Il processo per l’Ilva di Taranto riparte da zero. A causa di vizi di forma che avrebbero pregiudicato il diritto di difesa per alcuni degli imputati, la Corte d’assise di Taranto ha così accolto la richiesta di nullità di un verbale dell’udienza preliminare del 23 luglio sollevata dalla Procura, stabilendo che gli atti contenuti nel provvedimento adottato dal Giudice non sono validi. Tutto da rifare dunque. O quasi.

Con l’annullamento del maxi processo si torna ora all’udienza preliminare per una nuova decisione ma i tempi della giustizia per il disastro ambientale e sanitario di Taranto inevitabilmente si allungheranno. E vittime e parti civili, tra cui anche Cittadinanzattiva, saranno costrette ad attendere ancora, conservando la speranza di vedersi riconoscere un risarcimento, tutt'altro che scontato.

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Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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