Maternità - Fertilità

  • Mamme equilibriste? 4 strategie per conciliare famiglia e lavoro

    jMamma mi leggi una storia

    Secondo gli ultimi dati forniti dall’Ispettorato nazionale del lavoro le neomamme che si sono licenziate sono state più di 25 milaLa ragione principale sono le grandi difficoltà che incontrano le donne nel riuscire a lavorare e prendersi cura dei propri figli contemporaneamente. Tra i costi alti dei nidi, gli stipendi bassi e i nonni spesso ancora al lavoro diventa difficile la gestione del tempo per le neomamme.

    A fotografare il Paese con gli occhi di delle donne lavoratrici è un dossier di Save the Children, pubblicato di recente,“Le Equilibriste. La maternità in Italia”, stila la classifica delle regioni italiane dove è più o meno facile essere madri, con le province autonome di Bolzano e Trento sul podio e la Campania fanalino di coda. Peggiora l'Emilia Romagna.

  • Procreazione Medicalmente Assistita

    Domanda
    Qualche anno fa ho ricevuto una diagnosi di infertilità, ma non sono riuscita ad intraprendere il percorso di Procreazione Medicalmente Assistita, per via dei costi e dei tempi di accesso, entrambi eccessivi per me. Qualche mese fa, invece, ho letto che la PMA sarebbe stata inserita nei Lea, ma che vuol dire esattamente?

  • Una maternità consapevole: online la nostra guida mamme migranti

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    Sei una donna straniera e vuoi conoscere i tuoi diritti legati alla maternità? Cittadinanzattiva, con il sostegno dei fondi Otto per Mille della Chiesa Evangelica Valdese, ha realizzato il progetto "Nascere in Italia: processi partecipati di inclusione sociale destinati alle donne immigrate", sul miglioramento dell’accesso al percorso nascita da parte delle donne immigrate. Il progetto si è ispirato alla necessità di assicurare a tutte le donne e ai loro figli la piena equità di accesso ai servizi durante la gravidanza e il parto, senza differenze di etnia e status sociale, con pari dignità e garanzia di sicurezza e intende contribuire concretamente a costruire percorsi di miglioramento a partire da un approccio civico e partecipato.

  • Parto Anonimo, cosa è e come funziona: un convegno il 22/04

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    Il prossimo 22 Aprile, Cittadinanzattiva - Assemblea di Eboli e Comitato Nazionale per il Diritto alla Conoscenza delle origine Biologiche  invita la cittadinanza al Convegno sul tema del Parto Anonimo, su profili giuridici ed aspetti sociali. 

    In Italia, così come in altri Paesi del mondo, è possibile partorire in anonimato. come garantito dalle legge, Art. 30 comma 2 D.P.R 396/00 che stabilisce:

    1. Piena assistenza alle partorienti in ospedale
    2. Possibilità di lasciare il neonato in ospedale nel più totale anonimato
    3. Certezza il bambino che sarà al sicuro finché non verrà adottato ad una famiglia

    Con il parto anonimo, perciò, il nome della madre rimane segreto (per 100 anni) e sul certificato di nascita del bambino verrà scritto: “nato da donna che non consente di essere nominata”.

  • Mamme migranti, una guida per una maternità consapevole

    mamma migrante

    Cittadinanzattiva, con il sostegno dei fondi Otto per Mille della Chiesa Evangelica Valdese, ha realizzato il progetto "Nascere in Italia: processi partecipati di inclusione sociale destinati alle donne immigrate", sul miglioramento dell’accesso al percorso nascita da parte delle donne immigrate. Il progetto si è ispirato alla necessità di assicurare a tutte le donne e ai loro figli la piena equità di accesso ai servizi durante la gravidanza e il parto, senza differenze di etnia e status sociale, con pari dignità e garanzia di sicurezza e intende contribuire concretamente a costruire percorsi di miglioramento a partire da un approccio civico e partecipato.

  • A SkyTG24 parliamo di interruzione volontaria di gravidanza

    nterruzione volontaria di gravidanza

    Il tema è quello dell’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), un diritto delle donne sancito dalla legge n. 194 del 1978, ma minato dal fatto che ad oggi, in Italia, solo il 40% delle strutture lo garantisce. Parliamo, quindi, di un diritto che spesso viene violato, rimanendo solo sulla carta. Uno dei motivi principali può sicuramente essere visto nella massiccia diffusione dell’obiezione di coscienza: secondo i dati forniti dal Ministero della salute, dal 2010 ad oggi in Italia la percentuale dei medici obiettori è del 70%, con dei picchi in alcune regioni – come il Molise – anche al di sopra del 90%.

  • La voce delle donne in "Affari di famiglia": al teatro Preneste di Roma il 25/11

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    AFFARI DI FAMIGLIAentra nelle case di sei donne. Tania è appena diventata mamma. Giovanna di figli non ne vuole. Anna è madre di un figlio disabile. Francesca si rifugia in un figlio immaginario. Alina fa la badante e ha lasciato i figli in Romania. Elsa è incinta.

    Sei istantanee che conducono lo spettatore dentro le mura domestiche – crude, delicate, non prive di ironia, a volte assurde e sconvolgenti – condivise appena nella stretta cerchia di parenti e amici, celate al mondo fuori, al vicino di casa. Con tutta la fragilità che avvolge la loro vita, i personaggi urlano, nel silenzio circostante, che la loro storia non è soltanto un affare di famiglia. 

    Lo spettacolo dei Fuori ConTesto andrà in scena al Teatro Centrale Preneste di Roma, il prossimo 25 novembre alle ore 21. Per info e prenotazione scrivere a info@fuoricontesto.it

  • Latte materno contro latte artificiale: il servizio di REC

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    Il nuovo programma RAI di approfondimento e inchiesta, REC, durante la sua prima puntata, ha realizzato un servizio dedicato al tema del latte artificiale, cercando di chiarire lo stato dell’arte rispetto alle indicazioni dei medici e alle strategie delle ditte multinazionali che ne producono le varie formulazioni.

    La trasmissione analizza anche la pressione effettuata sui medici pediatri, anche a fronte delle recenti vicende di cronaca e delle indagini correlate: si tratta di accuse di corruzione e di condizionamento nelle indicazioni cliniche. Addirittura fogli di dimissione che indicano la marca di latte artificiale da usare.

  • Consiglio d’Europa su aborto in Italia: violato diritto alla salute delle donne

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    Il Comitato europeo dei diritti sociali, un organismo del Consiglio d'Europa che raggruppa 47 Paesi, nella relazione sull'applicazione della Legge 194 sull'interruzione volontaria di gravidanza ha stabilito che l'Italia "viola il diritto alla salute delle donne" che vogliono abortire, poiché esse incontrano "notevoli difficoltà" nell'accesso ai servizi per l'Interruzione volontaria di gravidanza, anche per l'alto numero di medici obiettori di coscienza. Secondo i calcoli, tali professionisti sono presenti in una misura media di sette su dieci.

  • Giovani madri e figli morti. Commissariare le Regioni inadempienti sui punti nascita

    Cinque giovani mamme e i loro piccoli in grembo morti in sette giorni. Vite spezzate sul nascere e famiglie alle quali è stato rubato il futuro. Famiglie sulle quali lo Stato si appresta a rovesciare l'onere della prova per il risarcimento del danno, attraverso il Disegno di Legge Gelli sulla Responsabilità professionale del personale sanitario in approvazione alla Camera dei Deputati la prossima settimana. Di questo stiamo parlando. Si è vero, i dati sulle morti materne pongono l’Italia in linea con altri paesi dell’Unione europea, con circa 10 casi ogni 100mila bambini nati vivi, ma è vero anche che l’Istituto Superiore di Sanità afferma che intervenendo sulle “criticità” possiamo ridurre la mortalità materna di circa il 50%. In pratica possiamo salvare decine di vite ogni anno.

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