Cittadinanzattiva su donna in coma da 4 giorni in Pronto soccorso all'Umberto I:
uno scempio. La Regione convochi al più presto un tavolo

"Non è tollerabile che una donna in coma venga lasciata per quattro giorni in Pronto soccorso, vanno individuate le responsabilità precise di chi ha consentito questo scempio." Ad affermarlo Giuseppe Scaramuzza, segretario regionale di Cittadinanzattiva Lazio, in merito alla donna in coma che da quattro giorni staziona presso il Pronto soccorso dell'Umberto I, legata ad una barella.

"Se da una parte vediamo che i pronto soccorso sono ingolfati da richieste inappropriate dei cittadini che non hanno alternative sul territorio, in questo caso appare evidente che c'è un problema di carenze organizzative e di posti letto, visto che la signora poteva essere assistita in maniera adeguata solo in un reparto cosiddetto di "alta intensità". La triste novità è questa: che i Pronto soccorso sono diventati un reparto di degenza, a Roma più che mai".

"Chiediamo che la Regione convochi con urgenza un tavolo di confronto anche con le organizzazioni civiche e di tutela dei pazienti per valutare il da farsi e prendere decisioni immediate su una situazione ormai drammatica".

Mariano Votta
Mariano Votta, nettunese classe '72, con fiere origini lucane. Laurea in scienze politiche, 2 master, iscritto all'Ordine Nazionale dei Giornalisti.Responsabile delle politiche europee di Cittadinanzattiva e coordinatore di Active Citizenship Network. Componente della Direzione Nazionale.

Condividi

Potrebbe interessarti