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Gli attentati di Parigi arrivano sui banchi di scuola, nei discorsi, ricordi, immagini degli studenti che in questi giorni spesso ne discutono con i loro compagni di banco e con gli insegnanti.
"Anche fossi arrivata a scuola non intenzionata a parlarne, sarebbe stato impossibile" - racconta una insegnante di Napoli. "A prevalere era la paura, e la domanda 'perché succede tutto questo?'", racconta una professoressa di Torino. Mentre a Lampedusa, la dirigente scolastica ha inviato un messaggio a tutte le scuole delle isole "invitando gli insegnanti a proporre letture e dare spazio a conversazioni "sulla libertà dell'uomo e sulla sicurezza" perché "aldilà dell'odio xenofobo e razzista c'è e ci potrà sempre essere spazio per riaffermare i valori della libertà".

Nel bell'articolo di Repubblica.it gli attentati di Parigi raccontati nelle aule di Napoli, Roma, Milano, Lampedusa  e Torino.

Aurora Avenoso
Lucana, classe '73, master in comunicazione e relazioni pubbliche. Il meglio lo sto imparando con i miei figli, Greta e Giacomo. Per Cittadinanzattiva mi occupo di ufficio stampa e comunicazione. "Non dubitare mai che un gruppo di cittadini coscienziosi ed impegnati possa cambiare il mondo. In verità è l'unica cosa che è sempre accaduta" (Margaret Mead)

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