Scuola

scuola studio 2015 02 15

Parents who roll up their sleeves to clean up the school, and others who are opposed to closure of the "unsafe" school for the inconvenience that creates. School leaders that oversee the safety of buildings assigned to them with the help of all, and others that prevent access in schools to organizations or committees, considering private property. Auditors who fail to intervene even compared to emergencies, others acting with the limited resources available, endeavoring as they can. Teachers also available to administer medicines, teachers refractory to any change and innovation. School buildings in large cities that fall apart, cutting-edge buildings in small towns of the South

disabili scuola 2015 02 18

E' intollerabile che un ragazzo di 15 anni sia costretto a portare il pappagallo da casa perché non c'e' un bagno fruibile per chi si trovi in carrozzina; è vergognoso che si consideri una pretesa quella di ragazzi e ragazze con disabilità di voler partecipare alle uscite scolastiche con la propria classe; è ingiusto che un genitore debba vedersi costretto a rinunciare al proprio lavoro per recarsi ogni giorno a scuola per somministrare farmaci al proprio figlio perché non c'è una normativa che stabilisca chi lo debba fare; è discriminatorio dover scegliere il corso di studi superiori sulla base della presenza o meno di barriere a scuola, potendo scegliere quasi sempre solo tra istituti tecnici o professionali.

disabili scuola due 2015 02 18

Dona 2 euro inviando un sms al 45508! Contribuirai alla campagna Assente ingiustificato, con cui Cittadinanzattiva e UILDM si impegnano per rendere accessibili alcune scuole in tutta Italia.
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Ringraziamo le aziende che stanno contribuendo alla diffusione della Campagna tra i loro dipendenti o clienti: Amgen, Autogrill, GE, Goodyear, Polis Energia, Sanofi, TNT, 3M.

 

scuolesicure 2015 02 18

All’indomani dell’evacuazione dei 450 studenti della scuola primaria L. Sciascia a Villa Bonelli di Roma, lo scorso 18 settembre, per il cedimento di un pilone al piano terra della scuola, un consigliere del XV Municipio di Roma ha dichiarato, ad un noto organo di stampa, in risposta alla preoccupazione manifestata dalle famiglie degli alunni: “E’ solo allarmismo. E’ tutto sotto controllo”.

Il 19 aprile a Roma, presso la Sala delle Colonne della Camera dei Deputati, si è tenuta la VI edizione del Premio delle Buone Pratiche di Educazione alla sicurezza e alla salute a Scuola “Vito Scafidi”. Il Premio fa parte della Campagna Impararesicuri, che quest’anno festeggia il suo Decennale. A questa sesta edizione del Premio hanno concorso 158 progetti, da 17 regioni: 105 (66%) da piccoli centri e 53 (34%) da capoluoghi di provincia. Complessivamente nelle sei annualità, il Premio ha raccolto, premiato e diffuso 1.201 buone pratiche. Cittadinanzattiva dedica questo premio da 4 anni a Vito Scafidi, il ragazzo morto nel crollo del controsoffitto del Liceo Darwin di Rivoli il 22 novembre 2008, ritenendo che la memoria sempre, ma ancora di più in questo caso, rivesta un’importanza educativa in quanto è una virtù civica e democratica da praticare tutti, ma soprattutto da non far mai mancare ai giovani.

 

Abbiamo avuto modo nelle settimane scorse di apprezzare pubblicamente le prime decisioni assunte dal neo Ministro dell’Istruzione Profumo, alcune delle quali, bisogna darne atto, già avviate dal suo predecessore. In particolare, l’avvio dell’operazione Scuola in chiaro, lo sblocco dei fondi Cipe per l’edilizia scolastica, e da ultimo, l’importanza della memoria storica per i più giovani, con i viaggi nei campi di concentramento, rappresentano tre segnali importanti, in tre ambiti diversi, che crediamo possano contribuire al rilancio della scuola come bene comune e che hanno caratterizzato l’impegno del settore Scuola di Cittadinanzattiva, che compie dieci anni.

Come tante cittadine e cittadini italiani sto vivendo con speranza, con trepidazione ma anche con sorpresa ed indignazione, queste ore difficili della vita del nostro paese, emblematicamente rappresentate da una manovra economica (la quarta in pochi mesi) che dovrebbe farci uscire dal tunnel nel quale ci hanno spinto decenni di inadeguatezza di ampi settori della classe politica, nazionale e locale, di difesa strenua di interessi corporativi, di crisi globale della finanza. Sorvolo sui primi due sentimenti, soffermandomi, invece, su sorpresa e indignazione. La sorpresa: leggendo il testo della manovra e degli emendamenti alla ricerca di provvedimenti che riguardassero la scuola che, per definizione, dovrebbe rappresentare la crescita, lo sviluppo, il rilancio di un paese, ahimè ho trovato ben poca cosa: rilancio dell’Invalsi e investimenti per le scuole a rischio sismico.

Nuovo anno scolastico e va peggio di prima. Di nuovo aule sporche e insicure, aule ancora più affollate, tagli di bilancio che continuano ad infierire e che rendono difficile il sereno svolgimento delle attività scolastiche. L’Italia investe poco sull’istruzione, è una constatazione confermata da tutte le rilevazioni statistiche. Il nostro Paese riserva alla scuola il 4,8% del Pil, mentre in media i paesi Ocse le garantiscono il 6,1%. I numeri mostrano un gap tra l’Italia e gli altri Paesi europei, non c’è niente da fare. Il primo effetto di questo disinvestimento sulla scuola è il fenomeno della dispersione scolastica e la disoccupazione giovanile.

Oltre alla consuete domande che le vengono sottoposte normalmente e non avendo la possibilità di rivolgergliele direttamente, le vorremmo sottoporre alcune questioni estremamente concrete ma ancora irrisolte.
Aule sovraffollate sì, aule sovraffollate no?
Lo scorso 4ottobre ha dichiarato che il fenomeno delle classi sovraffollate sarebbe di “modeste dimensioni” in quanto rappresenterebbe solo lo 0,4% del totale delle classi e che quelle sovradimensionate, ovvero con 30 o più alunni, riguarderebbe soprattutto le scuole secondarie di secondo grado. Ammesso e non concesso che sia così (perché i dati sono quelli resi noti dal Ministero e non c’è modo di verificarne la loro attendibilità) il Ministro sa che lo 0,4% delle classi corrisponde a 1.500 classi per un totale di 45.000 studenti circa?

 commissione valutazioni 2015 02 26

Lo scorso 18 novembre il Ministro Gelmini aveva annunciato, definendolo un "giorno storico", l'avvio del progetto sperimentale di valutazione delle scuole e degli insegnanti nelle scuole secondarie di primo grado di quattro città italiane: Torino e Napoli per valutare la performance degli insegnanti, Pisa e Siracusa per quella organizzativa degli istituti scolastici.
La maggioranza dei collegi docenti delle scuole interessate, però, ha dichiarato l'indisponibilità ad aderire a questa iniziativa, mettendo a rischio l'intero progetto. Per evitare ciò, con una nota del 20 dicembre il Miur si è affrettato a prorogare i termini di adesione al progetto sperimentale al 7 febbraio 2011 e ad estendere la sperimentazione alle province di Milano e Cagliari, mettendo a disposizione i propri esperti per illustrare i contenuti dei percorsi.

 

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