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Contesto
Che la salute mentale fosse una vera e propria emergenza in sé, lo dichiaravano numerosi documenti ufficiali (internazionali e nazionali) già prima della pandemia da Coronavirus: la fotografia emersa dall’ultimo report del Ministero della Salute, relativo al 2018, mostra un comparto in profonda crisi: meno personale, posti letto e ricoveri, e incremento di accessi a Pronto Soccorso e spesa per antidepressivi.
Le principali questioni, aperte e denunciate da anni, sono l’investimento economico, il ripensamento dei servizi territoriali alla persona, il sistema di welfare nel suo complesso, il rispetto dei diritti umani, lo stigma.
In un tale contesto l’emergenza COVID-19 ha amplificato l’urgenza di occuparsi di salute mentale, sia in relazione alle criticità socio-economiche e alle situazioni a rischio che ha portato con sé, sia in relazione alle scelte di investimento che potranno esser fatte a partire da quelle criticità, avendo essa messo in evidenza tutti i limiti dell’organizzazione dei servizi territoriali e, soprattutto, le enormi differenze da territorio a territorio. In una fase in cui, in Italia, si prospettano investimenti in sanità e potenziamento dei servizi territoriali, occorre tenere alta l’attenzione sulla questione della salute mentale.
Per questi motivi Cittadinanzattiva ha avviato delle attività in vista della Giornata Mondiale della Salute Mentale 2020, che quest’anno è dedicata al tema dell’accesso e ha l’obiettivo di accendere i riflettori sull’importanza di questa politica sanitaria a livello mondiale: “Mental Health for All Greater Investment – Greater Access. Everyone, everywhere” lo slogan 2020, che invita tutti all'azione ed evidenzia la necessità di maggiori investimenti nella salute mentale al livello globale, sia durante questa emergenza sanitaria che in seguito.