Dal Territorio

RESISTERE CA EM
Cittadinanzattiva Emilia Romagna, in questi ultimi anni, ha utilizzato lo strumento della Medicina Narrativa per raccogliere storie di persone con malattie croniche e di caregiver e renderli protagonisti, facilitando l’ascolto e l’interpretazione delle storie per percorsi di cura condivisi e personalizzati.
Dal mese di marzo, ha avviato un progetto dal titolo “Storie di vita quotidiana al tempo del coronavirus”. Uno spazio virtuale per essere collegati, orientato a comprendere e apprendere, e dove il pensiero di ciascuno possa unirsi a quello di altri e diminuire il senso di isolamento e di incertezza.

“La situazione attuale di emergenza sta producendo effetti “collaterali” che non possiamo tacere. Sono diverse le segnalazioni di servizi temporaneamente chiusi, accorpati e spostati nel territorio laziale senza condivisione con le organizzazioni civiche, con le istituzioni locali e con i cittadini. Così non va proprio.” Queste le dichiarazioni di Elio Rosati, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio.

“La pandemia dovuta al Covid 19 ha stravolto indubbiamente la vita a tutti noi. Ma in questa situazione si sono mosse azioni che non possono essere “giustificate” da un principio superiore di salute pubblica. E’ un elenco lungo quello dei servizi e delle strutture che sono state chiuse, accorpate e/o temporaneamente sospese in questi ultimi due mesi e che, nel frastuono delle notizie sul Covid 19, passano mediaticamente sotto silenzio.

Ecco un primo report

2500 mascherine bolzano

Cittadinanzattiva-Tribunale per i Diritti del Malato Alto Adige, grazie alla generosa donazione della coppia di coniugi Bolzanini Antonietta Testa e Riccardo Perotti, ha acquistato uno stock di 2.500 mascherine FFP2 certificate che è stato consegnato alla Residenza per Anziani di Villa Europa a Bolzano. Il materiale verrà utilizzato dagli operatori sanitari della struttura per operare a contatto con gli anziani che risultano positivi al virus SARS-CoV-2.

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Sul tema dell'emergenza covid-19 residenze sanitarie assistenziali “non è possibile – dichiara Elio Rosati, Segretario di Cittadinanzattiva Lazio - assistere a un continuo rimpallo di responsabilità tra i diversi soggetti che lascia basiti cittadini, operatori e parenti delle persone ricoverate in queste strutture. Un Direttore sanitario che non avrebbe avuto i titoli per ricoprire il ruolo, strutture abusive scoperte nei controlli delle RSA, discussioni feroci tra diverse istituzioni: questi esempi ci lasciano sconcertati.

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“Cittadinanzattiva Lazio esprime grande preoccupazione per le notizie circa le residenze sanitarie assistenziali della nostra regione. Le morti a causa del Covid 19 nelle RSA del Lazio sono quasi la metà dei decessi avuti in regione e i diversi focolai sono quasi tutti riconducibili a queste strutture. Quello che vogliamo è prima di tutto capire la filiera dei controlli, delle verifiche e dei monitoraggi”, queste le dichiarazioni del segretario regionale Elio Rosati.

“La Regione Lazio ha attivato controlli e verifiche. Ma è evidente a tutti che ci sono state mancanze. E su questo punto pretendiamo chiarezza definitiva sulle responsabilità. Vogliamo avere la certezza che i diversi attori, ciascuno per la sua parte di competenza, abbiano fatto tutto quanto in loro potere per mettere in sicurezza questi luoghi di cura, il personale sanitario e i pazienti. E la magistratura saprà individuare i responsabili, sia pubblici che privati”.

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Cittadinanzattiva Piemonte, con una lettera a firma del segretario regionale Alessio Terzi, si è rivolta al Presidente e all'Assessore della Regione Piemonte per sottolineare la necessità di una informazione di qualità per garantire i cittadini.
Nella lettera si fa riferimento anche alla possibilità che esponenti della cittadinanza attiva possano ricoprire un ruolo nella task force di governo dell'emergenza al fine di portare anche il punto di vista di chi vive nelle proprie case quanto sta avvenendo e progettare insieme migliori risposte.

TABLET DONATI

Due importanti risultati per salvare chi salva grazie alla collaborazione tra Cittadinanzattiva Varese e l'associazione Il Ponte del Sorriso. Grazie alla importazione diretta dalla Cina, sono state distribuite 20.000 mascherine FFP2 (quelle specifiche per la protezione del personale sanitario) ed è nata una fondamentale collaborazione con Paul & Shark che ha avviato la produzione di camici il cui fabbisogno è incessante. In tutto, oltre alle mascherine, le organizzazioni hanno donato 4378 tute e 200 camici per protezione da rischio biologico, 3000 mascherine chirurgiche lavabili e non, 1184 camici idrorepellenti, 19000 guanti. E poi 50 tablet Android, per consentire al personale di gestire il paziente a distanza, e 12 cordless per la comunicazione tra i malati e i parenti.

LimpegnoCAMBIAlecose

Cittadinanzattiva Emilia Romagna, per contrastare l’aggravarsi della situazione epidemiologica da Covid-19, promuove la campagna #limpegnoCAMBIAlecose con Legacoop Bologna. Una raccolta fondi per il personale dell'Assistenza domiciliare integrata e delle RSA per l’acquisto di Dispositivi di Protezione Individuali (DPI) da destinare ad operatori impegnati in prima linea così da rendere più sicure le assistenzialità sanitarie, socio-sanitarie e sociali. 

La raccolta fondi interessa l’attività di infermieri, operatori sociosanitari, sociali che lavorano nelle Case Residenza Anziani e nei Servizi di Assistenza Domiciliare, operatori delle autoambulanze, e operatori sociali che seguono i Centri di Accoglienza e Servizio Mobile di Sostegno per persone senza dimora. I Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) saranno assegnati a seconda delle priorità dei servizi individuati.

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Con deliberazione n° XI/2986 del 23/03/2020 viene delineata quella che viene definita una strategia di sorveglianza dell’epidemia di coronavirus fuori dall’ospedale, per continuare a curare chi ne è uscito, chi non ha, o chi non ha ancora, bisogno di andarci”. «Bisogna, dunque, fare in fretta – dichiara Liberata Dell’Arciprete, segretario di Cittadinanzattiva Lombardia -perché, al più presto, entrino in azione le Unità Soccorso Continuativo Assistenziale (Usca), l’assistenza domiciliare integrata su un modello di Adi Covid-19 e tutto quanto previsto, ma prima di tutto va data carattere di massima urgenza alla fornitura di scorte sufficienti di dispositivi di protezione per gli operatori perennemente esposti al rischio di contagio».

acqua bene comune

Dopo cinque mesi i residenti di Borgo Tressanti, frazione di Cerignola, possono tornare ad usufruire dell’acqua e possono quindi affrontare l’emergenza sanitaria in corso con maggiore tranquillità.

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