Che fine ha fatto il testo di legge sull’introduzione del reato di tortura nel nostro ordinamento? Ne avevamo già parlato nella nostra newsletter qualche settimana fa ma il problema è quanto mai attuale, serio e reale. In molti altri Paesi si tratta di un reato riconosciuto e punito, spesso con il massimo della pena: in Italia non accade la stessa cosa ed il testo di legge è ormai fermo, nel dimenticatoio legislativo tutto italiano.

Solo a settembre scorso il testo normativo è approdato dalla Commissione Giustizia in Aula; quella del Senato avrebbe dovuto essere la terza e ultima lettura parlamentare ma la commissione Giustizia di Palazzo Madama ha modificato ulteriormente il testo licenziandolo, quasi tre mesi dopo, nel luglio 2015 e da quel momento non se ne è più parlato. Inoltre, il 7 aprile 2015, quasi un anno fa, la Corte di giustizia europea condannava l'Italia per i fatti della Diaz durante il G8 di Genova. Da allora buio assoluto. Luigi Manconi, senatore Pd e Presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, è il primo firmatario di uno dei Ddl che confluì nel provvedimento finale e qui è possibile leggere la sua intervista sul tema

Valentina Ceccarelli
Classe '78, romana e romanista doc. Laureata in Giurisprudenza, è a Cittadinanzattiva dal 2009. Impegnata nella tutela dei diritti dei cittadini, è consulente del Pit Unico e si occupa delle tematiche di Giustizia per la newsletter. Appassionata di libri, cucina e danza orientale, è convinta che il mondo non si possa cambiare restando seduti.

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