giustizia lenta

I tempi certi per le imprese darebbero una vera spinta al Paese, invece ci si trova a dover fare i conti - in tutti i sensi - con una burocrazia e con inefficienze che costano troppo, quasi 40 miliardi di euro, pari a 2,5 punti di Pil. Così la giustizia in Italia tiene in scacco le imprese: la lentezza delle indagini, l'incertezza dei tempi processuali si traducono in meno investimenti esteri e in una perdita di 130mila posti di lavoro, secondo gli ultimi dati.

Inoltre il dedalo di norme e i ricorsi nelle aule dei tribunali rappresentano un freno alla capacità imprenditoriale e allo sviluppo economico del Paese e rivolgersi a un giudice civile o al Tar è diventata la regola più che l'eccezione. In Italia, in media, ci vogliono 991 giorni per arrivare a una sentenza nel settore del civile, oltre il doppio di altri Paesi europei. Così, ogni giorno di ritardo è un danno per l'impresa: se un processo nel nostro Paese durasse quanto uno tedesco, si guadagnerebbero posti di lavoro, mille euro di reddito pro-capite ed effetti positivi sull'erogazione del credito. Leggi di più

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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