Politiche scolastiche

  • Covid: in arrivo modifiche per la gestione della quarantena nelle scuole

    Presidi, Regioni e comitati chiedono norme più gestibili in chiave anti Dad, e così il governo sta lavorando per allineare i 5-12enni al resto della comunità scolastica. Cosa cambierà? Tra le principali novità, quella che prevederebbe anche per gli under 12 vaccinati la possibilità di frequentare le lezioni in presenza anche in caso di compagni positivi al covid: in pratica i vaccinati potranno continuare a frequentare le lezioni anche quando ci saranno due casi o più in una classe. I non vaccinati, invece, dovranno andare in remoto per 10 giorni. Ma non mancano le voci "critiche" rispetto a questa proposta che complicherebbe la gestione della classe per i docenti che sarebbero impegnati nella cosiddetta DID (didattica digitale integrata, sebbene il termine in origine faccia riferimento a tutt'altro sistema...), che prevede alcuni alunni in presenza ed altri, i non vaccinati, collegati da remoto. Si ragiona anche sulla riduzione della quarantena da 10 a 7 giorni per tutti gli studenti e sull'ipotesi di eliminare il tampone di fine quarantena.

  • Scuole in presenza e in DAD: i numeri del Ministero

    "Alle 12 di oggi (19 gennaio, ndr), su una copertura dell'82% delle classi, il 93,4% è in presenza. Di cui il 13,1% con attività integrata per singoli studenti a distanza. Le classi totalmente a distanza sono il 6,6%. Gli studenti in presenza sono l'88,4%. Per infanzia la percentuale di positivi o in quarantena è del 9%; per la primaria gli alunni positivi o in Dad sono il 10,9% e per la secondaria alunni in Dad o in Ddi sono il 12,5%". Sono i dati presentati dal Ministro dell'Istruzione, Patrizio Bianchi, intervenuto mercoledì 19 gennaio in Commissione Istruzione alla Camera. La richiesta di dati trasparenti e certi sulle classi in quarantena e sui contagi fra studenti e personale, docente e non, era stata avanzata nei giorni scorsi anche da Cittadinanzattiva in un comunicato stampa in cui chiedevamo anche ulteriori misure, come "facilitare in ogni modo la prosecuzione delle vaccinazioni con campagne informative e giornate dedicate per i più piccoli, attivando se possibile dei punti vaccinali presso gli istituti scolastici più grandi; rivedere le regole della quarantena per gli studenti delle scuole secondarie di I e II grado in attesa della terza dose; prevedere investimenti aggiuntivi a medio termine (da marzo a fine anno) per l’installazione di misuratori di Co2 e di sistemi di aerazione; accelerare la distribuzione delle mascherine FFP2 ed estenderla a tutto il personale della scuola e, se possibile, anche agli studenti; acquisire definitivamente la disponibilità delle aule necessarie (non si sa con esattezza quante ne servano ancora!) per garantire un effettivo e praticabile distanziamento tra gli studenti".

  • Covid e scuole: servono nuove (e vecchie) misure per garantire la didattica in presenza

    Il 10 gennaio, in gran parte d'Italia, le scuole hanno riaperto dopo la pausa natalizia, anche se non mancano i Comuni e le Regioni (Sicilia e Campania, quest'ultima però ha dovuto riaprirle dopo l'intervento del TAR) che, con singole ordinanze, hanno posticipato l'avvio delle lezioni in presenza. Tuttavia non mancano le polemiche sui rischi e i mancati interventi per mettere in sicurezza studenti e personale scolastico dai rischi della nuova ondata Covid. Su questo è intervenuta Cittadinanzattiva: "ci dispiace constatare che, ancora una volta, ci si è fatti cogliere impreparati sulla gestione della pandemia nella scuola senza predisporre un vero e articolato programma di breve e medio termine: solo sporadici gli interventi per assicurare un maggiore distanziamento con l’acquisizione di nuove aule, così come l’installazione di sistemi di ricambio d’aria che potrebbero contribuire a ridurre la diffusione del virus. Ben poco si è fatto sull’aumento e sul controllo dei trasporti pubblici. La gestione delle quarantene nelle classi si è già rivelata molto complicata nelle settimane precedenti e permangono delle incongruenze ad esempio sugli ultra dodicenni che solo da ieri possono prenotare la dose booster e rischiano quindi, in presenza di due compagni positivi, di essere messi in DAD nelle prossime settimane.

  • Covid: pochi medici militari per il tracciamento nelle scuole

    CoronavirusKaletra

    Il Natale è alle porte, e le scuole dal 22 dicembre hanno interrotto le attività didattiche. Ma l'ultimo mese è stato segnato da una escalation di contagi fra gli studenti, soprattutto di elementari e medie, che ha costretto tante classi in quarantena. Per scongiurare questo e il conseguente ritorno alla didattica a distanza proprio ad inizio mese il Commissario Figliuolo aveva promesso l'invio di medici ed infermieri militari per rafforzare il tracciamento. Ma come è finita? Ad indagare su quanto effettivamente successo nelle scuole, è stato Il Fatto Quotidiano che rileva: "nonostante le ripetute sollecitazioni, lo staff del commissario straordinario ha preferito non fornire i dati ufficiali del dispiegamento di forze in campo, limitandosi a spiegare che solo 6 regioni al momento hanno chiesto l’aiuto dell’esercito per tracciare più in fretta i contagi.

  • Sicurezza nella scuola: cambiano le regole, meno responsabilità per i dirigenti

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    E’ stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 20 dicembre il testo della legge 215 del 17 dicembre che contiene una modifica significativa al decreto legislativo 81 del 2008 in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, nello specifico riferito alle scuole. Nell’articolo 18 del decreto 81 viene infatti introdotto un nuovo comma che così recita: “I dirigenti delle istituzioni scolastiche sono esentati da qualsiasi responsabilità civile, amministrativa e penale qualora abbiano tempestivamente richiesto gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali e degli edifici assegnati, adottando le misure di carattere gestionale di propria competenza nei limiti delle risorse disponibili a legislazione  vigente”. Inoltre si stabilisce anche che “qualora i dirigenti, sulla base della valutazione svolta con la diligenza del buon padre di famiglia, rilevino la sussistenza di un pericolo grave e immediato, possono interdire parzialmente o totalmente l’utilizzo dei locali e degli edifici assegnati, nonché ordinarne l’evacuazione, dandone tempestiva comunicazione all’amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni vigenti, alla loro fornitura e manutenzione”.

  • Il Ministero dà il via libera ai Licei quadriennali

    Liceo breve ampliata sperimentazione

    Il Ministero dell'Istruzione dà il via alla costituzione dei licei quadriennali. Saranno 1000 le classi in tutto il Paese che potranno candidarsi al percorso quadriennale sperimentale. Possono partecipare al bando tutti i licei statali e paritari e gli istituti tecnici, e dall'anno scolastico 2023/2024 anche gli istituti professionali. Le scuole potranno candidarsi entro il 4 gennaio.

    Il Consiglio Superiore della Pubblica istruzione poco meno di un mese fa aveva bocciato il nuovo bando per allargare il numero delle classi del percorso sperimentale dalle 130 attuali alle 1000, ma il parere non era vincolante, e inoltre i dati emersi dagli studenti che frequentano il percorso quadriennale sono più che positivi e tante sono le richieste di iscrizione, perciò si è deciso comunque di proseguire in questa direzione.

  • Report racconta la scuola in epoca di pandemia. Una intervista anche a Cittadinanzattiva

    report

    La trasmissione televisiva Report nella puntata andata in onda lunedì 6 dicembre su Rai 3 si è occupata di come la scuola stia affrontando, ormai da più di un anno e mezzo, l'emergenza Covid. Attraverso servizi in alcune scuole del Paese, la redazione giornalistica ha messo in luce con particolare efficacia le strategie messe in piedi dai dirigenti scolastici per affrontare il problema principale del distanziamento fra gli alunni, e le non ancora terminate polemiche sui banchi a rotelle e monoposto (molti rimasti inutilizzati o, nel secondo caso, ritirati perchè infiammabili), sulle cosiddette classi pollaio (alle quali pare non si riesca mai a trovare una soluzione) e  sulle mascherine non a norma che, in gran parte, giacciono negli scantinati o sottoscala degli istituti. Nel corso della puntata, anche una intervista ad Adriana Bizzarri, responsabile Scuola di Cittadinanzattiva, che ha esaminato le principali criticità con cui la nostra scuola fa i conti, anche da molto prima della pandemia.

  • L'8 per mille arriva alle scuole. Scopri come

    E’ stato pubblicato dal Ministero dell’Istruzione il bando ‘8 per mille’ che consentirà alle amministrazioni locali di utilizzare le risorse economiche (che i cittadini hanno destinato, con la loro dichiarazione dei redditi, alle scuole) per porre in essere interventi urgenti di edilizia scolastica che si rendono necessari a seguito di eventi eccezionali e imprevedibili.
    Cittadinanzattiva aveva sostenuto sin dal 2011 la proposta di inserire l’edilizia scolastica tra le alternative di destinazione dell’8*1000. Nel 2015 la proposta è diventata legge dello Stato, ma è solo a partire dallo scorso anno che tale possibilità è completamente attuabile. In passato le somme raccolte, infatti, erano destinate principalmente al miglioramento dei saldi finanziari e solo per la parte residua divisa in 5 categorie, ovvero beni culturali, fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati e, appunto, edilizia scolastica.

  • "Ora parliamo noi" va in Parlamento: le istituzioni ascoltano gli studenti

    Il 23 novembre dalle ore 12 alle 13 si è tenuta l’audizione con l’intergruppo parlamentare “Infanzia ed Adolescenza” rappresentato dagli onorevoli Paolo Siani e Paolo Lattanzio. All’audizione hanno partecipato una rappresentanza di studenti che hanno preso parte alla survey lanciata e realizzata dalla rete Scuola di Cittadinanzattiva la scorsa primavera dal titolo “Ora parliamo noi” dedicata ad indagare su come gli adolescenti hanno vissuto la pandemia, le restrizioni previste e i risvolti psicofisici che le stesse hanno avuto nei rapporti con amici, famiglia e scuola. I ragazzi che hanno partecipato all'audizione parlamentare rappresentavano l'Istituto Industriale di Campobasso; cinque istituti di Piedimonte Matese (CE) ossia l’ITI CASO, l’ITAS, il Liceo “G. Galilei”, l’IIS “DE V. Franchis” e  l'IPSEOA "E.V.Cappello"; l’Istituto “Gentileschi" di Fuorigrotta Napoli; l’Istituto “Margherita di Savoia” di Napoli; il liceo “Licam” di Aosta;  l’IIS “Giordano Bruno” di Perugia.

  • Infiltrazioni, crolli, strutture inagibili: quello che non va nella scuola italiana

    La scuola media Campanella di Gioia Tauro è stata chiusa cinque anni fa per un crollo e non ancora riaperta, l'istituto agrario di Piedimonte Matese è stato adeguato da un punto di vista sismico ma non si possono utilizzare laboratori ed aule, a Cusano Milanino i soffitti della scuola Marconi sono a rischio crollo per le infiltrazioni, in ben tre licei di Pisa mancano. Il problema della scarsa sicurezza delle nostre scuole è una emergenza che riguarda tutto il Paese, come  Cittadinanzattiva evidenzia con i Rapporti annuali della campagna Impararesicuri.

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