Prevenzione

  • Vaccini non covid: una babele fra Regioni ed Asl, tempi di attesa allungati a causa della pandemia

    Mentre prosegue la campagna sulle vaccinazioni anti-covid, Cittadinanzattiva tiene accesi i riflettori anche sul proseguio delle vaccinazioni "ordinarie", ossia quelle obbligatorie e raccomandate per le varie fasce di età. Attraverso una indagine svolta tramite interviste agli assessorati regionali alla sanità, ai Centri vaccinali, nonchè ai medici di famiglia e ai pediatri di libera scelta, emerge una babele di regole vigenti nelle regioni ma anche nelle singole asl, in particolare in merito agli accordi per la somministrazione di tali vaccini presso gli studi medici, nonchè sulle procedure per continuare a garantire la gratuità fuori dalle fasce di età in cui alcune vccinazioni sono raccomandate. I dati dettagliati saranno presentati ad inizio marzo, insieme alla Carta della qualità dei servizi vaccinali che Cittadinanzattiva sta mettendo a punto in collaborazione con un tavolo multistakeholder che comprende, fra gli altri, Ministero della Salute, SITI, FIMMG, SIMG, FIMP, SIP.

  • Vaccini non covid: una babele fra regioni ed asl, tempi di attesa allungati a causa della pandemia

    In alcune asl o distretti occorrono anche tre mesi tra la prenotazione e l’effettiva somministrazione delle vaccinazioni non covid obbligatorie (come difterite-tetano-pertosse, polio) e raccomandate (come antinfluenzale, HPV, Meningite ACWY, Herpes Zoster, Pneumococco), con attese medie che vanno da 4/8 giorni fino anche ai 20/40 giorni a seconda delle regioni. Le discrepanze non sono solo fra le regioni ma anche fra le singole Asl. A sorpresa, si aspetta mediamente di più al Nord rispetto al Sud. Bene Puglia e Toscana dove non si superano mai i 15 giorni di attesa. Sui tempi ha inciso direttamente la pandemia se si pensa che, fra marzo 2020 e fine 2021, oltre il 40% dei Centri vaccinali ha subito riduzione di personale e degli orari di apertura; uno su dieci è stato addirittura chiuso. A fine 2021 tutti i centri sono stati riaperti, nel 80% dei casi gli orari sono stati ripristinati, mentre la dotazione di personale è ritornata al livello precedente la pandemia solo nel 47% dei Centri.
    Poco chiara l’informazione sulla possibilità di effettuare le vaccinazioni presso gli studi dei medici di famiglia e dei pediatri: i siti web delle Regioni e delle Asl segnalano come “disponibili alle vaccinazioni” soltanto il 38% degli studi di MMG e il 48% degli ambulatori pediatrici.
    Mancano inoltre informazioni precise su tipologia di vaccinazione erogata e su modalità di prenotazione, nonostante la stessa sia obbligatoria per la gran parte dei centri. Garantiscono la vaccinazione anche in orario pomeridiano il 79,5% dei Centri, l’84% degli studi dei MMG e il 75% degli studi pediatrici; questa possibilità è garantita di sabato solo nel 2% dei centri vaccinali, nel quasi 39% degli studi medici e nel 25% di quelli pediatrici.
    È questa l’anticipazione di alcuni dati scaturiti da una indagine svolta da Cittadinanzattiva nell’ambito del progetto “Carta della qualità dei servizi vaccinali”, promosso con il contributo non condizionato di GSK, MSD e Sanofi Pasteur.

  • "Insieme per l'oncologia del futuro": presentato il documento con il coinvolgimento di 60 esperti

    Fra le proposte: screening e vaccini nei luoghi più vicini ai cittadini, realizzare Registri tumori in tutte le Regioni, costruire un Portale nazionale dell’innovazione, promuovere la legge sul diritto all’oblio.

    Un anno fa Cittadinanzattiva raccoglieva attorno ad un tavolo virtuale oltre 60 soggetti tra rappresentanti delle istituzioni, dell’Università, del mondo della ricerca, delle organizzazioni civiche e dei pazienti e del mondo privato, inaugurando una lunga serie di incontri con l’obiettivo di definire una visione strategica di lungo termine nella lotta al cancro nel nostro Paese. Al centro dei lavori la riflessione sulla situazione pandemica e sull’emergenza delle cure ordinarie sospese o annullate a causa del covid: ben 4 milioni gli screening oncologici rimandati fra il 2020 e il 2021; rinviati fra il 50-80% degli interventi chirurgici, anche in area oncologica. La nuova ondata legata alla variante Omicron ha indotto molte Asl, spesso su interi territori, a bloccare nuovamente le prestazioni programmabili.
    È da queste premesse che nasce il documento “Insieme per l’oncologia del futuro”, presentato oggi da Cittadinanzattiva, con il supporto di Novartis, e realizzato grazie al contributo di circa 60 esperti di associazioni di pazienti, società scientifiche, mondo sanitario, accademico ed istituzionale. A guidare il lavoro è stato anche il Piano Europeo contro il Cancro, costruito su quattro pilastri (Prevenzione, Diagnosi precoce, Trattamento e Qualità della vita) e il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che punta su innovazione, salute digitale, cure di prossimità, inclusione sociale, gestione della cronicità.

  • Presentato il documento "Insieme per l'oncologia del futuro"

    Cittadinanzattiva, insieme a circa 60 soggetti tra rappresentanti delle istituzioni, dell’Università, del mondo della ricerca, delle organizzazioni civiche e dei pazienti e del  mondo privato ,riunitisi in una serie di incontri nel corso di più di un anno, ha messo a punto “Insieme per l’oncologia del futuro”, un documento di visione strategica nella lotta al cancro. Il progetto è realizzato con il supporto di Novartis.

    Numerose le proposte e le azioni previste, che nascono anche dalla situazione emergenziale in corso, determinata non solo dalla pandemia ma anche dal contestuale slittamento delle cure ordinarie, e avendo come punto di riferimento il Piano Europeo contro il Cancro e le riforme previste dal PNRR.

  • Fratture da fragilità ossea: l’indagine 2021 di Cittadinanzattiva

    Dalle Regioni risposte frammentate su organizzazione dei servizi e accesso alle cure per le fratture da fragilità ossea, medici specialisti in difficoltà tra mancanza di informazioni e procedure differenti anche fra singole ASL. Bene la recente approvazione delle Linee Guida a livello nazionale, poiché danno indicazioni per agire sull'appropriatezza degli interventi terapeutico-assistenziali e sul miglioramento della presa in carico del paziente, anche attraverso l’introduzione di un codice identificativo della frattura da fragilità ossea. Sono queste alcune delle informazioni che emergono dalla seconda indagine di Cittadinanzattiva realizzata tramite due questionari che hanno coinvolto medici specialisti e referenti regionali.

    Il Monitoraggio sulle fratture da fragilità ossea, realizzato da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di UCB, viene presentato  all’interno del congresso nazionale ORTOMED. Obiettivo del lavoro è quello di produrre dati ed evidenze circa la presa in carico del paziente con fratture da fragilità ossea nelle regioni coinvolte dal monitoraggio, sensibilizzando a livello territoriale sul tema e misurando il divario tra quanto delineato nel PDTA e ciò che accade nella realtà.

  • Vaccino antipneumococco: al via monitoraggio nazionale con il coinvolgimento di cittadini e medici

    Tavolo di lavoro con Istituzioni e Associazioni su accesso al vaccino nei vari territori, e su co-somministrazione con antinfluenzale

    Cittadinanzattiva lancia l’attività di raccolta dati e approfondimento sul tema della vaccinazione antipneumococcica. Predisposto un monitoraggio nazionale in due questionari rivolti a cittadini e medici, con diversi obiettivi: far emergere la conoscenza dei primi nei confronti del vaccino antipneumococco, fotografare gli attuali modelli organizzativi regionali e valutare come la co-somministrazione con la vaccinazione antinfluenzale possa favorire una più ampia adesione, in particolare dei soggetti a rischio e agevolare l'organizzazione dei programmi vaccinali.
    Il monitoraggio nazionale segue il Tavolo di lavoro, tenutosi lo scorso 26 novembre, in cui Associazioni e Istituzioni (oltre a Cittadinanzattiva, hanno partecipato Ministero della Salute, Regione Lazio, FIMMG, Federfarma, Società Italiana di Pediatria, Società italiana Diabetologia, Associazione Italiana Pazienti BPCO, Latina Cuore per Conacuore) hanno stabilito i temi e le priorità a proposito di vaccinazione antipneumococco. In particolare il Tavolo ha messo in evidenza che il Ministero della Salute si è espresso favorevolmente sulla co-somministrazione e che l'OMS, in più occasioni, ha ricordato l’utilità di rivolgere alle persone più vulnerabili (anziani, pazienti cronici e fragili) la vaccinazione antinfluenzale e quella anti-pneumococcica in un’unica seduta. Le stesse potrebbero essere associate anche alla terza dose del vaccino anti-Covid.

  • Terza dose vaccino anti-covid: la nostra indagine sulle modalità di organizzazione regionali

    Lo scorso 27 settembre il Ministero della Salute, con la Circolare 0043604-27/09/2021, ha di fatto dato l’avvio alla somministrazione delle terze dosi nell’ambito della campagna di vaccinazione anti SARS-CoV-2/COVID-19. Dunque, da quella data, le Regioni hanno l'obbligo di organizzarsi per la sommistrazione della terza dose, attenendosi alle indicazioni del Ministero. Cittadinanzattiva ha avviato un’indagine, per l'agenzia di stampa Ansa, in merito alle informazioni contenute nei siti internet di tutte le Regioni, relative alle modalità di accesso e prenotazione per le categorie target indicate dal Ministero della Salute. In questa fase la somministrazione è riservata a: soggetti di età ≥ 80; personale e ospiti dei presidi residenziali per anziani; esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario a partire dai soggetti di età ≥60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione. 
    "Rispetto alla indagine che avevamo condotto a gennaio 2021, all'avvio della campagna vaccinale, riscontriamo che sono stati fatti importanti passi in avanti. Oggi, con estrema facilità, ogni cittadino può accedere tramite il sito internet della propria regione alle informazioni relative alla vaccinazione. Sono aumentate e diversificate le modalità di convocazione e questo è un indubbio vantaggio per i cittadini, che andrebbe tra l'altro esteso anche alle prestazioni sanitarie ordinarie. Tuttavia non ovunque è garantita la stessa varietà nelle modalità di prenotazione, ed andrebbe estesa in particolare la convocazione diretta e ancor più tramite i medici di medicina generale, perchè gli stessi potrebbero dare informazioni e rassicurazioni aggiuntive ai loro pazienti", dichiara Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva.

  • Vaccini, da FIMMG e Cittadinanzattiva appello per l’adesione dei cittadini

    È fondamentale riuscire a raggiungere un’alta adesione vaccinale, certamente contro il Covid, ma anche contro patologie pericolose e potenzialmente invalidanti, se non letali, come l’influenza, la polmonite o l’herpes zoster. Queste patologie si possono e si devono prevenire grazie ai vaccini, che sono sicuri ed efficaci. Abbassare la guardia sarebbe un grave errore”. È questo l’appello che arriva con forza dal Segretario Generale di FIMMG Silvestro Scotti, di concerto con Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva. È infatti una battaglia comune quella che FIMMG e Cittadinanzattiva portano avanti per trasferire una corretta informazione sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini, ma anche per assicurare che su tutto il territorio le Regioni si adoperino per una programmazione efficace e adeguata a garantire quello che è un diritto di tutti i cittadini.

    «L’obiettivo comune - ricorda Anna Lisa Mandorino - è quello di favorire una piena informazione e consapevolezza della popolazione sull’importanza dei vaccini ed incrementare in questo modo l’adesione alle campagne vaccinali in corso. Nello stesso tempo come Cittadinanzattiva abbiamo appena avviato, in continuità con lo scorso anno, una richiesta di accesso civico alle Regioni per avere informazioni specifiche su come stanno organizzando la campagna antinfluenzale (la richiesta riguarda i numeri di lotti vaccinali, le modalità di somministrazione, l’individuazione di ulteriori categorie target da ritenersi prioritarie), al fine di segnalare eventuali situazioni di difformità territoriali nell’accesso a questo importante strumento di prevenzione».

  • Ottobre: al via la campagna di vaccinazione antinfluenzale

    piano vaccini comunicati

    Quest'anno sembra che l'influenza stagionale possa manifestarsi in forma più aggressiva, e la causa potrebbe derivare in parte dall'allentamento delle restrizioni anti Covid. L’influenza è un tema che interessa tutti e come ogni anno arriva il momento di vaccinarsi. La campagna di vaccinazione anti-influenzale parte da questo mese in tutte le Regioni del nostro Paese che devono poi definire un proprio calendario.

  • Presentata la II Indagine civica sul diabete

    indagine diabete

    Il 40% dei cittadini con diabete segnala la sospensione delle visite specialistiche anche per un anno a causa della pandemia, il 53% non è inserito in un PDTA specifico, oltre l’86% paga di tasca propria sensori e dispositivi di ultima generazione per il monitoraggio della patologia o per eseguire visite ed esami. Soltanto nel 6% delle scuole è prevista l’assistenza infermieristica, oltre il 13% delle famiglie reputa inadeguato il menù servito nelle mense scolastiche rispetto alle esigenze dietetiche dei piccoli pazienti e quasi la metà rinuncia ad utilizzarle. Ci sono forti differenze tra Nord e Sud del Paese, ci si ammala di più se si appartiene a fasce di popolazione più disagiate, meno se si risiede in una regione del Nord, come Trentino e Veneto che registrano il numero minore di persone con diabete. La mortalità è più elevata al Sud.
    Sono alcuni dei dati della II Indagine civica sul diabeteDisuguaglianze, territorio, prevenzione, un percorso ancora lungo”,presentata da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Medtronic Italia; la stessa fa riferimento a 7.096 questionari completati (6.743 da cittadini, persone con diabete o genitori di bambini o adolescenti con diabete, 353 da professionisti sanitari). Il 78% di chi ha risposto è affetto da diabete di tipo 2, il 18% da diabete di tipo 1, lo 0,3% da diabete gestazionale, il 2,5% da altre forme.

  • Presentata la II Indagine civica sul diabete

    Poca prevenzione e forti differenze regionali, costi privati a carico del cittadino, assistenza a scuola trascurata. Tecnologie e farmaci innovativi ancora poco utilizzati.

    Il 40% dei cittadini con diabete segnala la sospensione delle visite specialistiche anche per un anno a causa della pandemia, il 53% non è inserito in un PDTA specifico, oltre l’86% paga di tasca propria sensori e dispositivi di ultima generazione per il monitoraggio della patologia o per eseguire visite ed esami. Soltanto nel 6% delle scuole è prevista l’assistenza infermieristica, oltre il 13% delle famiglie reputa inadeguato il menù servito nelle mense scolastiche rispetto alle esigenze dietetiche dei piccoli pazienti e quasi la metà rinuncia ad utilizzarle. Ci sono forti differenze tra Nord e Sud del Paese, ci si ammala di più se si appartiene a fasce di popolazione più disagiate, meno se si risiede in una regione del Nord, come Trentino e Veneto che registrano il numero minore di persone con diabete. La mortalità è più elevata al Sud.
    Sono alcuni dei dati della II Indagine civica sul diabeteDisuguaglianze, territorio, prevenzione, un percorso ancora lungo”,presentata oggi da Cittadinanzattiva con il contributo non condizionato di Medtronic Italia; la stessa fa riferimento a 7.096 questionari completati (6.743 da cittadini, persone con diabete o genitori di bambini o adolescenti con diabete, 353 da professionisti sanitari). Il 78% di chi ha risposto è affetto da diabete di tipo 2, il 18% da diabete di tipo 1, lo 0,3% da diabete gestazionale, il 2,5% da altre forme.

  • Screening neonatali: al via una nostra indagine civica

    Screening neonatali: Cittadinanzattiva, con il contributo non condizionato di Roche, lancia un’indagine a livello nazionale sull’accesso al servizio. La legge 167/2016 ha esteso lo screening neonatale obbligatorio a circa 40 malattie metaboliche ereditarie (screening neonatale esteso) e ha istituito il Centro di coordinamento sugli screening neonatali presso l'Istituto Superiore di Sanità (ISS) per assicurare la massima uniformità di tempi e procedure sul territorio.
    In questo contesto, il questionario realizzato da Cittadinanzattiva, e inviato a tutti i centri del Sistema Regionale Screening Neonatale Esteso, si propone tre obiettivi focalizzati attorno al tema dell’accesso: identificare le criticitàche non hanno permesso l’implementazione della legge in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, individuare le buone prassi che hanno permesso di adeguarsi in modo tempestivo alla normativa e, infine, verificare la possibilità di estendere gli attuali screening neonatali anche ai test genetici.

    Nel prossimo futuro –chiarisce Anna Lisa Mandorino, Segretaria generale di Cittadinanzattiva - il SSN deve essere pronto a individuare modelli organizzativi più efficienti, tempestivi e uniformi sul territorio e ad accogliere le nuove opportunità che la scienza mette a disposizione. Non possiamo perdere altro tempo e soprattutto non possiamo permettere che a perdere tempo siano i pazienti”.

  • Vaccini antinfluenzali: il Tar Molise condanna la Regione a risarcire Cittadinanzattiva

    La Pubblica amministrazione deve garantire ai cittadini l’accesso e la trasparenza delle informazioni nei tempi stabiliti dalla legge e non c’è emergenza che possa cancellare o procrastinare tale diritto. A stabilirlo il Tar del Molise che, con la sentenza 00123/2021, ha deciso di condannare la Regione Molise a causa del ritardo (4 mesi invece dei 30 gg previsti dalla legge) con il quale ha fornito riscontro alla richiesta di Cittadinanzattiva di trasparenza sui dati relativi la scorsa campagna vaccinale antinfluenzale. La Regione dovrà rifondere a Cittadinanzattiva le spese legali sostenute oltre al rimborso per il contributo unificato.

  • Vaccini anti Covid e blocco lotto AstraZeneca: occorre comunicazione chiara e coerente

    “Occorre una comunicazione pubblica coerente, chiara e che non generi panico. Una responsabilità alla quale crediamo debbano rispondere tutti i soggetti coinvolti, a partire dalle istituzioni pubbliche, dai professionisti sanitari e dagli operatori dell’informazione. Da parte dell’azienda ci auguriamo ci sarà la massima trasparenza e disponibilità a collaborare con le istituzioni perché si faccia chiarezza su quanto accaduto”, è quanto dichiara Anna Lisa Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva in merito al blocco, da parte di Aifa, di un lotto del vaccino anti-covid AstraZeneca. “Solo informazioni lucide e circostanziate e una comunicazione chiara ed univoca possono favorire la consapevolezza dei cittadini ed una piena adesione alla campagna vaccinale della quale non possiamo permetterci brusche ed inopportune frenate, tanto più oggi alla vigilia di una nuova fase di semi-lockdown”.

  • Continua la nostra campagna sulla prevenzione oncologica: #NonAspettare2

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    SCARICA LA GUIDA

    La prevenzione è uno strumento per ridurre le disuguaglianze legate a condizioni sociali, economiche e culturali, in tutte le condizioni patologiche, a maggior ragione se parliamo di tumori. Per questo intendiamo proseguire il nostro compito di informazione e sensibilizzazione sul tema con la campagna #Nonaspettare.
    L'obiettivo di questa seconda edizione è quello di raggiungere una larga fascia della popolazione, informarla sui rischi di tali patologie e sull’importanza della prevenzione ed aumentare, di conseguenza, l’adesione agli screening organizzati attraverso il racconto di 8 persone - alcune con patologie croniche - di come hanno vissuto e vivono gli screening durante il periodo Covid.

  • Prevenzione oncologica: #Nonaspettare2

     

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    SCARICA LA GUIDA 

    La prevenzione è uno strumento per ridurre le disuguaglianze legate a condizioni sociali, economiche e culturali, in tutte le condizioni patologiche, a maggior ragione se parliamo di tumori. Il tasso di sopravvivenza al cancro, infatti, è più alto oggi tra le persone più informate, ma il dato potrebbe modificarsi se ci fosse una maggiore conoscenza dei programmi di screening organizzato, che ancora oggi scontano difformità territoriali sul livello di conoscenza e adesione delle popolazione.

    Per questo intendiamo proseguire il nostro compito di informazione e sensibilizzazione sul tema con la campagna #Nonaspettare.

    L'obiettivo di questa seconda edizione è quello di raggiungere una larga fascia della popolazione, informarla sui rischi di tali patologie e sull’importanza della prevenzione ed aumentare, di conseguenza, l’adesione agli screening organizzati attraverso il racconto di 8 persone - alcune con patologie croniche - di come hanno vissuto e vivono gli screening durante il periodo Covid.

     

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    LA STORIA DI ANGELA 
    Sono Angela ho 65 anni. Aderisco sempre all’invito a fare la mammografia, ben sapendo che, in caso di problemi, è meglio affrontarli subito.
    Ultimamente purtroppo, dopo l’esame ho dovuto fare degli approfondimenti e l’esito è stato di quelli che non si vorrebbero sentire.  
    Sto affrontando questo periodo difficile con l’aiuto delle persone care e con il personale sanitario, gentile e accogliente, che mi indica il  percorso da seguire. Mi sento protetta, vado avanti con fiducia avendo avuto ulteriore conferma dell’insostituibile valore della prevenzione.  

     

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    LA STORIA DI LUCIA
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    ono Lucia, vivo in Italia da dodici anni, sono moldava e di professione faccio la badante; da quando ho la residenza ricevo regolarmente le lettere di invito a fare gli screening oncologici da parte della AUSL e aderisco sempre perché è una cosa molto importante.
    Tutte le mie amiche moldave si sottopongono agli screening. Nel 2020 non ho ricevuto l’invito, probabilmente perché ho cambiato zona di residenza.
    Potrei telefonare ma preferisco di no, voglio aspettare che si corrano meno rischi di contagio nel recarsi nelle strutture sanitarie, ho più paura del covid che del cancro.

     

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    LA STORIA DI CHIARA
    Mi chiamo Chiara, negli ultimi giorni di maggio 2020, alla fine del lockdown, ho scoperto una secrezione mammaria, scoperta che ha stravolto la mia vita. Mi sono attivata immediatamente per fare un controllo e ho trovato posto in clinica il giorno seguente perché molte donne avevano rinunciato allo screening per via del covid. Nessun ritardo a causa dell'emergenza, anzi. Nemmeno un mese dopo, la diagnosi ha confermato il tumore e il 5 agosto ho subito l'intervento di mastectomia e a tutt’oggi sto sostenendo la chemioterapia.    

     

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    LA STORIA DI FRANCESCO
    Sono Francesco, a 52 anni mi è stato diagnosticato un cancro al colon retto. Sono stato molto fortunato perché prima di questa diagnosi, a causa della mia paura della colonscopia, che era più forte della paura di morire, avevo sempre ignorato il consiglio del mio medico curante che ogni due anni insisteva perché mi controllassi. Ero sano, non avevo casi di cancro al colon in famiglia, dunque non volevo saperne di screening. Solo l’insistenza dei familiari e le prove dell’importanza di un controllo accurato mi hanno salvato la vita. Il cancro è stato preso in tempo ed oggi ho una cura che mi permetterà di vivere più a lungo. 

     

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    LA STORIA DI IRINA
    Mi chiamo Irina, sono ucraina e vivo in Italia da dieci anni. Ricevo regolarmente l’invito a fare gli screening e partecipo sempre. Nel 2020 però, pur avendo ricevuto a febbraio l’invito per lo screening per il tumore del colon retto, ho dovuto rimandare perché a marzo il servizio è stato sospeso. Nel frattempo ho perso la lettera di invito. Quando a maggio ho telefonato per informare che avevo perso la convocazione mi hanno dato subito un nuovo appuntamento. Il personale è molto gentile e competente, tutte le mie connazionali, qui, aderiscono alla chiamata agli screening.

     

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    LA STORIA DI DANIELA
    Sono Daniela, nel 2015 mi fu diagnosticato un tumore al colon. Durante la mia esperienza di malattia, ho capito la grande importanza degli screening di prevenzione e consiglio a tutti di approfittare di questa stupenda possibilità che ci viene data. Io mi ritengo fortunata, faccio i miei controlli, ma devo ringraziare del fatto di aver scoperto in tempo, grazie allo screening, questo “mostro” che mi aveva colpito. Sono una persona molto meticolosa nei controlli. Durante il periodo Covid-19, sono riuscita a sfruttare sia il follow up che i controlli dello screening. 

     

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    LA STORIA DI VIOLETTA 
    Il mio nome è Violetta, vengo dall’Ucraina e sono in Italia da dieci anni; essendo arrivata qui come straniera sento l’esigenza di aiutare le persone straniere ad orientarsi in questo Paese, per questo faccio volontariato. Da anni ricevo regolarmente le lettere di convocazione per gli screening e li ho sempre fatti, perché ne riconosco la grande utilità. A marzo 2020 avevo l’invito per il paptest ma per via del Covid l’ho saltato. Nella lettera comunque c’è scritto che basta presentarsi la mattina senza prenotazione e si può fare lo screening, lo farò quanto prima.  

     

    Immagine8LA STORIA DI PAOLA
    Mi chiamo Paola, ho 68 anni. Dall’attivazione dei programmi di screening (mammella, utero, colon-retto) ho risposto agli inviti, consapevole della loro fondamentale importanza al fine di una diagnosi precoce e di una cura mirata. Cinque anni fa una mammografia ha dato esito positivo. Il percorso già organizzato, la presa in carico e l’accompagnamento attento e disponibile da parte dei sanitari mi hanno consentito di essere sottoposta tempestivamente a quadrantectomia e radioterapia, continuando ad oggi il follow up consigliato. Devo alla diagnosi precoce l’ottima riuscita della terapia.

     

    Anno di realizzazione: 2021 (in corso)

    Per maggiori informazioni  contattare
    Roberta passerini: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

     

    In collaborazione con :
    AMICI ONLUS – ANNA – CNOP – EUROPA DONNA – FAIS FAND – FEDERFARMA – FIMMG -FISMAD FNOPI -GISMa – ONS – SIED

     

    Il progetto è realizzato con il contributo non condizionato di

    Norgine logo res 1000 1000

  • Fratture da fragilità ossea: presentata Indagine del CnAMC-Cittadinanzattiva

    Dopo i 50 anni più del 30% delle donne e del 20% degli uomini va incontro ad una frattura da fragilità a causa di una ridotta resistenza ossea per un’alterata quantità e qualità del tessuto scheletrico. Chi ha presentato una frattura da fragilità ha una maggiore probabilità di rifrattura soprattutto nel breve, ma anche nel medio e lungo termine, con un previsto deterioramento della qualità di vita, aumento di morbidità e mortalità.

    In Italia, a fronte di una spesa annuale per la gestione delle fratture da fragilità di circa 9,4 miliardi di euro, solo 514 milioni vengono impiegati per la prevenzione primaria e secondaria delle fratture da fragilità (Rapporto OsMed relativo all’anno 2017). Si stima che, in assenza dell’adozione di contromisure efficaci, entro il 2030 nel nostro Paese il numero di questa tipologia di frattura aumenterà del 22,4%, con una spesa sanitaria attesa di 11,9 miliardi nel 2030 per la gestione delle stesse.

    “La prevenzione delle fratture da fragilità ossea è una delle priorità identificate già da tempo dal Ministero della Salute ed è arrivato il momento di mettere in campo tutte le azioni possibili per migliorare la qualità di vita dei pazienti ed evitare ulteriori aggravi per il SSN. Il primo passo è quindi di rendere operativo il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la gestione della persona con frattura da fragilità, realizzato da Cittadinanzattiva. Il percorso delineato ha come obiettivi quelli di giungere ad una diagnosi precoce, fare in modo che le fratture da fragilità ossea vengano indentificate in maniera appropriata e al momento giusto, con un codice identificativo, fare in modo che vi sia una effettiva presa in carico del paziente con la collaborazione  di tutti i soggetti coinvolti nell’intero percorso per il miglioramento della qualità della vita, favorire e potenziare la continuità assistenziale, coinvolgere e informare il paziente per uno stile di vita sano e una costante aderenza terapeutica, sia farmacologica che riabilitativa”afferma Annalisa Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva.

  • Al via #ioindossolamascherina, campagna social di Cittadinanzattiva ed Egualia

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    Al via #ioindossolamascherina: operazione social che parla 5 lingue, nata grazie alla sinergia tra Egualia (già Assogenerici) e Cittadinanzattiva.

    Un progetto semplice ma con un obiettivo importante: arrivare nella maniera più diretta e coinvolgente possibile a tutte le persone sul territorio italiano per ribadire l’importanza del corretto uso della mascherina, come fondamentale arma di prevenzione contro la diffusione del Covid-19. A prescindere da età, sesso, paese di origine e cultura. Le attività saranno infatti realizzate oltre che in italiano anche in inglese, francese, spagnolo e arabo.

  • Covid-19: al via #ioindossolamascherina, campagna social Cittadinanzattiva-Egualia

     

    Prende il via oggi #ioindossolamascherina: operazione social che parla 5 lingue, nata grazie alla sinergia tra Egualia (già Assogenerici) e Cittadinanzattiva.

    Un progetto semplice ma con un obiettivo importante: arrivare nella maniera più diretta e coinvolgente possibile a tutte le persone sul territorio italiano per ribadire l’importanza del corretto uso della mascherina, come fondamentale arma di prevenzione contro la diffusione del Covid-19. A prescindere da età, sesso, paese di origine e cultura. Le attività saranno infatti realizzate oltre che in italiano anche in inglese, francese, spagnolo e arabo.

  • FISMAD lancia la campagna di prevenzione del cancro colorettale​

    campagna fismad

    “Non è questione di culo”. É questo il claim della campagna di sensibilizzazione nazionale promossa da FISMAD – Federazione Italiana Società Malattie Apparato Digerente per la prevenzione del cancro colorettale. Testimonial d’eccezione Paolo Cevoli che, con il suo mood squisitamente ironico, si fa ambasciatore dell’informazione sull’importanza dello screening: il cancro colorettale si può sconfiggere. Il test funziona davvero e salva la vita. La fortuna non c’entra, la prevenzione...non è questione di culo! “Robuste evidenze scientifiche hanno dimostrato che lo screening per cancro colorettale riduce del 20% il numero di nuovi casi e la mortalità per questo tumore del 30%”, spiega Elisabetta Buscarini, Presidente FISMAD e Direttore UOC Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Ospedale Maggiore di Crema. “Eppure in Italia l’adesione rimane stabile su valori di poco superiori al 40%”.

  • Presentata la “Carta della qualità e della sicurezza delle cure per pazienti e operatori sanitari”

    Trasparenza, anche sul sito web della struttura sanitaria, delle azioni poste in essere per la prevenzione delle infezioni; formazione continua dei professionisti sanitari e informazione ai cittadini per rendere, gli uni e gli altri, sempre più consapevoli delle principali situazioni di rischio infettivo e attori di comportamenti responsabili di protezione della propria e altrui salute; azioni di sorveglianza più efficaci, da parte della struttura sanitaria, a partire dalla registrazione/documentazione delle infezioni, coinvolgendo e incentivando cittadini e personale sanitario a segnalare in modo spontaneo eventuali eventi avversi e situazioni a rischio, al fine di attivare prontamente le azioni di gestione di rischio clinico; massima attenzione all'igiene e alla sanificazione degli ambienti sanitari e non sanitari delle struttura, nel rispetto delle più recenti Linee di indirizzo, riconosciute come buone pratiche clinico-assistenziali, finalizzate al controllo delle infezioni nelle strutture (ospedaliere e socio-sanitarie); adozione delle pratiche cliniche e dei protocolli di sicurezza e sterilizzazione e vigilanza perché siano eseguite secondo le più accreditate Linee Guida.

    Sono i principali contenuti della “Carta della qualità e della sicurezza delle cure per pazienti e operatori sanitari” presentata oggi da Cittadinanzattiva nel corso di un webinar e realizzata con il supporto non condizionato di COPMA (la Carta è disponibile a questo link). Si tratta in sostanza di un patto tra Direzioni, professionisti sanitari e cittadini per stabilire ciò che non può mancare per assicurare un servizio sanitario con livelli sempre più elevati di qualità e sicurezza, nel rispetto dei diritti della Carta Europea dei diritti del malato.

  • Covid: via libera ai test rapidi nelle scuole, ecco come funzionano

    In arrivo nelle scuole i test antigenici rapidi, per effettuare screening a tappeto su studenti e personale scolastico ed avere i risultati entro 20-30 minuti. Lo ha deciso il Comitato tecnico scientifico, che ha accolto la richiesta avanzata dal Ministro della Salute Roberto Speranza. L’accordo prevede che questa tipologia di tampone possa essere impiegata negli istituti scolastici “ai fini esclusivi di screening“. Di fronte a un sospetto Covid, si potrà avere una prima risposta nel giro di 20-30 minuti ed eventualmente estendere l’esame a tutti i contatti stretti (ad esempio a un’intera classe). In caso di positività, però, bisognerà sottoporsi al tampone molecolare per avere la diagnosi definitiva. L’obiettivo, come si legge nella circolare emanata dal Ministero della Salute, è infatti quello di distinguere in modo tempestivo chi ha solo una sindrome influenzale da chi, invece, è stato contagiato dal virus.  

  • Parte collaborazione tra Cittadinanzattiva e Istituto Tumori Pascale di Napoli e boom di visite nel Cilento con il tir della prevenzione

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    E' partita negli scorsi giorni la collaborazione fra Cittadinanzattiva Campania, Cittadinanzattiva nazionale e l’Istituto Nazionale Tumori “Pascale” di Napoli che prevede una serie di attività volte ad informare e tutelare i cittadini, in particolare in ambito oncologico, e che si consoliderà nei prossimi mesi con la firma di un Protocollo congiunto.
    “Con il coinvolgimento dei 36 sportelli di Cittadinanzattiva Campania, nell'ambito di questa collaborazione con il Pascale, abbiamo l’ambizioso obiettivo di accrescere l’informazione e la consapevolezza dei cittadini sull'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce in ambito oncologico”, ha dichiarato Lorenzo Latella, segretario regionale di Cittadinanzattiva Campania. “La prima di queste attività è finalizzata a sostenere l’importantissima iniziativa messa in campo dal Pascale che con il Camper della prevenzione girerà lungo le spiagge e i luoghi di villeggiatura campani per effettuare visite gratuite per la prevenzione del melanoma. Si parte questo fine settimana da Battipaglia, Agropoli, Capaccio-Paestum e tra 15 giorni il camper arriverà a Cicerale, Vallo della Lucania e Palinuro”

  • Boom di visite nel Cilento con il tir della prevenzione

    Se l’obiettivo era di salvare la pelle, la campagna di prevenzione promossa nel Cilento dal Pascale, insieme con la Fondazione Melanoma Onlus e da Cittadinanzattiva, l’ha salvata ad almeno una quindicina di persone. Delle duecentottanta visite effettuate gratuitamente, da venerdì a domenica nelle piazze di Battipaglia, Agropoli e Capaccio-Paestum, sono stati individuati quattro sospetti melanomi, 14 carcinomi basocellulari, 10 nevi atipici. Ai pazienti con sospette neoplasie è stato già avviato l’iter per le procedure di asportazione i nevi e i baseliomi presso l’Istituto dei tumori di Napoli.

    Obiettivo raggiunto, dunque. L’iniziativa <Salviamoci la pelle> ha riscosso un enorme successo. Le visite sono state effettuate a bordo di un tir, guidato dagli stessi dermatologi, Marco Palla e Luigi Scarpato, coordinati dal loro capo, il prof Paolo Ascierto. Un’iniziativa che si ripeterà di nuovo tra due settimane quando il tir approderà a Cicerale, Vallo della Lucania e Palinuro e segue la due giorni di giugno a piazza del Gesù, a Napoli.   <Anche se a disposizione ci sono nuovi farmaci nella cura del melanoma - dice Paolo Ascierto - la prevenzione rappresenta sempre l’arma più importante ed efficace per questo tumore che ogni anno miete 14mila nuovi casi e che resta il terzo per mortalità. Eventi come questi sono di fondamentale importanza>.

    Un’iniziativa condivisa dall’associazione Cittadinanzattiva che ha inaugurato una serie di collaborazioni con il Pascale proprio partendo dalla prevenzione sulle spiagge del Cilento. Collaborazione che continuerà nei prossimi mesi.

  • Parte collaborazione tra Cittadinanzattiva e Istituto Tumori Pascale di Napoli

    Parte la collaborazione fra Cittadinanzattiva Campania, Cittadinanzattiva nazionale e l’Istituto Nazionale Tumori “Pascale” di Napoli che prevede una serie di attività volte ad informare e tutelare i cittadini, in particolare in ambito oncologico, e che si consoliderà nei prossimi mesi con la firma di un Protocollo congiunto.
    “Con il coinvolgimento dei 36 sportelli di Cittadinanzattiva Campania, nell'ambito di questa collaborazione con il Pascale, abbiamo l’ambizioso obiettivo di accrescere l’informazione e la consapevolezza dei cittadini sull'importanza della prevenzione e della diagnosi precoce in ambito oncologico”, dichiara Lorenzo Latella, segretario regionale di Cittadinanzattiva Campania. “La prima di queste attività è finalizzata a sostenere l’importantissima iniziativa messa in campo dal Pascale che con il Camper della prevenzione girerà lungo le spiagge e i luoghi di villeggiatura campani per effettuare visite gratuite per la prevenzione del melanoma. Si parte questo fine settimana da Battipaglia, Agropoli, Capaccio-Paestum e tra 15 giorni il camper arriverà a Cicerale, Vallo della Lucania e Palinuro”.

  • "Chiusi per le Vaccinazioni"...cosa è successo durante la pandemia

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    "Per la vaccinazione? Torni...Non posso dirle quando” così si intitola l'articolo scritto da Active Citizenship Network (Mariano Votta e Maira Cardillo) pubblicato su HealthEuropa che racconta l'impatto del Covid-19 sull'implementazione del piano di immunizzazione attraverso il sondaggio civico condotto da Cittadinanzattiva. 

  • La nostra indagine sulle politiche di prevenzione: no a sospensione vaccinazioni

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    Il quadro che emerge dalla ricognizione condotta da Cittadinanzattiva sui servizi di prevenzione e vaccinali dimostra che è molto difficile anche solo reperire informazioni, tra numeri telefonici a cui non risponde nessuno e la mancanza di un punto di informazioni unico, almeno per diverse regioni; inoltre si riscontra una situazione frastagliata, in cui anche all’interno dello stesso territorio regionale si possono trovare decisioni molto diverse per quanto riguarda le politiche di prevenzione. Sia per la possibilità di accedere ai vaccini che per gli screening.

  • “Per la prevenzione? Ritorni….non so dirle quando”la nostra indagine sui servizi di prevenzione

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    “Per la prevenzione? Ritorni….non so dirle quando”. L’indagine di Cittadinanzattiva sui servizi di prevenzione evidenzia situazione disomogenea tra le regioni, ma anche nella stessa regione. “Si intervenga subito, e si riprendano le campagne vaccinali, come ricorda Oms, estremamente importanti anche in questa fase”

    Una situazione frastagliata, in cui anche all’interno dello stesso territorio regionale si possono trovare decisioni molto diverse per quanto riguarda le politiche di prevenzione. Sia per la possibilità di accedere ai vaccini che per gli screening. Questo il quadro che emerge dalla ricognizione condotta da Cittadinanzattiva. Molto difficile anche solo reperire informazioni, tra numeri telefonici a cui non risponde nessuno e la mancanza di un punto di informazioni unico, almeno per diverse regioni.

    “Sospendere le vaccinazioni è un controsenso”, commento Antonio Gaudioso, “non solo perché rimanda all’idea che non siano prestazioni essenziali, dopo tutti gli anni spesi per farne comprendere l’importanza. Ma anche perché si rischia il ritorno di patologie gravi come morbillo o meningiti, o di esporre a potenziale insorgenza di tumori bloccando vaccinazioni come quella per l’HPV e Epatite B. Non si può accettare che l’incapacità di organizzare spazi e modalità che rispondano alle esigenze emerse post Sars-Covid2 venga fatta pagare ai cittadini, semplicemente chiudendo servizi. Si piò ricorrere a soluzioni organizzative alternative che possano quindi garantire continuità nel servizio ”.  

  • Influenza e prevenzione: rivedi la puntata di Tagadà

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    Siamo in piena stagione influenzale: solo nella prima settimana del 2020 si è registrato un aumento del 20% dei pazienti colpiti da virus influenzali. Molto probabilmente il picco arriverà fra fine gennaio ed inizio febbraio, complice anche il rientro a scuola dopo le vacanze di Natale. 

    Nella puntata del 7 gennaio di Tagadà, su La7, si è affrontato il tema, accanto a quello fondamentale della prevenzione e dell'importanza della vaccinazione. Il vaccino è fondamentale per i soggetti a rischio (over 65, bimbi fra i 6 mesi e i 5 anni, donne in stato di gravidanza e persone affette da specifiche patologie) e per gli operatori sanitari. Di questo ha parlato Anna Lisa Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva, intervenuta in diretta nel corso della puntata.

  • XXII Rapporto PiT Salute: l'intervista ad Antonio Gaudioso e i materiali

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    Presentato lo scorso 11 dicembre il XXII Rapporto PiT Salute di Cittadinanzattiva: costi, burocrazia e difficoltà di accesso ai servizi sanitari le principali questioni segnalate dai cittadini.

    Guarda anche l’intervista ad Antonio Gaudioso, Segretario generale di Cittadinanzattiva, e il video sulle nostre proposte dall'account Twitter di Cittadinanzattiva.

  • Tassa sulle merendine, sì o no? L'Italia ha di certo un problema

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    “Vorrei delle tasse di scopo: per esempio sulle bibite gasate e sulle merendine o tasse sui voli aerei che inquinano. L’idea è: faccio un’attività che inquina (volare), ho un sistema di alimentazione sbagliato? Metto una piccola tassa e con questa finanzio attività utili, la scuola e stili di vita sani”. A pronunciare queste parole è stato il Ministro dell'Istruzione, Lorenzo Fioramonti, scatenando una scia di prese di posizione a favore e contro la cosiddetta sugar tax. In realtà nelle ultime ore è arrivato il Premier Conte a chiudere la questione, almeno per il momento: «Nel documento odierno (Legge di bilancio, ndr) non abbiamo considerato di tassare le merendine. Vorrei incentivare comportamenti alimentari consapevoli come il consumo di frutta fresca e latte ma senza provvedimenti penalizzanti», ha dichiarato a Skuola.net

    Ma cosa succede negli altri Paesi europei? Chi ha applicato e chi no la tassa sulle merendine? E con quali effetti?

  • Test genetici e tumori eredo-familiari in Piemonte: i nostri dati

    Presentati, presso l’Aula Carle dell’Ospedale Ordine Mauriziano, i risultati regionali dell’indagine civica: “Test genetici: tra prevenzione e diritto alle cure. Focus Test BRCA”, promossa da Cittadinanzattiva. Ultima tappa del ciclo di incontri nazionali, volti a mettere in luce aspetti peculiari dell’organizzazione dei servizi e del percorso, prima e dopo l’erogazione del test BRCA.

    Attenzione alta sulle disposizioni regionali in merito alla diagnosi precoce del tumore della mammella e dell’ovaio, in persone risultate ad alto rischio genetico e in particolar modo sulla D99, l’esenzione del ticket per i soggetti sani, residenti in Piemonte ed inseriti in programmi di sorveglianza.

  • Test genetici e tumori eredo-familiari in Piemonte: i nostri dati

    test genetici tra prevenzione e diritto alle cure 1

    Presentati oggi, presso l’Aula Carle dell’Ospedale Ordine Mauriziano, i risultati regionali dell’indagine civica: “Test genetici: tra prevenzione e diritto alle cure. Focus Test BRCA”, promossa da Cittadinanzattiva. Ultima tappa del ciclo di incontri nazionali, volti a mettere in luce aspetti peculiari dell’organizzazione dei servizi e del percorso, prima e dopo l’erogazione del test BRCA.

    Attenzione alta sulle disposizioni regionali in merito alla diagnosi precoce del tumore della mammella e dell’ovaio, in persone risultate ad alto rischio genetico e in particolar modo sulla D99,l’esenzione del ticket per i soggetti sani,residenti in Piemonte ed inseriti in programmi di sorveglianza.

    "La Regione, con la delibera dello scorso marzo, rafforza l’attività di prevenzione, intercettando le persone potenzialmente a rischio genetico e offrendo loro prestazioni specialistiche gratuite. Ora però è fondamentale che alla delibera seguano ulteriori provvedimenti,all’interno dei quali si delineino percorsi “dedicati”, si stabiliscano le tempistichedei laboratori ove si effettua il test BRCA e si individuino i Centri di riferimento cui rivolgersi per le visite e gli esami di controllo. E’ cruciale garantire ai cittadini una capillare informazione per ogni fase del percorso, altrimenti, la stima sui 180 nuovi casi all’anno resterà un mero calcolo statistico”,ha dichiarato Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • Test genetici e tumori eredo-familiari in Sicilia: i nostri dati

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    Presentati lo scorso 1 luglio a Palermo i risultati regionali dell’indagine civica: Test genetici: tra prevenzione e diritto alle cure. Focus Test BRCA”. L’indagine ha interessato nove strutture della Sicilia e rilevato, attraverso i responsabili dei centri, aspetti peculiari dell’organizzazione dei servizi e del percorso prima e dopo l’erogazione del test BRCA. Sotto la lente di ingrandimento anche il recente PDTA Tumori Eredo-familiari della mammella e dell’ovaio con il quale si potrà perseguire un programma di assistenza centrato sul paziente con neoplasia associata a variante dei geni BRCA, intercettare i familiari potenzialmente a rischio genetico e offrire loro strategie di prevenzione, per ridurlo e tenerlo sotto controllo.

  • Test genetici e tumori eredo-familiari in Sicilia: i risultati della nostra Indagine

    Presentati oggi a Palermo i risultati regionali dell’indagine civica: “Test genetici: tra prevenzione e diritto alle cure. Focus Test BRCA”, promossa da Cittadinanzattiva.

    L’indagine ha interessato nove strutture della Siciliae rilevato, attraverso i responsabili dei centri, aspetti peculiari dell’organizzazione dei servizi e del percorso prima e dopo l’erogazione del test BRCA. Sotto la lente di ingrandimento anche il recente PDTA Tumori Eredo-familiari della mammella e dell’ovaio con il quale si potrà perseguire un programma di assistenza centrato sul paziente con neoplasia associata a variante dei geni BRCA, intercettare i familiari potenzialmente a rischio genetico e offrire loro strategie di prevenzione, per ridurlo e tenerlo sotto controllo.

    Il PDTA della Regione Sicilia fissa sulla carta aspetti decisivisotto il profilo predittivo e preventivoe che, se messi in pratica, potrebbero incrementare positivamente i valori emersi dall’indagine.

  • Test genetici e tumori eredo-familiari in Campania

    BRCA

    La Regione Campania, negli ultimi mesi, ha concretizzato il proprio  impegno  rispetto  alla  diagnosi precoce e riduzione del rischio del tumore (mammella e ovaio) in soggetti con predisposizione genetica, predisponendo, con la partecipazione di associazioni civiche e di pazienti, anche il PDTA dei Tumori Eredo-Familiari.

    “Apprezziamo l’impegno della Regione che è passata dall’avere percorsi frutto di singole iniziative aziendali ad un PDTA uniforme su tutto il territorio e che, in questo caso, si occuperà non solo dei pazienti ma di tutta la sua famiglia. Ora però è necessario vigilare sulla concreta applicazione puntando a verifiche programmate mediante Audit durante le fasi del percorso”, ha dichiarato Anna Lisa Mandorino, vice segretaria generale di Cittadinanzattiva.

    La via da seguire per identificare le donne sane portatrici di variante BRCA passa attraverso il potenziamento del programma di screening mammografico e l’allargamento del test BRCA ai familiari del paziente mentre, per definire le migliori strategie terapeutiche, il test dovrebbe essere effettuato su tutte le pazienti alle quali è stato diagnosticato un tumore all’ovaio, come previsto dalle Raccomandazioni delle Società Scientifiche.

  • Test genetici e tumori eredo-familiari: a che punto siamo?

    Per la prevenzione del tumore della mammella, occorrerebbe avviare, nell'ambito del programma di screening mammografico, una valutazione del profilo di rischio genetico al fine di identificare, attraverso un percorso dedicato, le donne potenzialmente portatrici di variante dei geni BRCA. Rispetto alle cure possibili invece, il test BRCA dovrebbe essere effettuato su tutte le pazienti, secondo le Raccomandazioni delle Società Scientifiche, al momento della diagnosi di tumore all’ovaio, poiché ad oggi, si dispone di terapie mirate. 

    Allo stesso tempo, è necessario fare in modo che il test BRCA sia esteso ai familiari delle persone risultate positive (uomini compresi) e che sia garantito l’accesso gratuito alle visite e agli esami consigliati a tutti i soggetti sani che presentano una variante BRCA.

  • l vantaggi delle azioni promosse dall'UE nel campo della politica sanitaria

    europa sanità

    Uno studio, commissionato dal Parlamento europeo, offre una panoramica dei benefici dell'azione della UE nei settori: programma sanitario, sanità transfrontaliera, regolamentazione farmaceutica, dispositivi medici, prevenzione e vaccinazione. Per ciascun argomento vengono illustrati il relativo background, la cornice legislativa e gli strumenti di politica, fornendo esempi delle migliori pratiche.

  • Legge su Rete nazionale dei registri dei tumori: soddisfazione per une legge molto attesa.

    salute retenazionale

    La Rete nazionale dei registrati dei tumori prevede il coordinamento, la standardizzazione e la supervisione di tutti i dati, attraverso i dati forniti dai registri delle regioni e delle province autonome e la validazione degli studi epidemiologici.
    Le Regioni dovranno procedere obbligatoriamente all'inserimento dei dati ai fini anche della verifica del rispetto di quanto previsto nei LEA.
    “Ora è fondamentale che le Regioni sostengano questa legge fornendo tutti i dati necessari, così da essere supporto fondamentale per la programmazione, che ci auguriamo punti prima di tutto all’eliminazione delle differenze territoriali nella prevenzione, nell’accesso e nell’offerta di cure”. Queste le dichiarazioni di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva.

  • Rete nazionale dei registri dei tumori: soddisfazione per une legge molto attesa.

    accesso alle cure registotumori cs

    Legge su Rete nazionale dei registri dei tumori: soddisfazione per une legge molto attesa. Ora si lavori per il superamento delle differenze territoriali nell’accesso e nelle cure con una programmazione attenta dei bisogni.

    “Esprimiamo la nostra soddisfazione per l’approvazione di questa norma, che ci auguriamo aiuti a eliminare le differenze territoriali nella cura, che in più occasioni abbiamo denunciato”, dichiara Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. Attualmente sono attivi 47 registri tumori generali, 3 registri tumori specialistici e 3 registri per i tumori infantili. I dati raccolti provengono per il 48% dai registri del Nord, per il 25% dal Centro e per il 16% dal Sud. La Rete nazionale prevede il coordinamento, la standardizzazione e la supervisione di tutti i dati, attraverso i dati forniti dai registri delle regioni e delle province autonome e la validazione degli studi epidemiologici. Le Regioni dovranno procedere obbligatoriamente all'inserimento dei dati ai fini anche della verifica del rispetto di quanto previsto nei LEA. “

  • La salute entra a scuola: nuovo protocollo tra i due Ministeri

    salute a scuola

    Non sarà una materia, ma un approccio continuativo che seguirà gli studenti in tutta la loro formazione: la salute entra di diritto tra i banchi di scuola e verrà studiata dai bambini e dai ragazzi già dall’asilo, accompagnandoli fino alla maturità. Il ministero della Sanità e il ministero dell’Istruzione hanno infatti siglato un protocollo per la promozione della salute a scuola.

    Obiettivo è tutelare la crescita psico-fisico di alunni e studenti, ma anche puntare a una maggiore inclusione scolastica per gli studenti disabili o con disturbi evolutivi specifici.

  • Infezioni ospedaliere: più innovazione e partecipazione civica per prevenirle

    Un più efficace contrasto alle infezioni correlate all’assistenza (ICA) non può prescindere dall’adozione di soluzioni innovative combinate insieme ad una decisa azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, per la quale risulta cruciale coinvolgere gruppi di advocacy e di tutela dei diritti dei pazienti. Questo il messaggio che emerge dalla due giorni in tema di sicurezza dei pazienti, organizzata il 4 e 5 Febbraio a Bruxelles dalla rete europea di Cittadinanzattiva, Active Citizenship Network, con il sostegno di Copma.

  • Sicurezza dei pazienti in Europa: diffondere innovazione e promuovere partecipazione civica in sanità

    Progetto senza titolo

    Un più efficace contrasto alle infezioni correlate all’assistenza (ICA) non può prescindere dall’adozione di soluzioni innovative combinate insieme ad una decisa azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, per la quale risulta cruciale coinvolgere gruppi di advocacy e di tutela dei diritti dei pazienti. Questo il messaggio che emerge dalla due giorni in tema di sicurezza dei pazienti, organizzata il 4 e 5 Febbraio a Bruxelles dalla rete europea di Cittadinanzattiva, Active Citizenship Network, con il sostegno di Copma.

    Dai recenti dati diffusi dal Centro europeo malattie infettive, il problema delle infezioni resistenti agli antibiotici risulta in peggioramento: in Europa si verificano circa 33.000 decessi all'anno per infezioni di questo tipo, quasi un terzo dei quali in Italia, dove ad alta incidenza del fenomeno si affianca un livello di consapevolezza ancora modesto.

  • Manifesto per la scienza: passo nella giusta direzione

    manifestoperlascienza

    “Ringraziamo il prof Silvestri ed il prof Burioni per aver promosso questo manifesto e chi lo ha sottoscritto”, queste le dichiarazioni di Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva. “È fondamentale che quando si parla di salute nel nostro Paese il tema della scienza vada messo al centro, che non ci siano speculazioni da parte di cialtroni vari sulla pelle delle persone, che si investa in informazione dei cittadini sulla scienza e l’innovazione scientifica, che aumentino gli investimenti in ricerca pubblica. In una fase storica e politica dove la conflittualità è altissima sapere che almeno su questo si concorda è un primo passo nella giusta direzione”. 

  • Al via l’indagine “TEST BRCA: organizzazione dei Servizi ed Equità di Accesso”

    É partita in questi giorni l’indagine civica pilota TEST BRCA: organizzazione dei Servizi ed Equità di Accesso” promossa da Cittadinanzattiva - Tribunale per i Diritti del Malato.

    In Campania, Piemonte e Sicilia fino al prossimo 20 dicembre, decine di professionisti sanitari racconteranno, attraverso un questionario, la propria esperienza su come viene erogato il test BRCA. Tale test è uno strumento utile non solo per la cura (l’identificazione di una variante permette di selezionare il trattamento più adatto) ma anche per identificare alcune probabili situazioni di rischio genetico in soggetti con storia familiare di tumore, in particolare quelli alla mammella e/o all’ovaio.

  • In bocca al lupo al nuovo sportello del Tribunale dei diritti del malato a Eboli

    tdmeboli

    Il prossimo lunedì 29 ottobre Cittadinanzattiva Campania e Cittadinanzattiva Assemblea Territoriale di Eboli invitano le istituzioni e la cittadinanza all'inaugurazione dello sportello del Tribunale per i diritti del malato presso il P.O. "Maria SS.Addolorata" di Eboli.
    Seguirà il convegno sugli "Screening oncologici : organizzazione territoriale e uniformità di modelli", tra i partecipanti Tonino Aceti, coordinatore nazionale Tribunale per i diritti del malato.

  • “TEST GENETICI e PREVENZIONE: TRA ORGANIZZAZIONE dei SERVIZI ed EQUITA’ di ACCESSO, RILEVAZIONE CIVICA PILOTA”

    BRCA

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    APPROFONDIMENTO REGIONE PIEMONTE

    APPROFONDIMENTO REGIONE CAMPANIA

    APPROFONDIMENTO REGIONE SICILIA

    Cittadinanzattiva - Tribunale per i Diritti del Malato con la collaborazione di ABRCAdaBRa, ACTO ONLUS, Europa Donna, AIOM, CIPOMO, SIAPEC, SIGU, SIPO e un panel di esperti della materia, realizza un’indagine pilota esplorativa, con focus sul TEST BRCA.

    Figlio del progresso scientifico, il test BRCA è uno strumento in evoluzione che contribuisce ad identificare probabili situazioni di rischio genetico in soggetti con storia familiare di tumore o ad individuare terapie mirate, nei casi in cui sia già presente una diagnosi di tumore.

    Rispetto alla popolazione generale, le donne che presentano una variante dei geni BRCA 1 e/o 2 hanno un maggiore rischio di sviluppare tumori al seno e all’ovaio; negli uomini gli organi interessati sono la prostata, la mammella e il colon.

  • Presentazione dati 6° Osservatorio Civico sul federalismo in Sanità

    osser federalismo2017

    L’Osservatorio civico sul federalismo in sanità, giunto quest’anno alla sua 6ª edizione, è stato istituito nel 2011 con l’intento di offrire una lettura civica del federalismo sanitario attraverso un’analisi e un confronto tra i diversi sistemi sanitari regionali, tali da coglierne la complessità, l’articolazione organizzativa e amministrativa, la capacità di risposta ai bisogni di salute della popolazione.

    Quest’anno particolare attenzione sarà riservata ad alcuni temi di politica sanitaria che, nel momento storico attuale, richiedono interventi prioritari: la prevenzione vaccinale e gli screening oncologici; le liste d’attesa; il piano nazionale delle cronicità, l’assistenza sanitaria territoriale; l’accesso ai farmaci, e altri ancora.

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