Con la chiusura delle scuole a causa dell'emergenza coronavirus, che per il momento è prevista fino al 3 aprile, molte classi stanno sperimentando la didattica a distanza. Anche se la maggioranza dei genitori sembra sperimentare più che altro l'assegnazione di compiti a casa, sul registro elettronico per le scuole che ne sono dotate, o tramite comunicazioni dei rappresentanti di classe...
Ma come funziona la didattica a distanza? Ci sono differenze tra i vari cicli scolastici? 

"Per i bambini della primaria bisogna pensare a modalità semplici, che non richiedano molto impegno e non abbiano bisogno di un account personale», spiega Marina Lodigiani, educatrice di ImparaDigitale sul Corriere della Sera. «L’ ideale è creare una bacheca virtuale condivisa, in cui i bimbi possano entrare senza una registrazione e da cui scaricare audio, video o schede. Dalla scuola secondaria di I grado in poi i ragazzi sono più autonomi, e allora si può creare una classe, con Google suite for education o Microsoft. È come ci fosse una stanza virtuale dove il docente può far entrare solo gli studenti che hanno l’account protetto. I ragazzi, dotati di webcam e microfono, possono partecipare alle lezioni".

Leggi di più e approfondisci le esperienze portate avanti in queste settimane da alcune scuole in tutta Italia su Corriere.it

 

Aurora Avenoso
Lucana, classe '73, master in comunicazione e relazioni pubbliche. Il meglio lo sto imparando con i miei figli, Greta e Giacomo. Per Cittadinanzattiva mi occupo di ufficio stampa e comunicazione. "Non dubitare mai che un gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l'unica cosa che è sempre accaduta" (Margaret Mead)

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