Nuova condanna per l’Italia da parte della Corte europea dei diritti dell’uomo, ancora una volta sui fatti del G8 di Genova del luglio 2001. Questa sentenza segue quella del 2015, con cui la CEDU aveva condannato lo Stato italiano al pagamento di 45.000 euro di risarcimento per i fatti della scuola Diaz, per aver violato i diritti sanciti dalla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, relativi alla tortura e alle condizioni e punizioni degradanti e inumane.

Con la nuova condanna la posizione del nostro Paese diventa ancora più pesante, perché si scende maggiormente nel dettaglio arrivando alla definizione esplicita di “tortura” e si condanna lo Stato italiano a risarcire le vittime, 29 sui 42 ricorrenti, con somme che vanno dai 45 mila ai 55 mila euro ciascuno, per un totale di circa 1,4 milioni di euro. E lunedì il testo che prevede l'introduzione del reato, dopo il via libera della Commissione giustizia, è tornato in Aula a Montecitorio.
Leggi la condanna della corte di Strasburgo e le dichiarazioni di Mattarella.

 

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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