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Dopo 19 mesi di custodia cautelare è iniziato il processo per Patrick Zaki, imputato presso il Tribunale di Mansura, in Egitto. Patrick era stato arrestato in circostanze controverse il 7 febbraio del 2020, ed è stato detenuto per quasi tutto il tempo a Torah, il famigerato carcere alla periferia sud del Cairo. Il suo caso, dopo quello della tortura a morte di Giulio Regeni, è quello che più ha creato attrito fra Italia ed Egitto, ed è stato oggetto di una mobilitazione culminata con una richiesta del Parlamento al governo di concedergli la cittadinanza italiana.

Sono cadute nei suoi confronti le accuse più gravi di incitamento al "rovesciamento del regime" e al "crimine terroristico" che avrebbero comportato fino a 25 anni: l'accusa ora è di "diffusione di notizie false dentro e fuori il Paese" sulla base di un articolo pubblicato due anni fa. Il processo è aggiornato al 28 settembre prossimo, ma il giovane rischia una multa o una pena fino a cinque anni di carcere. Approfondisci

 

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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