Oggi solo il 55 per cento delle madri italiane lavora, il 7 per cento è in cerca di lavoro mentre il 36 per cento è inattiva. Fra coloro che lavorano, il 40 per cento ha un contratto part-time e per quasi la metà dei casi non si è trattato di una scelta volontaria. Ad incidere sulla scelta, infatti, lo sconfortante rapporto reddito/retta dell'asilo, ossia - a dirlo in parole povere - le mamme guadagnano troppo poco - anche rispetto ai colleghi maschi e ai compagni - e gli asili nido, o le babysitter, costano troppo. Così alle donne conviene rinunciare al lavoro, o ridurre l'orario lavorativo, per accudire i figli e gravare meno sul bilancio familiare.

Nell'annuale analisi di Cittadinanzattiva sul costo degli asili nido comunali, emerge una retta mensile pari a circa 300 euro, per una famiglia con un figlio e un ISEE di 19.900 euro. Al nord le cifre sono molto più alte: in Trentino 472 euro al mese, in Lombardia 379 euro. Le città più care sono Lecco (515 euro mensili in media), Bolzano (506 euro) e Belluno (477 euro), mentre quelle meno care sono Catanzaro (100 euro), Agrigento (100 euro) e Vibo Valentia (129 euro). Ma al Sud i posti sono pochi.

Approfondisci sul sito dell'Espresso.

Scarica la ricerca 2017 di Cittadinanzattiva. La nuova indagine sarà presentata a fine ottobre.

 

Aurora Avenoso
Lucana, classe '73, master in comunicazione e relazioni pubbliche. Il meglio lo sto imparando con i miei figli, Greta e Giacomo. Per Cittadinanzattiva mi occupo di ufficio stampa e comunicazione. "Non dubitare mai che un gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l'unica cosa che è sempre accaduta" (Margaret Mead)

Condividi

Potrebbe interessarti