Consumatori

 

favorevole contrario tav

(da www.lavoce.info) In queste ultime settimane la questione della Tav Torino-Lione è andata di nuovo fuori binario. È tornata a essere luogo privilegiato di contrapposizioni ideologiche, di violenze fisiche e verbali, di atti sconsiderati e inaccettabili, di mezze verità e, soprattutto, di parole in libertà.
Noi abbiamo sempre cercato di riportare la discussione sui numeri: dalle previsioni di traffico (in genere ottimisticamente esagerate dai pro-Tav) all’impatto ambientale (in genere pessimisticamente esagerato dai no-Tav). 

il treno neve 2015 02 25

Muoversi nella stagione della neve può sembrare scontato, ma non lo è assolutamente e non lo è stato lo scorso week end per migliaia di cittadini italiani. Sull’Italia è arrivato il vento siberiano, da trent'anni non visitava così intensamente il nostro Paese, e con lui la neve, e la rete ferroviaria ha mostrato tutte le sue falle ed è andata in tilt.
Ritardi, che è ingiusto e riduttivo definire tali, anche di oltre 500 minuti, cancellazioni a raffica e convogli bloccati, senza riscaldamento, in mezzo al nulla e alla neve. Scarsa preparazione da parte dell’azienda o reale difficoltà? Probabilmente entrambi.

 

privacy 2015 02 25

Invasione della privacy. Operazione mediatica. Rischio per il turismo. I commenti sul "blitz" operato contro l’evasione fiscale in una delle mete glamour d’Italia si sono sprecati, adducendo a sostegno molte ragioni che sono sembrate a mio parere, nella migliore delle ipotesi, artificiose. Faccio anzitutto un passo indietro. Nei primi giorni di gennaio 2012 a Cortina d’Ampezzo, luogo ideale per un cinepanettone e meta ambita per chi vuole essere “a la page”, piombano degli strani personaggi vestiti di grigio.Si tratta di quei cattivoni della Guardia di Finanza che, dietro mandato dell’Agenzia delle Entrate, hanno deciso di avviare un controllo a tappeto sia sugli esercizi commerciali, per verificare l’emissione delle odiate ricevute fiscali, che su intestatari di tante belle e scintillanti automobili di lusso (che è ovviamente più che lecito avere se si pagano le tasse) che sfrecciano tra le candide nevi.

 

 ict tlc 2015 02 25

Sono passati tre anni dall’entrata in vigore della legge Bersani che ha introdotto, tra l'altro, maggiori tutele per il cittadino nel settore delle telecomunicazioni. Come probabilmente qualcuno ricorderà, lo scopo era quello di favorire una maggiore apertura del mercato, garantendo ai consumatori la possibilità di scegliere tra le diverse compagnie telefoniche quella a loro più conveniente.
Da qui una serie di incipit:
-garantire ai consumatori finali un adeguato livello di conoscenza sugli effettivi prezzi del servizio

 

 

Il comitato di Basilea sulla vigilanza bancaria ha dato il via libera tecnico al nuovo accordo "Basilea 3", per rafforzare il patrimonio delle banche ed evitare crisi globali future, imponendo requisiti patrimoniali più severi per l'operatività delle banche, in modo che gli istituti abbiano più risorse per resistere a una crisi come quella dei mutui subprime che ha messo in ginocchio il sistema finanziario internazionale. In pratica, le banche centrali vogliono che gli istituti di credito abbiano più capitale, meno strumenti finanziari rischiosi e meno indebitamento. Le nuove norme dovrebbero entrare in vigore dal 2013 e saranno poi effettivamente applicate solo nel 2019, su forte spinta dei grandi gruppi bancari mondiali.

 

unicredit 2015 02 25 

Se dovessi sintetizzare il motivo principale per cui siamo dispiaciuti della fuoriuscita di Profumo da Unicredit direi: questa è una vittoria degli shareholder contro gli stakeholder. Mi spiego meglio. Gli azionisti, gli shareholder, che hanno vinto questa battaglia hanno guardato soprattutto ai loro interessi, sacrosanti dal loro punto di vista e soprattutto tesi a non perdere quote di potere e di controllo all'interno del colosso bancario.Noi, in quanto cittadini consumatori siamo gli stakeholder, non i proprietari ma i portatori di interessi in quanto clienti e utenti del servizio bancario. Forse ci stavamo abituando male, ci piaceva essere presi in considerazione, non quanto gli azionisti, ma sicuramente più che nel passato, nelle scelte della banca. 

 

 

Si è chiusa con la Relazione dell’energia elettrica e gas la “stagione”delle presentazioni annuali delle Autorità di regolamentazione e vigilanza, per alcune importati Autorità è tempo anche di rinnovo delle più alte cariche (Antitrust, Consob, AEEG). Pare opportuno cogliere l’occasione per riflettere sul rapporto tra queste importati istituzioni e le Associazioni di Consumatori. La progressiva affermazione del ruolo delle Autorità indipendenti infatti è un dato che va di pari passo con il progressivo tentativo delle associazioni di consumatori di realizzare un impegnativo processo di “governance allargata” dei processi di liberalizzazione

 

A Siracusa, la spesa annua per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani ammonta a  407€, il quadruplo rispetto alla città meno cara d’Italia, Reggio Calabria (95€). Roma la quinta città più cara  d’Italia con 337€, preceduta solo da Salerno (356,5€), Catania (365€), Caserta (393€) e Siracusa. Tra i 10  capoluoghi con le tariffe più alte, solo uno, Trieste, è del Nord (309€).  
In  generale,  la  media  annua  più  alta  si  registra  in  Campania  (301€),  la  più  bassa  in  Molise (126€).
Dimostrazione di una marcata differenza tra aree geografiche del Paese che trova conferma anche all’interno  di una stessa Regione.

 

La legge Galli (1994), che aveva dettato disposizioni in materia di risorse idriche, sebbene sancisse che “l’acqua è un bene pubblico da salvaguardare ed utilizzare secondo criteri di solidarietà”, con la creazione del Servizio Idrico Integrato, spesso gestito come merce dalle varie SPA, e finanziato esclusivamente dalle “bollette” è stata fallimentare perché non ha modificato niente: le perdite d’acqua sono continuate, le fognature sono rimaste incomplete, i nuovi depuratori son rimasti chimere, nessun investimento sulla qualità e sulla distribuzione.

 

 

297 euro al mese che, considerando 10 mesi di utilizzo del servizio, portano la spesa annua a famiglia a circa 3.000€. Tanto costa mediamente in Italia mandare il proprio figlio all'asilo nido comunale, fra difficoltà di accesso, alti costi e disparità economiche tra aree del Paese difficili da giustificare: in una provincia, la spesa mensile media per il tempo pieno può avere costi anche tre volte superiori rispetto ad un'altra provincia, e doppi tra province nell'ambito di una stessa regione. Ad esempio, a Lecco la spesa per la retta mensile, di 572€, è più che tripla rispetto a Cosenza (110€) o Roma (146€) e più che doppia rispetto a Milano (232€). 

 

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