni, nelle diverse strutture milanesi. È possibile, attraverso la pagina, selezionare l’esame o la visita di interesse, e controllare quali sono i tempi attesa per ogni struttura o per quelle preferite. Vai al link e consulta la grafica

  • Liste di attesa e aperture straordinarie

    luca zaia 2015 02 15

    In Veneto apertura straordinaria delle strutture contro le liste di attesa. La nostra intervista al Presidente della Regione Zaia.
    Come nasce questa iniziativa delle aperture fuori dagli orari classici?
    R. Pensando (e lo facevo da tempo) agli interessi di cittadini. In Veneto siamo bravissimi a curare, un po’ meno nella fase precedente, che è quella delle visite e delle diagnosi.
    E’ così nata l’idea dagli ospedali aperti di notte per sfruttare al meglio i grandi macchinari come Tac e Rmn e offrire al cittadino un’alternativa agli orari diurni con un doppio obiettivo: abbattere le liste d’attesa e creare le condizioni migliori per chi lavora e non deve chiedere permessi. Non dimentichiamo poi che di sera non ci son problemi di traffico e parcheggi e anche questo è un fattore molto gradito dalla gente.

     

  • Liste d’attesa Toscana: rivoluzione con i Medici di base per TAC e Risonanze

    La soluzione dell’annoso problema delle liste d’attesa, per la Regione Toscana, potrebbe risolversi attraverso il progetto “Prisma”, che riforma il sistema delle prescrizioni affidando al Medico di base la valutazione del tempo ottimale di erogazione della prestazione. Saranno previste 4 classi di urgenza, come da sperimentazione nello scorso anno, e i Medici di base stanno già affrontando specifici corsi. I dettagli dell’iniziativa nelle notizie

  • Dossier OCSE sulle liste d’attesa: problema comune

    L’analisi dell’organizzazione internazionale rileva in 13 Paesi la diffusione del fenomeno, le criticità e i tentativi di soluzione adottati finora. Italia nella media, ma serve maggiore tutela nel percorso successivo alla fase diagnostica. Leggi la notizia e approfondisci con il documento (disponibile solo in inglese).

  • Intramoenia e liste d’attesa: l’Espresso pubblica i dati di Cittadinanzattiva

    Pubblicati i dati di Cittadinanzattiva sul tema dell’intramoenia e delle liste d’attesa: disagi, costi e aspetti positivi. Leggi l’articolo e approfondisci sulle pagine tematiche del sito internet

  • Cittadini e medici uniti contro le liste di attesa

    "Insieme si può?", questo il titolo del Convegno realizzato il 22 maggio dal Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanzattiva e Anaao-Assomed, per avviare un confronto e possibili collaborazioni per "governare" le liste di attesa. Clicca qui per leggere il comunicato e accedere agli atti del convegno.

  • Liste di attesa

     

    Tribunale per i Diritti del malato - Cittadinanzattiva e ANAAO ASSOMED chiedono il governo delle liste d’attesa

     

    Governare la domanda di prestazioni; aumentare il "tempo medico"; ridurre gli esami inutili in collaborazione con i medici di medicina generale; responsabilizzare medici e cittadini sull’appropriatezza informando anche sui rischi della diagnostica per la salute; rispettare i codici di priorità; attuare i piani nazionali, regionali e aziendali sulle liste di attesa.

  • Liste d’attesa: cittadini e medici a confronto

    Si svolgerà a Roma il prossimo 22 maggio l’incontro “Insieme si può? Medici e cittadini a confronto sulle liste d'attesa”. Organizzata da Anaao Assomed e Cittadinanzattiva, la giornata prevede anche una tavola rotonda con contributi dei rappresentanti delle Associazioni e istituzionali. Informazioni sul sito web Anaao Assomed. Il programma

  • Un manuale di sopravvivenza alle liste di attesa

    Da Cittadinanzattiva Umbria - Tribunale dei diritti del malato, arriva un manuale di sopravvivenza ai tempi lunghi delle prenotazioni sanitarie, in 6 punti sotto forma di regole "taglia fila" per far conoscere ai cittadini i propri diritti e doveri. Guarda il manuale

  • Medici arrestati a Napoli

    Arrestati medici a Napoli. Cittadinanzattiva-Tribunale per i diritti del malato: basta intramoenia allargata. Anche i cittadini denuncino situazioni illecite

    "Ecco dove prendere parte delle risorse che mancano alla sanità. Dal 30 giugno, basta proroghe alla intramoenia allargata: le aziende concedano ai medici gli spazi adeguati per svolgere la libera professione all'interno delle strutture pubbliche", è quanto afferma Francesca Moccia, coordinatrice nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva, in merito agli arresti che a Napoli hanno coinvolto diversi medici e paramedici, responsabili di aver dirottato interventi chirurgici nella struttura privata.

  • Liste di attesa....forse non tutti sanno che....

    Oggi online un nuovo approfondimento sulla tutela in ambito sanitario: le liste di attesa. A partire da un caso concreto e reale, diamo risposta alle domande che più frequentemente il cittadino ci pone per poter far valere i propri diritti. Approfondisci

  • Liste di attesa: 5 punti da sapere per tutelare i propri diritti

    Leggi alcuni consigli utili per tutelare i propri diritti

     

    1. Il medico dovrà apporre sulla ricetta relativa alla prescrizione richiesta, o ritenuta necessaria, la lettera indicante il codice di priorità assegnato:

    • U se si tratta di una prestazione urgente (da eseguire, cioè, nel più breve tempo possibile e, comunque entro 72 ore);
    • Liste di attesa: avanti piano

      Il nuovo Piano per le liste di attesa in sanità è ora alla prova dei fatti. Approfondisci

    • Liste d'attesa sul web

      Dalla quarta indagine del Ministero della Salute sull'utilizzo del web per la comunicazione agli utenti sui tempi di attesa per le prestazioni sanitarie, emerge che il 44% dei siti web delle strutture sanitarie pubbliche mette on line i propri tempi d'attesa. Ma se internet conquista Asl e Aziende ospedaliere, stenta a decollare negli Istituti di Ricovero e Cura e nei policlinici universitari. Leggi la notizia

    • Salute Lazio

      Lo scandalo delle liste di attesa “truccate”: chi le rispetta aspetta anche 340 giorni per un’ecografia. Il 60% è invece erogato senza sapere come.

      Presentato a Roma il II Rapporto sulla sanità del Lazio realizzato da Cittadinanzattiva - Tribunale per i diritti del malato.

    • Smetteremo di aspettare?

      È stato pubblicato il Nuovo Piano sulle liste d'attesa. Le Regioni hanno due mesi per varare il proprio Piano Sanitario Regionale e, nel caso in cui non lo facessero, scaduti i due mesi dal 23 novembre, sono tenute a rispettare i tempi massimi di attesa per le 58 prestazioni indicate. Vai alla pagina dedicata e Approfondisci

    • Sanità

      Liste di attesa: tempi lunghissimi,  soprattutto al Sud. E ancora si bloccano le liste. Una prima anticipazione del XII Rapporto PIT Salute di Cittadinanzattiva, in programma a Roma il prossimo 6 maggio

    • Sanità

      Cittadinanzattiva su intramoenia: per i cittadini è proposta indecente. Sanzioni per le aziende che non rispettano la legge

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