Prevenzione

  • Vaccini non covid: una babele fra Regioni ed Asl, tempi di attesa allungati a causa della pandemia

    Mentre prosegue la campagna sulle vaccinazioni anti-covid, Cittadinanzattiva tiene accesi i riflettori anche sul proseguio delle vaccinazioni "ordinarie", ossia quelle obbligatorie e raccomandate per le varie fasce di età. Attraverso una indagine svolta tramite interviste agli assessorati regionali alla sanità, ai Centri vaccinali, nonchè ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta, emerge una babele di regole vigenti nelle regioni ma anche nelle singole asl, in particolare in merito agli accordi per la somministrazione di tali vaccini presso gli studi medici, nonchè sulle procedure per continuare a garantire la gratuità fuori dalle fasce di età in cui alcune vccinazioni sono raccomandate. I dati dettagliati saranno presentati ad inizio marzo, insieme alla Carta della qualità dei servizi vaccinali che Cittadinanzattiva sta mettendo a punto in collaborazione con un tavolo multistakeholder che comprende, fra gli altri, Ministero della Salute, SITI, FIMMG, SIMG, FIMP, SIP.

  • Vaccini non covid: una babele fra regioni ed asl, tempi di attesa allungati a causa della pandemia

    In alcune asl o distretti occorrono anche tre mesi tra la prenotazione e l’effettiva somministrazione delle vaccinazioni non covid obbligatorie (come difterite-tetano-pertosse, polio) e raccomandate (come antinfluenzale, HPV, Meningite ACWY, Herpes Zoster, Pneumococco), con attese medie che vanno da 4/8 giorni fino anche ai 20/40 giorni a seconda delle regioni. Le discrepanze non sono solo fra le regioni ma anche fra le singole Asl. A sorpresa, si aspetta mediamente di più al Nord rispetto al Sud. Bene Puglia e Toscana dove non si superano mai i 15 giorni di attesa. Sui tempi ha inciso direttamente la pandemia se si pensa che, fra marzo 2020 e fine 2021, oltre il 40% dei Centri vaccinali ha subito riduzione di personale e degli orari di apertura; uno su dieci è stato addirittura chiuso. A fine 2021 tutti i centri sono stati riaperti, nel 80% dei casi gli orari sono stati ripristinati, mentre la dotazione di personale è ritornata al livello precedente la pandemia solo nel 47% dei Centri.
    Poco chiara l’informazione sulla possibilità di effettuare le vaccinazioni presso gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri: i siti web delle Regioni e delle Asl segnalano come “disponibili alle vaccinazioni” soltanto il 38% degli studi di MMG e il 48% degli ambulatori pediatrici.
    Mancano inoltre informazioni precise su tipologia di vaccinazione erogata e su modalità di prenotazione, nonostante la stessa sia obbligatoria per la gran parte dei centri. Garantiscono la vaccinazione anche in orario pomeridiano il 79,5% dei Centri, l’84% degli studi dei MMG e il 75% degli studi pediatrici; questa possibilità è garantita di sabato solo nel 2% dei centri vaccinali, nel quasi 39% degli studi medici e nel 25% di quelli pediatrici.
    È questa l’anticipazione di alcuni dati scaturiti da una indagine svolta da Cittadinanzattiva nell’ambito del progetto “Carta della qualità dei servizi vaccinali”, promosso con il contributo non condizionato di GSK, MSD e Sanofi Pasteur.

  • "Insieme per l'oncologia del futuro": presentato il documento con il coinvolgimento di 60 esperti

    Fra le proposte: screening e vaccini nei luoghi più vicini ai cittadini, realizzare Registri tumori in tutte le Regioni, costruire un Portale nazionale dell’innovazione, promuovere la legge sul diritto all’oblio.

    Un anno fa Cittadinanzattiva raccoglieva attorno ad un tavolo virtuale oltre 60 soggetti tra rappresentanti delle istituzioni, dell’Università, del mondo della ricerca, delle organizzazioni civiche e dei pazienti e del mondo privato, inaugurando una lunga serie di incontri con l’obiettivo di definire una visione strategica di lungo termine nella lotta al cancro nel nostro Paese. Al centro dei lavori la riflessione sulla situazione pandemica e sull’emergenza delle cure ordinarie sospese o annullate a causa del covid: ben 4 milioni gli screening oncologici rimandati fra il 2020 e il 2021; rinviati fra il 50-80% degli interventi chirurgici, anche in area oncologica. La nuova ondata legata alla variante Omicron ha indotto molte Asl, spesso su interi territori, a bloccare nuovamente le prestazioni programmabili.
    È da queste premesse che nasce il documento “Insieme per l’oncologia del futuro”, presentato oggi da Cittadinanzattiva, con il supporto di Novartis, e realizzato grazie al contributo di circa 60 esperti di associazioni di pazienti, società scientifiche, mondo sanitario, accademico ed istituzionale. A guidare il lavoro è stato anche il Piano Europeo contro il Cancro, costruito su quattro pilastri (Prevenzione, Diagnosi precoce, Trattamento e Qualità della vita) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che punta su innovazione, salute digitale, cure di prossimità, inclusione sociale, gestione della cronicità.

  • Presentato il documento "Insieme per l'oncologia del futuro"

    Cittadinanzattiva, insieme a circa 60 soggetti tra rappresentanti delle istituzioni, dell’Università, del mondo della ricerca, delle organizzazioni civiche e dei pazienti e del  mondo privato ,riunitisi in una serie di incontri nel corso di più di un anno, ha messo a punto “Insieme per l’oncologia del futuro”, un documento di visione strategica nella lotta al cancro. Il progetto è realizzato con il supporto di Novartis.

    Numerose le proposte e le azioni previste, che nascono anche dalla situazione emergenziale in corso, determinata non solo dalla pandemia ma anche dal contestuale slittamento delle cure ordinarie, e avendo come punto di riferimento il Piano Europeo contro il Cancro e le riforme previste dal PNRR.

  • Fratture da fragilità ossea: l’indagine 2021 di Cittadinanzattiva

    Dalle Regioni risposte frammentate su organizzazione dei servizi e accesso alle cure per le fratture da fragilità ossea, medici specialisti in difficoltà tra mancanza di informazioni e procedure differenti anche fra singole ASL. Bene la recente approvazione delle Linee Guida a livello nazionale, poiché danno indicazioni per agire sull'appropriatezza degli interventi terapeutico-assistenziali e sul miglioramento della presa in carico del paziente, anche attraverso l’introduzione di un codice identificativo della frattura da fragilità ossea. Sono queste alcune delle informazioni che emergono dalla seconda indagine di Cittadinanzattiva realizzata tramite due questionari che hanno coinvolto medici specialisti e referenti regionali.

    Il Monitoraggio sulle fratture da fragilità ossea, realizzato da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di UCB, viene presentato  all’interno del congresso nazionale ORTOMED. Obiettivo del lavoro è quello di produrre dati ed evidenze circa la presa in carico del paziente con fratture da fragilità ossea nelle regioni coinvolte dal monitoraggio, sensibilizzando a livello territoriale sul tema e misurando il divario tra quanto delineato nel PDTA e ciò che accade nella realtà.

  • Vaccino antipneumococco: al via monitoraggio nazionale con il coinvolgimento di cittadini e medici

    Tavolo di lavoro con Istituzioni e Associazioni su accesso al vaccino nei vari territori, e su co-somministrazione con antinfluenzale

    Cittadinanzattiva lancia l’attività di raccolta dati e approfondimento sul tema della vaccinazione antipneumococcica. Predisposto un monitoraggio nazionale in due questionari rivolti a cittadini e medici, con diversi obiettivi: far emergere la conoscenza dei primi nei confronti del vaccino antipneumococco, fotografare gli attuali modelli organizzativi regionali e valutare come la co-somministrazione con la vaccinazione antinfluenzale possa favorire una più ampia adesione, in particolare dei soggetti a rischio e agevolare l'organizzazione dei programmi vaccinali.
    Il monitoraggio nazionale segue il Tavolo di lavoro, tenutosi lo scorso 26 novembre, in cui Associazioni e Istituzioni (oltre a Cittadinanzattiva, hanno partecipato Ministero della Salute, Regione Lazio, FIMMG, Federfarma, Società Italiana di Pediatria, Società italiana Diabetologia, Associazione Italiana Pazienti BPCO, Latina Cuore per Conacuore) hanno stabilito i temi e le priorità a proposito di vaccinazione antipneumococco. In particolare il Tavolo ha messo in evidenza che il Ministero della Salute si è espresso favorevolmente sulla co-somministrazione e che l'OMS, in più occasioni, ha ricordato l’utilità di rivolgere alle persone più vulnerabili (anziani, pazienti cronici e fragili) la vaccinazione antinfluenzale e quella anti-pneumococcica in un’unica seduta. Le stesse potrebbero essere associate anche alla terza dose del vaccino anti-Covid.

  • Terza dose vaccino anti-covid: la nostra indagine sulle modalità di organizzazione regionali

    Lo scorso 27 settembre il Ministero della Salute, con la Circolare 0043604-27/09/2021, ha di fatto dato l’avvio alla somministrazione delle terze dosi nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19. Dunque, da quella data, le Regioni hanno l'obbligo di organizzarsi per la sommistrazione della terza dose, attenendosi alle indicazioni del Ministero. Cittadinanzattiva ha avviato un’indagine, per l'agenzia di stampa Ansa, in merito alle informazioni contenute nei siti internet di tutte le Regioni, relative alle modalità di accesso e prenotazione per le categorie target indicate dal Ministero della Salute. In questa fase la somministrazione è riservata a: soggetti di età ≥ 80; personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani; esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario a partire dai soggetti di età ≥60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione. 
    "Rispetto alla indagine che avevamo condotto a gennaio 2021, all'avvio della campagna vaccinale, riscontriamo che sono stati fatti importanti passi in avanti. Oggi, con estrema facilità, ogni cittadino può accedere tramite il sito internet della propria regione alle informazioni relative alla vaccinazione. Sono aumentate e diversificate le modalità di convocazione e questo è un indubbio vantaggio per i cittadini, che andrebbe tra l'altro esteso anche alle prestazioni sanitarie ordinarie. Tuttavia non ovunque è garantita la stessa varietà nelle modalità di prenotazione, ed andrebbe estesa in particolare la convocazione diretta e ancor più tramite i medici di medicina generale, perchè gli stessi potrebbero dare informazioni e rassicurazioni aggiuntive ai loro pazienti", dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.

  • Vaccini, da FIMMG e Cittadinanzattiva appello per l’adesione dei cittadini

    È fondamentale riuscire a raggiungere un’alta adesione vaccinale, certamente contro il Covid, ma anche contro patologie pericolose e potenzialmente invalidanti, se non letali, come l’influenza, la polmonite o l’herpes zoster. Queste patologie si possono e si devono prevenire grazie ai vaccini, che sono sicuri ed efficaci. Abbassare la guardia sarebbe un grave errore”. È questo l’appello che arriva con forza dal Segretario Generale di FIMMG Silvestro Scotti, di concerto con Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. È infatti una battaglia comune quella che FIMMG e Cittadinanzattiva portano avanti per trasferire una corretta informazione sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini, ma anche per assicurare che su tutto il territorio le Regioni si adoperino per una programmazione efficace e adeguata a garantire quello che è un diritto di tutti i cittadini.

    «L’obiettivo comune - ricorda Anna Lisa Mandorino - è quello di favorire una piena informazione e consapevolezza della popolazione sull’importanza dei vaccini ed incrementare in questo modo l’adesione alle campagne vaccinali in corso. Nello stesso tempo come Cittadinanzattiva abbiamo appena avviato, in continuità con lo scorso anno, una richiesta di accesso civico alle Regioni per avere informazioni specifiche su come stanno organizzando la campagna antinfluenzale (la richiesta riguarda i numeri di lotti vaccinali, le modalità di somministrazione, l’individuazione di ulteriori categorie target da ritenersi prioritarie), al fine di segnalare eventuali situazioni di difformità territoriali nell’accesso a questo importante strumento di prevenzione».

  • Ottobre: al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale

    piano vaccini comunicati

    Quest'anno sembra che l'influenza stagionale possa manifestarsi in forma più aggressiva, e la causa potrebbe derivare in parte dall'allentamento delle restrizioni anti Covid. L’influenza è un tema che interessa tutti e come ogni anno arriva il momento di vaccinarsi. La campagna di vaccinazione anti-influenzale parte da questo mese in tutte le Regioni del nostro Paese che devono poi definire un proprio calendario.

  • Presentata la II Indagine civica sul diabete

    indagine diabete

    Il 40% dei cittadini con diabete segnala la sospensione delle visite specialistiche anche per un anno a causa della pandemia, il 53% non è inserito in un PDTA specifico, oltre l’86% paga di tasca propria sensori e dispositivi di ultima generazione per il monitoraggio della patologia o per eseguire visite ed esami. Soltanto nel 6% delle scuole è prevista l’assistenza infermieristica, oltre il 13% delle famiglie reputa inadeguato il menù servito nelle mense scolastiche rispetto alle esigenze dietetiche dei piccoli pazienti e quasi la metà rinuncia ad utilizzarle. Ci sono forti differenze tra Nord e Sud del Paese, ci si ammala di più se si appartiene a fasce di popolazione più disagiate, meno se si risiede in una regione del Nord, come Trentino e Veneto che registrano il numero minore di persone con diabete. La mortalità è più elevata al Sud.
    Sono alcuni dei dati della II Indagine civica sul diabeteDisuguaglianze, territorio, prevenzione, un percorso ancora lungo”,presentata da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Medtronic Italia; la stessa fa riferimento a 7.096 questionari completati (6.743 da cittadini, persone con diabete o genitori di bambini o adolescenti con diabete, 353 da professionisti sanitari). Il 78% di chi ha risposto è affetto da diabete di tipo 2, il 18% da diabete di tipo 1, lo 0,3% da diabete gestazionale, il 2,5% da altre forme.

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