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Con 388 voti a favore, nessun contrario e un astenuto, è arrivato il sì unanime della Camera al testo di legge di riforma della class action. Un vero e proprio plebiscito dunque, che ha accompagnato la “rivoluzione normativa” che riscrive e potenzia lo strumento dell’azione di classe, azione introdotta nel 2010 e mai decollata pienamente in Italia.

Il testo passerà ora all’esame del Senato. Molte le novità introdotte, dall’estensione dei soggetti tutelati (non più solo i consumatori) all’ampliamento delle ipotesi di illeciti e conseguenti responsabilità; dalla modifica della struttura del giudizio alle modalità di adesione, compensi ed incentivi. Una riforma a 360 gradi che muta nel profondo un istituto finora disciplinato dal Codice del Consumo e che sarà inserito – se il Senato darà l’ok senza particolari stravolgimenti – nel Codice di procedura civile. Approfondisci

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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