carcere 2015 02 19

I fatti risalgono al dicembre 2004, quando due detenuti nell'istituto penitenziario di Asti furono denudati, condotti in celle di isolamento prive di vetri nonostante il freddo, senza materassi, lenzuola, coperte, lavandino, sedie, sgabello. Venne loro razionato il cibo e impedito di dormire; insultati e sottoposti per giorni a percosse quotidiane con calci, pugni, schiaffi in tutto il corpo giungendo, nel caso di uno dei due, a schiacciargli la testa con i piedi.

La Corte europea dei diritti umani ora rende finalmente giustizia a quei detenuti, decidendo di dichiarare ammissibile il loro ricorso per tortura, condannando l’Italia e i suoi imperdonabili ritardi. Proprio in Italia la vicenda giudiziaria si era protratta per anni, per concludersi senza alcuna sentenza di condanna nei confronti degli agenti penitenziari indagati, data l'inesistenza nel nostro Paese del reato di tortura. Cittadinanzattiva, insieme ad altre associazioni, è da tempo impegnata su questo fronte affinché questa grave lacuna nel nostro ordinamento venga colmata. Leggi di più

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

Condividi

Potrebbe interessarti