Vuoi saperne di più in tema di malpractice e presunto errore medico?
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A seguire, una sintesi dei principali problemi riscontrati dai cittadini in questo ambito.
Cittadini e malpractice/presunto errore medico (sintesi Rapporto Pit 2010)
La sicurezza dei servizi sanitari: ancora in crescita le segnalazioni di malpractice soprattutto in oncologia ed ortopedia
Errori medici, infezioni ospedaliere, condizione delle strutture sono da sempre al centro dell'attenzione dei cittadini: in 14 anni il tema della sicurezza raccoglie il 28% delle segnalazioni complessive attestandosi al primo posto dei diritti più negati e la leggera diminuzione in percentuale degli ultimi due anni (27% nel 2008 e 24% nel 2009) può essere considerata una ordinaria fluttuazione statistica.
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Aree |
1996/97 |
1998/99 |
2000/01 |
2002/03 |
2004/05 |
2006/07 |
2008/09 |
1996/2009 |
2008 |
2009 |
Presunti errori diagnostici |
66% |
67,1% |
68,4% |
73,5% |
75,8% |
76,2% |
70,4% |
70% |
67,6% |
74% |
Presunti errori terapeutici |
46% |
44,1% |
45,2% |
45,7% |
52,4% |
52,8% |
48,7% |
47% |
48,1% |
49,5% |
Presunti errori diagnostici |
20% |
23% |
23,2% |
27,8% |
23,4% |
23,4% |
21,7% |
23% |
19,5% |
24,5% |
Sangue infetto |
20,6% |
20,8% |
23,0% |
11,8% |
7,7% |
6,1% |
14,9% |
16,9% |
19,6% |
8,6% |
Infezioni nosocomiali |
3,3% |
5,9% |
3,2% |
6,3% |
6,6% |
7,6% |
7,9% |
5,3% |
6,1% |
10,2% |
Condizioni delle strutture |
6,1% |
3,9% |
3,1% |
5,9% |
7,6% |
7,8% |
5,2% |
5,2% |
5,1% |
5,3% |
Negligenza personale sanitario |
2,5% |
1,5% |
1,6% |
2,0% |
1,3% |
1,2% |
1,5% |
1,7% |
1,3% |
1,7% |
Reazioni a cure farmacologiche |
1,5% |
0,8% |
0,6% |
0,5% |
1,2% |
1,0% |
0,2% |
0,8% |
0,2% |
0,1% |
Totale |
100% |
100% |
100% |
100% |
100% |
100% |
100% |
100% |
100% |
100% |
Fonte: Rapporto PiT Salute 2010 – Cittadinanzattiva
Come mostra la tabella in alto, al triste vertice della classifica vi sono le segnalazioni sui presunti errori che nel 2009 hanno raggiunto la percentuale del 74%, suddivisi in terapeutici (49,5% nel 2009, +1,4% sul 2008 e +2,5% sulla media 1996-2009) e diagnostici (24,5% nel 2009, +5% rispetto al 2008 e +1,5% rispetto alla media storica).
Prima di entrare nel dettaglio della tipologia e delle aree maggiormente interessate dall'errore, vogliamo sottolineare che tre sono gli elementi che spesso spingono i cittadini a segnalare presunti casi di malpractice: la mancanza di attenzione e comunicazione; lacune nella pratica del consenso informato; la "leggerezza" nella compilazione della documentazione clinica.
Riguardo il primo aspetto, i cittadini hanno spesso l'impressione di esser stati poco presi in considerazione nelle richieste e nel rispetto dei diritti: la rabbia che ne deriva conduce alla segnalazione, alla richiesta di indagine e all'accertamento delle eventuali responsabilità. Sul consenso informato, esso in realtà spesso è ridotto ad una mera formalità, dove quello che più conta per il sanitario è acquisire un pezzo di carta con il consenso del paziente. I cittadini a loro volta spesso non hanno la piena consapevolezza dello strumento che gli è stato messo a disposizione e molti segnalano di aver dovuto firmare un foglio, quando già si trovavano in sala operatoria o in pre-anestesia ricevendo un'informazione non sempre completa su possibili rischi e complicanze.
Infine la compilazione della documentazione clinica: parliamo di referti, prescrizioni, certificati e della stessa cartella clinica, che purtroppo ancora nel 2010 viene scritta a mano, con grafia spesso di difficile lettura. Questo elemento, come è facilmente intuibile, rischia di incrementare gli errori di interpretazione; non ci si deve meravigliare se un infermiere somministra un farmaco diverso o in dosi diverse se le indicazioni riportate risultavano pressoché illeggibili.
Presunti errori terapeutici |
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Aree terapeutiche |
1996/2009 |
2008 |
2009 |
Ortopedia |
21,8% |
20,5% |
24,3% |
Chirurgia generale |
14,8% |
8,0% |
8,6% |
Odontoiatria |
9,4% |
8,5% |
9,0% |
Ginecologia e ostetricia |
9,2% |
8,8% |
8,2% |
Oncologia |
8,1% |
7,8% |
10,7% |
Oculistica |
7,4% |
7,8% |
5,4% |
Urologia |
3,5% |
3,6% |
0,7% |
Neurologia |
3,0% |
3,1% |
4,3% |
Cardiochirurgia |
2,9% |
3,9% |
3,9% |
Chirurgia estetica |
2,8% |
1,0% |
1,1% |
Otorinolaringoiatra |
2,5% |
0,8% |
0,7% |
Gastroenterologia |
2,0% |
3,4% |
3,2% |
Cardiologia |
1,9% |
3,6% |
2,2% |
Chirurgia vascolare |
1,0% |
1,0% |
1,1% |
Pneumologia |
1,0% |
2,1% |
3,2% |
Chirurgia maxillo-facciale |
0,7% |
1,8% |
0,4% |
Altre aree |
8,0% |
14,3 |
13,0% |
Totale |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
Fonte: Rapporto PiT Salute 2010 – Cittadinanzattiva
Nel 2009 le prime tre aree interessate dalle segnalazioni di presunti errori terapeutici sono state l'ortopedia (24,3%, +3,8% rispetto al 2008 e +2,5% sulla media dei 14 anni), l'oncologia (10,7% nel 2009, +2,9% rispetto all'anno precedente e 2,6% sul trend storico) e l'odontoiatria (9% nell'ultimo anno, sostanzialmente stabile rispetto al passato).
Le segnalazioni di presunti errori terapeutici ortopedici riguardano principalmente la opportunità o meno di eseguire gli interventi chirurgici e la loro esecuzione. L'ortopedia è un'area specialistica molto richiesta, a causa dei frequenti incidenti domestici e stradali. Spesso il personale si trova a lavorare in situazioni di emergenza, con eccessi di carico di lavoro: per questo crediamo si debba far fronte al problema con una riorganizzazione e programmazione dell'assistenza, prevedendo per esempio presidi dedicati alle sole emergenze.
Tra le segnalazioni giunte nell'area della odontoiatria, molte hanno riguardato la documentazione sanitaria rilasciata dagli studi dentistici: i dentisti non sembrerebbero avvezzi a redigere cartelle cliniche e a raccogliere anamnesi complete dei pazienti, tralasciando possibili informazioni preziose per evitare errori.
Presunti errori diagnostici |
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Aree terapeutiche |
1996/2009 |
2008 |
2009 |
Oncologia |
24,8% |
32,8% |
38,6% |
Ortopedia |
14,3% |
10,6% |
8,8% |
Ginecologia e ostetricia |
11,2% |
6,6% |
7,3% |
Esami endoscopici |
8,4% |
8,6% |
2,1% |
Cardiologia |
5,0% |
3,3% |
2,9% |
Diagnostica in chirurgia generale |
4,8% |
2,6% |
6,5% |
Neurologia |
4,7% |
11,3% |
8,0% |
Oculistica |
3,7% |
2,0% |
2,8% |
Gastroenterologia |
2,6% |
4,0% |
3,6% |
Odontoiatria |
2,4% |
2,0% |
1,5% |
Urologia |
1,8% |
0,7% |
0,7% |
Pneumologia |
1,8% |
0,7% |
0,7% |
Neonatologia |
1,4% |
0,7% |
1,5% |
Malattie infettive |
1,4% |
1,3% |
1,5% |
Psichiatria |
1,1% |
1,4% |
1,0% |
Pediatria |
1,1% |
2,0% |
3,6% |
Cardiochirurgia |
1,1% |
0,7% |
2,2% |
Otorinolaringoiatra |
1,0% |
0,7% |
0,7% |
Altre aree |
7,4% |
8,0% |
6,0% |
Totale |
100,0% |
100,0% |
100,0% |
Nel corso del 2009, le sospette errate diagnosi hanno riguardato soprattutto l'oncologia che da sola ha raccolto il 38,6% delle segnalazioni (+5,8% rispetto al 2008, + 13,8% sulla media dei 14 anni). Un vero boom che merita attenta analisi: sicuramente per i malati oncologici una diagnosi non tempestiva o errata può cambiare o addirittura pregiudicare la vita. Il trend in crescita potrebbe dipendere dalla accresciuta sensibilità dei cittadini che ci chiamano. Ma temiamo sia determinata anche dalle difficoltà di accedere in tempi utili ad accertamenti diagnostici, dai macchinari vecchi e dalla mancanza di una adeguata formazione degli operatori (specie per quanto attiene alla lettura delle immagini), infine da tempi di lavoro e di organizzazione inadeguati.
Al secondo posto l'ortopedia, con un 8,8% di segnalazioni di presunti errori di diagnosi nel 2009. Il trend è in diminuzione sia rispetto al 2008 che ai 14 anni precedenti. In generale in questo ambito le errate diagnosi sono determinate da disattenzioni nella lettura delle radiografie o dal mancato ascolto di quanto riferiva il paziente.