Giustizia per i Diritti (GD) è una rete di Cittadinanzattiva nata nel 1990, impegnata sul fronte dell’accesso alla giustizia, della tutela dei diritti umani, della lotta alle emarginazioni, del contrasto all’illegalità e alla corruzione. 

Le politiche sviluppate da Giustizia per i Diritti sono rivolte a:

  • Promuovere i diritti umani e tutelare i soggetti a rischio emarginazione/fragilità, attraverso campagne, attività di advocacy e progetti volti all’inclusione di migranti e rifugiati, al reinserimento e alla tutela delle persone detenute o comunque private della libertà, a favorire l’accesso alla cittadinanza italiana, a contrastare le discriminazioni di genere; 
  • Promuovere la cultura della legalità attraverso iniziative progettuali ed azioni legali, come le costituzioni di parte civile in processi per corruzione e mafia, le azioni collettive e le cause pilota;
  • Favorire l’accesso alla giustizia, monitorare e contribuire a migliorare il funzionamento del sistema giudiziario e penitenziario, diffondere la cultura della giustizia riparativa, attraverso iniziative di valutazione civica, attività di informazione, sensibilizzazione ed empowerment dei cittadini.

Alcuni esempi delle nostre Campagne/progetti

Maternità consapevole

Campagna inCAstrati

Campagna Tortura punto e a capo

Protocollo d’intesa con la Casa di reclusione di Roma Rebibbia

Audit civico della Giustizia civile

Campagna sull’abolizione dei vitalizi

 

La carta dei diritti del cittadino nella giustizia
La carta dei diritti del cittadino nella giustizia è stata proclamata da cittadinanzattiva il 14 giugno 2001 ed è stata diffusa, con iniziative pubbliche, nei tribunali di 27 città italiane.
La carta enuncia sette fondamentali diritti inerenti al rapporto dei cittadini con il "servizio giustizia" ed i suoi operatori, diritti formalmente sanciti dalla legge ma, spesso, nella sostanza ampiamente violati.

1. Diritto all’informazione
Ogni cittadino ha diritto di ricevere informazioni adeguate, comprensibili e complete da parte dei diversi operatori della giustizia, siano essi avvocati, magistrati, forze dell’ordine, cancellieri o addetti agli uffici, in merito agli iter procedurali, alle spese che dovrà affrontare, ai tempi di svolgimento del procedimento e alle eventuali conseguenze.

2. Diritto al rispetto
Il cittadino ha diritto di vedere rispettata la propria dignità, sia che egli rivesta il ruolo di parte che di testimone, e di non essere oggetto di prassi e di comportamenti lesivi della sua integrità fisica, psichica, morale e sociale.

3. Diritto all’accesso
Ogni cittadino ha diritto di non essere discriminato nell’accesso alla giustizia a causa delle proprie condizioni economiche e sociali, soprattutto in relazione ai crescenti oneri per le investigazioni difensive nel processo penale e delle ingenti tariffe previste per il processo civile.

4. Diritto a strutture adeguate
Il cittadino ha diritto ad utilizzare strutture adibite alla giustizia, adeguate, dignitose e funzionali per ciò che concerne l’igiene, l’ubicazione e la logistica, le suppellettili, il numero delle aule, l’accessibilità dei locali per persone disabili.

5. Diritto alla partecipazione
Il cittadino ha diritto di partecipare alla amministrazione della giustizia, così come previsto dall’art. 102 della costituzione, anche all’interno dei consigli giudiziari e con la promozione di azioni di monitoraggio civico circa il funzionamento del servizio e lo sviluppo di forme di interlocuzione con le autorità competenti.

6. Diritto ad un processo celere
Il cittadino ha diritto di vedere rispettato il suo tempo nei confronti della giustizia e a non subire danni, dovuti alla lunghezza dei processi e delle procedure giudiziarie, in linea con i principi e i diritti sanciti al livello europeo.

7. Diritto alla qualita’
Il cittadino ha diritto ad usufruire di giustizia di qualità, in quanto a risultati attesi e accettabili, a preparazione degli operatori e a correttezza delle procedure.

  • Per scaricare la Carta dei diritti della giustizia clicca qui

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